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Autore: Shade Owl    16/06/2019    2 recensioni
Orlaith Alexander ha scoperto di non essere solamente una violinista estremamente dotata, tanto da guadagnarsi un esclusivo contratto con la Lightning Tune Records, ma anche di avere dei poteri incredibili, legati alle sue emozioni e alla sua musica. Tutto ciò però ha attirato le mire di potenti stregoni che hanno tentato di usare il suo potere per scopi malvagi, cosa che l'ha obbligata a lottare per salvare se stessa e le persone a cui vuole bene.
Quasi un anno dopo questi avvenimenti, la vita scorre tranquilla per lei, ormai lontana dalle luci della ribalta e dalla magia, e il suo unico obbiettivo è laurearsi e diventare una persona come tutte le altre, dimenticando il proprio dono, troppo pericoloso per essere usato con leggerezza.
Tuttavia, Orlaith ignora gli eventi che, in un luogo lontano, sono già in moto e che presto la raggiungeranno, portandola a scoprire un mondo per lei tutto nuovo e pericoloso, ma anche le risposte che per molto tempo ha ignorato: da dove viene la sua magia? Cos'è lei, realmente? E perché non ha mai incontrato nessun altro con le sue capacità?
Ma soprattutto... saprà affrontare quello che le riserva il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Entrare nel palazzo non fu difficile. In effetti nessuno la fermò e anzi, l’uomo appena oltre l’ingresso le disse senza troppi problemi a che piano si trovava il Detective Righetti e da che parte andare per raggiungerlo. Si limitò solo a dare uno sguardo incuriosito ai suoi capelli, che secondo Nightmare erano di un colore veramente insolito per quel mondo, senza però commentare in alcun modo.
Mentre saliva con l’ascensore, Nova ripensò al da farsi, appoggiata alla parete metallica: in fondo c’era solo un Homunculus là dentro, e anzi era abbastanza sicura che presto avrebbe lasciato il palazzo. Era lui la vera minaccia, almeno dal punto di vista strategico (non era un avversario al suo livello), ma delle banali guardie… no… poliziotti… sarebbero stati ancora meno minacciosi. Il problema, tuttavia, erano le loro armi.
Finché le aggressioni erano corpo a corpo nessun problema, ma nemmeno una come lei poteva evitare i proiettili. Non era Nightmare, non era coperta di metallo. Certo, poteva improvvisare qualcosa con le magie di vento o bagliori di luce per respingere o accecare, ma con più di due o tre avversari le cose sarebbero diventate progressivamente più difficili.
Allora… sulla Dreadnought c’erano le… telecamere. Pensò, guardandosi intorno nell’ascensore.
Individuò una piccola lente in un angolo del soffitto: quella era una di quelle “telecamere”, e Nightmare le aveva spiegato anni prima che erano un po’ come le magie usate per vedere altri luoghi a distanza: da qualche parte c’era una persona con uno schermo che vedeva tutto ciò che succedeva davanti alla telecamera. Se voleva salvare Orlaith ed evitare di combattere doveva passare inosservata.
Quelle uniformi. Pensò Nova. Se io fossi uno di questi poliziotti, non farei caso a qualcuno che porta vestiti come i miei.
Quindi ecco la prima cosa da fare, travestirsi. E dove c’erano uniformi c’era uno spogliatoio. Poteva farcela.
L’ascensore si fermò con un piccolo tintinnio, aprendo le porte su un corridoio semivuoto: c’erano solo due persone, due poliziotti, in piedi davanti a una specie di colonna con un serbatoio pieno d’acqua sulla cima che bevevano e parlavano tra loro.
Cercando di sembrare disinvolta (cosa peraltro non semplice, con quei vestiti che odiava), si incamminò seguendo il segnale dei propri poteri.

