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Autore: QueensOfFandom94    22/06/2019    1 recensioni
Salve. Sono Meramadia94. Come alcuni di voi sanno ho perso le credenziali di accesso al mio vecchio account e la casella di posta con cui mi ero iscritta non esiste più, perciò continuerò ad aggiornare le mie storie su quello nuovo.
Sarah è stata rapita dai fantasmi del suo passato, e in questo frangente scoprirà nuovi elementi riguardo a ciò che l'ha portata dove è adesso e forte di questo ingaggerà battaglia contro chi le ha rubato l'infanzia, e continuerà a lottare contro chi minaccia la pace della sua famiglia e della giustizia.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dagli eventi del rapimento, passò circa una settimana. Una lunga ed interminabile settimana. 
Tanto ci volle infatti perchè Sarah si riprendesse dal combattimento che aveva affrontato con Bishop. In quei giorni, i suoi cari temettero che il sapere di essere stata '' creata'' potesse rigettarla nel baratro fatto di paura ed auto-isolamento in cui era caduta dopo aver ricostruito quello che le era successo, poco dopo essere uscita dal coma. 
Invece, per loro grande sollievo, la ragazza sembrava essere uscita più forte e più sicura da quell'esperienza.
-Sono sempre io in fondo. Non è cambiato niente.- e non avrebbe permesso che nulla cambiasse. Non avrebbe permesso a Bishop di rubarle un solo minuto del tempo che le era rimasto, temendo per la sua vita. 
In quella settimana, avevano inoltre passato il loro tempo a prendersi cura di Jake.
Il ragazzo che aveva condiviso con la ragazza lo stesso atroce destino.
Le sue giornate le passava a letto, a mandar giù vitamine ed integratori e a farsi cambiare le medicazioni, cercando di non sobbalzare ad ogni movimento. April e Casey facevano i turni per prendersi cura di lui, e prima di dargli qualunque cosa dovevano spiegargli di cosa si trattasse e cosa gli avrebbe causato ed assicurargli che non gli avrebbero fatto male. April stava svolgendo delle ricerche ed in effetti risultava che nello stesso anno in cui Sarah era scomparsa per un anno, altri bambini, tutti fra i quattro e i cinque anni, erano spariti. Nella lista di nomi c'erano anche quelli di Sarah e Jake.
La polizia non era mai riuscita a risolvere il caso. Si pensò ad un maniaco, ad una tratta di minorenni, a un serial killer... avevano ipotizzato mille piste, ma non avevano trovato nessuna prova, nemmeno indiziaria che ne confermasse almeno una. 
I genitori di Jake non erano più in vita. O per lo meno, il padre non lo era: era morto da poco tempo. Quindici anni prima era rimasto vittima di un grave incidente ferroviario mentre viaggiava su un treno diretto a Miami, forse proprio per cercare il figlio. Era rimasto in coma per quindici anni, fino alla morte, avvenuta poco dopo l'invasione dei triceraton.
Questo gli dissero, quando furono certi che fosse uscito dalla catalessi in cui sembrava essere caduto dopo essere stato liberato.
- Quindi...- fece Jake - Non mi è rimasto nessuno. Aveva ragione lui... ha sempre avuto ragione su tutto.-
- Ehy.- fece Sarah - questo non devi dirlo neanche per scherzo.
Non dirlo mai. Se ammetti che aveva ragione, fai il suo gioco.- 
- Che altro posso fare?- fece Jake - L'unico posto che avevo era quella prigione... fuori di qui non so dove andare, non ho una famiglia da cui tornare e non so nemmeno da dove ripartire.- 
- Si che hai una famiglia.-fece Leo - e hai anche una casa.
Ascolta... qui... nessuno può dire di essere normale. Però siamo molto uniti, e non lasciamo nessuno indietro.
Rimani con noi.- 
Jake si guardò intorno.
- Leo ha ragione.- fece Raph -è vero, non possiamo uscire liberamente... ma qui nessuno è carceriere o prigioniero. Riprenditi la tua vita. Noi ti aiuteremo.- 
...
...
...
...
Una settimana più tardi, Sarah usciva  tranquillamente da scuola seguita da Angel e da Alisa. 
