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Autore: feelingstranger    10/06/2019    1 recensioni
"Una normale strega può avere molteplici doni. Ma per ogni generazione c'è una donna che incarna moltissimi poteri, alcuni dicono che li possieda tutti, Lei è la Suprema."
Così Cordelia, nel 2013, ci spiegò cos'era una strega suprema. Abbiamo avuto modo di conoscerne qualcuna, ma non abbiamo mai davvero approfondito le realtà di vita di questi personaggi così enigmatici e che affondano le radici nella storia.
In questi capitoli indagheremo sulla natura di queste donne: fiere, indomite, potenti e responsabili.
Ognuna di loro ha vissuto a proprio modo la loro supremazia verso la congrega e la loro individualità di streghe.
Questo viaggio di ricerca e conoscenza di queste figure inizia ora. Vi unirete a me?
Genere: Fantasy, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In viaggio.

Erano ormai passati tre mesi da quando Prudence Mather aveva invocato la Sacra Assunzione e si era tolta la vita per permettere ad una nuova suprema di emergere nel pieno dei suoi poteri, poiché non era ancora stata identificata e sottoposta alla prova delle Sette Meraviglie. Dal momento in cui Prudence esalò l'ultimo respiro dal pozzo in cui aveva deciso di gettarsi per porre fine alla sua vita, Chastity Freeman, figlia di Ann Putnam una delle possibili candidate al ruolo di Suprema che gareggiò insieme a Prudence, si sentì invadere da un'onda di potere che le mozzò il fiato, capendo l'evento chiese di essere testata per la supremazia.
Non appena la congrega fu lontana da Salem abbastanza da non dover correre il rischio di incappare in cacciatori di streghe, Chastity venne sottoposta alle Sette Meraviglie.
Le superò tutte senza dimostrare il minimo affanno, venendo così elevata da comune strega allo status di Suprema. Quella notte si festeggiò come se non avessero mai abbandonato Salem. 
La congrega era di nuovo pervasa da un'influenza di benessere e emanata dalla loro nuova leader.

Chastity Putnam aveva solo 17 anni quando iniziò il suo regno. Aveva capelli rossi, ereditati da suo padre, che se spinti dalla brezza sembravano fiamme e occhi di un verde intenso, ereditati da sua madre Ann. Era molto intelligente e portata alle arti magiche e alla strategia, dote che le sarebbe tornata utile per guidare le sue sorelle nelle battaglie che il futuro riservava loro.

Possedeva una corporatura slanciata e fiera, molto più di qualsiasi altra donna, nella congrega. Fin da bambina aveva abbracciato la sua magia, manifestando doti singolari, ma reputate, a causa della giovane età, nella norma e soprattutto ancora in crescita. Sua madre l'aveva educata a non mostrare mai la sua magia se non nelle file della congrega o in maniera che nessuno potesse ricondurla a lei. Il potere più singolare di Chastity era quello di poter viaggiare con lo spirito, attraverso quella che lei chiamava "proiezione astrale", per scrutare varie strade da poter percorrere e notare se ci fossero pericoli all'orizzonte. Così avrebbe guidato la congrega verso sud.
Suo nonno Giles, membro del consiglio e stregone molto capace, era morto poco dopo la sua nascita e non aveva avuto modo di conoscerlo ma lo aveva sempre saputo contrario all'unione di sua madre con suo padre, Samuel Freeman, poiché era un puritano e lo riteneva un pericolo per sua figlia. Chastity e sua madre sapevano che Samuel non era un vero e proprio pericolo, in quanto era più soggetto alle idee altrui che a strutturarsene di proprie e per tal motivo non avrebbe mai sospettato di avere streghe in casa, se non gli si fosse fatto notare. Volendo sorvolare su questo suo grande difetto, tuttavia, era sempre stato un marito ed un padre affettuoso e presente soprattuto dopo la prematura morte di Ann, quando la ragazza aveva 14 anni. Chastity in particolare ricordava molti bei momenti passati insieme a suo padre, che le aveva insegnato molte cose sulla caccia e soprattutto sulla caccia alle streghe, nell'ultimo periodo. Quindi avrebbe saputo riconoscere le trappole e le insidie che i cacciatori avrebbero potuto mettere in atto sulla loro strada.
Prima che Prudence invocasse la Sacra Assunzione, Chastity aveva anche scoperto che suo padre, con altri uomini, avevano istituito in segreto una cerchia aperta solo a uomini che, di generazione in generazione, avrebbero dato la caccia alle streghe e le avrebbero uccise. Venne a sapere che quel gruppo sapeva molte più cose di quanto sospettassero su di loro e sull'intera congrega. Non conoscevano le identità, ma sapevano che le donne accusate erano innocenti e che le streghe si erano mosse verso le piccole Sarah Parris e Abigail Williams, perché volevano far partire un'isteria di massa.


