Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh! Arc-V
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Autore: Funlove96    13/06/2019    0 recensioni
[Yu-Gi-Oh Arc V]Lui ringraziava quella stella caduta dal cielo a riempire la sua vita.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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10 Agosto. Una data bella, per Yuya. Pero' non era il 10 Agosto come lo era per tutti a renderlo felice. Non erano le stelle ad interessargli, lui il suo desiderio, lo aveva gia' visto esaudirsi. -- Buongiorno!!!! -- Si sveglio' lei di soprassalto. -- Papa'... -- Disse, ancora assonnata Yuzu aprendo gli occhi, con la luce del sole che, forzandola a richiuderli subiti, era quasi pronta ad affrontare quella nuova giornata. -- Colazione speciale per la festeggiata!!!! -- Suo padre, intento a riempire la tavola con tutti i piatti preferiti della figlia, l'abbraccio' forte. -- Papa'... Non riesco... A respirare... -- In una risatina, era riuscita a dire solo questo. -- Oggi devi andare a divertirti con i tuoi amici. Con questo sole pero', meglio se metti la crema. Non vorrai scottarti. -- Suo padre era sempre allegro, e quel giorno aveva ottimi motivi per esserlo. Sua figlia compiva 15 anni. Era felicissimo. Finita la colazione Yuzu, vestitasi in fretta, saluto' il padre uscendo e mostrando un sorrosone bellissimo. -- Bene, ora cominciamo i preparativi... -- Disse, sentita la porta chiudersi. Yuzu, non era pero' affetta dai tipici pensieri di chi festeggia gli anni. Era nata esattamente la notte delle stelle cadenti. Era una bella serata certo, tuttavia era triste in cuor suo. Eh sì, perche' la notte in cui lei cominciava a vivere, sua madre smetteva di farlo. Si sentiva in colpa, in colpa per quelle " Complicazioni durante il parto ", così avevano detto a suo padre, che le avevano permesso di stringere la sua dolce figlioletta, tanto desiderata, solo per pochi minuti. L'anniversario della sua nascita, era anche quello della morte di sua madre. -- Ehi, auguroni!!!! -- A distrarla dai suoi pensieri, ci penso' la voce del suo migliore amico. Yuya era stato silenziosissimo. O forse era lei a essere troppo con la testa da un'altra parte... Andarono in spiaggia insieme. Non si erano organizzati così, ma succedeva sempre, andavano negli stessi posti, negli stessi momenti, senza sapere che anche l'altro lo avrebbe fatto. Arrivati in spiaggia, stesero i loro teli da mare sulla sabbia. Yuzu, con un gesto repentino, si sfilo' il vestito di cotone verde che indossava, sfoggiando un 2 pezzi, anch'esso verde, colore che le piaceva molto, e corse a tuffarsi in acqua. Yuya, che si stava ancora sfilando i pantaloni, rimase un momento a guardarla. Era veramente bella. Non carina, ma proprio bella. Avvolta dall'acqua cristallina poi, era un vero incanto. Sembrava una di quelle Ninfe che, come leggeva nei noiosissimi libri di mitologia greca, faceva innamorare gli uomini solo se questi ne posavano lo sguardo sui lineamenti meravigliosamente perfetti. Si, si era proprio innamorato. Se ne rendeva conto giorno dopo giorno. Anche quando si arrabbiava era bella. Avvolte lui le diceva scherzosamente che era acida, solo per vedere quella sua espressione. Un misto di rabbia, delusione e tristezza. Quella tristezza di una bambina che si sentiva offesa, intendiamoci, non le avrebbe mai fatto del male, e guai a chi ci provava a farglielo. Non era certo quella stessa tristezza che le incupiva gli occhi colore azzurro, quando spegneva le candeline sulla torta. Yuya lo conosceva il motivo di quella tristezza, che ogni 10 Agosto, tornava imperterrita a spegnere quel viso adorabile. Pensava alla sua mamma Yuzu, a