- Ragazze io vado a casa.- fece Angel - Ho promesso a mia nonna che l'avrei aiutata a preparare dei dolci.- 
- Anch'io ho da fare... io e Leathered dobbiamo finire il corpo robotico di papà.- fece Alisa - tu Sarah?- 
- Io e i ragazzi abbiamo promesso ad April di andare alnegozio per aiutarla a rimetterlo in sesto prima dell'apertura... di nuovo.- iniziava a pensare di dover consigliare ad April di iniziare a cercarsi un lavoro adatto alle sue competenze e smettere di fare l'antiquaria...visto che quel negozio aveva la pessima abitudine di farsi esplodere o mettere a soqquadro ogni volta che un pazzo in armatura o con manie di distruzione e grandezza passava dalla Terra.
- Eccola.- fece la bruna avviandosi verso il furgoncino dell'amica per poi salire sul sedile del passeggero.
-Ciao Tesoro.- la salutò la rossa - Jake? Non viene?- 
- No. Ha deciso di restare a farsi un giretto... credo che voglia dare un'occhiata alle attività extra scolastiche.- fece la bruna - e magari abituarsi all'idea che al massimo se a scuola non studi rischi un brutto voto... che è sempre meglio di essere minacciato di morte.-
- A proposito di Jake...come sta?- fece April mettendo in moto uscendo dal parcheggio, ricordando i primi giorni che era arrivato.... sembrava un animaletto spaventato. I suoi occhi verdi come schegge di giada erano segnati dal dolore e dalla sofferenza, e che dicevano di aver già visto troppo e più orrore di quanto avrebbero dovuto vedere a quell'età... supplicavano aiuto, promettevano qualunque cosa in cambio, ma supplicavano anche di non dover più essere torturati.
- E' silenzioso, molto controllato... i professori di biologia, fisica e chimica hanno trovato il loro pupillo.... e guarda con sospetto il polpettone della mensa, ma quello lo facciamo tutti.- fece Sarah con un sorriso.
- A proposito...- fece April - che ne diresti se prima di andare al negozio ci prendessimo qualcosa in cioccolateria e un vassoio di paste per dopo?-
Sarah annuì.... e proprio in quel momento il furgone di April si scontrò con un ragazzo che cadde a terra, quasi privodi sensi.
- Ommioddio...- fece la rossa portandosi le mani al volto.
Sarah scese di volata dal furgoncino e gli mise due dita sul collo, sospirando di sollievo.
Era ancora vivo, e la ferita riportata non sembrava eccessivamente grave.
...
...
...
April era seduta sul divano di casa sua, tremando da capo a piedi e tenendosi la testa tra le mani.
A nulla valevano i tentativi di Casey e dei suoi amici mutanti di calmarla. 
Leo le portò una tisana di melissa per cercare di calmarla.
- Oddio, io.. non so come sia potuto accadere....- fece la rossa tremando come una foglia. 
- Ok, calmati...- fece Donatello - cerchiamo di capire cosa è successo.... va bene? Prendi un bel respiro... rilassati... e racconta.-
April inspirò profondamente e bevve un sorso di tisana prima di parlare.
- Ok... Sarah è salita in macchina... avevo appena messo in moto, stavamo parlando del più e del meno, il tempo di uscire dal parcheggio...- e Brad Thompson, un compagno di scuola della ragazza nonchè neo-capitano della squadra di football della scuola le si era buttato sul cofano del furgoncino prima di cadere a terra. 
Quando lo avevano soccorso sembrava in stato di shock e perdeva sangue dalla tempia destra e tremava. 
- Ok, quindi in poche parole è lui ad essere in torto, non tu.- fece Raph.
- Lo so ma... oddio, non posso credere che sia successo proprio con la mia macchina.... e se i suoi genitori mi dovessero...- 
- Ehy.- fece Donatello - calmati. A quell'ora fuori dalla scuola c'era un sacco di gente e l'area è video-sorvegliata. Se i genitori di questo tale provano ad attribuirti qualunque tipo di responsabilità, basterà parlare con i testimoni e controllare i filmati.-
In quel momento, Sarah entrò nell'appartamento, di ritorno dal pronto soccorso.
