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Autore: ___Ace    18/06/2019    2 recensioni
Bilbo era già più avanti di lui di tre metri buoni e aveva lasciato ai suoi piedi il sacco con i medicamenti, le erbe e tutto il resto. In malora la rugiada, Thorin si era svegliato e non gli importava null'altro.
One Shot easy dove le cose sono andate un po' diversamente e con un lieto fine.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Later.

 

 

Erano stati giorni frenetici quelli che si erano susseguiti dopo la Grande Battaglia. 
C'erano stati momenti di gaudio, gloria e felicità; attimi di incredulità e panico per il futuro incerto; ore spese nella ricerca dei dispersi; notti passate a curare i feriti e veglie corse lente a contare i morti. 
Tante cose erano successe e altre dovevano ancora accadere, ma l'unica certezza era che erano vivi e quella bastava a dare a tutti la forza per andare avanti, un giorno alla volta.
Quella mattina Bilbo era uscito presto per andare a raccogliere svariati tipi di erbe curative ancora grondanti di rugiada come Gandalf tanto le desiderava senza nessuna lamentela per essersi dovuto svegliare alle prime luci dell'alba, costretto ad abbandonare il suo caldo giaciglio e le coperte felpate. Ad essere sincero, aveva smesso mesi prima di lamentarsi della mancanza di tutte le comodità di cui aveva goduto durante la sua placida vita nella Contea.
Frugò in mezzo a dei bassi cespugli, sbattendo le palpebre ancora pesanti per il sonno e starnutì un paio di volte, tirando su col naso, quando dei ramoscelli gli finirono sul viso, ma alla fine trovò quello che gli interessava, riempiendo la saccoccia e incamminandosi verso la via del ritorno mentre albeggiava.
Solitamente, a quell'ora dormivano tutti della grossa, ecco perché rimase piuttosto stupito quando vide spuntare dal sentiero Fili, barcollante e poco vestito, appoggiato al bastone di sostegno che gli avevano rifilato per permettergli di muoversi senza sforzarsi troppo.
-Fili!- strillò Bilbo, andandogli incontro con un cipiglio serio, -Ti prenderai un malanno! E Gandalf non te la farà passare liscia se le ferite si infettano ancora! Torna immediatamente indietro!-
-Bilbo! Aspetta! Fammi spiegare...- tentò di interromperlo il giovane nano, tutto trafelato e con una faccia stravolta, come se non ci fosse del tutto con la testa.
-No, no, no.- continuò invece lo Hobbit, irremovibile, afferrando il ragazzo per la manica della leggera camiciola e trascinandoselo dietro, borbottando su quanto fosse stato incosciente ed infantile.
-E se tuo fratello si svegliasse? E se Gandalf ti vedesse? La lavata di capo di Balin non ti è bastata, eh?-
-Ma veramente io...- ritentò il biondo, faticando a parlare a causa del fiatone. Bilbo si stava affrettando e camminava a passo svelto con le sue gambette corte, costringendolo a stargli dietro, ma senza usare il bastone che, per l'appunto, aveva sollevato in aria e lo stava brandendo come una potente arma per non farlo finire tra i loro piedi.
-Niente 'ma'. E ringraziami che non andrò a dirlo a Gandalf! Ah, se solo tuo zio fosse sveglio...-
-Si è svegliato!- trovò la forza di urlare Fili, andando a sbattere addosso alla schiena de lo Hobbit, il quale si era impietrito a quella notizia inattesa.
-Come hai detto?- chiese Bilbo in un sussurro, dimenticando la bravata di Fili, Gandalf, le erbe e la Montagna.
Fili prese fiato, piegandosi sulle ginocchia ancora instabili a causa della riabilitazione. -Lo zio... É sveglio... Thorin è...-
Ma Bilbo era già più avanti di lui di tre metri buoni e aveva lasciato ai suoi piedi il sacco con i medicamenti, le erbe e tutto il resto. In malora la rugiada, lui si era svegliato e non gli importava null'altro.
Corse a perdifiato, corse come se avesse avuto una marmaglia di orchi alle spalle, corse come non aveva mai fatto nemmeno sulle colline che circondavano Hobbiville.
E, quando entrò tutto trasandato nella stanza dove aveva passato tutti i giorni e tutte le notti, rimase sulla soglia, stordito dal baccano che si stava svolgendo davanti al suo sguardo sorpreso e incredulo.
Dwalin era inquietante con quel sorriso enorme che gli andava da un orecchio all'altro e Balin si stava asciugando gli occhi lucidi, forse per le risate, o forse per le lacrime, non si capiva bene; Gandalf, con un ghigno furbo sulle labbra, osservava la scena dall'alto della sua stazza, appoggiato al bastone da viaggio, fino a che i suoi occhi azzurri non incontrarono quelli del suo caro amico Hobbit.
-Oh, Bilbo!- lo chiamò, fintamente sorpreso, perché lo sapeva che sarebbe arrivato, il vecchiaccio, -Non stare lì sulla porta, entra. C’è qualcuno che sicuramente vorrai salutare.-
Ma Bilbo non si mosse quando tutti si scostarono per mostrargli chi, su quel capezzale, era sveglio e più che mai vivo. 
Non si mosse quando Gandalf si grattò la testa e Balin tossì imbarazzato.
Non si mosse nemmeno quando Dwalin balbettò delle patetiche scuse per poi uscire frettolosamente dalla stanza con Balin al seguito, il quale afferrò l'appena arrivato e affannato Fili per la collottola, iniziando a sgridarlo.
Non si mosse e non sentì niente di quello che disse Gandalf quando anche lui se ne andò, brontolando gaio in direzione del giovane e biondo nano in balia delle ire di Balin.
Rimase fermo e immobile ad osservare il nano, l'uomo, seduto sul letto e che lo guardava a sua volta con l'aria di chi è sceso all'Inferno ed è poi tornato. 
Gli occhi di Bilbo si riempirono di lacrime, mentre le labbra di Thorin si stirarono in un ampio e affettuoso sorriso.
-Non vieni ad abbracciarmi, Mastro Baggins?- gli chiese, allargando le braccia fasciate dalle bende verso di lui e stringendole sul suo corpo quando Bilbo gli fu addosso l'istante successivo.
-Pensavo... io ho creduto che...- balbettò lo Hobbit, nascondendo il viso sul petto ampio del nano, non riuscendo a finire la frase.
-Lo so.- lo tranquillizzò Thorin, poggiando il mento sulla sua testa e lasciandovi un bacio tra i capelli ricci e disastrati. -Mi dispiace di averci messo tanto.-
-Non importa, gli altri saranno felici quando lo sapranno!- scattò Bilbo, preso dalla voglia di mettersi a correre per tutte le stanze e urlare ai quattro venti che Thorin Scudo di Quercia era vivo e ce l'aveva fatta!
-Aspetta.- lo fermò allora il diretto interessato, sorridendo davanti all'entusiasmo che sempre caratterizzava Bilbo, prendendogli il viso tra le mani e poggiando la fronte contro la sua.
-Abbiamo tempo.- sussurrò per poi baciarlo e convincere Bilbo che, effettivamente, avrebbero avuto tutte le occasioni per dirlo a tutti più tardi. 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice.
OS semplicissima, dove Bilbo e Thorin hanno avuto una possibilità.
Perché il lieto fine sarà banale, ma fa sorridere.
See ya,
Ace.
  
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