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Autore: Lilyan    20/06/2019    1 recensioni
Una sorta di POV Draco, un ragazzo che dopo la guerra deve riprendere in mano la propria vita quando non resta più nulla se non il passare inesorabile del tempo...
*
Una piccol Drarry che giaceva nel mio PC da molto tempo e che ho ripreso in mano ripromettendomi di completarla...saranno una decina di capitoli credo...
Se vi va leggete e lasciate un commento.
Grazie!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
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8. Envy

 

Sarà almeno un’ora che stai chiacchierando con Potter come davvero foste dei vecchi amici.

All’inizio, è stato un po’ imbarazzante trovare qualcosa da dire che non fosse una battutina o una velata offesa… retaggi degli anni passati a scuola.

Ma poi, non sai nemmeno tu come, i discorsi hanno preso una piega più rilassata, vi siete seduti su un divanetto con i vostri bicchieri in mano e avete iniziato a parlare un po’ di tutto.

- Credi che Weasley mi ucciderà entro stasera? – chiedi ironico mentre vedi il rosso che vi fissa da un bel po’ e che sbuffa ogni volta che la Granger cerca di distrarlo con qualche discorso.

- È possibile – ti risponde lui altrettanto divertito, mentre con una mano saluta sfrontato il suo amico – Oppure potrebbe uccidere me -.

- Figuriamoci, quello non ti torcerebbe mai un capello Potter. È da sempre in adorazione di tutto ciò che fai e di tutto ciò che dici – ribatti sicuro, mentre pensi che una piccola vena masochista Potter debba averla davvero, visto che ora Weasley sta sbracciando esagitato mentre parla con la fidanzata e ogni due per tre vi lancia delle occhiate omicide, che nemmeno un Avada Kedavra potrebbe intimorire di più.

- Non credere, – ribatte più seriamente, mentre fissa i suoi amici all’altro capo della sala – Abbiamo passato dei momenti bui anche io e Ron. Giorni e settimane in cui non ci siamo parlati, soprattutto durante la guerra. Ci sono stati momenti in cui lui mi avrebbe sicuramente schiantato avesse potuto… e a dirla tutta, lo avrei affatturato pure io se mi fosse capitato a tiro – le sue parole escono quasi impersonali mentre ti racconta queste cose.

Ti soffermi a fissare per un attimo il suo viso, una ruga sulla fronte ad indicare il fastidio che quei ricordi gli provocano.

È strano, pensi, essere lì con Potter ad ascoltarlo raccontare cose tanto intime, ma allo stesso tempo ne sei felice. Ti soffermi a riflettere che, davvero, vorresti saperne di più di quel ragazzo che ti siede accanto.

Assapori il momento bevendo un sorso di vino e lanciando a tua volta un ghigno soddisfatto all’indirizzo di peldicarota, che vedi avvampare di rabbia non appena scorge il tuo sguardo.

 

- E quindi vai anche tu dallo psicomago Taylor – più un’affermazione che una domanda.

- Sì, Potter, mi pare che ci siamo incrociati alcune volte -  gli concedi con fredda ironia, senza dar voce a quella malsana curiosità che ti ha disturbato dal primo giorno che non l’hai più visto uscire dalla porta del medico.

I suoi occhi sono fissi su di te, ma non dice una parola.

Non penserà, per caso, di parlare di queste cose qui, in mezzo a tutti?

Eppure, i suoi occhi non hanno lasciato i tuoi da quanto? Minuti?

Non ce la fai più e distogli lo sguardo, fintamente attirato da una qualche discussione animata alla vostra destra.

Senti per un attimo solo la sua mano poggiarsi sulla tua. Un lieve tocco, quasi fatto per caso. E poi ti volti di nuovo verso di lui – Se un giorno ne vorrai parlare, puoi chiamarmi sai? Ne ho passate talmente tante negli ultimi anni– dice grattandosi in imbarazzo la nuca – che di psicomaghi ne ho visti parecchi… e ti dirò, alla fine ho capito che non c’è niente di meglio che una bella chiacchierata con gli amici -.