Orlaith si rigirò sulla sua scomoda panca, cercando in ogni modo di prendere sonno senza tuttavia riuscirci. Se avesse avuto quel Righetti tra le mani gli avrebbe fatto rimpiangere il Doplanker.
Niente avvocato… giuro che faccio causa al dipartimento! Pensò con rabbia.
Fino a quel momento non aveva mai voluto avere con sé il suo violino con l’intenzione di fare del male a qualcuno, ma per la prima volta probabilmente sentiva di poter fare un’eccezione.
Eva, dall’altro lato della piccola cella, già russava tranquilla. Se non altro lei era a proprio agio. Chissà quante altre volte era finita in situazioni del genere…
Forse dovrei giudicarla di meno. Pensò. In fondo è stata carina, a modo suo.
A prescindere da tutto, comunque, doveva trovare il modo di mettere le mani su un telefono e chiamare David. Conoscendolo avrebbe scatenato l’inferno… già vedeva i titoli: “dipartimento di polizia trattiene illegalmente famosa ex popstar”.
Si divertì, per un momento, a immaginare la sua faccia gonfia e rossa di rabbia mentre sbraitava con tutti quelli che incontrava, dal Capitano del distretto fino al piantone giù in portineria, minacciandoli di trascinarli in tribunale insieme al Sindaco e di portarsi via persino le loro mutande di servizio.
Qualcuno bussò sulle sbarre della cella, chiaramente per attirare la sua attenzione. Aprì un occhio e contorse appena il collo, già pronta a mandare al diavolo quel Righetti, ma invece scoprì una semplice agente in divisa che la guardava senza espressione.
Le ci volle qualche secondo per riconoscere quegli occhi viola.

- Nova?- borbottò, mettendosi a sedere con un gemito: quella panca era dannatamente scomoda.
- Ciao.- le disse - Non hai un bell’aspetto.-
- … disse la donna che indossava una divisa di polizia.- replicò Orlaith, squadrandola da capo a piedi: si era schiacciata i capelli sotto il cappello per nasconderli, rendendo l’effetto praticamente perfetto. Se non l’avesse avuta così vicino non l’avrebbe mai riconosciuta - Cosa fai qui? Non fraintendermi, mi fa piacere vederti, però...-
- Nightmare mi ha chiesto di seguirti.- rispose lei - Voleva che ti tenessi d’occhio. Spero che questo non ti offenda.-
- Oh, sono troppo contenta che tu sia qui per offendermi adesso!- esclamò, balzando in piedi - Hai un telefono? Quel dannato Detective mi ha impedito di chiamare l’avvocato, è una violazione dei miei diritti costituzionali...-
- Non so cosa siano i diritti costituzionali.- commentò Nova - In ogni caso, quello non è il vero Righetti. Credo che sia morto.-
Orlaith esitò.
- Cosa?-
- Sospetto che sia un Homunculus. Non penso che ti trovi qui per caso. Ti hanno allontanata da noi.- spiegò Nova, prendendo un mazzo di chiavi da una tasca - In ogni caso non sei al sicuro, qui dentro.-
Aprì la porta con un cigolio. A quel suono Eva grugnì e si agitò un momento per poi svegliarsi del tutto.
- Cosa…? Oh, ma dai!- sbottò - La fate già uscire? Io sono qui da prima di lei, cavolo!- esclamò, fissando Nova con rabbia.
Orlaith esitò, poi guardò Nova, che scosse appena la testa.
- Potrebbe non essere al sicuro nemmeno lei.- osservò.
Eva aggrottò la fronte.
- Cosa?- chiese - In che senso non sono al sicuro?-
- Si domanderanno dove sono finita, e potrebbero chiederlo a lei.- continuò Orlaith, ignorandola - E potrebbero non farlo gentilmente.-
- Aspetta… stai evadendo?- sibilò Eva, mettendosi a sedere - E ti aiuta una sbirra?-
Nova sospirò, poi si fece da parte.
- Fuori.- disse - In silenzio, e di corsa. Non so per quanto passeremo inosservate.-
- Beh, direi che hai già toppato, finta sbirra.- disse Eva - Guarda, c’è qualcuno sulla porta.-
Nova e Orlaith si voltarono verso la fine del corridoio, dove qualcuno si stagliava contro lo sfondo della sala principale, decisamente più illuminata.
Quel qualcuno, però, era nudo e parecchio pallido. E senza faccia.