«Quelle stronze avranno pane per i loro denti, non appena avremo modo di sapere chi sono.» le disse un giorno suo padre.

Lei riferì tutto a Prudence, già al corrente della situazione attraverso una serie di visioni avute prima di far instillare l'isteria nella gente del villaggio, e lei decise che la congrega sarebbe fuggita verso sud, lontana da Salem e dalle persecuzioni che sarebbero toccate loro se fossero rimaste ad aspettare che i veri cacciatori le scovassero.

Sapevano che, nonostante la forza della loro magia, erano comunque sole in un mondo che prendeva di mira una donna solo perché respirava. Abbandonare ogni legame non magico e fuggire era l'unica strada da percorrere.

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In totale, i loro spostamenti durarono tredici mesi, nel corso dei quali accaddero eventi molto importanti.

Provarono ad insediarsi in varie regioni che avevano trovato particolarmente favorevoli alla loro prosperità, ma i cacciatori di streghe erano sempre alle loro calcagna, come se riuscissero a seguire le loro tracce.

Il viaggio era stato duro e qualche loro sorella più anziana non aveva retto il viaggio, morendo nel percorso. Altre, invece, durante vari spostamenti nei villaggi, avevano perso la testa per uomini del luogo e presero la scelta di rimanere con loro, ricevendo prima il benestare della loro suprema. Una separazione particolarmente dolorosa per Chastity fu quella di una strega di nome Lizzie Bishop. Il suo potere era quello di creare emozioni e sentimenti con la sua voce durante il canto. Scriveva canzoni di una tale intensità da ristorare i sentimenti dell'intera congrega quando vi era sconforto. Decise però di lasciare il gruppo poiché si innamorò a prima vista di un giovane taglialegna incontrato nei boschi in cui cercava legna da ardere. Chastity diede a tutte il suo consenso, consapevole che, prima o poi, le loro figlie si sarebbero riunite alla congrega. Ma non per questo con meno amarezza per aver lasciato andare delle sorelle.

L'evento più grave avvenne nel loro penultimo insediamento, i cacciatori arrivarono in poco tempo e due ragazze sparirono: Margaret Smith e Bethany Wilson.

Le due erano state viste per l'ultima volta andare insieme a fare rifornimenti di acqua nei pressi di un fiume e non avevano più fatto ritorno.

Chastity chiamò a sé il Consiglio per un incontro privato.

Il Consiglio di Streghe di quel periodo era formato da due streghe, Betsy Wormhood e Mary West, e dallo stregone Carlisle Dandridge. Le prime due erano membri della congrega fin dalla sua fondazione, erano solo adolescenti quando accettarono l'offerta di Tituba e si ritrovarono streghe. Ora erano donne di mezza età, che un tempo erano state bellissime e che ora erano evidentemente molto provate dal viaggio. Avevano molta saggezza da offrire.

Carlisle Dandridge era invece il figlio di uno stregone che, ormai morto, gli aveva lasciato in eredità una cospicua somma di denaro e possedimenti per il paese che lui aveva messo al servizio della congrega. Non aveva più di trentacinque anni, ma aveva già una buona dose di buonsenso e furbizia per poter essere di aiuto al benestare di tutti.

«Vi convocati qui, questa sera, perché sapete che le nostre sorelle Margaret Smith e Bethany Wilson sono scomparse.» iniziò a spiegare Chastity «Volevo avere la vostra opinione su come sarebbe più opportuno agire.»

«Hai provato ad usare il tuo potere, piccola?» chiese Betsy, seduta in un angolo della carrozza di Chastity.

«Certo, è stata la prima cosa che ho fatto appena ho saputo. Ho provato a cercare delle prove ma sembra non ci sia stata lotta. Devono essersi allontanate volontariamente.»

«E per quale ragione avrebbero fatto ciò, con i cacciatori che ci sono alle costole?» domandò Carlisle.