Ok, Potter non ha appena alluso al fatto che voi siate amici vero?

Perché, Salazar ti è testimone, il Grifondoro è l’ultima persona al mondo che vorrebbe te, Draco Malfoy, come suo amico.

Vero?

 

Con questo dubbio che ti attanaglia il cervello resti imbambolato a guardare Potter che si alza dal divano e si avvia verso i suoi di amici.

Li guardi, ma in realtà i tuoi pensieri ti seguono a rallentatore. Hai percepito solamente la sua voce dire “torno subito”, ma i tuoi riflessi sono come intorpiditi e solo ora realizzi la sua mancanza al tuo fianco.

Ed il vuoto che senti ti spaventa.

In fondo, ti dici, è così la tua vita. Sei rimasto irrimediabilmente solo, e sai che questa è anche un po’ colpa tua.

Vedere il Grifondoro che ride con i suoi vecchi compagni di scuola, che abbraccia amichevolmente Weasel, mentre questi non fa che rimproverarlo, mette ancor più in evidenza la tua misera condizione.

E tutto questo fa male.

Ti rendi conto, ancora una volta, di tutto quello che non potrai mai avere.

Che desideri da così tanto tempo.

Ma sembra che tu prenda coscienza solo ora del dolore che provi in fondo al petto.

 

Cerchi quindi, con lo sguardo pieno di ansia, i tuoi amici.

Pansy è attorniata da un gruppetto di ragazzi che fano a gara, poveri stolti, per ottenere la sua attenzione.

Non sanno che facendo così, mettendosi in mostra come dei galli in un pollaio, otterranno solo l’effetto contrario?

Ti giri allora verso il bar e, noti con disappunto, che quell’idiota di Blaise sta ancora chiacchierando con Paciock e che, Morgana e Merlino ce ne scampino, ora che guardi bene sta palesemente flirtando con lui.

Il mondo sta andando a rotoli, ne sei convinto, mentre sprofondi nei cuscini e abbandoni la testa all’indietro, sperando di cacciare questa bruttissima sensazione che sta prendendo possesso del tuo corpo.

 

Ti sei probabilmente appisolato, perché quando riapri gli occhi ti senti stranamente rilassato, ma anche disorientato.

 

Vieni però prontamente riportato alla realtà da due smeraldi verdissimi ed un sorriso così luminoso che nemmeno nei tuoi sogni più segreti avresti mai potuto immaginare.

Potter è lì, seduto affianco a te, e ti sembra che tutto quanto sia al suo giusto posto in questo istante.

- Buongiorno principessa – ti senti apostrofare da quella voce tanto profonda quanto sensuale. Ed un ghigno allarga ancor più quelle labbra seducenti.

- Mi sono addormentato, merda! – non c’è modo di trovare una scusa a questa tua mancanza, mentre guadagni una posizione più elegante.

- Sono stati solo pochi minuti se ti può consolare. Non credo se ne sia accorto nessuno –

- Tu mi hai visto – rispondi piccato.

- Sarà il nostro segreto – quel sorriso dovrebbe essere classificato come illegale, pensi.

- Ci spero proprio, che figura ci farei? Già più della metà di questa sala non vede l’ora di poter sparlare del sottoscritto – convieni non appena ricordi come gran parte di quelle persone ti vedrebbero volentieri patire di stenti e pagare per tutto il male fatto dalla tua famiglia durante la guerra.

Ti adombri a quel pensiero, immaginando che forse non avrebbero nemmeno tutti i torti.

- Allora se non racconto nulla, mi dovrai un favore –

- Cosa? –

- Mi devi un favore Malfoy… -

- Per una simile sciocchezza? –

- Non mi sembrava una sciocchezza per te un attimo fa –

- Non mi farò ricattare per una simile idiozia da uno sciocco Grifondoro –

- Allora potrei casualmente far avere una fialetta con i miei ricordi a qualcuno dei nostri ex compagni… sai, sei così carino quando borbotti nel sonno -

- Tu serpe! –

- Avrei potuto esserlo, in effetti –

Credi che il sopracciglio alzato e il tuo sguardo interrogativo possano bastare per farlo continuare.

