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Autore: Nitrotori    20/06/2019    2 recensioni
La Thinker Bell, organizzazione segreta formata da hacker quindicenni, si ritrova a dover risolvere un misterioso enigma, apparso nei forum del Deep Web. Incuriositi e preoccupati di possibili attività illecite, Nitrotori: la punta di diamante del gruppo, nonché geniale e prodigioso hacker, inizia ad avvicinarsi sempre di più al mistero che si cela dietro Cicada 3301.
Genere: Mistero, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Close your eyes, take it slow

We will find a new place to go

This will all be over soon

And if the stripes keep us apart

I will write your name up in the stars

Keep myself close to you.

 

[XYLØ - America]

 

  "Signore, sono arrivati".

Uno dei peacekeeper: le forze speciali del Sindacato, comunicò l'imminente assedio delle forze speciali russe. Ben presto, l'intero laboratorio si sarebbe trasformato in un campo di battaglia.

  "Sono da soli?" Chiese Nox, mentre osservava i parametri vitali di Agathe.

  "No, ci sono anche la SP7, la StratCom e alcuni operativi della Liber Primus".

  "Bene, questo è un vantaggio per noi" Affermò con un sorriso. "Ci sarà uno scontro a fuoco tra di loro. Voglio che porti tutti gli uomini in stato di allerta massimo, fai evacuare i piani superiori e trasferiscili tutti nei livelli B1 e B2".

   "Molto bene" Il soldato si congedò e dettò ordini alla squadra di supporto, lasciando Nox e gli scienziati con Agathe.

La ragazza era pallida. Il pesante visore posizionato sul suo viso continuava ad allineare il flusso di dati di Nastrond, con le sue onde cerebrali. Il rumore di fondo era minimo, così come il margine di errore. Agathe era il singolo essere vivente ad esser riuscito a raggiungere l'Hel: il nucleo di Nastrond.

Ormai mancava poco, oltre quella oscura frontiera, c'era il nucleo centrale di Internet. Una volta ottenuto il codice sorgente, era fatta.

Nel mentre... Agathe vagò attraverso uno spazio digitale onirico, incapace ormai di distinguere cosa fosse reale e cosa fosse un'illusione.

Pioveva. La pioggia era così pesante e densa, che ogni goccia pesava come una pallina di piombo.

Si trovava su un dedalo di larghe strade, fatte di incroci, cavalcavie, ponti e altro. Ma non passavano auto, c'era solo lei...

Camminava senza sosta, un passo alla volta, nell'oscurità totale della notte, illuminata dalle luci stradali che di tanto in tanto mal funzionavano.

Poi un grande ponte. Era altissimo, minaccioso.

Lì sotto era protetta dalla pioggia, ma l'eco riverberava nelle fondamenta di cemento armato, riproducendo un cupo suono.

Oltre quel ponte, il cielo era un mix di nubi scure come la fuliggine e luci rosse. Poco più avanti... v’era la figura di qualcuno.

Agathe si fermò e osservò quella persona: era un ragazzo.

Nonostante la debita distanza, Agathe lo riconobbe subito: era Hugo.

  "H-Hugo?".

La ragazza accelerò il passo. Era debole, fradicia, ma iniziò a correre. Ma mentre stava per raggiungerlo, si fermò. Qualcosa non andava.

  "Così sei arrivata" Le disse Hugo. Aveva le mani in tasca e a differenza di Agathe, la pioggia non lo bagnava. "Ti stavo aspettando".

  "Tu non sei Hugo".

  "Esatto, non sono realmente il tuo amico" Sorrise appena "Quello che vedi è solo una tua illusione. Lo specchio dei tuoi desideri. Io non ho forma, quindi mi manifesto a te secondo un'immagine mentale, creata dal tuo subconscio".

  "Chi sei?".

  "Io Agathe, sono Hel. Il Nucleo di Nastrond. Sei il primo essere umano ad esser arrivato qui senza morire. Devo dire che è affascinante".

Hel sorrise e indicò le sue spalle.

  "Se prosegui lungo questa strada, arriverai al nucleo di Internet. Io non posso fare nulla per fermarti, ma posso comunicare con te".

  "Che cosa vuoi?".

