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Autore: Morgana la Strega    10/06/2019    0 recensioni
Draco Malfoy è stato scelto da Lord Voldemort in persona per un incarico importante: uccidere Albus Silente. Il ragazzo accetta l'incarico ed è determinato a rimediare agli errori del padre, ora rinchiuso ad Azkaban, così da poter dare nuovo lustro alla famiglia Malfoy e guadagnarsi un posto importante nel nuovo mondo che ormai sta per sorgere. I Mangiamorte hanno tra le loro file un nuovo alleato, senza scrupoli e letale.
Harry Potter è ancora scosso dalla morte del patrigno Sirius Black, vede ombre e minacce ovunque e i suoi principali timori risiedono proprio nel suo acerrimo nemico, Draco Malfoy.
Hermione Granger, voce e coscenza di Harry, in un primo momento cerca di dissuadere l'amico dalle infinite congetture che lo tormentano, il sesto anno ad Hogwarts è senza dubbio molto importante e nonostante i tanti problemi vorrebbe cercare di concentrarsi sullo studio. Qualcosa cambia e la ragazza si trova coinvolta in prima persona, conoscerà e attraverserà la sottile linea che distingue il bene dal male, rimarrà in sospeso tra l'una e l'altra parte, capendo una volta per tutte che a volte il desiderio risiede in ciò che appare sbagliato e pericoloso.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Image and video hosting by TinyPic Anatema Capitolo I

                                                                                          



                                                                                                                                                                             



« Perché proprio lui, mio signore? » chiese la donna bionda vestita di broccato nero. « In fondo è soltanto un ragazzo » aggiunse con voce tremolante e congiungendo le pallide mani dalle dita inanellate, "lui è mio figlio" pensò, senza però dirlo.
L'oscuro signore continuava a girare in tondo e in modo frenetico, senza  mai rivolgere gli occhi verso la donna che si trovava vicino al camino spento nella grande sala di Malfoy Manor.
Dopo un po' di esitazione Narcissa Malfoy riprese a parlare « io so che non ho alcun diritto di chiedere - »
« Brava Narcissa! » Voldemort si girò di scatto e fece qualche passo verso di lei « hai pronunciato le parole giuste, tu non hai alcun diritto di fare richiese. »
Narcissa  abbassò gli occhi, non voleva che l'oscuro signore captasse la sua paura, le veniva da piangere ma avrebbe preferito soffocare, considerando il fatto che Voldemort traeva piacere dal dolore. Si limitò a deglutire lentamente. Intanto Voldermort si avvicinò a lei, finendo per schiacciarla contro la pietra dura del camino. Narcissa riusciva a sentire l'odore di morte che l'oscuro signore si portava dietro, un odore che entrava dal naso ma pervadeva tutto il corpo, indebolendo le ossa e irrigidendo i muscoli, proprio come fa il veleno di un serpente.
« Avevo dimenticato la tua bellezza Narcissa » sussurrò Voldemort, poi  prese una ciocca di capelli biondi della donna e se la portò alle narici,  annusò e portò gli occhi da serpente su di lei, si accorse che era pallida e rigida, una preda avvelenata e in attesa di essere divorata.

« Hai paura di me? » le chiese Voldemort fingendo meraviglia. « Qual è l'origine di tanto timore Narcissa? » le sollevò il mento e vide gli occhi di lei gonfi di lacrime.
Narcissa continuava a deglutire senza proferir parola. « Capisco... hai paura per Draco, non è così? » lasciò il mento della donna in modo brusco e si allontanò di qualche passo facendo frusciare la lunga veste.
Narcissa rimase ferma,  anche se il solo sentir pronunciare il nome di suo figlio da quelle labbra la fece sussultare per un momento.
« Draco... credo, anzi mi auguro che sia diverso da suo padre... voglio sperare che abbia più coraggio. In fondo quando gli ho fatto presente la mia decisione mi è sembrato onorato del compito che gli ho assegnato » ragionò Voldemort con tono tranquillo, si stava prendendo gioco di Narcissa, faceva finta di non comprendere la ragione delle sue paure, come se il fatto solo di servirlo non fosse già una condanna a morte per un ragazzino di sedici anni.

