Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Mordekai    12/06/2019    0 recensioni
Prima della caduta degli angeli, Lucifero ebbe un fugace amore con una Serafina del Paradiso.
Divisi da millenni, Lucifeo regna indisturbato nel gelido Inferno da lui creato dopo la caduta per opera di Dio e dei suoi Angeli.
La quiete, però, viene disturbata dall'arrivo di Michele con un importante annuncio.
L'esistenza di un figlio.
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mondo Terrestre: 08:25:07
 
Mancavano solo dieci minuti all’inizio della lezione ed Empyrean non si capacitava di come Balma, il neo bibliotecario, riuscisse a prevedere qualsiasi sua mossa con estrema precisione disarmante. Seduto nel suo banco continuava ad osservare il sigillo accartocciato nella sua mano, ignaro che i suoi unici amici lo osservavano perplesso.

‘’Tutto bene Empy?’’- domandò Theo, dandogli una pacca sulla spalla. Il ragazzo si destò dal suo stato comatoso e rispose brevemente di sentirsi solo stanco e stressato per i futuri esami di fine corso.

‘’Oggi si parlerà di religioni occulte e altre dicerie, avete sentito?’’- domandò Altea, una magnifica ragazza proveniente dalla Grecia. Nel college molte voci asserivano un potenziale flirt tra Empyrean ed Altea, anche se entrambi negavano con imbarazzo quelle dicerie.

‘’Qualcosa di vago e se non erro vi sarà un ospite che tratta di documenti antichi quasi quanto lui.’’- replicò ridacchiando Theo, coinvolgendo Empyrean. La porta si aprì ed entrò il professore, un uomo leggermente corpulento e con accenni di calvizie, seguito da un elegante uomo con barba e capelli grigi come l’argento. Il loro professore presentò alla classe l’egregio dottor Carfasu, originario della Sardegna e di ritorno dal suo ultimo viaggio in Europa. L’uomo barbuto salutò gli studenti prima di recuperare dalla sua bisaccia un tomo grande quanto un cassetto, con simboli e scritte indecifrabili eccetto per lui e lo mostrò alla classe.

‘’Quello che vi sto mostrando è il manoscritto originale della Chiave di Salomone, risalente al XV secolo e scritto in latino. Il vostro professore mi ha rivelato che studiate religioni medievali, non è così? Perfetto, qui dentro vi è racchiuso il sapere di Salomone inerente all’occulto e che la Chiesa ha tentato di distruggere. Prego studenti, venite.’’- e così invitò gli studenti ad avvicinarsi alla cattedra per osservare e sfogliare le varie pagine fragile. Ognuna di esse mostrava i sigilli di alcuni demoni o signori degli inferi famosi per le antiche storie narrate, formule magiche quasi impronunciabili fino a giungere ad un dipinto che mostrava al suo centro una figura per metà angelica e metà demoniaca. Nella mano sinistra stringeva una mela in bronzo e nella destra una lancia in oro splendente. Ai suoi piedi una schiera di demoni dalle fattezze assurde e inquietanti che si confondevano con il colore scuro della brulla terra, mentre sulla testa del demone angelico piombavano con ferocia centinaia di angeli ed arcangeli con le loro armi lucenti sguainate. Empyrean ebbe un sussulto e gli sembrò di vedere quell’unico soggetto demoniaco muovere la testa nella sua direzione, risultando strano quel gesto per i suoi compagni di classe:

‘’Oh, accade spesso che un dipinto sia così intenso da ingannare l’occhio umano e fargli credere che uno o più soggetti raffigurati abbiano vita. Quello che state osservando è ‘Ater’, un dipinto creato da un artista sconosciuto al servizio di Salomone che raffigura il sogno fatto dallo stesso Re in una notte afosa. Ater in latino vuol dire ‘Nero’ e quando l’artista chiese il motivo di quel nome, Salomone rispose che fu quel che vide per la maggior parte del suo incubo.’’- asserì Carfasu. Gli studenti giunsero ad una pagina mancante che dispiacque molto anche al professore non poter mostrare l’ultimo sigillo presente al suo interno. Il Sigillo del Signore degli Inferi Lucifero, un tempo Serafino.

‘’Un Sigillo come questo?’’- domandò Empyrean, mostrandolo al professore che immediatamente restò sorpreso nel vederlo.

‘’Esatto! Preciso in ogni forma vedo, anche se non è l’originale ma è questo il Sigillo di Lucifero. Come hai fatto, caro studente, a riprodurlo così?’’

