17/06/2019
2 recensioniChe tipo siete stanchi, fuori si gela e l'aria sa un po' di pioggia.
Che vi fa freddo e le luci a neon non rilassano i vostri occhi. I sedili diventano improvvisamente parecchio comodi e qualsiasi superficie decente è reperibile per riposare.
È tipo in questa situazione che sta Kageyama Tobio.
Però dovete aggiungere che quello addormentato non è lui. Anzi.
Lui sta con lo sguardo annoiato puntato fuori dal finestrino. Ad osservare quella realtà così vivida e umida, di imminente pioggia notturna.
Le macchine sfrecciano sembrando solo fili luminosi. O alcune sono molto vicine e diventano l'oggetto di interesse visivo di Tobio.
In bocca ha ancora il sapore della bevanda energetica, quella strana e blu e un po' di limone, ovvero quella che aveva Hinata oggi.
Ah, già.
C'è Hinata Shouyou addormentato, proprio sulla spalla di Kageyama.
È crollato appena saliti. Finiti gli allenamenti aveva già quei suoi grandi occhietti allucinati dal sonno.
Aveva scelto l'opzione più comoda e confortevole di tutti, Hinata.
Il suo profumo poi era buono.
Cioè, Tobio aveva un buon profumo, sapeva di ragazzo, di shampoo, un po' di libri vecchi, di deodorante, un po' di zucchero e un po' di aria fredda.
Che diamine si fosse fumato Shouyou per arrivare a questa conclusione però non lo sappiamo.
Anche l'altro aveva sonno. Era stanco Dio buono, tutti quegli allenamenti stremerebbero chiunque, però aveva quella cosa infame del "ho così sonno che non riesco a dormire" e quindi semplicemente se ne stava lì appoggiato con un gomito al finestrino, con la stanchezza sulle palpebre e nelle tempie.
Quando Hinata si è addormentato, l'ha guardato per un istante, e poi è tornato a fissare il finestrino.
Verso metà viaggio il piccoletto aveva iniziato a dimenarsi e sulle braccia vedeva la pelle d'oca.
Così ha sbuffato, ha dato un occhiata agli altri, scoprendo che all'incirca tutti dormivano o parlavano sottovoce; poi roteando teatralmente gli occhi come se ci fosse stato qualcuno a guardarlo e lui si dovesse giustificare salvando le apparenze, aveva messo la sua felpa sopra Hinata.
Quella stramaledetta luce a neon gli stava facendo venire il mal di testa, poi. Non gli piacevano molto gli autobus. Però gli piaceva se il rosso si addormentava così.
Appoggiò il braccio intorno alle sue spalle e accarezzò pianissimo i suoi ciuffi ribelli, poi la tolse la mano e la poggiò sulla spalla del rosso.
E così è ancora.
Sta praticamente dormendo con gli occhi aperti e conta i certelloni che vede adesso. Prima contava le macchine bianche. Centoventidue tanto per.
Riconosce volta per volta le scritte e deduce che ci saranno come minimo ancora un quarto d'ora di viaggio.
Vorrebbe andare a chiedere a Koushi, ma sia per Hinata ancora addosso a lui, sia perché prima l'ha visto impegnato in un bacio a bocca aperta, decide che resterà nel suo stato catatonico fin quando il destino o gli dei supremi non fermeranno l'autobus.
Lui e Shouyou si sono trascinati in fondo, negli ultimi posti; e solo perché aveva vinto una scommessa con Yuu o non sarebbe stato così facile.
Sullo schienale del sedile davanti c'erano scritte le peggio bestemmie in giapponese. Ma i giapponesi non erano quegli educati?Bah.
«Kageyama...»
Una vocettina assonnata lo distrae dal cinquantaquattresimo cartellone blu. C'è tipo Hinata con ancora gli occhi praticamente chiusi, che se li stropiccia con la manina, i capelli tutti in disordine mentre tiene le labbra arricciate in un broncio che ok abbiamo perso Kags.
«Tra quanto arriviamo?»
Fa ancora, accoccolandosi meglio sulla spalla di Tobio.
«Non lo so, dormi»
«Mh...»
Hinata si appropria del suo braccio e prima di riaddormentarsi da un bacetto sulla guancia a Kageyama.
Oh, aspetta. Lo so cosa vuoi dire: "Hinata boke" ma tu non lo dirai credimi. Goditi il momento.
Goditi il momento Kags.
⁎⁺˳✧༚ scritta alle 4:39 di mattina ⁎⁺˳✧༚
♡chil mi plz♡