« Sul fatto che Draco non si sottrarrà ai suoi doveri non c'è alcun dubbio » la signora Malfoy alzò gli occhi e drizzò le spalle « io e Lucius lo abbiamo educato bene, diventerà un uomo d'onore » concluse in modo fiero.
« Tutto il contrario del padre allora! » sbottò Voldemort facendo risuonare la sua voce nella stanza dalle pareti di pietra.
« Lucius si è dimostrato un servo scadente e un codardo! E tu osi ancora parlare di lui al mio cospetto? Dovresti solo ringraziare e chinare il capo considerando che avrei potuto uccidere te e il tuo prezioso figlio con un solo Avada Kedavra!  E questa sarebbe stata la giusta punizione per il traditore di tuo marito... Ma d'altra parte io sono un uomo misericordioso. Al di sopra di voi piccoli tirapiedi inutili. »

Dopo il lungo monologo Voldemort riprese la calma, e si mise a sedere sulla grande poltrona in pelle nera di Lucius. Lo fece lentamente e guardando Narcissa con  sorriso beffardo, comportandosi come se fosse stato a casa sua, perché tutto quello che apparteneva ai mangiamorte, vivi o deceduti che fossero, apparteneva anche a lui, dopotutto era l'oscuro signore, capo delle forze del male.

Narcissa  non sapeva che altro aggiungere, cadere in ginocchio e pregare Voldemort di risparmiare Draco, di lasciargli vivere la sua giovinezza, farlo essere un ragazzo normale ma sarebbe stato inutile. La decisione era stata presa, Draco Malfoy era stato marchiato sul braccio sinistro proprio quella mattina, divenendo ufficialmente un Mangiamorte, doveva dimostrare la sua lealtà, uccidere Silente e indebolire Potter, 'il prescelto'. Erano entrambi compiti adeguati, se Draco fosse riuscito a portarli in fondo, Voldemort lo avrebbe preso sotto la sua ala destra.
La cosa che più spaventava e aveva lasciato sconvolta Narcissa era stato vedere quello strano bagliore negli occhi di suo figlio, una volta che Voldemort lo aveva convocato per fargli presente i suoi piani, quella mattina stessa, mentre imprimevano il marchio nero sulla sua pelle non aveva versato una lacrima, una cosa strana visto che Draco era sempre stato molto lamentoso, sin da piccolo. In quel preciso momento Narcissa si accorse di aver perso il suo bambino, non le apparteneva più, era affare di Voldemort adesso.