- Avrei potuto essere a Serpeverde, se avessi dato retta al Cappello Parlante –

- Cosa, cosa? Che è questa fesseria? –  Chiedi incredulo.

- Al primo anno, il Cappello voleva smistarmi a Serpeverde, ma io spaventato da quello che avevo sentito sui maghi oscuri e su Voldemort… beh ho iniziato a ripetere come un mantra “non a Serpeverde, non a Serpeverde…” ed eccomi qui, Grifondoro per scelta. Lo avresti mai detto? – E credi che Potter non sia mai stato così bello. E, dannato lui, potevate essere persino compagni di casa.

Eppure, non sai cosa dirgli.

Se da un lato vorresti urlargli contro che ha buttato all’aria l’occasione di poter essere amici, dopo aver rifiutato la tua mano, dall’altro sai benissimo che alla fine le cose sono andate come dovevano andare, ed è meglio così.

Tuttavia, una punta di rammarico permane, pensando che forse, con lui al tuo fianco, avresti fatto scelte diverse, o forse no, o che comunque ti avrebbe salvato da questo mare nero in cui ti sei da tempo impantanato.

Sospiri appena e non rispondi.

- Non ho idea se le cose avrebbero potuto andate diversamente – è Harry a parlare, quasi avesse intuito il flusso dei tuoi pensieri, ma non ti guarda. Fissa il centro della sala dove un sacco di ragazzi stanno ballando.  - Ma ora vorrei ricominciare e conoscere il vero Draco –.

Il tuo cuore perde uno, forse due, battiti. Non credi alle parole che hai appena sentito, perché nemmeno nei tuoi sogni più arditi ci avevi mai sperato.

Ti dai un pizzicotto sulla coscia, così, solo per capire di essere sveglio e che non stai immaginando nulla.

Lui ora è lì con te.

Non è con Weasley e la Granger.

Non è a festeggiare con i suoi ex compagni.

Non è in mezzo alla folla a ricevere lodi ed onori.

È lì, seduto al tuo fianco e, metaforicamente, ti sta allungando quella mano che dieci anni prima non aveva teso verso di te.

E allora ti butti, terrorizzato, ma anche piacevolmente euforico perché sai che è quello che hai sempre desiderato.

È lì il bandolo della matassa.

Tutta la rabbia e l’astio provati erano il riflesso del suo rifiuto.

Se non potevi essere suo amico, saresti stato suo nemico. IL nemico.

Meglio l’odio dell’indifferenza, ti dicevi.

Ma in fondo, era solo invidia per tutti coloro che hanno potuto godere, negli anni, della sua luce meravigliosa, dei suoi sorrisi, del suo affetto.

- Non so nemmeno se lo conosco io il vero Draco – rispondi sinceramente.

- Dovresti sapere che a me piacciono le sfide –

Solo dopo alcuni istanti, ti rendi conto che vi state tenendo per mano. Il calore del suo palmo contro il tuo è rassicurante e la sua presa salda e forte.

Non vuoi leggerci null’altro in quel gesto, perché non puoi davvero sperare più di così.

- Andiamo a prendere da bere – D’un tratto si alza dal divano e ti fa segno di seguirlo. – È tutta la sera che il tuo amico Zabini ci prova con Neville e credo sia ora di dargli una mano o non combineranno nulla stasera –.

Ridi.

Stai finalmente ridendo di gusto ed è passata una vita da quando l’hai fatto l’ultima volta.

Sei felice.

Riconosci questa sensazione di pace e languore.

Qualcosa nel tuo petto si è sciolto ed ora è calore quello che senti.

 

Potter, no, Harry, ha fatto un altro dei suoi miracoli, ti dici, mentre annuisci e lo segui.

 

 

 

  
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