quella mamma che aveva dato la vita per regalare a mondo quella stella, la piu' bella stella di quella giornata che, per tutti rappresentava i desideri del mondo intero, quei desideri che morivano nel cuore della ragazza che amava. Quella nube scura che avvolgeva quella ragazza che gli aveva invaso l'intero essere. Avrebbe voluto parlarne, farle capire quanto fosse meravigliosa, ma forzandola a farlo, l'avrebbe solo fatta soffrire. Ed era l'unica cosa che non avrebbe mai fatto. Corse a tuffarsi in acqua, tremando al contatto della pelle con l'acqua fresca, in contrasto con il calore, ancora persistente, dato dai vestiti. Tornando a casa Yuzu, un po' abbronzata, si fiondo' sotto la doccia, togliendosi la salsedine dalla pelle, per poi prepararsi ad uscire di nuovo, con un vestito bianco a pois verdi. Le piaceva proprio il verde. Forse perche' era il colore dei capelli, o parte dei capelli, di Yuya. Il suo migliore amico. Quello che la faceva sempre ridere. Anche quando faceva delle battutine stupide, la faceva sempre sorridere, sotto sotto sia chiaro, mentre gli batteva sulla testa il ventaglio, adirata, avvolte per finta, mascherando quel sentimento che, andava sempre piu' oltre la semplice amicizia. Tra questi pensieri, un sorriso, forse il primo sincero e spensierato di quel giorno, apparve sul suo volto. Per un momento, si era scostata da quella morsa al cuore che, incredibilmente, proprio in quella occasione, che sarebbe dovuta essere di festa per lei, le ricordava di essere al mondo perche' la sua mamma aveva dato la sua di vita. Sospiro' indossando uno di quei sorrisi forzati. Sapeva che anche il papa' soffriva per tutto questo, non era certo facile per lui festeggiare la nascita di sua figlia e commemorare la morte di sua moglie. -- Ciao papa', io esco. -- Era primo pomeriggio, lui la saluto', sapendo perfettamente dove andava. Al cimitero, ci andava spesso, ogni volta che aveva un momento libero. Il 10 Agosto pero', trovava sempre il tempo per la mamma. Anche a costo di rinunciare a stare un po' con i suoi amici. Era successo tante volte che, rinunciasse a dei momenti di spensierate risate, sacrosante nel giorno del proprio compleanno, per andare a " parlare " un po' con lei, facendo spazio a delle laceranti lacrime sul volto. Anche lui ci andava, al mattino. Anche quel mattino, mentre era certo che Yuzu fosse con Yuya. Quel ragazzo, al quale non doveva spiegare nulla, che aveva gia' capito, aveva preso l'abitudine di passare del tempo con lei, piu' frequentemente, e soprattutto in quel giorno dell'anno, non mancava mai di tentare di regalarle un sorriso sincero, scscciando via , anche se solo per un momento, i brutti pensieri, per dargli l'opportunita' di andare dalla moglie. Aveva certo capito che soffriva. Non poteva andarci con Yuzu, farle vedere il proprio sorriso svanire varcando il cancello de cimitero, lasciando posto alle lacrime che, incontrollabili scendevano, sciogliendo il dolore tenuto dentro. -- Sai cara, ti somiglia davvero tanto... -- Parlo' alla foto sul comodino. Lui, la sua bella Eleonor, col pancione, pochi giorni prima del parto, l'ultima foto scattata prima che morisse. Torno' poi, a dedicarsi a cio' che aveva nascosto in camera sua quando la figlia era rientrata. Prese i palloncini, i festoni e comincio' a preparare la torta, al cioccolato, come piaceva a Yuzu. Piaceva anche alla sua bella Eleonor, le somigliava proprio tanto. Yuya la aspettava al di fuori del cimitero. L'aveva incontrata " per caso ". ( Si vabbe' tipo stalker pero' ?NDAutrice ) Lo sapeva che ci sarebbe andata, voleva starle vicino. Anche se lei incontrandolo, abbozzava un sorriso, sapeva che avrebbe pianto, e voleva essere lì a