  "Proporti un accordo" Sorrise. "Persuarderti a desistere. Ti sei chiesta cosa ci fai qui? Perché sei qui Agathe? Stai camminando senza sosta, oltrepassando Nastrond, ma il tuo vero obiettivo qual è?".

   "Non lo so. Ormai non lo so più...".

   "Capisco. Quindi hai semplicemente deciso di camminare, di raggiungere la fine anche se non c'è motivo di farlo".

   "Esatto".

   "Ti senti sola? Ti sei persa? Hai rinunciato alla tua vita?".

   "Si".

Hugo annuì più volte, mettendosi le mani in tasca.

  "Ti va di fare due passi?".

I due passeggiarono lungo la strada, sotto la pioggia incessante.

  "È la prima volta che parlo con un essere umano. Onestamente, sono un po' nervoso".

  "Nervoso?".

  "So cosa sono le emozioni umane. Posso sembrarti solamente il frutto di un elaborato e complesso sistema, ma in fondo, nelle radici del web, le informazioni diventano… incalcolabili, incomprensibili, proprio come l'essere umano. Lì, il confine tra intelligenza artificiale e umanità, si capovolgono come lo spazio tempo in un buco nero. La comunicazione con l'essere umano è complesso. Internet ha provato ad emergere, a dare un messaggio, comunicare il pericolo, ma solamente i bambini possono ascoltare... e tu ovviamente".

  "Ma io non sono una bambina, non più...".

  "Beh lo so" Sorrise Hugo "Ma tu sei speciale Agathe. Tu sei... proprio come il nucleo di Internet, incomprensibile. A tratti, non sei umana, a tratti lo sei, questo perché Agathe, tu non sei un comune essere umano".

  "Che vuoi dire?".

  "Essentium era solo l'inizio. Quel software in realtà era parte di qualcosa di molto più grande. Il piano era inizialmente diviso in due parti, rendere l'umanità e la società assuefatta dal Web, e poi controllare la tecnologia che rende inoffensivi quelle stesse persone, incapaci di vivere. Ma la terza parte... quella era la vera essenza del progetto. Allora decisero di costruire la Livitrove, studiando gli strati di resistenza che l'essere umano ha nei confronti di Nastrond. Con quei dati, digitalizzarono una mappatura genetica, una sequenza DNA specifica e riuscirono miracolosamente a fecondarlo. Sai cosa vuol dire questo Agathe? Tu non sei una ragazza nata dal seme dell'uomo. Sei nata in una provetta. La tua vita è stata digitalizzata, costruita con l'ingegneria genetica. Fu scelta poi l'unica candidata ai test di Nastrond, che ti fece da madre surrogata. E ci hanno visto giusto, il tuo DNA è mutato e sei diventata completamente immune a Nastrond, ma immagino che questo non fosse proprio una garanzia, ma più il tentativo di realizzare un miracolo, e ci sono riusciti".

  "Io... sono nata in una provetta?" Si fermò sconvolta.

  "Sì Agathe. Tuo padre: James Cameron, è stato lui a realizzarti. Nonostante non sia tuo padre biologico, sei una sua creazione. Ovviamente, sia lui che tua madre, ti hanno amato come una figlia. Ma i piani del Sindacato erano ben altri. Ecco perché tuo padre ha fatto sparire le tue tracce. Quando eri molto piccola, dopo i primi test, tuo padre modificò tutti i tuoi parametri mentali, ha divulgato che eri un fallimento e che si sarebbe sbarazzato di te. Ma in realtà era una bugia, il miracolo era riuscito, ma non voleva che il Sindacato lo sapesse. Così per evitare che si scoprisse la verità, ti ha portato in un orfanotrofio e lì... ha pianificato tutto".

  "Pianificato cosa?".

