Dormiva. Come al
solito dormiva.
Quel povero cavallo faceva tutto per lui, mentre quello sconsiderato
dormiva.
Ogni uomo gli avrebbe invidiato quel destriero; sembrava più
umano lui che il
padrone.
He's the guy who's the talk of the town
with
the restless gun.
(E’
il tizio di
cui parlano tutti in città,
è quello con la pistola irrequieta)
A quel peso
capitava qualche volta di aprire un
occhio per controllare se erano arrivati a destinazione ma poi,
arrendendosi
ogni volta al suo orientamento pietoso, si rimetteva a dormire; sempre
con il
cappello sugli occhi a coprirgli la vista mentre il cavallo trottava
per le
montagne.
Aveva la faccia sporca di chissà che cosa e i vestiti
strappati qua e là,
sudici pure loro.
Il cavallo
arrivò al fiume, che attraversò con la
solita andatura. Lui ancora dormiente, seppur il rumore
dell’acqua causato
dagli zoccoli e dall’impatto del travois[1]
nell’acqua.
Don't
shoot broad out to
fool him around
keeps the varmints on the run, boy-
keeps the varmints on the run.
(Non
sparare alla larga per ingannarlo
tiene i parassiti a bada, tiene i parassiti a bada)
A quei rumori,
però, si aggiunse una moltitudine di
spari a est da lui, verso il paesino di campagna non lontano dalle
montagne in
cui era l’assopito barbone.
Pur avendo
palesemente sentito, restava sul carretto
e accarezzava il cavallo.
«Forza, non è niente.»
Lo incoraggiò. Lo stallone continuò a trottare,
mentre l’uomo guardava , ancora
assonnato, nella direzione da cui provenivano quegli spari.
Sentì delle risate in
direzione di essi.
Lui era lercio, ma non stupido.
[…]Who's
the guy who's riding into town
in
the prairie sun?
[…](Chi
è che cavalca in città
nel sole della prateria?)
E
in meno di trenta secondi si riaddormentò.
Tornarono nella pianura, dopo una mezz’ora buona, i due
compagni. L’uomo nel
carro sentì la terra più piana e dischiuse un
occhio: vedeva la città. Ordinò
al cavallo di fermarsi; non erano ancora arrivati a destinazione e dopo
essersi
stiracchiato e alzato si mise gli stivali ,fino a quel momento tenuti
attaccati
al travois, ai piedi.
Dopo aver smesso di barcollare, tirò fuori le taglie di cui
si era preso la
briga di occuparsi dalla tasca del pantalone , poi guardò
davanti a sé: quelli
che avevano sparato e di cui aveva sentito le risate erano ancora
lì.
«Neanche l’attenzione di scappare…
Quanto intasco per questi tre imbecilli?»
Sgranò gli occhi con finto stupore
«Bella somma…Il mondo sta davvero
impazzendo»
Camminò
dritto davanti a sé,
rimettendosi le taglie nella tasca.
I tre non lo videro, anche se un cacciatore di taglie si stava
avvicinando per
farli fuori. Lo scorsero solo quando si avvicinò abbastanza
a loro: lo
riconobbero all’istante.
Era Roronoa. Si diceva fosse il suo cognome, ma il suo nome era sempre
stato
ignoto. Ogni cittadella dell’Ovest lo conosceva, o aveva
almeno sentito di lui.
You weren’t
glad at your fooling him around
when
you’ve seen him use a gun, boy-
when
you’ve seen him use his gun.
(Non
fosti contento di
averlo ingannato
Quando l’hai visto usare una pistola, ragazzo
Quando l’hai visto usare la sua pistola)
I
tre criminali non furono un’eccezione; ma il narcisismo del
leader lo fece iniziare a tirare fuori la pistola, quasi come un
silenzioso
gesto di sfida.
Insomma, quel Roronoa veniva tanto acclamato dalla gentaglia che non aveva mai
premuto un
grilletto prima. Non poteva di certo fidarsi, di quelle dicerie.
«Femminucce…»
Sussurrò con odio agli altri due suoi compagni, nascosti
dietro di lui. Roronoa
aspettava.
«Tornate in città. A questo qua ci penso
io»
I due non batterono ciglio all’ordine del leader, che stava
per tirare fuori la
pistola.
I fuggitivi neanche iniziarono a fuggire, l’unico uomo
rimasto neanche tirò
fuori il revolver… Che l'uomo di fronte a loro li aveva tramortiti tutti e tre con
tre colpi al cranio.
Arrivò
nel paese, con i tre corpi
carichi sul cavallo.
Un uomo che passeggiava per le vie di fango lo guardava e sorrideva,
silenzioso:
altri tre malviventi erano stati consegnati alla giustizia.
E fu così anche per chiunque vedeva il cacciatore di taglie
sulle stradicciole:
era quasi sadica la soddisfazione con cui vedevano i corpi morti dei
delinquenti, mentre l’uomo sul cavallo andava a riscattare le
taglie.
Solo una bambina non guardò i corpi morti, ma il destriero
di Roronoa. Un cavallo
che aveva varie volte sopportato il suo peso, e che sembrava abituato
alla
vista che la piccola aveva davanti per la prima volta. Aveva lo sguardo
dritto,
fiero del suo padrone, come a voler dire “si, è
stato lui a sparargli dritto in
testa”.
Tornò
a cavalcare, dopo aver
riscattato la somma.
Il popolino lo salutò con lo stesso silenzio con cui
l’aveva accolto,
guardandolo uscire dal paese.
E
così, lasciando quasi indelebili
le orme del suo stallone nel fango, Roronoa tornò nel sole
della prateria.
Angolo autrice
Fun
fact:La cittadella
dove arriva Zoro per riscattare le taglie è fortemente
ispirato alla città di
Valentine di Red Dead Redemption 2
Come si
può capire dal testo, per Zoro ho usato la main
theme di “Lo Chiamavano
Trinità”.
Perché
Zoro?
Appena la ascoltai,
tra i consigliati di youtube, vidi il testo e
pensai al caro spadaccino; principalmente perché
è pigro, come già dalla
copertina si vede che è il protagonista, Trinità.
Il flash mi è partito da lì.
Wow. Quando scrivo cose di cui sono soddisfatta l’angolo autrice è sempre cortissimo…
Vi saluto allora!
Alla prossima!
-Tomorrow
[1]
Treggia: è
un carro
agricolo senza ruote, una sorta di slitta, costituita da due lunghi
tronchi
(stanghe) struscianti sul terreno, uniti a V al giogo della coppia di
buoi che
lo tirano. Anche Trinità in
“Lo Chiamavano
Trinità” fa
uso di questo strumento nel
film per farsi trasportare dal suo cavallo.