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Autore: Spoocky    20/06/2019    4 recensioni
Una serie di tre scene che raccontano il recupero di James ed il suo progressivo riappropriarsi della propria indipendenza dopo le gravi ferite ricevute in battaglia.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Periodo Napoleonico
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- Questa storia fa parte della serie 'HMS Valiant'
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Mi scuso con i miei lettori per il ritardo nell'aggiornamento: non è stato intenzionale ma, a causa di svariati problemi al computer ed essendo in piena sessione estiva, non ho purtroppo potuto fare diversamente.
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno trovato il tempo di leggere e commentare queste piccole storie: ho apprezzato moltissimo la vostra partecipazione.

Buona Lettura ^^


Era ormai primavera quando il tenente James Altham venne finalmente dimesso dall’ospedale. 

Nelle ultime settimane, con il bel tempo gli era stato permesso di uscire a passeggiare in giardino ma quando uscì dall’ala dell’edificio in cui era stato ricoverato dovette comunque chiudere gli occhi perché la luce gli parve troppo forte.
I lunghi giorni di convalescenza lo avevano consumato: era tanto pallido che persino le ciglia risaltavano scure sul suo volto scavato dalla sofferenza, e gli stessi abiti che gli avvolgevano le membra qualche mese prima ora gli pendevano addosso come alghe da un relitto.
Nonostante fosse tanto provato, tuttavia, il giovane sorrise quando la brezza salmastra che proveniva dal mare gli sfiorò il viso, ed il suo sorriso contagiò l’immancabile Habencroft, in piedi al suo fianco. Vedere l’amico finalmente sereno dopo tanto dolore era per lui la gioia più grande. Forse avrebbe potuto dimenticare una volta per tutte la sua voce, spezzata e sofferente, che lo implorava di aiutarlo a togliersi la vita. Momenti di sconforto ne aveva avuti ma ora sembrava deciso a lasciarseli alle spalle.

“Ci avviamo, James? Miss Stephens avrà già apparecchiato a quest’ora. Non so tu ma io ho una fame!” lo spronò, dopo qualche minuto.
“Eh? Ah sì! Sì, andiamo.” L’idea di uscire finalmente da quell’edificio sembrava assurda ed ancora Altham faticava a crederci.

Seguendo l’amico verso il portone d’ingresso, James dovette soffocare una sfilza d’imprecazioni perché le grucce che gli avevano dato per sorreggersi ancora lo impacciavano. Si sentiva strano, con quei legni sotto le braccia, che lo costringevano a camminare lento e a prestare particolare attenzione a dove metteva i piedi. Si chiese come avrebbe fatto a portarle sul ponte della HMS Valiant, dov’era stato riconvocato come primo tenente, dato che William Smith, suo predecessore, era stato promosso comandante dopo la loro azione vittoriosa contro la USS Andromeda.
Aver conservato il suo incarico nonostante le gravi ferite lo rendeva orgoglioso ma doversi affidare a quegli affari demoniaci per reggersi in piedi lo imbarazzava molto, nonostante si fosse ormai rassegnato da tempo alla necessità di usarli: chiunque lo avrebbe riconosciuto come invalido ed avrebbe dovuto subire la pietà della gente comune, mentre i marinai lo avrebbero guardato con la compassione di chi aveva visto ferite simili e ne capisse la gravità. 
Si chiese come avrebbe potuto dimostrarsi un buon ufficiale nonostante l’evidente menomazione.
Quando ne aveva parlato a Tobias,  questi lo aveva rassicurato dolcemente, ricordandogli che il grande ammiraglio Nelson aveva perso un braccio ed era rimasto cieco da un occhio ma era diventato comunque un eroe nazionale ed aveva inflitto ai mangiarane delle sconfitte cocenti.

Quel ricordo lo portò ad alzare lo sguardo e ad incrociare quello dell’amico che gli sorrideva, fermo sul marciapiede appena fuori dalla porta, con la sua sacca da marinaio sulle spalle.
Gli venne spontaneo ricambiare il suo sorriso e raggiungerlo. Sapeva che Tobias non lo avrebbe mai giudicato per le sue insicurezze né avrebbe avuto pietà di lui: da che era rimasto ferito lo aveva sempre trattato come chiunque altro, nonostante le premure che il suo caso richiedeva, e sapeva che gli sarebbe rimasto accanto comunque, nel bene e nel male. Qualunque cosa fosse successa, non avrebbe dovuto affrontarla da solo.

Questa consapevolezza gli infuse nuova fiducia e rinvigorì la sua speranza.  
Il portone di legno si richiuse alle loro spalle, e i due si avviarono chiacchierando verso la locanda.
Le loro risate argentine si persero nella brezza, mescolandosi al vociferare della città ed alle grida dei gabbiani, che sembravano richiamarli verso il mare.
 
- The End -
  
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