Era stata un’idea di Selina quella di andare in spiaggia, ma ora era lui a morire di caldo.
L’aria era irrespirabile, e solo il piacevole frinire delle cicale e la presenza di Cat alleviavano le sofferenze di Bruce.
Il volto della ragazza comparve improvvisamente sopra di lui, facendo piovere delle goccioline di acqua salata dai ricci bagnati al viso del ragazzo.
-Visto che per qualche stupida ragione non vuoi saperne di entrare in acqua, mi sono presa il disturbo di andare a comprarti una granita. Amami- così dicendo, gli porse un bicchiere colorato, chiuso sulla sommità da un cerchio di plastica bucato da una cannuccia verde.
-Oh. Grazie tante – disse il giovane Wayne mettendosi a sedere sul telo e prendendo nella mano destra la granita. Selina si sistemò accanto a lui bevendo la sua.
-Comunque – riprese -Non c’è bisogno che tu mi dica di amarti. Lo faccio già –
Rise quando Selina, quasi rischiando di strozzarsi con la granita, gli mostrò il dito medio.
-Sai, è buona – commentò quando la sua più o meno fidanzata si fu ripresa – Un attimo… a che gusto è? –
-Menta. Perché? –
-Selina… io sono allergico alla menta! –
-Ca…-
-Qualcuno ha detto di essere allergico alla menta? – un ragazzo dai capelli biondi e dalla pelle abbronzata stava correndo nella loro direzione tenendo un borsone -Sono un medico! –
-Will! – urlò un secondo giovane, quest’ultimo dai capelli corvini e la pelle olivastra – Cosa diamine succede ora? Porco Zeus, questa giornata non potrebbe andare peggio! – Il rombo di un tuono risuonò nell’aria.
-Taci, tu! –
Bruce non aveva idea del perché il moro avesse bestemmiato un’antica divinità greca, né di chi fosse la persona alla quale aveva ordinato di stare zitta, ma non poteva non concordare con lui.