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Autore: vanessie    21/06/2019    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 166

“Notizia sconvolgente”

 

 

POV Kevin

Stavo facendo colazione ancora mezzo nudo, con i soli boxer. Guardavo alla tv uno stupido cartone animato che in fondo mi faceva sorridere e inzuppavo nel cappuccino le fette biscottate con la marmellata. Settembre era appena cominciato, pensai ai miei impegni di lavoro dei giorni successivi e udii alcuni rumori provenire dalla camera. Mi alzai e andai sulla soglia della porta per capire cosa stesse facendo Evelyn. Uscì dalla camera con il suo pigiamino estivo: pantaloncini e canotta. Mi sorrise quando mi vide. Fece una corsetta per raggiungermi e mi buttò le braccia intorno al collo. Le diedi un bacio e la sollevai leggermente da terra.

 

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“Ciao amore mio, ieri sera quando sei tornato dormivo e non ti ho neppure salutato!” esclamò riferendosi al fatto che avessi fatto il pomeriggio/sera al lavoro, con quel turno 16.00/24.00 che proprio ti massacrava la giornata. “Non importa, oggi stiamo insieme?” proposi “Sì, tutto il giorno. Venerdì prossimo ho fissato per l’ecografia, vieni?” chiese “Certo che vengo, voglio vedere cosa fa il nostro bambino” “Sono incinta di 8 settimane, non si vedrà praticamente nulla!” esclamò ridendo, scrollai le spalle e le diedi un bacio. Tornai in cucina con lei e le preparai la colazione “A cosa pensi nanerottola?” domandai vedendola assorta “Non abbiamo ancora avuto occasione di parlarne ma…ripenso a quando abbiamo detto ai miei genitori della gravidanza e alla loro iniziale reazione strana…” “Forse erano solo sorpresi, non si aspettavano che tu fossi incinta” cercai di dire per rassicurarla “Beh è comunque stato strano! Dovevano dirci qualcosa anche loro, ma poi dopo la notizia hanno preferito non dire niente” “Dai Evelyn magari era solo una cosa insignificante” “Sì forse…” disse addentando la quarta fetta biscottata con marmellata. Le andai vicino poggiando la tazza con il suo cappuccino sul tavolo e mi piegai per lasciarle un bacio sulla testa. “Stanotte al lavoro è andata bene?” domandò “Sì, c’è stato tanto da fare ma tutto bene” “Oggi pomeriggio mi porti a fare un giro?” “Ok, dove vuoi andare?” chiesi “A comprare qualche libro! Voglio leggere” “Va bene, ti va se pranziamo in giardino oggi? È una bella giornata!” esclamai.

 

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Lei accettò, trascorremmo la mattinata sul divano a rilassarci e a sbaciucchiarci come adolescenti. Da quando ci eravamo sposati era diventato tutto ancor più fantastico, non ne capivo il motivo, ma avevamo sempre voglia di coccole. La lasciai alla tv e andai a preparare il pranzo, più tardi lei venne a chiedermi se volevo che mi aiutasse, ma rifiutai, volevo essere carino e farle io da mangiare. Prese la tovaglia e fece avanti e indietro tra la cucina e il giardino per apparecchiare. Ci sedemmo a tavola e pranzammo parlando di mille cose. Era bellissimo quel clima familiare e sereno, era bellissimo il suo sguardo dolce e luminoso, il suo sorriso, le sue mani che accarezzavano la pelle del mio braccio, della mia mano, del viso. Mi presi un bacio superficiale, poi un altro, un altro ancora e poi un bacio vero e proprio. Lo squillo del telefono di casa ci interruppe. Evelyn andò a rispondere e intuii che fosse sua madre. “Vogliono che andiamo da loro, non mi hanno spiegato il motivo…comunque possiamo andare dai miei e poi fare il giro in libreria, ok?” disse “Sì perfetto” risposi.

 

POV Evelyn

Salimmo in auto diretti a casa dei miei genitori. Mi avevano chiesto di andare lì, non sapevo perché, ero curiosa. Li salutammo e captai in loro qualcosa di strano. Mamma e papà chiesero a me e Kevin di accomodarci sul divano e così facemmo. Avvertii l’atmosfera tesa che si era creata, avevo come il presentimento che non volessero dirci delle cose belle, bensì qualche notizia spiacevole. Poggiai la mano sul ginocchio di Kevin, avevo bisogno del contatto con lui per tranquillizzarmi. “Dovevo parlarvene da un po’” esordì mia madre con un tono di voce tutt’altro che sereno. “Soprattutto devo dirlo a te Evy” continuò a dire, mentre il mio cuore batteva freneticamente. “Sai…quattro mesi fa, poche settimane prima del tuo matrimonio, ho scoperto la causa del mio malessere. Ho…un tumore” ammise. Mi sentii sprofondare la terra sotto ai piedi. Riuscii a non svenire solo perché ero seduta e perché la mano di Kevin si poggiò sulla mia. Gliela strinsi continuando a osservare mia madre e poi gettando lo sguardo anche su mio padre. Era una notizia terribile, perché non me lo aveva detto prima? Aveva affrontato quella malattia da sola, senza il mio appoggio e in un certo senso mi sentivo tradita dai miei genitori, dovevano dirmelo, era un mio diritto saperlo! “Lo hai saputo quattro mesi fa?” chiesi per conferma “Sì” “Perché non me lo avete detto?” domandai “Stavi per sposarti, eri tesa e nervosa e non volevo che vivessi le tue nozze e la luna di miele portandoti sulle spalle una notizia del genere” si giustificò mia mamma. “Evy quando siete venuti a dirci della gravidanza io volevo dirvelo ma poi…la tua notizia ci ha sorpreso e ho preferito tacere ancora, lasciandoti godere la felicità per quella vita che cresce dentro di te” “Dov’è questo tumore?” chiesi “Si è diffuso un po’ ovunque” affermò. Sentii affluire ai miei occhi un’ingente quantità di lacrime, che mi fecero scoppiare a piangere, procurandomi una scarica di rabbia che riversai contro mia madre. “Dovevo saperlo!!!” gridai “Tu e papà mi avete mentito! Dov’è andato a finire il nostro patto di sincerità? Dove?” urlai ancora alzandomi in piedi. “Evelyn non reagire così, lo abbiamo fatto di comune accordo, per il tuo bene” si intromise mio padre “Il mio bene? Sono vostra figlia, dovevo esserne informata” gridai ancora tra le lacrime.