darle una spalla su cui appoggiarsi ancora un po' intontita dalle lacrime, trovando qualcuno che, per quanto volesse parlarle, farle capire quanto fossero fortunate le persone che le stavano vicino ad averla. Quanto fosse fortunato lui ad averla... ad amarla... oh sì... ad amarla. Mentre lui aspettava fuori, lei piangendo, accarezzava il freddo marmo che riportava il nome di quella donna che, in ormai 15 anni, non aveva potuto chiamare " mamma ", era così abbattuta che non si accorse che era entrata lentamente in un dormi-veglia, che poi l'aveva portata, lentamente, nel mondo dei sogni. -- Yuzu, Yuzu tesoro... -- Alzo' lo sguardo. Vide una donna molto bella, vestita di un abito bianco leggero che, muovendosi con la flebile brezza proveniente da chissa' dove, la rendeva una visione meravigliosa, che aumentava il suo stupore nel notare che, era molto somigliante alla sua mamma, o meglio a guardare piu' attentamente... era proprio lei!!!! -- Mamma... -- era sconvolta. Che stava succedendo? -- Tesoro mio, sei così bella, papa' ha fatto un ottimo lavoro. Sei fantastica, hai tanti amici, sai farti volere bene. Sono così fiera di te. Pero', amore mio, sorridi. Sii sempre felice di essere al mondo. Sei la cosa piu' bella che sia capitata a tuo padre e a me. E poi, troverai qualcuno che sara' la persona piu' fortunata del mondo ad avere il tuo amore. Se non l'hai già trovata. Il tuo cuore ti dirà che sara' quella giusta. Vedrai che non ti fara' mai piangere. -- Detto questo, bacio' la fronte della figlia, prima che il sogno iniziasse a svanire. -- MAMMA... NO... NON TE NE ANDARE... TI PREGO... -- Gridava disperata mentre il sogno, e sua madre, sparivano. Si rese conto di essersi svegliata quando sentì la voce di Yuya che, corso da lei dopo averla sentita urlare, si fece sempre piu' vicina, così vicina ora al suo orecchio destro, avvolta in un lungo abbraccio del suo amico che cercava di tranquillizzarla carezzandole dolcemente i capelli rosa. -- Era qui... Era... Era davanti a me... E'... E'... Sparita... E non sono neanche riuscita a dirle che... che... le voglio bene. Yuya... -- -- Chi era qui? Calmati... Va tutto bene... Sfogati... Libera tutto quello che provi Yuzu. -- Intuendo cosa, o meglio, chi poteva aver sognato, aggiunse dolcemente -- Lei lo sa gia' che le vuoi bene... Tranquilla... Sfogati... -- Continuando a carezzarla e stringerla a se. Lei pianse, pianse tanto, stretta nelle braccia di chi, come tante altre persone intorno a lei, c'era sempre stato. Yuya aveva aspettato quel momento per tanto tempo, ora riusciva a fare cio' che si era preposto. Esserci in quel momento. Lei c'era sempre stata. Gli aveva sempre ricordato il motivo che lo spingeva a duellare. Ora era il momento per lui di fare lo stesso. Aveva il cuore piu' leggero nel sentirla piangere tutta quella oscurita' che teneva dentro. Dopo 20 minuti buoni, lei si stacco' piano da lui che, guardandola negli occhi, le accenno' un piccolo sorriso rassicurante. Lei si decise a schiudere le labbra in un sorriso che, seppur piccolo, così sincero e spontaneo, da tranquillizzare anche lui. -- Come ti senti? -- Le chiese dolcemente, scostandole una piccola ciocca ribelle che, dispettosa, le era scivolata sulla fronte, nacondendole leggermente uno degli azzurri occhi, che nel frattempo finivano di lacrimare, lasciando spazio ad una luce stupenda, che stava cominciando a riflettere una ritrovata felicita'. -- Meglio! -- Rispose Yuzu. Poi, posando lo sguardo sulla maglia di lui, prese a dispiacersi, cominciando a scusarsi per averla rovinata. Ah Yuzu, sempre a pensare agli altri... Come quando si fece insegnare da Sora l'evocazione Fusione, con lo scopo di aiutarlo, durante i