Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: LazyBonesz_    20/06/2019    0 recensioni
“Questa canzone mi faceva pensare a te”, mormorò il ragazzo, contro un mio orecchio quando la musica cambiò. Mi concentrai sul testo. Ascoltammo la canzone in silenzio fin quando, verso la fine, Eren non parlò nuovamente, quasi cantando.
“But I just cannot manage to make it through the day without thinking of you, lately.”
Accennai un breve sorriso e mi sporsi verso di lui, senza aprire gli occhi. Riuscii a baciare le sue labbra piene e sentii il sapore delle lacrime su di esse.
“Eren”, sussurrai confuso. Sollevai le palpebre e vidi qualche goccia salata sulle sue guance. Però sorrideva.
“Sono felice, non preoccuparti. E penso che ti dedicherò un’altra canzone perché questa è fottutamente triste”, mormorò e decisi di bloccare la sua parlantina con un altro bacio. Un altro ancora e ancora un altro finché non ci addormentammo con le labbra stanche ma i cuori felici.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

 

Settembre 2015- Los Angeles

 

Mancavano pochi giorni all’inizio della scuola, del primo anno di liceo di Eren e Levi, e i due amici stavano trascorrendo la giornata assieme, godendosi gli ultimi momenti di libertà. 

Si dondolavano sulle altalene presenti nel giardino di Levi, sfidandosi a chi riusciva ad andare più in alto per poi saltare in avanti, sul prato appena tagliato. Eren fece un balzo e rotolò per terra, sporcandosi la vecchia maglietta di suo padre quando era ragazzino, e si alzò in piedi, sistemandosi la zazzera di capelli castani. 

Kuchel, la madre di Levi, uscì dalla porta sul retro portando un vassoio fra le mani, con sopra una caraffa di limonata e quattro bicchieri. I due ragazzi la raggiunsero e si versarono la bevanda, trovandola piuttosto dissetante dopo aver giocato per tutta la mattinata. 

‘’Siete pronti per il primo giorno di liceo?’’, domandò Kuchel, catturando l’attenzione di suo fratello Kenny, che stava arrostendo degli hamburger per pranzo. 

Levi alzò le spalle mentre Eren annuì, iniziando a parlare del suo desiderio di trovare un gruppo di ragazzi con cui giocare alla play, ai giochi di ruolo e ad altre cose che il migliore amico considerava da ‘’nerd’’. Levi, invece, non aveva nessun desiderio particolare se non quello di non trovarsi in difficoltà con gli esami. Avere Eren come unico amico andava bene, non c’era il bisogno di trovare un gruppo di persone con cui occupare un tavolo a pranzo. Era sempre stato solitario e questo aspetto compensava con l’iperattività del migliore amico. 

‘’Io spero che vi divertiate e che ricorderete questi anni come i migliori della vostra vita’’, mormorò la donna, prendendo le mani dei due amici che stavano crescendo troppo velocemente ai suoi occhi, ‘’ma la cosa più importante è mantenere la vostra amicizia.’’

A quelle parole Eren arrossì e distolse lo sguardo che fino a poco prima aveva posato su Levi. Quest’ultimo, essendo un ottimo osservatore, lo notò e si chiese cosa stesse succedendo al suo migliore amico quell’estate. Si conoscevano da quando erano dei bambini che neanche camminavano, non c’era mai stato imbarazzo fra di loro ma in quei mesi c’erano stati momenti strani. Levi decise di lasciar perdere per il momento, ne avrebbero parlato dopo pranzo. 

Kenny portò sul tavolo in giardino gli hamburger caldi e fumanti che sembravano deliziosi. Poggiò il grande piatto e si sedette vicino alla sorella, dividendo le porzioni per loro quattro. Era una giornata estiva come le altre. La temperatura era calda ma dall’oceano proveniva una brezza piacevole che permise loro di mangiare in giardino. Fu un pranzo piacevole al momento ma anni più tardi divenne un ricordo malinconico per i due ragazzi. 

Quando la tavola fu sparecchiata, Eren e Levi rimasero da soli all’esterno e capirono che era arrivato il momento di parlare. 

‘’Credo di doverti dire una cosa da un po’’’, sospirò Eren, parlando con una serietà che non faceva parte del suo carattere, solitamente. L’altro aspettò in silenzio, fissandolo con il suo sguardo illeggibile che aveva fin da quando era piccolo. Sua madre credeva che al liceo lo avrebbe fatto diventare irresistibile e forse non aveva tutti i torti. 

‘’E credo che rovinerà per sempre la nostra amicizia.’’

 
   
 
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