Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: __Lily    18/06/2019    3 recensioni
E se Daenerys non fosse impazzita e Jon l'avesse uccisa ad Approdo del re?
Cosa sarebbe successo?
Genere: Avventura, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jaime Lannister, Jon Snow, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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OTTO







 

DAENERYS

Drogon era stata colpito, Dany aveva visto la freccia lunga tanto quanta una lancia arrivare ma non erano stati abbastanza veloci da evitarla, sentì il suo drago urlare di dolore e avrebbe voluto strapparsi le orecchie piuttosto che sentire quel grido, lui era uno dei suoi figli.
Si tenne stretta a lui mentre Drogon perdeva quota e gridava.
Insieme al drago era come se avessero colpito anche lei, ma in breve tempo Drogon riacquistò il controllo e volò dritto verso la balestra, mentre Daenerys ribolliva di rabbia, come avevano osato colpire suo figlio? L’avrebbero pagata e l’avrebbero pagata a caro prezzo.
Drogon si avvicinò mentre l’uomo era pronto a tirare nuovamente una freccia ma Dany fu più vigile di quanto non fosse stata prima.
«Dracarys!» ordinò al suo drago con tutta la rabbia che sentiva, ma la stessa rabbia oltre al dolore era certa che la provasse anche suo figlio.
L’uomo che la manovrava saltò pochi istanti prima che il fuoco distruggesse la balestra, Drogon era ancora a terra che faceva fuoco.
Gli uomini morivano bruciati e Dany vedeva le loro ceneri svolazzare nell’aria, una parte di lei si odiò per quello ma l’altra sapeva di non poter fare altrimenti perché chiunque al suo posto avrebbe fatto lo stesso.
Non si era fiondata sulla capitale per non uccidere innocenti.
Non sono mio padre ma questa è una guerra.
Era come l’inferno in terra, vide uomini che venivano infilzati da spade manovrate da altri uomini, vide i Dothraki cavalcare e uccidere con frecce e con gli arakh, il cielo era chiaro ma risplendeva del fuoco di Drogon quasi, il mondo intero sembrava bruciare.
Si portò una mano alla testa e poi ai capelli, aveva chiesto a Missandei di metterle una delle campanelle che in passato erano appartenute a Drogo, voleva che suo marito fosse con lei, voleva che la proteggesse come aveva fatto da vivo, aveva bisogno della sua forza e del suo coraggio.
La campanella era ancora lì, temeva di averla persa nel momento in cui Drogon era stato ferito ma era ancora lì.
Grazie Shekh ma shieraki anni - pensò Dany stringendo la campanella.
Drogo si alzò nuovamente in volo e si spostò vicino all’acqua.
Dany scese non appena lui si piegò, smontò su quella terra che era così vicina alla Fortezza Rossa, così vicina ad Approdo del Re e al trono che stava cercando di riprendere.
Si sarà sentito così Aegon Targryen? Vicino al suo obiettivo ma non abbastanza da poterlo prendere.
Ma poi si ricordò, Aegon era un conquistatore.
A lui è bastato fuoco e sangue per prendere i Sette Regni, è con le spade dei nemici che fu forgiato il trono.
Dany accarezzò Drogon e poi tentò di togliere la lancia che sporgeva dal suo corpo, si avvicinò piano, cauta, temeva che Drogon potesse sputare fuoco e anche se lei ne era immune, preferiva evitare di ritrovarsi nuda sul campo di battaglia.

 


 

 

 

