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Autore: PigRabbit    22/06/2019    2 recensioni
[Korean Odyssey]
[Korean Odyssey]Son O-Gong si è avviato nell'oltremondo per ritrovare Ji Sun Mi. Le cose però non vanno esattamente come pianificato...
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il Grande Saggio pari del Cielo Sun O-Gong aveva lasciato gli ultimi giorni alle sue spalle. 

Non voleva pensare a ciò che era successo, tutto ciò su cui desiderava concentrarsi era il motivo per cui stava percorrendo quella strada. 

Il sole ormai morente alle spalle proseguiva dritto avendo bene in mente, stampato a fuoco il volto della donna che amava. Ji Sun Mi.

Dopo averla vista morire davanti ai suoi occhi senza che nulla di quanto aveva fatto per impedirlo avesse raggiunto lo scopo, il dolore provato l'aveva annientato al punto che non gli era importato più di nulla. Il senso di perdita assoluto al punto da cancellare i ricordi che avevano condiviso insieme. Ciò che non era riuscito a cancellare era stato il senso di vuoto profondo che aveva continuato a riempirlo in maniera tanto devastante. 

Si era rinchiuso nel suo rifugio senza avere alcun desiderio di uscire, fino al momento in cui lei non era tornata. Per un solo giorno. 

Era terribilmente arrabbiato con il Regno degli Spiriti. Era stufo marcio del modo in cui giocavano con la sua esistenza pensando di poter decidere della sua vita. 

Avevano richiamato Sun Mi dall'oltretomba unicamente per fare in modo che lei potesse togliergli il braccialetto dorato che l'aveva unito a lei per sempre: il Geumganggo.

Le dita della mano strinsero un po' più forte il volante facendo brillare per un breve istante i raggi del tramonto attraverso l'oro del bracciale dal caratteristico disegno. 

Nessuno sapeva che lui avrebbe potuto togliere il bracciale in qualsiasi momento, ormai non ne aveva più bisogno, ormai non lo teneva più prigioniero da molto tempo. 

Era stato felice di averle potuto mostrare almeno questo, ma con che sentimenti si era sentita costretta a lasciarlo?

L'aveva resa felice almeno per un momento quando aveva potuto finalmente mostrarle che i suoi sentimenti non erano condizionati da uno stupido pezzo di metallo? 

L'istinto di sfidare il Cielo e tutti i parrucconi che vi si nascondevano per tenerla con sé era stato talmente forte che per un istante aveva temuto di non riuscire a lasciarla andare. 

Ma non poteva rischiare la sua anima. Non poteva. 

Però non aveva saputo resistere a lasciarle qualcosa di sé: uno dei suoi occhi fiammeggianti. In questo modo l'avrebbe riconosciuta in qualunque forma fosse tornata indietro. 

Il destino degli esseri umani era continuare a reincarnarsi fino a quando non avessero raggiunto il Nirvana. 

Subito aver salutato il Re Demone però un pensiero l'aveva colto come un fulmine a ciel sereno. 

Per la Regina Madre erano passati 1000 anni solo per vivere 9 reincarnazioni, quanto avrebbe dovuto aspettare lui prima che Sun Mi potesse finalmente tornare da lui?

Se avesse dovuto affidarsi a quei rigidi buontemponi del Regno degli Spiriti era probabile che riguardando lui l'avrebbero fatto aspettare almeno 10000 anni, soprattutto dopo che aveva cercato di imbrogliare il destino donandole uno dei suoi occhi. 

Lo spirito di un'umana non avrebbe mai essere dotato di un simile potere, anche se era stata Samjang. Per questo motivo ora era diretto verso l'Oltretomba. Il traghettatore gli doveva un favore o due e non poteva negargli un passaggio se glielo avesse richiesto. 

Avrebbe messo sottosopra l'intero Oltretomba se fosse stato necessario. Non poteva aspettare 10000 anni per rivederla! 

Dunque avrebbe accelerato di un po' il suo percorso verso la sua prossima reincarnazione, giusto bruciando qualche tappa qui e là.

