Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: anna_mi    14/06/2019    1 recensioni
Tutto sembra compiuto, ma l'amore non conosce ragioni: nonostante l'abbandono e la lontananza, c'è qualcuno nel mondo che non accetta che la Madre dei Draghi sia morta.
L'inverno è davvero finito?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Yara Greyjoy non era esattamente quello che una septa avrebbe sperato di creare: non aveva modi né portamento da lady, pur essendo una bella donna; sicuramente non aveva mai imparato a ricamare, né avrebbe voluto farlo; a paragone con un uomo, non c'era dubbio su chi dei due non avrebbe portato la gonna. Indossava pantaloni neri le cui estremità entravano negli stivali scuri, e un farsetto nero sul quale era ricamato un kraken dorato bordato di vero oro, certamente preso col ferro, ancor più certamente opera di chiunque ma non sua. Al cinto portava una daga, il fodero ancora nero e oro recava i tentacoli stilizzati del kraken. Aspettava impaziente che qualcuno la ricevesse. <> <> <> <> <> <> <> <>. Tyrion Lannister aveva fatto un sorriso di condiscendenza e aveva preceduto la donna verso la sala in cui avrebbero parlato in modo ufficiale. Non aveva neanche finito di fare il giro, perché le sue gambette corte e deformate non glielo permettevano, per accomodarsi di fronte a lei, che Yara era partita all'attacco. <> <> <> <> "e dei Lannister", pensava <>. Yara non aveva potuto ribattere. Erano già oltre la sua pazienza. <> <> <> <> <> <> <> <> <> <> <> <> <> <>. Yara Greyjoy era ufficialmente irritata. Tyrion lo Aveva capito. L'aveva guardata quanto più dritto in faccia potesse fare. <> <> <> <> <>. Era più di quanto potesse sopportare. Yara si era alzata. <> <> <>. Tyrion l'aveva seguita, superando a malapena la daga. <>. Yara aveva fatto per andarsene, ma sapeva di non poter evitare di rispondere. <>. Concluso il colloquio, Tyrion si era accorto della sudorazione aumentata e dei battiti accelerati. Gli capitava spesso nel ricordare gli eventi recenti 'I Lannister mentono', aveva sentito dire. Il che era vero; e lui, il Folletto, Sapeva mentire meglio di tutti. Non che fossero poi rimasti molti Lannister, al mondo. Divertito dal pensiero dei Sette Re, aveva imboccato le scale che portavano giù, al luogo dove poteva trovare qualcuno simile a lui, o così amava illudersi. Non aveva voluto liberare l'uscita alla spiaggia, in modo che Cersei e Jaime fossero in qualche modo sempre lì, ad aspettarlo a fine giornata. Lei sarebbe impazzita, avrebbe voluto vederlo morto due ore dopo la sua nascita, ed era l'unico vivo, l'unico che avrebbe potuto dire la sua ed era nell'esatta posizione e nel dovere di farlo. Aveva fatto un poco di pressione psicologica a Jon Snow, non aveva antipatia per il ragazzo, anzi, forse era troppo degno di stare seduto su quel trono, non avrebbe forse avuto necessità di consigli, e se li avesse voluti sicuramente non sarebbero stati i suoi. Solo, gli era sembrato il male minore: aveva perso così tante cose nella vita, che un nome ed un castello sarebbero stati il coronamento del disegno sadico di un qualche dio in mezzo a sette stanco di fare del bene. Era pienamente consapevole che Jon non avrebbe mai voluto quella corona, ma per l'ennesima volta aveva perso quello che amava, aveva ucciso la donna che in un altro mondo o forse in un'altra vita avrebbe sposato; ma d'altronde, se lui era sopravvissuto a Tysha, che lo aveva amato da nano, perché un Jon Snow, Stark o Targaryen, avrebbe dovuto avere difficoltà a trovare una donna che lo amasse? Tutti sapevano che i guardiani della notte frequentavano i bordelli. Avrebbe avuto un bastardo come lui aveva accettato di essere, forse. Avrebbe fatto quello che era giusto e che doveva essere fatto. Quello che lui aveva deciso. Gli pareva di vederli, suo fratello e sua sorella nell'eterno abbraccio, e lord Tywin loro padre. Tutti e tre gli facevano segno di no col dito. No, non aveva deciso lui. C'era sempre qualcun altro che decideva per tutti, e che fino ad ora aveva deciso. Qualcosa di simile all'oppressione gli riempiva la mente, e si chiedeva se un uomo che sa tutto possa dimenticare qualche strategia militare, in modo da perdere contro una ribelle vecchia di secoli.
   
 
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