 

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“Non volevamo rovinare questo bellissimo momento della vita tua e di Kevin” disse papà “Come potete pensare di decidere cosa è meglio per me?” gridai come una pazza, accecata dal dolore che mi aveva causato quell’infausta notizia. Kevin si alzò e mi prese le mani “Calmati, non parlare così” disse, mollai la presa dalle sue mani e uscii in giardino. Avevo bisogno d’aria fresca, di schiarirmi le idee, di sfogarmi, di far uscire tutte le lacrime che avevo dentro. Mi misi seduta sulla panchina del giardino e diedi libero sfogo al mio dolore. Kevin venne a sedersi accanto a me, mentre i miei genitori restarono in casa, probabilmente per lasciarmi digerire ciò che avevo appena scoperto. “Avevo il diritto di sapere” bisbigliai a mio marito, che mi guardava in silenzio “Dovevo saperlo, dovevo stare al loro fianco” “Evelyn io…penso che abbiano agito così per non farti stare male” “Hanno solo ritardato questo mio attuale stato d’animo” risposi. Lui mi abbracciò ed io mi poggiai con la testa alla sua spalla e sfogai il mio dolore continuando a chiedere perché quella malattia avesse colpito proprio mia madre.

 

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“Non posso farcela Kevin” “Devi essere forte, i tuoi genitori hanno bisogno del tuo sostegno” “Mia madre morirà, capisci? Come posso essere forte?” “Amore so che è difficile, ma lei ha bisogno di trascorrere con te i suoi ultimi momenti. E poi tuo padre…pensi forse che per lui sia più semplice che per te? Anche tuo padre ha diritto di averti al suo fianco” affermò. “Mi sento…incapace di fare qualsiasi cosa, inutile, impotente…sola” “Non sei sola, ci sono io con te e lo sai!” esclamò. “Ti prego stammi vicino Kevin, non ho nessun altro eccetto te” “Sai benissimo che puoi contare su di me! Cerca di calmarti ora, fai un bel respiro. Sei incinta e non devi agitarti così” “Ci provo” conclusi, concentrandomi sul mio respiro e tentando di regolarizzarlo. Fece effetto, mi sentii più tranquilla e così intrecciai le mie dita a quelle di mio marito e capii che dovevo tornare dentro casa per scusarmi con mia madre, per dirle che mi dispiaceva, che mi ero arrabbiata solo perché odiavo l’idea di poterla perdere.

 

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“Rientriamo!” esclamai alzandomi in piedi. Insieme tornammo in casa e subito andai ad abbracciare mamma e papà. Lei piangeva “Scusate! Non ce l’ho con voi! Mi dispiace!” dissi “No amore, non preoccuparti” rispose papà “Adesso che lo so starò al vostro fianco, potete contare su di me. Ti accompagnerò dai medici mamma, farò qualsiasi cosa” affermai. “Voglio che pensi prima a te stessa Evy, so che ti ho causato un grande stress dandoti questa brutta notizia. E so che in un momento delicato della vita come una gravidanza questo non è salutare. Mi dispiace bambina mia, mi dispiace farti soffrire!” “No mamma, non pensarci, non è colpa tua” conclusi. Mamma, papà ed io ci abbracciammo tutti e tre insieme. Inclusero nell’abbraccio anche Kevin, che era rimasto in disparte. Eravamo una famiglia ed era il momento di appoggiarci gli uni agli altri.

 

NOTE:

Eccomi qua ragazze! La prima parte del capitolo, piena di tenerezza, gioia e serenità per i primi istanti da coppia sposata e in attesa di un figlio, viene del tutto stravolta nella seconda parte. Evelyn già espone a Kevin i suoi dubbi circa l'atteggiamento dei suoi genitori, che le appare strano. Scopre che sua madre è malata e reagisce malissimo. Voleva esserne informata e stargli vicina, dice tante cose nella rabbia e nella paura di perderla, mentre i genitori si giustificano dicendo che non volevano rovinarle le nozze e in seguito l'annuncio della gravidanza. Kevin la aiuta a ragionare e calmarsi, il suo sostegno adesso è e sarà fondamentale. Adesso che le carte sono scoperte dovrà raccogliere tutte le sue forze e affrontare la situazione...a presto,

Vanessie

   
 
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