« Spero di non essere arrivata in un momento inopportuno. »
Una voce squillante e fastidiosa  si fece largo dal fondo della sala, la figura vestita di nero aspettò di essere invitata per proseguire.
« Vieni avanti Bellatrix » la invitò Voldemort con un gesto della mano senza alzarsi dalla comoda seduta.
Bellatrix Lestrange, sorella di Narcissa Malfoy e lealissima serva del signore oscuro, avanzò a passi decisi e pesanti, facendo un gran rumore sul pavimento in marmo nero con i suoi tacchi. Vedere sua sorella e il suo signore a così breve distanza e da soli l'aveva irritata molto, Narcissa si accorse che la vena sulla fronte di sua sorella pulsava in modo frenetico, era gelosia quella e pensò che fosse semplicemente folle.
« Mio signore, giungo con notizie importanti quest'oggi » Bellatrix fece un profondo inchino di riverenza una volta di fronte all'oscuro signore.
« Su coraggio, parla! » fece Voldemort spazientito.
Bellatrix cominciò a parlare «il capo del ministero della Magia, quell'alloccho di Cornelius Caramell è stato sostituito da Rufus Scrimgeour, da quello che le mie fonti dicono è un osso duro. Sarà più difficile entrare e prenderci il ministero.»
« Ah! » Voldemort si alzò di scatto dalla poltrona facendo sussultare Narcissa e indietreggiare di un passo Bellatrix, « credi davvero che quattro Auror impediranno la mia ascesa? Sei una sciocca Bellatrix! »
Quel rimprovero colpì a fondo la Lestrange che si piegò e nascose la testa tra le mani facendo un lamento isterico. Narcissa guardava sua sorella, sembrava un ratto sotto tortura, provò disgusto per la sua persona così malandata. I capelli di Bellatrix erano ridotti a una matassa sbruciacchata, gli abiti vecchi e logori, la corporatura che era sampre stata minuta adesso sembrava ancora più fragile.
« Mio signore, perdonatemi, sono stata sciocca e presuntuosa » Bella protese le braccia verso il suo signore che invece la ignorò completamente e si avvicinò a Narcissa, « passiamo oltre, dimmi il resto... Hai notizie sul ragazzo? » proprio nel momento in cui Voldemort pronunciò la domanda, apparve Draco un fondo alla sala, arrivava dalle sue stanze, Narcissa sgranò glio occhi e gli fece un cenno con la testa come per avvicinarlo a se, ma il ragazzo la ignorò, si sforzò di camminare in modo tranquillo verso Voldemort che nel frattempo stava ascoltando sua zia Bellatrix.
« Il ragazzo si trova a casa dei Weasley, a quanto pare Silente in persona l'ha portato laggiù, soggiornerà in quella topaia sino all'apertura di Hogwarts » disse sibilante Bellatrix.
« Io penso che questo sia il momento giusto per attaccare, così potremmo risparmiarci tutte le incombenze che porterebbe il piano precedente mio signore » propose Narcissa.
 Draco si voltò di scatto verso la madre, con un espressione palesemente contrariata. Capì subito il tentativo della donna, fare fuori Potter subito, in modo tale da lasciare lui e la faccenda di Silente a chissà quando.
« Devi essere pazza sorella! » la rimproverò Bellatrix strabuzzando gli occhi « in questo modo i piani andranno in fumo! »
« Dobbiamo rimanere nell'ombra Narcissa » fece Voldemort, aveva capito prima di Draco il ragionamento della donna e proprio per rigirare il dito nella piaga si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla « lasciamo lavorare il nostro Draco » e sorrise in modo mellifluo.
« Se mi è permesso mio signore, continuerei con le informazioni. »
« Prego Bellatrix, va avanti. »
« Pare che con lui ci sia quella nata babbana che gli fa da tira piedi... »  Draco capì subito a chi si stava riferendo sua zia, per un attimo vide davanti a se una figura minuta con la veste di Grifondoro, la solita aria da so tutto io e il suo sguardo sprezzante tutto per Draco. Il ragazzo sentì dentro di se un fremito di rabbia e la parola gli uscì dalle labbra istintivamente « la Granger... » pronunciò stringendo i denti.
Ci fu un attimo di silenzio e Voldermort rivolse tutta la sua attenzione verso Draco.
« Percepisco forti sensazioni da parte tua per questa nata babbana, qual è il motivo Draco? »
Draco si sentì per un attimo sotto esame e le parole giuste gli morirono in bocca, non poteva certo spiegare al signore oscuro che l'odio per Hermione Granger era derivato dal fatto che fosse un'insopportabile so tutto io, in fondo tranne qualche insulto e occhiataccia non avevano mai avuto un vero scontro e in confronto a Potter lei non rappresentava niente per lui, era solo una dei tanti tirapiedi dello sfregiato, come Ronald e Ginevra Weasley, loro non erano niente.
 
« Il mio odio per quell'essere insopportabile risiede tutto nel suo sangue marcio mio signore, mi sono sempre guardato bene dall'esserle tropppo vicino da poterne sapere di più » Draco spiegò tutto in modo meccanico, evitando, stupidamente, lo sguardo di Voldemort che lo guardava con gli occhi ridotti a due fessure.
« Da quel poco che sai di questa ragazza, Draco, dimmi... La reputi una minaccia? Pericolosa per i nostri piani? »
Draco soffocò una risatina, « la Granger una minaccia? Mio signore lo è solo per le povere orecchie di chi deve ascoltare le sue infinite lamentele o le sue lunghe liste su cosa sia legale o non legale ad Hogwarts, adesso che è pure prefetto... »
Perché aveva risposto così? Hermione Granger era una minaccia, sin dal primo anno ad Hogwarts si era sempre dimostrata la più intuitiva e caparbia del magico trio, gli altri due senza di lei sarebbero morti anche contro Raptor al primo anno, se solo si fosse impegnata non ci avrebbe messo molto a capire le intezioni Draco e la sua missione, avrebbe detto tutto a Potter e quei tre gli avrebbero messo di sicuro i bastoni tra le ruote. Deoveva assolutamente togliersela dai piedi, in quei pochi attimi di ragionamenti Hermione Granger era diventata la sua più grande minaccia.

