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Autore: MattySan    19/06/2019    1 recensioni
Dopo alcuni mesi dallo scoppio dell'epidemia, a Nome è arrivata l'estate ed è tornata la tranquillità, ma la cittadina viene sconvolta da un efferato omicidio.
Un giovane ispettore, chiamato per risolvere quello che si presenta inizialmente come un caso semplice, indagherà sulla vicenda, potendo contare anche sull'aiuto di Balto e degli altri cani.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Balto, Nuovo personaggio, Steele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La neve fresca che lentamente si scioglie, lasciando spazio a una distesa di verde nel quale è immersa la piccola cittadina di Nome.
Eh si, l’estate non era mai stata così mite in quel remoto punto dell’Alaska, soprattutto dopo la terribile epidemia di qualche mese prima.
 
Nome, Alaska, 11 Giugno 1925
 
Sono passati cinque mesi da quella terribile epidemia di gennaio, da quando l’antitossina era arrivata in città il 2 febbraio, Nome aveva ritrovato la pace e la serenità per un periodo, ma in particolare, un mezzo lupo aveva ritrovato la serenità interiore e la stima di sé stesso.
Balto adesso non rappresentava più una minaccia per la città, lo stesso Steele nonostante si rodesse l’anima a riguardo, ha dovuto ammetterlo ma non accettarlo completamente, infatti non aveva comunque perso il suo carattere arrogante e superbo, mentre gli altri cani della città e gli abitanti acclamavano ancora il cane lupo, che con la sua impresa aveva salvato molte vite.
Ma a Balto la popolarità non era mai interessata, e soprattutto, Balto non aveva padroni, era libero e indipendente, gli piaceva ancora vivere insieme a quel matto di Boris in quel relitto di una barca ai confini di Nome e andare a far visita alla sua Jenna di tanto in tanto.
Il suo spirito solitario non l’aveva del tutto abbandonato, ma la sua premura era rimasta tale e poteva finalmente passare la sua vita insieme all’amata Jenna.
Ma quel periodo di serenità sarebbe stato presto interrotto, Nome era già uscita scioccata dalla feroce epidemia di difterite ma mai avrebbe pensato di assistere ad un orrore simile.
Quella mattina faceva particolarmente caldo, abbastanza insolito per un posto come Nome anche se l’estate era iniziata. Balto se ne stava sdraiato sul relitto, il sole picchiava forte sulla sua testa e il cane lupo ne era abbastanza infastidito.
“Questo è davvero strano” pensò Balto mentre si alzava e scendeva dal relitto.
“Balto! Si può sapere dove hai nascosto quei due orsi!?” gridò Boris con voce isterica mentre saliva furiosamente sul relitto.
“Intendi Muk e Luk? Non ne ho idea, nemmeno li ho visti. Adesso vado da Jenna” disse Balto mentre si avviava verso il centro di Nome.
“Quei due me l’hanno combinata grossa stavolta! Non riusciranno a nascondersi per sempre, ho sopportato abbastanza i loro stupidi scherzi!” gridò Boris inferocito.
Balto fece una risata mentre sentiva in lontananza la voce starnazzante di Boris, si avviò verso il centro e andò a dirigersi verso casa di Jenna.
Arrivò davanti alla finestra e sbirciò all’interno ma di Jenna nemmeno l’ombra, decise perciò di fare un giro intorno alla casa e trovò la piccola Rosy, la quale gli corse in contro per abbracciarlo.
“Ciao bello! Se stai cercando Jenna non è qui! L’ho vista andare verso la spiaggia” disse la bambina indicando la direzione a Balto, il quale dopo averle sorriso, si avviò nella direzione indicata e passò difronte a molti negozi.
Ad un certo punto, un odore particolare lo fece inchiodare e non si mosse di un millimetro.
“C’è qualcosa che appesta l’aria, è nauseante…” si disse Balto mentre cercava di capire da dove provenisse quel fetore, dirigendosi verso la fonte che si trovava in una casetta appena dietro ai negozi della via centrale.