 

 

Anno 2053 - Corea del Sud

 

 

L'uomo vestito con abiti all'ultima moda camminava per le strade come se le persone che lo circondavano avessero la magica abilità di spostarsi al suo passaggio. Nonostante la strada fosse notevolmente affollata lui non sembrava né affannato, né tanto meno infastidito dal caos, si limitava a camminare con passo elastico ed elegante. 

Il suo sguardo sembrava mostrare un assoluto disinteresse per tutto ciò che lo circondava. 

Un cono gelato in una mano, il gelido dolce sembrava calamitare tutta la sua attenzione. 

Erano anni che mancava da Seoul, doveva ammettere che la città sembrava cambiata restando pur sempre la stessa. Da un certo punto di vista era quasi strano quanto poco fossero cambiate le cose negli ultimi trent'anni. 

Al limite della noia l'uomo stringendosi in maniera esagerata nel cappotto e sciarpa nonostante fossero solo i primi di ottobre, si diresse verso l'hotel più lussuoso della città.

Il famoso albergo sorgeva dove un tempo c'era una valle piuttosto lugubre, mentre ora era uno degli hotel più esclusivi della zona: solo le persone più in vista e ricche potevano permettersi di godere dei lussi che offriva l'imponente struttura. 

- Aveva detto che avrebbe costruito un hotel di prima classe per gli spiriti maligni e a quanto pare ha mantenuto la parola.

Abbozzando un lieve sorriso divertito l'uomo si diresse verso l'enorme reception che accoglieva i distinti ospiti.

-Signore possiamo esserle utile? - chiese in modo impeccabile una delle affascinanti receptionist.

-Sì dovrebbe esserci una stanza a mio nome, una suite.

-Potrebbe dirmi il suo nome cortesemente?

-Sono Sun O-Gong Grande Saggio e pari del Cielo. 

La giovane donna per un momento sembrò interdetta al nome come se stesse chiedendosi se il giovane ed estremamente attraente uomo che aveva davanti fosse la nuova celebrità di qualche reality show del momento. 

O-Gong guardò con un velo d'impazienza la giovane che per la seconda volta controllava la lista degli ospiti sullo schermo ultrasottile del suo computer. 

-Mi dispiace, signore ma sembra proprio che...

Senza lasciarle finire la frase O-Gong replicò - Quel bastardo! Aveva promesso che avrei avuto sempre la suite più grande a mia disposizione! Con un bagno sempre pronto, anzi il bagno avrebbe dovuto prepararmelo lui! Chiami subito il proprietario!

La ragazza ora sembrava quasi spaventata dall'affascinante giovane che sbraitava come un matto richiamando l'attenzione di tutti i clienti. 

-Signore, se potesse gentilmente abbassare la voce. Purtroppo noi non possiamo chiamare il signor Woo.

A queste parole O-Gong sembrò irritarsi ancora di più.

-Se non lo chiamate subito le giurò che manderò a fuoco tutta la maledetta baracca.

Maledetto Re Demone! Avrebbe dovuto saperlo che non poteva fidarsi di lui. - Chiamate anche quel Cane Segretaria che lo segue ovunque. Sbrigatevi! 

La giovane digitò freneticamente un numero e dopo un secondo lo schermo lampeggiò segnalando che era stato inviato un messaggio. 

Quasi, quasi gli mancavano i vecchi e ingombranti telefoni! Comunque se il Re Demone non fosse apparso subito gli avrebbe davvero mandato a fuoco la bicocca!

-Direttrice! - la voce piena di sollievo della ragazza che guardava un punto oltre le sue spalle lo ridestò da piacevoli pensieri di distruzione. 

-Bene Cane Segretaria finalmente ti sei decisa a farti vedere! Dov'è quel disgraziato del Re Demo...

Le parole gli morirono sulle labbra, perché quella che gli stava venendo incontro con uno sguardo fermo e determinato non era affatto quel cane della segretaria. 