loro duelli a diventare piu' forte. O ancora, quando incontro' Serena e, senza neanche sapere se fosse una amica o una nemica, le propose di scambiarsi gli abiti, mettendosi in pericolo piu' di quanto gia' non fosse, per darle l'opportunita' di parlare con Shun, capendo che l'Accademia la stava solo usando, permettendole così, di capire che esistevano anche persone di cui potersi fidare, senza essere ingannati e feriti, trovando in Yuzu, Yuya e tanti altri degli ottimi amici. Lei, una di quelle tante persone che, come lui, non avrebbero mai ringraziato abbastanza per averla nelle loro vite. -- Va tutto bene... Torniamo a casa? -- Le chiese, mentre quello che ormai finiva di essere il giorno, lasciava il cielo a cio' che rosso, formava piano il tramonto. Tornarono a casa di lei, che girando la chiave nella toppa ed entrando, sussulto' al -- SORPRESAAAA!!!! -- che tutti i suoi amici le riservarono. Sapeva che ci sarebbe stata una festa a sorpresa. Suo papa' la organizzava tutti gli anni, ma a lei faceva piacere sapere che, " sorprendendosi " ogni volta, rendeva felice il padre, e giustizia ai suoi sforzi. Ma stavolta, dopo tutte quelle emozioni, lo aveva dimenticato, e si sorprese davvero, spalancando gli occhi, come non faceva da piu' da qualche anno. Quella sera, mentre spegneva le candeline, sorrise felice, senza quell'alone di buio negli occhi, che l'aveva accompagnata ogni anno durante quello che era un " rituale " ai compleanni. Dopo lo scarto dei regali, gli abbracci, gli auguri, e i saluti nel congedarsi di tutti finita la festa, rimasero Yuzu, suo padre, Yuya ed i suoi genitori. Questi ultimi trascinando il signor Boyle, in cucina con la scusa di dover pulire tutto, lasciarono i ragazzi nel salone. La sera era ormai arrivata da un po', Yuya prese la mano di Yuzu, portandola in veranda ad ammirare il cielo che, riempiendosi di stelle cadenti, le fece brillare gli occhi e sorridere dolce ed ipnotizzata dalla visione. Fino ad allora, passava quella sera a letto, rannicchiata e col broncio, certa di non dover piu' fingere una felicita' non realmente sentita. Non era in vena di vedere le stelle. Da quella sera precisa pero', comincio' ad amare quello spettacolo, ringraziando mentalmente la sua mamma per averle dato serenita', e Yuya, che le era accanto nel momento in cui aveva avuto piu' bisogno di lui. Proprio come quando attraverso' le dimensioni per riportarla a casa. Mentre egli guardava prima i suoi occhi, dove tante piccole scie di luce leggere si riflettevano, poi il cielo. Lui ringraziava quella stella caduta dal cielo a riempire la sua vita. Ma subito preferì tornare a guardare gli occhioni azzurri da bambina felice che aveva accanto. Quella era una visione mille volte migliore di quel cielo che arrivava una volta l'anno. Quegli occhi lui poteva vederli ogni giorno, era vero ma, non voleva perdersi nemmeno un momento di quei 2 bei laghetti cristallini che lo avevano fatto innamorare, tanto che quando quelli si distolsero dal cielo stellato, per mostrargli il proprio riflesso, non riuscì a non avvicinarsi. Entrambi non ebbero piu' timore. Le labbra si sfiorarono dolcemente. Quello era il primo bacio di una lunga, lunghissima serie che avrebbe costellato il loro amore. ****************************************** *Nota dell'autrice: Ciao, si!! Si sono messi insieme!! Evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! Ehm... Ok mi ricompongo. Io amo questa coppia, del gioco non ci ho mai capito niente, lo ammetto ( inchino con mani a mo' di preghiera ) Scusatemi voi tutti fan di Duel Monsters. Comunque grazie di essere passati di qui. Alla prossima.:-):-)
   
 
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