« Capisco... » annuì Voldemort trascinando giù Draco dalla nube di ragionamenti e paranoie che si era creato in pochi minuti.
«Be' per adesso possiamo lasciarla in vita, verrà abbattuta a tempo debito, non sprechiamo energie inutili per adesso. »
Bellatrix parve contrariata mentre Narcissa sembrava lontana con i pensieri.
« Con il vostro permesso mio signore... » irruppe Draco con decisione ma senza mai guardare Voldemort negli occhi « della Granger vorrei occuparmi io personalmente e a breve. »
« Adesso smetti di fare lo spavaldo Draco, vuoi caricarti tutto tu? » lo rimproverò la zia con ardore « la tua bacchetta è ancora un ramoscello verde e tu vorresti fare più di quanto noi tutti facciamo? »
Draco si irritò terrbilimente e per un secondo dimentcò dove si trovava « sono stato scelto! Ha scelto me! Io posso uccidere chi voglio, quando e come mi pare! »
A quel punto intervenne Narcissa « vede mio signore? il ragazzo non è pronto, si lascia prendere dall'entusiasmo! »
« Finirà per rovinare tutto! » Rafforzò Bellatrix.
« Adesso basta! » Voldemort urlò talmente forte che nel farlo agitò le braccia e finì per lanciare un incantesimo che ruppe i vetri delle fineste.
Bellatrix scappò a rifugiarsi  in un angolo, proprio come un ratto, mugolava e diceva parole senza senso, Narcissa cadde a terra tappandosi le orecchie e Draco tremò a vetta ma rimase in piedi nella sua posizione e Voldermort gli si avvicinò.
« Voglio che tu faccia esattamente quello che ti dico, non mi importa dei risentimenti che hai verso inutili mosche che posso schiacciare con un solo respiro, tu farai tutto quello che ti ordino, chiaro? » Voldermort aveva preso Draco per il colletto della camicia nera che portava sotto il completo scuro elegante.
« Chiarò? » ripeté stringendo la presa con le sue dita rinsecchite dalle unghie lunghe e giallastre, « s-sì » balbettò il ragazzo che adesso aveva perso tutta la sua sicurezza.
« Quella Granger è così importante per te? »
Draco rimase inebetito dalla domanda, se importante voleva dire importante eliminarla allora sì.
« La odio quanto odio Potter signore. »
« Perfetto. » Voldemort parve quasi soddisfatto dalla risposta, Narcissa temeva un Crucio verso suo figlio per la sua insolenza da un momento all'altro.
« Se per te è necessario eliminarla fai pure Draco, ti ho dato la mia fiducia » sul volto di Draco si disegnò un sorriso compiaciuto « ma fai sì che risulti un incidente, capito? Perciò tieniti lontano da lei finché non arriverà il momento opportuno. »
« Non mi sarà difficile signore » rispose Draco risoluto.
Voldemort annuì compiaciuto e finì per sistemare il colletto della camicia al ragazzo, il suo gesto era chiaramente intimidatorio e Draco non vedeva l'ora che gli togliesse le mani di dosso, stava cominciando a cedere, non voleva dimostrarlo ma aveva veramente paura.
Voldemort si guardò intorno, Bellatrix all'angolo china su se stessa con l'aria di un cane bastonato e Narcissa guardava abbattuta il figlio che stava andando in una direzione troppo lontana, « Narcissa » fece per richiamare la sua attenzione, la donna scattò sull'attenti « sistema subito i vetri delle finestre. »
« Sì mio signore, subito. »










Note
Dopo uno stop bello lungo eccomi di nuovo qui, questo piccolo grande spazio dove dare sfogo alla fantasia mi era mancato. Spero che questa nuova storia vi piaccia.
Accetto consigli e critiche a patto che siano costruttive, ci tengo a migliorare e dopotutto efp serve anche a questo no?
Baci e a presto.
Morgana La Strega.

   
 
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