«Conosciamo le nostre sorelle, Carlisle. Bethany e Margaret sono molto amiche, sai che non si separerebbero mai. Qualcosa però stavolta le ha spinte ad allontanarsi da noi.» sentenziò Mary.

«Cosa pensi possa essere stato, una trappola?» chiese Chastity, temendo che la situazione potesse peggiorare anche solo nominando quella ipotesi.

«Forse, oppure qualcosa di peggio.»

Tutti impallidirono a quell'ipotesi non sapevano cosa potesse esserci di peggio, di fronte ad un agguato o una trappola di gente sanguinaria come i cacciatori, il cui unico scopo era quello di ripulire il mondo dalle streghe.

«Mary, cosa stai tentando di dirci?» chiese Chastity con la voce ridotta ad un filo, temendo già la risposta della donna che le si stava formando nella mente.

«Lo sai bene, cara. Un tradimento.» disse la donna, quasi come se ammetterlo le costasse tutte le forze «Un tradimento da parte di qualcuno della congrega.»

«NO, NON È POSSIBILE!» urlò Chastity come se quell'eventualità, anche remota, fosse totalmente impossibile dall'accadere.

«Eppure i segni di un tradimento ci sono, bambina.» disse Betsy, con le lacrime agli occhi, che guardava esterrefatta il vuoto «Pensaci.»

La mente di Betsy fu attaversata da un lampo e capì che quell'ipotesi di tradimento era più tangibile di quanto potessero immaginare.

«Per questo i cacciatori erano sempre più vicini a noi, qualcuno li informava segretamente sui nostri spostamenti!» spiegò Chastity.

I tre annuirono, come se quel pensiero fosse scaturito nella mente di tutti nel medesimo istante.

«Dobbiamo trovare quelle ragazze il prima possibile e anche chi ci sta tradendo. Ho in mente un piano per smascherare l'artefice di tutto questo disastro.» spiegò la Suprema.

La Suprema comunicò che la massima priorità era per il ritrovamento delle loro giovani sorelle, non omise che tra di loro ci poteva essere un traditore, ma aggiunse sapientemente che aveva trovato delle prove su chi potesse essere e che doveva semplicemente recuperarle, mandò quindi le streghe alla ricerca delle ragazze. La congrega si sparpagliò in cerca delle ragazze, gruppi di due o tre. In modo che potessero proteggersi con la magia. Chastity, dalla sua carrozza lanciò un incantesimo che le avrebbe protette dalla vista diretta dei cacciatori e iniziò un viaggio astrale.

Si spinse come Proiezione Astrale fino al fiume dove le ragazze erano scomparse e rimase dunque in attesa, certa che il traditore o la traditrice si sarebbero resi noti per occultare le prove fasulle che lei aveva detto di aver visto. Ecco che, poco dopo il suo arrivo, vide una figura muoversi furtiva tra gli alberi dei boschi che erano ai margini del fiume.

Veniva verso di Chastity, sul luogo della scomparsa delle ragazze, non sapendo che lei era lì ad osservare il tutto.

Tolto il cappuccio del mantello, Chastity vide che era Emily Lewis, una strega della congrega.

Era dunque tutto vero, il tradimento era interno alla loro cerchia.
Vide che si chinava alla ricerca di qualcosa, una prova magari da poter occultare.

Non trovò nulla e fuggì. 
Chastity la seguì sotto forma di proiezione astrale.

Arrivarono in un accampamento nel bosco, sede dei cacciatori di streghe. Emily non entrò direttamente, ma poco fuori di lì, incontrò un uomo. Quello che Chastity vide le provocò ribrezzo: Emily si avvinghiò a quell'uomo e lo baciò con una tale passione che tutto si rese improvvisamente chiaro.

«Eccomi amore mio, sono arrivata. Ci sono altre streghe nel bosco, prendetene più che potete.» disse Emily a quell'uomo.

Chastity, ancora sconvolta, si accorse solo in quel momento del dettaglio più importante: quell'uomo poteva vederla. Ciò significava che il suo incantesimo non stava più occultando, in qualche maniera, Emily e probabilmente, come lei, anche il resto della congrega.

Si sentì avvolta da una cappa di terrore. Aveva mandato le sue ragazze nel bosco e ora, con molta probabilità erano vulnerabili, seppur potenti.

C'erano abbastanza prove per incriminarla, ma il resto della congrega andava messo in salvo.