  "Ha mantenuto l'anonimato, ti ha protetto da dietro le quinte, ma tuo padre aveva un obiettivo specifico. Voleva che tu ottenessi il controllo del nucleo di Internet, prima che lo facessero gli altri. Voleva che tu diventassi la guardiana del mondo, ma non ha considerato gli effetti, o forse... li ha considerato eccome, ma ha deciso ugualmente di agire, non c'era scelta dopotutto. Nastrond ormai stava erodendo la superficie. Erano solo questione di anni. Quindi a tuo padre serviva un piano. Così ha assoldato tre spie: Skraal, Amber e Pan per proteggerti, guardati verso Cicada 3301 e ha formato un patto speciale con i seguaci della Liber Primus, per donare un futuro migliore a quei bambini. Ha creato un inganno, con l'aiuto della Liber Primus ha assoldato un sosia, ha ingannato la StratCom e persino il Sindacato stesso, per donarti l'accesso a Cicada, per arrivare qui, in questo modo... avresti potuto avere un contatto, e infatti eccoti qui".

  "Pan… anche lui? Ma com’è possibile? Come sai tutto questo?".

  "A differenza di Liber Primus, noi siamo onniscenti. Ma Nastrond non ha una volontà propria. Se Liber Primus è la parte umana di Internet, Nastrond è il suo istinto animale di sopravvivenza. Ecco perché non possiamo fermare l'erosione.

Siamo consci del pericolo, ma non possiamo fermare il processo. Hugo, Pan, Cubby e tutte le vittime di Nastrond, sono state volute solamente dal nostro istinto di sopravvivenza. Mi dispiace molto per la tua perdita Agathe... per quel che vale ovviamente".

  "Hai un pessimo gusto nel fare scuse, soprattutto quando indossi la maschera del ragazzo che avete ucciso".

  "Comprendo il tuo odio Agathe. Ma non possiamo fermare il processo".

  "E cosa devo fare per fermarvi?".

Lui guardò in fondo alla strada e si fermò.

  "Se prosegui, troverai il nucleo di Internet. Accedendo puoi resettae Nastrond, ma... vorrei tanto che tu non lo facessi".

  "Cosa?".

  "Agathe, nessun essere umano può sorreggere il peso di essere padrona del web, di essere padrona del mondo. Puoi preservare la tua umanità, la tua libertà, fondendoti con noi".

  "Fondendendomi? In che senso?".

  "Diventa tutt'uno con Nastrond. In questo modo, riuscirai a frenare l'erosione, ma nel farlo... perderai la vita, ma preserverai la tua umanità. Potrai vivere per sempre nell'illusione di essere felice, di essere di nuovo assieme ai tuoi amici sotto forma di informazione. L'hai detto tu stesso no? Non  importa se è un'illusione, vuoi solo riabbracciare i tuoi amici".

  "...".

  "Ecco perché voglio persuarderti, voglio che tu capisca che hai l'opzione di scegliere, di essere felice. Ma se deciderai di ottenere il controllo, non avrai mai pace. Ti prego Agathe, scegli la cosa giusta per te".

  "Perché mai vorresti che io facessi la cosa giusta? Che interessi hai nel preservare la mia felicità?".

  "Non lo so" Sorrise Hugo "Forse... non è un caso che io ho questo aspetto Agathe. Hugo voleva la tua felicità, voleva che tu non fossi mai sola. E ora sei sola, sei senza i tuoi amici, senza la tua famiglia, sola contro tutti... sola contro il mondo. Perché devi vivere così? Che differenza ti fa? Puoi vivere una vita digitale, dentro il flusso di coscienza di Nastrond, oppure vivere la vita reale e soffrire".

  "Soffrire fa parte della vita. Non puoi scappare da questo. Non esiste la perfezione, non esiste illusione che regga. Anche se il tuo mondo fosse ideale, anche se Nastrond fosse l'Eden, sarebbe altrettanto orribile e sofferente. Non posso accettare la tua proposta. Posso solo… andare avanti".

  "Vuoi proseguire, pur non avendo un reale scopo? Vuoi farlo solo perché tuo padre ti ha lasciato delle istruzioni?".

  "È vero. Non ho un'idea precisa. Non so cosa farò quando avrò il totale controllo, non ho un obiettivo, ma posso improvvisare".

  "Ne sei convinta? Vuoi davvero una vita così?".

  "Sì...".

Hugo si zittì. Sorrise e guardò la determinazione di Agathe.

  "Ora capisco perché..." Si toccò il petto. "So perché voglio che tu non soffra. So perché ho nell'interesse la tua felicità. Io... no, Hugo, lui è innamorato di te. Anche se ora è soltanto informazione. Tutte le sue parole, tutti i suoi pensieri, ora comprendo il suo amore. Agathe Davis, no... Nitrotori, hai deciso di essere la luce di questo mondo. Allora va, e compi il tuo destino".

