Anime & Manga > Violet Evergarden
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Autore: The Bride of Habaek    22/06/2019    0 recensioni
“Il soldato prega più di tutti gli altri per la pace, perché è lui che deve patire e portare le ferite e le cicatrici più profonde della guerra.”
- DOUGLAS MACARTHUR -
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Violet Evergarden
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Violet Evergarden - Soldier of fortune

"Non scordare:
noi camminiamo sopra l’inferno,
guardando i fiori."


Kobayashi Issa
(1763-1828)


Eravamo in tanti su quel campo di battaglia, la maggior parte di loro non ci sono più: siamo sopravvissuti in pochi intimi. Il Maggiore è così provato da non riuscire ad aprire gli occhi su quello squarcio nel velo che era la vita dei suoi commilitoni.
Violet: "Maggiore dobbiamo andarcene, stanno finendo le munizioni! Le reclute non reggeranno ancora per molto..."
Più tento di spronarlo più lui non risponde. Imbraccia un fucile a canne mozze ed incita la ribellione.
Gilbert: "No, non può finire così. Non posso arrendermi o saranno caduti invano!"
Fermo nelle sue convinzioni.
Violet: "Se non ce ne andiamo subito noi..." Diverremo polvere.
Gilbert: "No, non succederà! Fidati di me come hai sempre fatto Violet!"
Risponde come se mi leggesse dentro. I suoi occhi sono spenti, mentre il suo sguardo irradia una struggente voglia di lottare fino all'ultimo respiro.
Gilbert: "Qualunque cosa accada, voglio che tu sappia una cosa. Ti Amo dal profondo del mio cuore Violet Evergarden."
Sono le ultime parole prima che cali il sipario. Sono la prova che lui tiene veramente a me. Vocaboli che non conosco e che non so pronunciare. Parole che hanno fatto breccia nel mio cuore. Una bomba esplode a pochi metri da noi,il Maggiore si slancia verso di me e mi getta a terra facendomi da scudo. Non faccio in tempo a muovermi o a parlare, il buio mi inghiotte insieme all'ultimo ricordo: i suoi occhi color verde smeraldo mi fissano preoccupati, mentre sembra che ogni cosa intorno a noi cada in mille pezzi. Perdo i sensi e mi ritrovo in una stanza completamente bianca, con un'ampia vetrata. Sono sola, ho le braccia bendate e Gilbert non c'è.
Generale Dietfried: "Buongiorno Violet, come ti senti?"
Violet: "Dov'è il Maggiore???" Urlo ma la voce fa fatica ad uscire.
Generale Dietfried: "Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda."
E' freddo come il marmo anche in situazioni come queste.
Violet: "Sei crudele..." Sussurro a bassa voce mentre lo vedo avviarsi verso l'uscita senza degnarmi di uno sguardo. Cerco di alzarmi dal letto, ma avverto un dolore atroce che proviene da ogni cellula del mio corpo. Inciampo fra le lenzuola e cado riversa sul pavimento.
Gilbert: "Violet!" Si affretta a dire aumentando il passo.
Gilbert: "Stai cercando di ammazzarti o cosa?"
Il tono è severo ma i suoi occhi non mentono. Avverto quanto lui sia preoccupato in realtà.
Violet: "Maggiore! Allora sei..." Vivo.
Il Maggiore Gilbert si abbassa e mi afferra sollevandomi da terra.

Gilbert: "Te l'ho detto Violet. Devi fidarti di me."
Violet: "Non è che non mi fidi... ho solo temuto che potesse accaderti qualcosa."
Sembra calmo ma sono certa che dentro brucia. Dev'essersi appiccato un incendio nella sua mente.
Violet: "Cos'hai fatto all'occhio?"
Noto una benda nera sul suo occhio destro. Mi spaventa pensare che forse lui ha perduto la cosa più bella, ciò di cui mi sono innamorata a prima vista.
Gilbert: "L'ho perso sul fronte."
Lo guardo e non riesco a rimanere indifferente. Lui ha messo in pericolo la sua vita per salvarmi e non ho potuto fare niente. Sono la spettatrice immolata della sua sventura.
Gilbert: "Violet sono vivo. Non è forse questo ciò che conta?"
Piango poggiando la testa sulle sue spalle possenti. Il Maggiore mi attira a sé e il mio dolore lo pervade diventando il suo. Ci baciamo e per un istante i pensieri negativi svaniscono con la dolcezza di quel gesto nato con spontaneità, fra due persone che inconsciamente l'hanno sempre desiderato. Siamo in perfetta simbiosi: viviamo le stesse cose, gli stessi sentimenti ci legano.
Violet: "Maggiore... Gilbert grazie al cielo sei qui. Ho avuto paura." Ero terrorizzata dall'idea di poterti perdere.
Gilbert: "Anche io. Odio ammetterlo ma ho temuto il peggio."
Ci guardiamo ed è impossibile non notare i nostri corpi mutilati. Gilbert mi stringe forte soffocando lacrime e parole, ma nel suo silenzio apparente riesco a percepire il sentimento intrinseco dietro ogni suo gesto. Ora so cosa significa "Ti Amo".
Fine.

   
 
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