Prima di tornare nel suo corpo, cercò le ragazzine scomparse nel campo dei cacciatori. Di loro nemmeno l'ombra, finché non si imbatté in due blocchi neri stesi a terra. Si chinò ad osservare e un brivido le corse dietro la schiena. Quelle due figure stese a terra, carbonizzate, erano le due streghe scomparse. Bruciate sul rogo dai cacciatori, cui erano state condotte dalla loro consorella Emily. Non avrebbe potuto riportarle in vita, ridotte in quelle condizioni.

Lo shock fu così forte che la proiezione astrale si interruppe di botto. Chastity si destò dal suo letto e, nauseata da quanto aveva appena visto, vomitò copiosamente sul pavimento della carrozza.
 

Cercò gli stregoni rimasti, gli ordinò di riunirsi ed effettuare incantesimi per richiamare tutte le streghe che erano rimaste fuori, di accorrere immediatamente. In quel momento, dal bosco, si sentirono degli spari.

Gli stregoni, allarmati, iniziarono le loro litaniche preghiere magiche per obbedire agli ordini della Suprema.

Alcune streghe, col potere della trasmutazione, si materializzarono in fretta all'insediamento della congrega, portando con sé alcune sorelle ferite in maniera più o meno grave.

Andò da Claire Warren, una giovane strega di circa ventisei anni. Era ferita ad un braccio ma per il resto sembrava illesa. Mentre le fasciava la ferita, notò un pendente che non le aveva mai visto al collo. Ma non le disse nulla, mentre si prendeva cura delle altre ragazze, però, notò che quasi tutte avevano dei nuovi monili che fino a qualche giorno prima, sembravano non possedere. Erano costruiti con metodiche artigianali. Tornò in fretta da Claire e le chiese: «Da quanto tempo hai questo oggetto?»

La ragazza sembrò sorpresa e rispose: «Da prima di addentrarci nel bosco, avrebbero dovuto proteggerci.» E poi, come una giustificazione di un bambino che non vuole essere punito, di colpo esclamò: «Ce li ha dati Emily Lewis!»

Era dunque definitivo: Emily aveva tradito la sua stessa congrega in favore dei cacciatori. Quella sera non fece ritorno all'accampamento della congrega. Aveva scelto il suo schieramento.

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La congrega passò qualche giorno errando per il bosco e accampandosi dove potevano essere più al sicuro, dovevano vendicare le loro giovani sorelle, uccise dalla sconsideratezza di Emily e riprendersi quest'ultima per farle fronteggiare i propri crimini. Bruciò tutti gli amuleti che Emily aveva usato per bloccare la magia protettiva della Suprema nei confronti delle ragazze. E si assicurò che lei non potesse trovarli, conducendo i cacciatori da loro, adoperando non solo la sua magia ma quella di altre persone nella congrega.

«Mie streghe e miei stregoni» disse durante un'adunanza una mattina «la nostra consorella Emily Lewis ci ha traditi e, adesso, andremo a riprendercela.»

«Come?» chiese una ragazza.

«So dove si trova l'accampamento dei cacciatori, andremo lì e con il favore delle tenebre ci riprenderemo Emily. Sia chiaro che sarò io a guidare questa spedizione e che accetterò solo volontarie, con me. Ma vi avviso sin d'ora, che se ve ne sarà la necessità uccideremo chiunque ci sbarri la strada.» disse con risolutezza Chastity.

La notte arrivò in fretta e, nonostante il discreto numero di volontarie, Chastity ne selezionò solo quattro, per andare con lei.

Si inoltrarono nei boschi e si ritrovarono fuori dall'accampamento dei cacciatori nel giro di un'ora.

Lì fuori, abbandonando ogni cautela, iniziarono a recitare canti e formule. Due carrozze presero magicamente fuoco e, da fuori, ne uscirono due uomini avvolti fiamme. Gli incantesimi proseguirono e si alzò un vento che alimentò le fiamme. Le urla degli uomini fecero uscire dalle loro carrozze altri uomini, stavolta armati. Le streghe si presero tutte per mano e continuarono a lanciare incantesimi per smantellare quegli uomini. Due si gettarono verso di loro, ma una parete magica impedì loro di poterle raggiungere.
Videro poi Emily uscire da una carrozza, con una vestaglia bianca.