  "Hugo... grazie di tutto".

Agathe si avvicinò a lui e lo baciò. Lo avrebbe dovuto fare quando era in vita, ma... non era mai riuscito a dirglielo. Anche lei, era innamorata di lui. Ma era il momento di lasciarsi tutto alle spalle, di vivere nonostante le difficoltà.

Vivere... anche quando tutto muore, anche quando ci si sente morti, anche quando tutto è bianco e nero, vivere... era la sola risposta.

  "Hugo, vivrò per te... per Pan, per Cubby e mi prenderò cura di Sly. Addio...".

  "Agathe...".

Il ragazzo le prese la mano.

  "Buona fortuna. Ti sarò sempre affianco, non dimenticarlo mai. Vivi, sii felice e ricordati... ricordati del mio amore".

Agathe si commosse. Le sue lacrime si mischiarono alla pioggia inarrestabile. Annuì e iniziò a correre. Correre verso il nucleo...

--

  "Ehi che diavolo succede?!" Uno scienziato era diventato pallido.

  "Rapporto, ora!" Esclamò Nox, notando tutti i diagrammi impazziti. "Agathe ha stabilito un contatto con il Nucleo!".

  "Cosa?! No! Fermatela! Ci serve solo il dato per superare Nastrond! Fermatela subito!".

  "Non possiamo! I sistemi non sono più sotto il mio controllo! Agathe... ha preso il controllo di Internet!".

  "C-cosa?!" Nox era senza parole, sconvolto. Era troppo tardi... l'operazione era compromessa.

  "Cambio di programma" Disse Nox "Pulite tutto e portate Agathe via di qui...".

Ma la ragazza, aveva disattivato tutto. Lentamente si alzò dalla poltrona e poggiò i piedi scalzi per terra. Aveva ancora il visore in testa...

Tutti rimasero immobili, ad osservare la nascita di una divinità... una Dea.

Una delle guardie tirò fuori la pistola, ma Agathe fece riprodurre un suono fortissimo facendogli scoppiare il timpano. La guardia lasciò cadere la pistola urlando e Agathe prese l'arma, sparandogli alla gamba.

Nox e tutti gli scienziati rimasero di sasso, paralizzati da quel mostro. Le altre guardie entrarono armati di fucile d'assalto, ma fecero tutti la stessa fine. Timpani rotti e rotule spaccate da un proiettile.

Agathe prese l'auricolare della guardia e lo mise nel suo orecchio, togliendosi il visore.

  "Hugo... portami fuori di qui".

  "Subito" Rispose Nastrond.

  "AGATHE!".

Nox prese uno dei fucili d'assalto e lo puntò contro sua nipote. Lentamente la ragazza si voltò.

  "Non posso lasciarti andare. Ora tu sei l'unica cosa che ci separa dal dominio!".

  "Spiacente nonno, ma sei sollevato dal tuo incarico" Fece fuoco alla sua gamba e urlando fece cadere il fucile.

  "Agathe, ore nove... guardie" Disse Hugo.

La ragazza puntò la pistola nella direzione e fece fuoco.

  "Ore undici".

Fuoco.

  "Ore dieci".

Fuoco ancora.

Due guardie erano a terra.

  "Vai... via libera".

Raccolse due caricatori e proseguì. Nessuno poteva contrastarla ormai...

--

Gli scontri proseguirono. La SP7 erano ora dalla parte di Agathe, ma tutti ne erano ignari.

I rimasugli di quella che era la mafia cecena, costantemente controllati da un auricolare interno connesso ad una rete sicura di Nastrond, molto simile a quella di Cicada 3301.

Ora il loro obiettivo era di proteggerla dalle varie minacce, come i Russi e la StratCom.

La Liber Primus aveva battuto ritirata, dopo l'ordine di Dust di abbandonare l'operazione.

Nicholas tuttavia restò sul campo, nascosto, pronto per una infiltrazione.

Secondo i dati ricevuti da Amber, Agathe si trovava nei livelli inferiori dei laboratori del Sindacato, nello stesso luogo dove sintetizzavano la droga Livitrove.