TYRION

Tyrion assisteva impotente dall’alto, aveva visto il drago toccare terra e dibattersi dopo essere stato colpito, ma la sua regina sembrava essere sana a e salva nonostante tutto.
Lei è forte - cercò di convincere se stesso, il terrore che potesse morire era molto ma altrettanto lo sentiva per suo fratello Jaime.
Jaime era stato il solo a trattarlo come un fratello, ad amarlo, a vederlo come un essere umano.
Suo padre lo disprezzava, sua madre era morta dandolo alla luce e per questo Cersei lo aveva odiato e Tyrion sapeva che l’unico motivo per cui aveva vissuto tanto era l’affetto di suo fratello maggiore, Cersei avrebbe voluto ucciderlo, Oberyn stesso gli aveva raccontato tempo prima ciò che Cersei gli aveva fatto in sua presenza e che era stato proprio Jaime a fermarla.
Tu mi hai salvato la vita così tante volte, hai salvato la mia infanzia a Castel Granito, non morirai oggi su questo campo di battaglia perché gli dei non possono permetterlo.
Gli dei lo avevano fatto arrivare fino a dove era arrivato, quando aveva incontrato Daenerys desiderava solo morire ma poi tutto era cambiato, perché non servirla?
Era giovane e aveva bisogno di consigli e di qualcuno che conoscesse bene i Sette Regni e i lord, e chi meglio di Tyrion Lannister?
Vide Jaime galoppare con una lancia in mano mentre con la mano d’oro teneva le briglie del cavallo che correva tra il fuoco, le urla dei soldati e dei Dothraki, tra le ceneri che volavano nel vento.
«Che cosa stai facendo idiota?» domandò Tyrion a voce alta osservando suo fratello correre verso Daenerys.
Il suo cuore sarebbe esploso, ne era più che certo ormai.
Amava Jaime e amava Daenerys, pregò che nessuno dei due morisse quel giorno.
«Non farlo Jaime, fermati stupido che non sei altro!»
Ma Jaime era troppo distante per sentirlo, lui così in alto al sicuro assieme alcuni dei Dothraki che la sua regina aveva lasciato lì per poterlo proteggere, e suo fratello in basso nella mischia della battaglia, ebbro della sua febbre, quella febbre che pure Tyrion nonostante tutto aveva provato specie durante la battaglia delle Acque Nere, anche se quella battaglia lo aveva quasi ucciso.
Jaime continuò, vide il suo braccio alzarsi ma si fermò, Drogon si voltò verso di lui mentre Daenerys stava facendo di tutto per estrarre quella lancia, e ci riuscì pochi istanti prima che suo figlio aprisse la bocca e sputasse fuoco su Jaime Lannister, da lassù Tyrion temette che il fratello fosse caduto, ucciso dal fuoco di Drogon, ma a battaglia finita quando poté parlare con Daenerys scoprì che suo fratello era vivo, qualcuno lo aveva spinto in acqua prima che fosse troppo tardi.
Grazie.
La battaglia era continuata, un lord con suo figlio rifiutavano di arrendersi alla straniera, preferivano morire piuttosto che arrendersi, avevano combattuto strenuamente tra il fuoco e il sangue che Daenerys aveva portato in quel campo di battaglia.
Gli uomini dell’esercito nemico rimasti ora erano in piedi sulla collinetta da dove lui aveva osservato la battaglia che aspettavano di conoscere il loro destino, Tyrion li osservò, erano innocenti che colpe avevano se non quelle di combattere per una regina che nemmeno conoscevano e per cui non contavano nulla.
«Il mio nome è Daenerys Targaryen e sono l’unica vera regina dei Sette Regni, nelle mie vene scorre il sangue di Aegon Targaryen e delle sue sorelle, io sono l’erede di mio fratello Rhaegar. So bene cosa Cersei Lannister vi avrà detto di me. Sono una straniera su questa terra ma anche io come voi sono nata qui, a Roccia del Drago e non ho chiesto io di essere esiliata oltre il Mare Stretto, non ho chiesto io di vivere la mia vita a Essos. Non voglio farvi del male, sono qui per aiutarvi e per liberare il reame dalla falsa regina che state servendo.»
«Falsa regina?» disse un uomo, Tyrion sapeva chi era anche se lo aveva visto poche volte in vita sua.
«Si, mio signore.»
«Come tu stessa hai detto sei una straniera, perché dovrei seguirti?»
«Lord Tarly giusto?»
«Si» rispose l’uomo fiero facendosi più avanti.
«Sbaglio o la tua famiglia era leale a Olenna Tyrell?»
«Ho servito lady Olenna per tutta la vita.»
«No, se lo avessi fatto ora saresti dalla nostra parte dato che i Tyrell ci appoggiavano prima che venissero tutti uccisi per mano della mia amabile sorella.»
«Tua sorella è nata qui, lei conosce le nostre usanze. Era la moglie di re Robert e tu invece? Perché servi una straniera?»
«Perché Daenerys Targaryen è migliore di mia sorella, a Cersei non importa di voi e non le importa del popolo ma a Daenerys invece importa. Voglio servire una regina che abbia a cuore i propri sudditi, che voglia il loro bene.»
«Bene tu dici? Guardati intorno.»
«E’ una guerra mio lord e dubito che i miei nemici avrebbero fatto diversamente. Avrei potuto fare di peggio, lo sai questo vero?» disse lei facendo un passo verso lord Tarly, uno dei suoi Dothraki le fu subito dietro «avrei potuto riprendermi Approdo del Re usando i miei figli e portando morte e distruzione, avrei potuto ridurre la capitale in cenere, quella stessa capitale che venne creata per ordine del mio antenato Aegon. Hai una scelta mio signore, inchinati a me o muori.»
Lord Tarly osservò Daenerys e poi Tyrion, fece un sorriso e poi sputò a terra.
Suo figlio si fece avanti e raggiunse il padre.
«No! Torna indietro.»
«Chi sei tu?»
«Sono suo figlio, Dickon Tarly.»
«Ti ho detto di tornare indietro.»
«No padre.»
Tyrion si avvicinò alla sua regina e la supplicò di risparmiare quel giovane ragazzo.
«Già una grande casata si è estinta non permettere che accada ancora. Il ragazzo è giovane e qualche giorno chiuso in una buia cella gli farà cambiare idea, è ciò che serve ad entrambi.»
«Io non cambierò idea.»
Stupido di un Tarly! Sto cercando di salvare le vostre insulse vite!
«Ascoltami, se lo uccidi i lord di Westeros inizieranno a pensare che Cersei ha ragione su di te, non farlo risparmia il ragazzo.»
«E sia, prendete il ragazzo verrà con noi a Roccia del Drago. Per tutti gli altri che non si inchineranno a me e che resteranno fedeli a Cersei Lannister ci sarà la morte.»

  
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