April scattò in piedi come un pupazzo a molla.
- Allora? Come sta? Ti prego, dimmi che non rischia di restare invalido per tutta la vita o...-
Sarah alzò le mani per dirle di calmarsi.
- Calma. I dottori dicono che la ferita è superficiale, e fisicamente è sano come un pesce.- la tranquillizzò Sarah.
April quasi svenne per la contentezza e l'incredulità, mentre tutti tiravano un sospiro di sollievo. 
- Oddio.... che Dio sia ringraziato.... era un incubo...- fece la rossa. 
- Fisicamente sta bene. Non ha riportato traumi o ferite gravi... è il suo stato mentale che i medici non si sanno ancora spiegare.- fece Sarah.
- In che senso?- fece Donatello. 
- Quando ha ripreso i sensi si è messo ad urlare e strepitare come un matto. Diceva che la sua faccia si stava sciogliendo e che nessuno lo doveva guardare... urlava così tanto che hanno dovuto metterlo sotto sedativi.- 
- Non è che ha battuto la testa più forte di quanto non sembri...?- fece Casey per beccarsi un'occhiataccia da tutti i presenti nella stanza ed uno scapellotto da Sarah ed April - Ahia, ma che ho detto?- 
April si diresse verso la porta del bagno - Ragazzi, non vorrei sembrarvi scortese... ma io ho bisogno di una doccia fredda e di stendermi un po'... scusate.- fece la rossa chiudendosi in bagno.
...
...
...
- Quindi...- fece Leo quella sera stessa, nel loro rifugio, mentre la ragazza raccontava nei particolari cosa era accaduto nel parcheggio e all'ospedale a tutta la famiglia - quando vi siete scontrati correva senza maglietta e bagnato fradicio?- 
La ragazza annuì - Sì. Per i medici potrebbe essere un esaurimento nervoso.- 
- A  diciassette anni?- fece Raph - insomma... mi pare un po' prematuro... no?- 
Donatello intervenne - Non è detto. Con la giusta dose di stress e pressione lo puoi avere anche a quindici.-
- Però non torna comunque.- fece Sarah - L'esaurimento nervoso è un disturbo psichico, e come tale si manifesta per gradi... non tutto insieme. Avrebbe dovuto manifestare qualche sintomo prima, e vi assicuro che nemmeno due ore prima dell'incidente era smargiasso e sicuro di sè come al solito.- 
- Sicura?- fece Donatello - Nessun disturbo dell'umore, del sonno, sbalzi di umore, mal di testa....- 
Sarah fece cenno di no con il capo - No. Però è anche vero che lo conosco poco.-
- Allora non possiamo escludere che abbia veramente avuto un crollo di nervi.- fece Splinter.
E tutto faceva pensare che fosse andata così. Da quello che sapevano del ragazzo che aveva avuto un incontro ravvicinato con il furgoncino di April, era una persona che non solo doveva mantenere la borsa di studio per il college, ma anche per restare in squadra. Squadra che tra l'altro lo aveva appena eletto capitano e aveva su di sè gli occhi del coach, dei compagni di squadra e anche dei genitori. 
E non potevano pertanto escludere che l'eccessiva spavalderia e sicurezza arrogante di quel ragazzo non fossero che delle maschere per gestire meglio lo stress, ma indossare una maschera era la stessa cosa che dire una bugia. 
E una bugia, per quanto ben elaborata, non poteva essere portata avanti più di un certo periodo di tempo.
Forse Brad stava solo pagando lo scotto.
E comunque al momento non era il loro problema principale. Shredder era troppo calmo in quel periodo. Eccessivamente tranquillo. E non era un buon segno.
Stava preparando qualcosa. E presto avrebbero dovuto tornare a combattere anche contro di lui.
Per non parlare di Bishop: la bestia che aveva sepolto viva la '' piccola di casa'', che le aveva rubato la spensieratezza dell'infanzia e l'innocenza con il solo ed unico scopo di far di lei un'assassina spietata... che aveva ucciso dei bambini innocenti solo per non avere testimoni, distrutto chissà quante vite per divertimento...