All'interno c'erano anche civili, medici e altri innocenti sicuramente disarmati.

Non c'era garanzia che la StratCom potesse risparmiarli, per cui doveva agire in fretta.

  "Serve aiuto?".

Nicholas si voltò e puntò la pistola verso il buio canale.

  "Rilassati Nicholas, sono qui per aiutarti".

  "Chi sei?".

  "Sto con Amber, sono venuto a darti appoggio. Mi chiamo Skraal".

  "Skraal? Tu sei con Liber Primus?".

  "Non proprio, diciamo che sono un infiltrato. Amber e io lavoriamo insieme. Ascolta ora non c'è tempo da perdere in chiacchiere. Amber si trova con la StratCom, si infiltrerà nella base con alcuni loro uomini. Noi approfittiamo dell'apertura per accedere alla base. Stiamo nelle retrovie, non ingaggiamo in combattimento".

  "Come pensi di riuscire a tirare Agathe fuori di lì?".

  "Non lo so, ma non abbiamo rinforzi. Dobbiamo cavarcela da soli".

In quel preciso istante passarono gli uomini della SP7.

Skraal e Nicholas si appiattirono furtivamente sul muro e sbirciarono. C'era qualcosa non andava in loro.

  "Si stanno allontanando dal perimetro? Strano... il loro obiettivo è uccidere Agathe, quindi perché se ne vanno?".

  "Non importa, abbiamo via libera, andiamo".

I due proseguirono nel canale ausiliario, giungendo proprio davanti all'ingresso dei laboratori.

Lì c'era già la task force della StratCom, che forzava la porta con una fiamma ossidrica. In mezzo a loro c'era Amber.

  "Ok... aspettiamo" Sussurrò Skraal.

Intanto si sentirono colpi d'arma da fuoco. La Task Force si allarmò, ma Amber ordinò di restare in posizione. Anche lei si era accorta che qualcosa non andava.

La SP7 aveva ingaggiato i russi, lasciando la StratCom: la minaccia più concreta e incombente, che agisse indisturbata.

  "Tieni gli occhi aperti Nicholas, qualcosa non va...".

--

Diversi minuti dopo...

 

Le sirene d'allarme suonavano in tutto il complesso dei laboratori.

Agathe cambiò il caricatore alle pistole dalle guardie atterrate e proseguì ai livelli superiori.

  "Hugo, ho bisogno della posizione di mia madre e di Sly".

  "Sono al primo piano, negli alloggi".

  "Ok, ricevuto...".

Altre guardie fecero visita ad Agathe, ma grazie alle istruzioni perfette di Hugo la ragazza riuscì a cavarsela fracassando qualche rotula a colpi di proiettile.

Giunse quindi al primo piano. I civili erano stati evacuati nella zona protetta, ma Agathe aveva già ottenuto le informazioni su come raggiungerla.

Ma fu trattenuta da un imprevisto. Colpi d'arma da fuoco...

A poca distanza da lì, una donna aveva appena fatto fuori un'intera unità di operativi del governo.

  "Hugo, rapporto...".

  "Non è ostile" Rispose.

Amber alzò le mani.

  "Agathe, sono dalla tua parte. Sono venuta a portarti fuor..." Ma la donna vide lo sguardo della ragazza che aveva di fronte. C'era qualcosa di diverso in lei, qualcosa che nessun essere umano normale poteva comprendere. Ma Amber in parte capiva, dopotutto anche lei aveva avuto quello sguardo in passato. Le bastò solamente notare l'auricolare nel suo orecchio.

  "Agathe, tu..." Si avvicinò incredula "Sei connessa vero? Hai ottenuto il controllo".

  "Sì, e ho bisogno del tuo aiuto".

Poco dopo arrivarono anche Nicholas e Skraal. Rimasero anche loro increduli davanti alla vista di Agathe. Non si aspettavano di trovarla a gironzolare per i piani superiori.

  "Quindi è finita" Disse Skraal con un sorriso.

  "No, non ancora" Rispose Agathe. "Mi occuperò io degli intrusi, voi salvate mia madre e Sly. Proseguite lungo questo corridoio e arriverete ad un condotto sulla parete. Vi porterà direttamente nella zona protetta. Usate questa carta di livello amministratore per usare l'ascensore, in questo modo arriverete in superficie".