Nova mosse subito un passo avanti, spingendo Orlaith dietro di sé, mentre il Doplanker avanzava con un braccio già trasformato in una lunga lama affilata, gorgogliando furioso.
- Non puoi batterlo da sola.- disse Orlaith - Me l’avete detto voi, ricordi? Servite tutti e quattro per sconfiggerlo!-
- Lo so, non ricordarmelo...- rispose Nova, togliendosi la giacca che aveva rubato e il cappello, liberando la massa di capelli viola.
- Ehi, ma che cazzo è quell’affare?- esclamò Eva - Sarà mica quello di quei video?-
Il Doplanker gorgogliò di nuovo e sollevò il braccio affilato, ormai praticamente a tiro. Nova si mise in posizione e, mentre calava la lama, mosse entrambe le mani di lato, intercettandola di piatto fino a deviarla di pochi centimetri, così che l’avversario si sbilanciasse a causa dello slancio senza ferirla.
Rapida come un fulmine, fece scattare le braccia e lo colpì al petto e alla testa, così forte che, se fosse stato umano, gli avrebbe bloccato il cuore e spezzato il collo in un solo colpo.
Lui, d’altra parte, si limitò a indietreggiare con un verso rabbioso, riprendendosi dopo appena due passi e tornando subito alla carica. A malapena sembrava essersi accorto di essere stato colpito: doveva tentare qualcos’altro.
Mentre sia Orlaith che l’altra donna dicevano qualcosa che suonava come un avvertimento da parte della prima e un incitamento da parte della seconda, spiccò un rapido salto, rimbalzò contro la parete e poi contro le sbarre della cella, roteando sopra il Doplanker che la mancò completamente mentre lei, raccogliendo una manciata di vento nel palmo della mano, lo colpiva in mezzo alla schiena.
Il colpo ebbe un tale effetto respingente da proiettarlo in avanti, mandandolo a sbattere contro il fondo del corridoio, dove si schiantò rovinosamente, scivolando fino al pavimento, mentre lei atterrava morbidamente e si rimetteva in piedi.
- Woh–oh!- ululò la donna con la bandana - Grande, finta sbirra!-
Ma aveva appena finito di parlare che già il Doplanker si stava rialzando in piedi, e non sembrava nemmeno stordito. Non gli aveva fatto nulla.
Non va bene… Pensò Nova. D’accordo che è forte, ma dopo un colpo del genere almeno qualche graffio te lo fai…
- Nova…- disse lentamente Orlaith, indietreggiando - Sei sicura che sia quello vero? Perché quello vero… si trasforma di continuo, no?-
Nova annuì, accigliandosi: aveva ragione lei, non era il vero Doplanker.
- Va bene… fuori, adesso!-
Orlaith afferrò il braccio della sua compagna di cella e insieme oltrepassarono Nova, che portò entrambe le mani accanto al fianco, molto vicine l’una all’altra, accumulando tutto il vento che riusciva a generare. Il finto Doplanker… il Domunculus, come lo aveva chiamato Keith, lanciò un gorgoglio aggressivo e scattò più velocemente di prima, coprendo con rapidità inaspettata la distanza tra loro. Subito, Nova mosse le braccia in avanti, rilasciando un potente muro d’aria che, tuttavia, andò a colpire solo la parete alle sue spalle: dimostrando riflessi che fino a quel momento non aveva dato segno di possedere, riuscì a spostarsi si lato appena in tempo senza interrompere la propria corsa.
Maledizione…