Chastity urlò: «ORA!»
Due ragazze si staccarono dal gruppo e si traslarono alle spalle di Emily, la afferrarono e sparirono nel nulla. 
Erano tornati all'accampamento, pronti a giudicare la traditrice per i suoi crimini.

 

Ma Chasity e le altre due erano ancora lì a scatenare l'inferno.
Molti uomini avevano preso fuoco, altri furono trafitti dalle loro stesse armi che le ragazze controllavano magicamente con la loro mente.
Quando Chastity riconobbe il l'uomo che aveva baciato Emily, lo tramortì con un oggetto controllato telecineticamente e le due streghe rimaste si spostarono in un batter d'occhio dietro di lui, sparendo poi magicamente insieme al corpo.
La Suprema rimase a recitare i suoi incantesimi e a far capire a quegli uomini la potenza che avevano voluto sfidare. Notò che qualcuno stava battendo in ritirata. Molti erano morti.
Con un sorriso fiero, svanì nel nulla e si ritrovò nell'accampamento della congrega.
Emily doveva espiare la sua colpa.
 

 

Il consiglio aveva già iniziato ad interrogare Emily appena arrivata, i suoi poteri erano stati inibiti da un intruglio preparato dalla stessa Mary West con le ceneri dei monili che aveva usato per fermare i poteri della stessa Chastity.

«La tua situazione è molto grave, ragazza. Spero tu lo sappia. Hai tradito le tue sorelle e loro sono state uccise come animali da quegli uomini.»

Emily sorrideva, come se non avesse colpa. Quel sorriso però si spense, quando Chastity le mostrò, senza ombra di pietà, il cacciatore che lei aveva baciato. 

«JACOB!» urlò «COSA TI HANNO FATTO?» 

Lui non rispose, come se non avesse sentito nulla.
 

«AMORE MIO! MI SENTI? RISPONDIMI TI PREGO.»

In quel momento lui si destò e urlò, tutti rimasero atterriti, meno che Chastity. Lei andò da Emily e le disse: «Hai avuto da noi tutto l'amore che potevamo darti e ci hai tradite tutte per lui. Come hai potuto?»

Emily si voltò in lacrime verso di lei, la faccia scura di cenere rigata da lacrime sincere, e le disse acremente: «Perché lo amo, stupida di una cagna! Per me potete anche bruciare tutte!»

Chastity gettò un'occhiata al consiglio, che rimase atterrito per come la giovane aveva osato rivolgersi alla loro Suprema ma quest'ultima non sembro toccata da quel suo atteggiamento, quanto invece dalla dichiarazione d'amore ma anche di colpa. Appena riprese a guardarla, sembro come vedere il terrore negli occhi Emily. Temeva per l'incolumità di quell'uomo. L'amava al punto tale da vendere le sue sorelle al solo scopo di compiacere lui e la sua missione.

«Per amore si sono sempre fatte scelte ardue, sorella mia. Tu per amore hai deciso di calpestare la tua famiglia in favore di quest'uomo.» disse indicando Jacob nella gabbia «Ma spero tu capisca, sorella mia, che non possiamo permetterti di uscire incolume da questa storia. Due delle nostre sorelle più giovani sono morte a causa tua, arse vive sul rogo. Molte altre sono state ferite dall'agguato che hai dato modo ai cacciatori di perpetrare nel bosco.»

Emily guardò in basso, non voleva più guardare Chastity in volto, ma nel momento in cui lei l'abbracciò a sé, sentì le lacrime salirle al volto come se all'improvviso i suoi sentimenti si fossero risvegliati tutti in un unico momento. Alla fine di quel materno abbraccio da parte della giovanissima Suprema, Emily fu pervasa da una folle rabbia verso sé stessa e verso tutte le altre.

«La magia non ci ha portato nulla di buono! Come fate a non capirlo? Una vita di fuga, tormento e persecuzione! Io volevo solo amare, non è colpa mia se mi sono innamorata di un cacciatore.»
 

«La magia, come l'amore, arrivano sotto molte forme e con molti significati diversi per ognuno. Tu non sei responsabile di chi amare, ma sei responsabile delle azioni che commetti per amore. Purtroppo per te e per tutte noi, le tue si sono spinte troppo oltre. Molte nostre sorelle si sono innamorate e hanno scelto di lasciare la congrega per seguire i loro sentimenti, ma solo tu hai deciso di venderci ed eliminarci tutte. La tua punizione sarà la più esemplare di tutte, sorella.» disse Chastity con un tono solenne.