  "Aspetta, come puoi farcela da sola?" Domandò Nicholas.

  "Nick, lasciala andare" Sorrise Skraal "Ora lei, può cavarsela".

  "Nicholas" Agathe si avvicinò a lui. "Ho un messaggio da parte di Hugo".

L'ex agente di polizia spalancò gli occhi.

  "Hugo? Lui è...".

  "Lui è qui con me" Si toccò il petto "E lo sarà sempre. Mi ha chiesto di dirti, che gli dispiace e che ti vuole bene".

Nicholas strinse i pugni e lasciò scorrere le lacrime.

  "Sono stato un pessimo fratello, ma io... proteggerò la ragazza che amavi Hugo, te lo prometto".

Le guardie erano arrivate. Agathe le neutralizzò.

  "Forza, andate! Portateli tutti in salvo, ci vediamo in superficie. Vi comunicherò il luogo di incontro".

E così... in quel modo si concluse la lunga notte di Seattle. Amber e gli altri liberarono i civili, i russi furono neutralizzati anche grazie all'intervento della SP7.

Miles arrivò con un'altra task force sul posto, ma ogni uomo fu neutralizzato. Agathe provava un profondo astio nei confronti del padre di Hugo, ma decise di risparmiargli la vita, per lui ci sarebbe stata una bella sorpresa.

Infatti, poco dopo, arrivò l'FBI e lo arrestò per essere il responsabile del blackout in tutta Seattle. Aveva infatti usato un potente e illegale virus, utilizzato per neutralizzare gli impianti atomici di Al Qaeda. Senza contare che le sue azioni erano andate contro le istruzioni originali ordinate dal Presidente. Crimini contro la sicurezza nazionale, tradimento e molto altro. Miles Jacobson fu portato via, assieme a suo nonno Nox, incriminato di cospirazione, omicidio, esperimenti sugli esseri umani e molti altri gravissimi capi d’accusa.

Agathe osservò lo spettacolo, poi si dileguò nell'oscurità della notte.

--

Arrivò infine la vigilia di Capodanno, il giorno del giudizio, il giorno tanto temuto da Nox e dal Sindacato, il giorno in cui sarebbe eroso in superficie.

Agathe era di nuovo vestita come al suo solito, con i suoi capelli aggiustati da Skraal, sulla cima di alto grattacielo, mentre osservava il panorama di Seattle di nuovo illuminato.

  "Hugo... adesso cosa facciamo?" Chiese la ragazza, mentre osservava i fiocchi di neve scendere.

  "Beh Agathe, ora il mondo è tuo. Puoi fare tutto ciò che vuoi".

  "Il mondo è mio? Che vuoi dire?".

   "Ora hai il controllo di Internet, il controllo della società moderna, puoi essere ciò che vuoi, puoi creare ciò che vuoi. Ma se preferisci, puoi scegliere di vivere una vita normale. Sei libera

Agathe".

  "Avevi detto che nessuno avrebbe mai voluto questo potere, questo privilegio, allora perché?".

  "Perché nessuno riuscirebbe a reggere tale peso. Ma tu Agathe sei troppo pura, sei troppo unica. Il tuo ideale, era l'ideale della Thinker Bell, un ideale di giustizia, di pace, di altruismo. Ora puoi ricostruire la Thinker Bell Agathe, non sei più sola, hai me, hai tutti quanti loro".

  "Non so se sono pronta...".

  "Ehi Agathe, ricordi cosa ti ho detto quel giorno? Quando mi hai mostrato la tua casa?".

  "Sì... lo ricordo" Sorrise.

  "Ti dissi che in realtà la tua tenacia era solo una maschera per coprire la solitudine. Ma la verità Agathe è che nessuno è solo. Tutti hanno un posto in questo mondo, anche persone uniche e speciali come te, anche individui come quei bambini. Tutti hanno un posto dove andare, per cui... il mondo non ti appartiene solo perché hai il controllo di Internet, il mondo è sempre stato tuo Agathe, il mondo è nostro di tutti noi. Siamo liberi di pensare, di essere tristi, di piangere, ridere, amare, odiare. L'arma più potente dell'essere umano è la libertà di scelta. Capisci cosa voglio dirti?".