Sembrava tutto apposto ma ogni passo che faceva verso la casetta, il fetore aumentava ancora di più e Balto non aveva più dubbi, quella era la fonte e accanto fu sorpreso di trovate Nikki, Kaltag e Star che cercavano di salire su una catasta di legna per sbirciare dalla finestra e vedere all’interno.
“Ragazzi! Lo sentite anche voi?”.
“Si! Proviene da qui dentro! Qualcosa non va!”.
“Qui ci abita Jonas Form, uno dei falegnami della città! La porta principale però è sbarrata”.
Ma anche salendo sulla legna, attraverso il vetro della finestra non si vedeva niente di strano nella stanza.
“Proviamo dall’altro lato!” esclamò Kaltag improvvisamente e i cani si diressero sul lato opposto della casetta, dove vi era una seconda porta.
“Questa sembra socchiusa…” pensò Balto mentre cercava di aprirla, c’era tuttavia qualcosa che la bloccava dall’altra parte, così i cani decisero di spingere tutti insieme e riuscirono ad aprire la porta, grazie soprattutto a Nikki che era il più grande e forzuto di loro.
A bloccarla vi era uno scaffale che cadde a terra con un grande frastuono, e una volta entrati, lo spettacolo che si propagò difronte ai loro occhi non era sicuramente dei migliori.
Sangue e alcuni pezzi di arti si trovavano sparsi in fondo ad un angolo della stanza.
“Che putridume… ecco cos’era quel fetore insopportabile” osservò Balto, mentre Star e Nikki ebbero un conato e uscirono immediatamente dalla casetta.
“Non aveva mai visto una cosa del genere, che facciamo Balto?” chiese Kaltag.
“Vai a chiamare il signor Miller, noi non possiamo fare altro”  disse Balto mentre cercava di far riprendere Nikki e Star che erano ancora scioccati per lo spettacolo orrendo.
Kaltag fu un lampo, in poco tempo riuscì ad avvisare e radunare intorno alla casetta una folta folla di curiosi, i quali rimasero scioccati da quello spettacolo macabro, mentre il signor Miller l’ufficiale di polizia locale, decise di chiudere quella casa e di far allontanare tutti il prima possibile.
“Non avevo mai visto niente di simile qui a Nome, questo non è un caso come gli altri. Thomas! Vai dal telegrafista, digli di mettersi in contatto con Anchorage e che ci mandino qualcuno specializzato per questi casi” disse l’uomo al suo assistente che si diresse immediatamente al telegrafo.
Balto aveva ascoltato tutto, in quel momento arrivò Jenna e notò che tutta Nome era in subbuglio, la notizia si era sparsa a macchia d’olio e non solo gli abitanti ma adesso anche tutti i cani della città erano a conoscenza di tutto.
“Dov’eri andata stamattina?” chiese Balto.
“Ero sulla spiaggia, mi piace vedere il mare in estate quando non è ricoperto di ghiaccio e si respira inoltre un’aria fresca e pulita, ma cos’è successo? Vedo tutti agitati, la gente non fa che parlare e anche gli altri cani sono in fermento” chiese lei, quasi come se fosse uscita adesso da un’altra dimensione.
“A quanto pare hanno ammazzato crudelmente Jonas Form, uno dei nostri falegnami e credimi non è affatto un bello spettacolo da vedere, ho già avuto due conati di vomito da parte di Nikki e Star, quindi non avvicinarti a quella casa” concluse Balto mentre i due si avviavano verso casa di Jenna.
“Santo Cielo, e adesso cosa succederà?” chiese lei.
“Sembra che ci manderanno qualcuno da Anchorage per risolvere il caso, è abbastanza cruento e qui non si era mai visto niente del genere, ma tu non preoccuparti noi per ora non possiamo fare niente e dobbiamo lasciare che se ne occupino gli umani” disse affettuosamente Balto, dando un bacio alla sua amata per poi entrare in casa con lei.
Questo efferato delitto fu una doccia fredda per Nome, quasi come se l’estate felice che era appena arrivata se ne fosse subito andata, rigettando la cittadina nel gelido inverno.
 
  
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