Emily si strinse in sé stessa, nonostante avesse mani legate, ma smise di piangere. Forse ancora non aveva pienamente realizzato la sua colpa, fino al momento in cui, col volto basso disse: «Lo rifarei altre mille volte, se potessi.»

Chastity trasse un sospiro di rammarico. Fece un cenno del capo e disse «Questo è il verdetto, che in futuro da ora in avanti, verrà applicato a qualunque strega di questa congrega che provocherà del grave male fisico o la morte delle sue sorelle, con intenzione.» disse con voce decisa «Come Suprema regnante di questa congrega, dispongo che tu, Emily Lewis, responsabile della morte delle nostre sorelle Margaret Smith e Bethany Wilson, vada incontro alla morte tramite il rogo. La terribile sorte che hai riservato a loro, ricada su te.»

Nessuno osò pronunciare un fiato, erano tutti sotto shock. Nessuno si sarebbe mai aspettato da un'anima candida come Chastity una sentenza simile, tuttavia non perdonavano Emily per ciò che aveva fatto a quelle due ragazze, che erano poco più che bambine.

«Che ne sarà di Jacob?» chiese Emily riempiendo il silenzio con una voce che sembrava sul punto di spezzarsi.

«Per lui ho pensato ad una punizione diversa. Con qualche incantesimo lo renderemo il nostro factotum. Ci servirà come uno schiavo e così faranno le generazioni che lo seguiranno.»

 

Una smorfia di dolore comparve sul viso di Emily e fu in quel momento che Chastity la incalzò con maggior ferocia, seppur nel massimo della calma: «Ti rimanga la consapevolezza, cara Emily, che lo hai messo tu in questa condizione. Sarà una marionetta per il resto dei suoi giorni, solo grazie a te. Tieniti stretto questo pensiero quando perirai tra le fiamme.»
 

 

Il rogo si svolse il giorno dopo in una radura.

Emily indossava ancora la vestaglia bianca con cui era stata catturata, legata ad un palo in legno che Jacob stesso, ormai ridotto ad un pupazzo, aveva piantato a terra con l'aiuto degli stregoni.
Chastity osservava la ragazza, che ormai era stremata dal pianto e straziata dalla sorte del suo grande amore.

Poco prima dell'esecuzione, presa da un momento di gentilezza verso quella povera anima che aveva conosciuto semplicemente quel modo distorto di amare, Chastity decise di farle un ultimo dono.

«Ti mostrerò un'ultima volta l'uomo di cui ti sei innamorata, Emily.» disse la Suprema, che con un gesto della mano, annullò l'incanto operato su Jacob che, di punto in bianco, si ritrovò a fissare Emily senza capire dove fosse. Appena realizzò, si guardò intorno.

«Jacob, amore mio!» bisbigliò Emily priva di forze. «Vieni da me, ti prego!»
 

L'uomo si guardò intorno e realizzò che le streghe lo avevano preso e che, in qualche modo, lo avevano condotto lì, ma non aveva ricordi di come fosse successo. Riconobbe solo la voce di Emily e si mise a guardarla senza battere ciglio.

«Quindi alla fine ti hanno scoperta» le disse con disgusto «Sapevo che eri una ragazzina stupida.»

Emily sgranò gli occhi come se quelle parole fossero una spada che le trapassava il cuore.

«J... Jacob, cosa dici?» chiese, sentendo di nuovo il flusso di lacrime arrivarle agli occhi.
«Chastity smettila! Accetto la mia punizione, ma ti prego non farmi più soffrire così, non ce la faccio più!»

Chastity aveva semplicemente rimosso l'incantesimo della personalità che lo aveva assoggettato alla congrega, non riusciva a capire cosa era andato storto.

«Jacob, guardami ti prego! Dimmi un un'ultima volta che mi ami!» esclamò la condannata esprimendo il suo ultimo desiderio.

L'uomo si volto verso di lei disgustato «Chi ti ha mai amata, fottuta strega? Sei solo servita a me e ai miei fratelli per poter arrivare più in fretta a voi stronze.»