Ultimo, ma non per importanza, Jake. Al momeno, la cosa che in quella famiglia importava più di qualunque altra cosa era aiutare quella povera anima a riprendersi la sua vita.
Quando aveva saputo cosa gli era successo, e a quali terribili torture sia fisiche che psicologiche era stato sottoposto, fin dalla più tenera età, il topo non si era fatto nessun problema ad accoglierlo in casa sua, proprio come se fosse un figlio e ad offrirgli l'appoggio di un padre.
Erano riusciti a convincerlo ad andare a scuola, e con l'aiuto di April e Casey e qualche '' piccolo trucco'' di Donatello, Leathered e il professore Honneycutt erano riusciti ad iscriverlo nello stesso liceo di Sarah senza il minimo problema.
All'inizio era spaventato a morte all'idea di uscire. Quasi peggio di Sarah una volta realizzato cosa aveva subito da bambina, poichè la ragazza pur avendo preso coscienza di ciò che le era successo aveva ricordi sbiaditi della sua prigionia, mentre il ragazzo ne aveva molti, e ancora freschi.
Riuscirono a convincerlo facendogli vedere Bishop come un nemico da abbattere. E per abbattere un nemico bisognava mirare e colpire dove faceva più male.
E Bishop colpiva in modo che le persone non potessero vivere la vita nel modo in cui l'avevano progettata prima di incontrarlo. 
Perciò se contava che Jake si auto imponesse solitudine, isolamento e paura di vivere... era lì che il ragazzo doveva intervenire.
- Ragazzi?- fece Jake entrando nel rifugio uscendo dall'ascensore - Sono.... sono a casa.-gli faceva ancora uno strano effetto dirlo. 
-Ehy.- fece Sarah - dove ti eri cacciato?-
- A fare l'iscrizione per i matleti.- fece Jake - ho visto che le iscrizioni erano aperte e mi sono detto.... perchè no?- 
Don sorrise - Fai bene.-
- Dai, mettiamoci a tavola... così mi spiegate cosa sono questi....maqualchecosa.- fece Mik strappando a tutti i presenti una risata.
Jake salì nella stanza che le tartarughe, Sarah e Splinter gli avevano messo a disposizione per posare lo zaino per poi dirigersi verso il bagno per lavarsi la faccia e le mani.
Quando ebbe finito prese un asciugamano per asciugarsi.... e si spaventò a morte.
La sua immagine nello specchio, rivelava il suo volto... ma deformato, come se si stesse sciogliendo poco a poco...
- Oh mio...- fece Jake terrorizzato - AIUTO!!!-
...
...
...
Le sue grida terrorizzate attirarono l'attenzione di tutti.
- JAKE!- fece Sarah correndo verso il bagno,seguita a ruota da Donatello e Leonardo - Jake, che succede?- 
Lo trovarono con la testa tra le mani, mentre la sbatteva contro lo specchio del bagno sul quale si stava allargando una crepa sporca di sangue. 
- JAKE!- fece Leo avvicinandosi a lui stringendolo forte per calmarlo - che ti succede?!?- 
- LASCIATEMI PER FAVORE! LASCIATEMI, NON GUARDATEMI, PER FAVORE!!!- continuava a gridare come un folle.
Riuscì a fatica a sdraiarlo sul pavimento del bagno mentre Donatello apriva l'armadietto dei medicinali alla ricerca di un ansiolitico. 
Sarah s'inginocchiò vicino all'amico per cercare di calmarlo come poteva - Jake, è tutto a posto. Non corri nessun pericolo, davvero... sei al sicuro...-
- LA MIA FACCIA SI STA SCIOGLIENDO!!!- urlò il ragazzo mentre Donatello gli metteva in bocca due compresse.
Sarah riempì un bicchiere d'acqua e glielo fece bere, perchè mandasse giù meglio le pillole.
Solo allora il ragazzo si calmò.
- RAGAZZI!- fece Raph arrivando sul posto seguito da Splinter e Mik, impallidendo nel vedere quella scena: lo specchio rotto, il sangue, quelle urla agghiaccianti, Jake svenuto per terra...
- Cosa... cosa è successo...?- fece Mik.
- Non lo so ragazzi.... non lo so...- fece Donatello.
   
 
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