Poteva quasi contare i passi della donna austeramente vestita di scuro, con la divisa dell'albergo, che lentamente accorciavano la distanza che li separava. 

Una volta che lei gli fu di fronte, gli fece un lieve inchino sorridendogli leggermente. 

-Signore, sono la Direttrice dell'Hotel High Spirits, in cosa posso esserle utile? A quanto pare non abbiamo una suite disponibili al momento, ma sono certa che una delle nostre camere premium potranno soddisfare le sue aspettative. Desidera prenotarne una? 

I pensieri sembravano essersi volatilizzati dalla mente di O-Gong. Implorava il suo cervello di riprendere i suoi processi mentali, mentre supplicava il suo cuore di rallentare i battiti, perché non aveva nessuna intenzione di morire proprio ora. 

Sapeva che l'avrebbe riconosciuta, aveva fatto l'impossibile affinché ciò fosse possibile, le aveva persino donato uno dei suoi occhi di fuoco. Ciò che però non aveva previsto era che avrebbe mantenuto lo stesso aspetto della sua ultima incarnazione. 

Visto il senso dell'umorismo del Regno degli Spiriti non avrebbe dovuto stupirsi. Ovvio. Avevano reso praticamente vano il suo tentativo di forzare la mano del destino. 

-Signore? Si sente bene? - gli domandò la donna che aveva di fronte piuttosto preoccupata. 

Sentirsi bene? Certo che si sentiva bene! E no, non si sentiva affatto bene! 

Trent'anni per un dio non era che il battito di ciglia di un essere umano, eppure per lui erano stati lunghi come 10000 anni. Eppure ora aveva la conferma che quanto aveva rischiato quando anni prima aveva fatto il suo viaggio nell'Oltretomba, aveva ottenuto il risultato sperato. 

-Signore? 

Lo chiamava signore... Per poco O-Gong non le scoppiò a ridere in faccia. Eppure gli aveva promesso che si sarebbe ricordato il suo nome. Per un istante quasi ci restò male che lei non l'avesse mai chiamato fino a quel momento. Non sapeva nemmeno che si fosse già reincarnata. 

-Sì, sto bene. Signorina...?

Lei per un attimo restò interdetta come se non si aspettasse che lui volesse sapere il suo nome. 

-Direttrice Jin. Jin Su Min.

Il sorriso di O-Gong si allargò ulteriormente, avrebbe dovuto aspettarselo!

Un momento! Direttrice? Lavorava nell'Hotel del Re Demone? Quel maledetto da quanto lo sapeva senza avergli detto nulla?

-Bastardo! 

-Come prego? - replicò lei spalancando leggermente gli occhi.

Lui la guardò attentamente e vide il bagliore rossastro appena accennato di uno dei suoi occhi. 

-Sì, vorrei una stanza e se fosse possibile dovrei parlare con il proprietario. Sono un suo vecchio amico, se gli dite il mio nome sono certo che vorrà vedermi. 

-Certo. - poi si rivolse verso la receptionist - Rendi disponibile per il signore una delle nostre migliori Premium Doppie. 

-Sì, direttrice. - disse la ragazza mettendosi subito a lavoro. 

-Bene signore, ora con il suo permesso. - stava per allontanarsi quando fulminea una mano le si strinse intorno al polso. 

Su Min guardò la mano virile che le impediva di muoversi e alzò uno sguardo interrogativo verso il cliente. 

-Non mi chiedi neanche come mi chiamo? 

-Può lasciare il suo nome per la registrazione alla receptionist, con il suo permesso...

Lui strinse la presa -Chiedimelo. Fallo, per favore. 

Lo sguardo di quegli occhi supplichevoli incastonati in quel bel volto maschile, unito a quelle specifiche parole per un secondo le diedero l'impressione di venire da un passato lontano nel tempo. Senza sapere perché accondiscese alla richiesta di quell'estraneo. 

-Come si chiama?

-Son O-Gong Grande Saggio pari del Cielo, Ji Sun Mi. Piacere di conoscerti.

  
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