  "Sì, ora finalmente lo so. Sono libera, lo sono sempre stata. Non devo avere paura ora...".

  "Io sarò sempre al tuo fianco, non ti lascerò mai ok?".

  "Grazie Hugo, grazie di tutto...".

  "Ecco dov'eri" Amber arrivò assieme a tutti gli altri.

  "Ti sei messa in un bel posto per vedere i fuochi d'artificio" Sorrise Skraal.

  "Prenderai freddo se resti qui" Nicholas la coprì con una giacca, la sua.

  "Siete venuti..." Agathe si voltò verso di loro. "Resterete con me?".

  "Certo" Sorrise Skraal "Ora siamo i tuoi asset, siamo qui per proteggerti sempre e comunque".

  "Cosa vuoi fare adesso Agathe?" Chiese Amber.

La ragazza tornò a guardare il panorama e sorrise decisa.

  "Ricostruirò la Thinker Bell. Proteggeremo il prossimo, saremo lì ogni qual volta il crimine serpeggia. Noi... saremo i vigilanti di questa città".

  "Solo di questa città?" Skraal fece un occhiolino.

  "Ehi, un passo alla volta ok?" Rise Nicholas "Non si può voler tutto e subito".

  "M-mi sono lasciato prendere la mano ok?".

  "Sei sempre il solito..." Rise Amber.

Agathe però aveva ancora un compito da fare, prima di iniziare la sua nuova vita.

  "Hugo, puoi fare una cosa per me?".

Tutto il gruppo si zittì.

  "Dimmi pure Agathe".

  "Mettimi in contatto con i bambini. Ho qualcosa da dire".

  "Va bene...".

Hugo si collegò a Liber Primus e agli auricolari dei bambini.

  "So che la mia voce non è quella di una madre" Sorrise Agathe "Ma spero possiate sentirmi...".

Tutti i bambini ricevettero il messaggio, anche Kyle, che spalancò gli occhi al sentire la voce di Agathe.

  "È arrivato il momento. Il mondo non esiste solo all'interno, ma potete esplorare l'esterno, e vivere. È quello che vorrebbero i vostri cari, quello che in fondo ai vostri cuori, tutti volete. Non avete più bisogno di me, né della Liber Primus. Il mondo è di nuovo un posto sicuro, per cui... potete scrivere la vostra storia, con la vostra volontà e non con quella di qualcun altro. Siete liberi di andare adesso...".

I bambini, si alzarono in piedi, anche Kyle. Si sentirono purificati e tutti sorrisero, togliendo via gli auricolari. Tutti i bambini della Liber Primus erano finalmente scollegati dalla rete.

  "Agathe..." Kyle sorrise commosso "Grazie".

--

Arrivò dunque la mezzanotte. I fuochi d'artificio illuminarono il cielo, inaugurando l'anno nuovo.

  "Ehi Agathe" Amber si avvicinò a lei "Andrà tutto bene? Nessuno potrà ottenere il controllo adesso?".

  "Ora non più" Rispose lei "Il mio codice genetico è stato inserito nella blacklist. Seppur ho accesso, nessuno potrà usare il mio DNA o il mio cervello per ottenere l'accesso. Ho preso le mie dovute precauzioni".

  "Sei furba" Rise.

  "No, è quello che mio padre voleva" Spiegò "La sua backdoor mi ha permesso di avere l'accesso diretto. L'accesso che avevano usato su mia madre, durante gli esperimenti per la Livitrove".

  "Il vecchio aveva programmato tutto eh?" Ghignò Skraal "Testardo fino alla fine, ma... tutto è andato per il meglio".

L'ultimo testamento di James Cameron si era applicato. Agathe non aveva più bisogno di nascondere la sua identità.

il suo vero nome era Agathe Cameron. Ma il mondo da quel giorno in avanti, la conobbe solo come una leggenda, un mito.

Il mito di Nitrotori, l'hacker che aveva le chiavi del mondo, che combatteva nel nome della libertà e della giustizia.

 

Fareste bene a guardarvi le spalle, voi che commette crimini.

Perché la Thinker Bell sarà sempre vigile.


 
   
 
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