‘’L’ho sognato.’’- si limitò a replicare il ragazzo, facendo ridere i suoi compagni. Suonò la campanella per la pausa delle 10:15 per poi riprendere alle 10:45. Carfasu salutò gli studenti in quanto doveva dirigersi altrove per mostrare il tomo ad altri college per condividere il suo sapere e le sue storie, i suoi viaggi. Il professore diede un biglietto da visita al giovane Empyrean chiedendogli di fargli visita prima possibile.
Inferno.
 
Un cavaliere giunse al galoppo al castello del Signore degli Inferi, brandendo una forca nelle mani. Una barba lunga costeggiava il suo volta da anziano, così per i capelli. Quando Lucifero lo riconobbe fu lieto di riaverlo nel suo umile regno dopo secoli.

‘’Furcas, o meglio Carfasu, quale vento oscuro ti porta nel mio regno?’’- chiese Lucifero, seduto al tavolo dell’immensa sala dove cenava da solo dato che molti dei suoi compagni e, soprattutto sua moglie, erano impegnati con le schiere demoniache e torturare senza sosta i dannati. Furcas andò a sedersi all’altro capo del tavolo così da poter osservare meglio il suo Signore. Il barbuto cavaliere estrasse dalla manica il sigillo che Empyrean aveva riprodotto:

‘’Il mio Sigillo d’evocazione. Sei qui solo per questo?!’’- domandò esterrefatto, scostando il piatto e bevendo del vino rosso. Quando il foglio di carta si ricoprì di fiamme e riprodussero il viso di un ragazzo, Lucifero posò il bicchiere e poggiò il mento sulle mani intrecciate; le sue ali simile ad un mantello ebbero un sussulto impercettibile ad occhi comuni ma non a Furcas.

‘’Andrò al dunque, mio Signore. Quel sigillo è stato riprodotto da suo figlio Empyrean. Credo fermamente che sia giunto il momento di fargli visita e conosco il posto adatto.’’- replicò l’uomo, servendosi anche lui da bere.

‘’Ti ascolto.’’- aggiunse Lucifero, sorridendo diabolicamente. Furcas era uno dei pochi demoni in grado di potersi muovere e avere conversazioni con il Signore degli Inferi liberamente senza dover chiedere il permesso o temere spiacevoli ripercussioni.

‘’Vi è una chiesa diroccata e sconsacrata a qualche chilometro dove il suo primogenito studia. Bamal e Caacrinolaas sono lì da molto più tempo di me. Li convocherò per conoscere di più le abitudini del ragazzo, così da permettervi di incontrarvi a metà strada.’’
Lucifero batté le mani compiaciuto dell’operato e si alzò dal tavolo, portandosi alla finestra della sala. Osservò l’oscurità brillante e gelida di quel luogo, udì le melodie di disperazione dei dannati e i latrati del suo segugio provenienti dal Terzo Girone. Le sue ali ossute si aprirono, sprigionando una folata di vento che spense le candele e fece alzare la lunga barba di Furcas sulla sua testa. Le vene presenti sulle membrane delle ali si tinsero di arancione, come se stessero assorbendo l’essenza del fuoco incandescente proveniente dai gironi superiori.

‘’E la Lancea Longini? Sai dirmi se è stata recuperata dopo gli eventi del 1789?’’

‘’Agares e Aamon si stanno occupando della reliquia. Per ora è stata recuperata solo la punta dal Museo Vaticano. Dobbiamo solo trovare l’asta per poterla forgiare nuovamente e l’arma con la quale ha sfidato i Cieli, mio Signore, tornerà in suo possesso come la Mela del Primo Peccato.’’

‘’Magnifĭcus, Furcas. Ordina a Bamal di condurre Empyrean in quella chiesa nei prossimi giorni e di compiere il rituale d’evocazione. Ma con discrezione, sia chiaro.’’
Il demone dei vari studi annuì, comprendendo quanto chiesto e si congedò per preparare le prossime mosse del suo Signore. Dalla scoperta di aver generato una creatura capace di poter governare su due regni ultraterreni, Lucifero assaporava sempre di più la vendetta avvicinarsi. Il torto subito per una rivolta atta alla giustizia delle religioni stava per ascendere in quel luogo brulicante di Serafini, Troni e Arcangeli. Il suo obiettivo, però, era altro: occuparsi del Signore dei Cieli, di Dio.

‘’Oh vecchio barbuto ozioso! Presto la Lancia tornerà tra le mie mani e il tuo insulso cuore sarà trafitto. Il tuo sangue verrà usato per generare una nuova luce ove ogni religione sarà ben accetta e nulla me lo impedirà. Nemmeno Michele o Gabriele. Strapperò le vostre ali, la vostra anima. Omnia.’’
   
 
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