Chastity comprese che quel Jacob, aveva circuito la ragazza e lo incantò di nuovo, rendendolo innocuo. 
Poi osservò Emily, il dolore aveva sconvolto i suoi lineamenti delicati, rendendola grottesca. Una maschera nera rigata da muchi e lacrime di atroci sofferenze.
Voleva farle il dono di vedere l'uomo che le aveva rubato il cuore un'ultima volta, come atto di magnanimità, solo per poi scoprire che lui non l'aveva mai amata, anzi, la considerava meno di un animale.
Anche il resto della congrega lo aveva capito, perché nessuno proferì parola ma guardarono tutti la povera Emily con la stessa pena con cui si guarda un cucciolo che sai non arriverà all'età adulta.
Come ultimo atto d'amore, Chastity si procurò dei panni bagnati e ripulì con cura il volto di Emily.

Il volto della ragazza tornò pulito ma era ormai irrimediabilmente martoriato da quella sofferenza che pochi minuti prima le si era scagliata addosso.

«Accetto la sorte che mi hai designato, Chastity.» le bisbigliò Emily.

La suprema annuì silenziosamente, consapevole che la ragazza aveva capito che quanto detto dall'uomo non era opera di Chastity, ma la pura verità. Lui l'aveva circuita solamente per poter mettere le mani sulla congrega e sterminarla. 

«Emily Lewis, sei stata condannata a morte sul rogo per l'omicidio delle nostre sorelle streghe Bethany Wilson e Margaret Smith.» sentenziò la Suprema con voce ferma «Hai delle ultime parole?»
 

 

«Mi dispiace.» disse con un tono molto basso, ma udibile dalla leader.

Annuendo, e con le lacrime che le correvano per il viso, Chastity fece un cenno della mano e il corpo di Emily, insieme al palo di legno si incendiarono. 
Restarono tutti di stucco, perché ci fu solo un grido iniziale, probabilmente di reazione alle fiamme, ma poi Emily non si sentì più. Bruciò in completo silenzio. 
Tutti ipotizzarono che il dolore per il cuore infranto rendesse le fiamme solo un leggero solletico.
 

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Gli anni passarono e le streghe si insediarono in dei villaggi da qualche parte dove ora si trova la Florida.

Ormai Chastity aveva cinquantaquattro anni e aveva iniziato a deperire. Una nuova strega stava per prendere la Supremazia della congrega. Non dimenticò mai Emily, il dolore per il cuore infranto di quella ragazza la guidò sempre nell'essere giusta con tutti, ancor più di prima. L'esperienza aveva solo fatto il resto. Per sua fortuna nessuna strega fu mai più giustiziata sotto il suo regno.
Ormai viveva in una casa agiata, il suo status oltre a molta salute e fortuna, le aveva portato anche una ricchezza spropositata, così come fu per Prudence stessa, aveva scelto di non sposarsi e di non avere figli. Non voleva mettere al mondo persone che avrebbero potuto avere lo stesso fardello di Emily. «L'amore» diceva lei a tutti «è tanto seducente quanto letale.», la sorte tragica di quella ragazza l'aveva sconvolta così nel profondo che ebbe sempre paura di innamorarsi, si dedicò invece con una maternità fuori dal comune alla congrega. Crescendo streghe potenti, insegnando loro molti segreti magici e facendo da nonna anche a molti dei figli delle sue ragazze.

Molti anni prima, dispose che ogni suprema dovesse avere un dipinto che ne preservasse la memoria e che, al momento della morte, sarebbe passato alla prossima erede del ruolo.
Si fece ritrarre qualche anno prima di morire, quando ancora il deperimento era alle porte. Aveva, attraverso una proiezione mentale nella mente dell'artista, fatto comparire anche Prudence identica a come la ricordava così che potesse essere ritratta e tramandata la sua memoria.
Pochi mesi prima di aggravarsi, designò la sua erede in Justice Stevenson una strega molto brillante, oltre che estremamente dotata. Aveva 32 anni.

 

Chastity Freeman si spense la notte del ventotto febbraio del 1729, trentasette anni dopo aver ereditato la supremazia della congrega, a causa di una polmonite. Circondata da tutte le persone care che aveva avuto in vita.


*
Angolo dell'Autore: Salve a tutt* e grazie per aver letto questo nuovo capitolo, vi invito a lasciare le vostre recensioni e, se volete, a cercare la storia su Wattpad, lasciando anche dei voti e magari dei commenti. 
Vi inverei anche, se possibile, a passare questa storia a persone che conoscete a cui potrebbe piacere. <3 
Aiutatemi a farla crescere. 

Al prossimo capitolo, ciao! 

 

   
 
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