Orlaith trascinò Eva fuori dal corridoio, impresa tutt’altro che semplice a causa anche della sua non indifferente stazza, inciampando nei suoi stessi piedi appena fuori dalla porta, nella sala principale del distretto. A quell’ora c’erano solo tre persone, basite e allarmate dal trambusto che proveniva dalle celle di custodia. Qualcuno si era già alzato dalla propria scrivania e una Detective donna aveva anche tirato fuori la pistola, accigliata.
Il più vicino di tutti, un uomo sulla cinquantina, le raggiunse di corsa e aiutò Orlaith a rialzarsi, seguito a ruota dai colleghi.
- Cosa sta succedendo?- chiese.
- Come… non avete visto?- esclamò Eva, indicando freneticamente alle sue spalle - Quella cosa…-
Poi venne spintonata via bruscamente, colpita alla schiena da Nova e dal Domunculus, trasformati dalla lotta in un groviglio di membra confuse e frenetiche.
Dopo aver buttato a terra Eva finirono addosso a una scrivania, travolgendola e cadendo sul pavimento. Nova rotolò un po’ più lontana, mentre il Domunculus si rialzava al volo e si guardava intorno, gorgogliando con fare aggressivo.
- Oh, mio Dio!- gridò un Detective, puntandogli contro l’arma.
Tutti e tre iniziarono a sparare, aprendo buchi nel suo corpo d’argilla. Il Domunculus non parve minimamente accorgersene e, con la mano buona, afferrò la scrivania rovesciata e la scagliò come se fosse senza peso contro i due poliziotti più lontani, che balzarono via per schivarla. Il cinquantenne accanto a Orlaith smise di sparare e corse a prendere il telefono della sua postazione, ma prima di aver compiuto metà della strada fu agguantato per la camicia dal mostro e scaraventato dall’altro lato della stanza, finendo lungo disteso sul pavimento tra gemiti e imprecazioni.
Finito con lui si voltò verso Orlaith che, incerta, si ritrovò a fronteggiare senza nemmeno il suo violino quell’ammasso di muscoli argillosi priva di ogni difesa.
- Dai, non vale...- gemette, muovendo mezzo passo indietro.
Prima che il Domunculus potesse avvicinarsi ancora, comunque, Nova intervenne di nuovo, balzando in piedi e correndogli incontro, così piegata da essere quasi rasoterra, una mano che sfiorava il pavimento con le dita. Al suo passaggio, una scia luminosa rimase impressa alle sue spalle, seguendola nella corsa.
Il mostro si voltò a fronteggiarla, spazzando l’aria all’altezza del suo collo con la lama.
Nova non si fece trovare impreparata e, prima di essere colpita, entrò in scivolata senza mai staccare la mano da terra, infilandosi proprio tra le sue gambe e balzando in piedi quando fu alle sue spalle.
Appena la sua mano lasciò il pavimento, la luce che si era lasciata dietro reagì all’istante, esplodendo in una sorta di reazione a catena che investì la creatura, la quale alzò istintivamente le mani per proteggersi.
Rapidissima, Nova le balzò contro mentre era sotto attacco e, prima ancora che questo si esaurisse, calciò con tutte le proprie forze e il proprio peso usando entrambe le gambe.
Il colpo fece attraversare l’intera stanza al Domunculus, che andò a schiantarsi contro il distributore di merendine dall’altro lato, a quasi cinque metri e mezzo di distanza. Quello esplose in una miriade di schegge di vetro e molle metalliche, emettendo scintille elettriche e sfrigolii.
Mentre il fumo che si levava dal distributore attivava l’impianto antincendio, Nova si rialzò in piedi con un po’ di fiatone e un’espressione dura, asciugandosi un rivolo di sangue che le colava dal labbro.

Nova è arrivata, ma non da sola... e non è finita, ancora.
Ringrazio, come sempre, 
John Spangler, Easter_huit, Old Fashioned, Roiben e Arianna96r, i miei lettori. A presto!
 

   
 
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