Anime & Manga > To aru Majutsu no Index
Ricorda la storia  |      
Autore: evil 65    23/06/2019    1 recensioni
Last Order era fermamente convinta di una cosa : l'amore era come la gravità! Bastava solo una piccola spinta.
Ma quando si tratta di personaggi come Accelerator e Mugino Shizuri...forse sarà necessario qualche aiuto in più.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Accelerator, Altri, Last Order, Mugino Shizuri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Una certa coppia di Level 5'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccomi qui con la quarta one-shot facente parte della serie cominciata con Anime Disperate, di cui Accelerator e Mugino Shizuri, tra i personaggi principali della To Aru Serie, sono i protagonisti.
Come le altre, anche questa è scritta in collaborazione con Alucard97.
Prima di leggerla, consiglio prima di riprendere le altre one shot :
  • Anime Disperate
  • Child’s Play
  • Take My Hand
In questo capitolo ci sarà anche il cameo di un personaggio che ha segnato l’infanzia di molti. Vediamo se riuscite a capire chi è…
Ed ora, vi auguro una buona lettura, spero che troverete il tempo di lasciare una recensione!

 
 
Hold me
 
Ad Accelerator non erano mai piaciute le feste di Gakuen Toshi. Fracasso inutile, tanti soldi pubblici spesi in superflui divertimenti passeggeri e spettacoli pirotecnici che contribuivano solo ad aumentare l’inquinamento.
Prima di conoscere Last Order non aveva mai presenziato ad un solo di tali eventi proprio per queste ragioni. Iniziò a partecipare ai festival unicamente per rendere felice la bambina, anche se non lo avrebbe mai ammesso a nessuno.
Quella stessa sera, tuttavia, non sarebbe uscito solamente per Last Order, assolutamente no. Difatti… era per un appuntamento con una ragazza.
Per coloro che conoscevano l’albino, una simile dichiarazione sarebbe stata accolta più probabilmente con un certo grado di incredulità mista a divertimento.
Eppure, questa era la pura verità: Accelerator aveva un appuntamento con una ragazza e l’avrebbe accompagnata al Daihasei Festival.
Tale ricorrenza era un evento festivo unico di Gakuen Toshi, il cui intrattenimento principale consisteva in una manifestazione sportiva tra le varie scuole, in modo molto simile alle Olimpiadi. La notte, invece, era dedicata alle bancarelle e a piccoli giochi da fiera, uniti al classico tema dei fuochi d’artificio sparati nel cielo stellato.
L'Esper umero uno di Gakuen Toshi avrebbe presenziato proprio quella sera in compagnia di niente meno che Mugino Shizuri, la quarta Level 5 più potente e temuta dell’intera città.
Tutto era partito a causa del giorno prima, dopo che lo stesso albino le aveva proposto di andare al festival con lui unicamente per tenere d'occhio Last Order e la sua amica Fremea Suleivan, di cui Mugino era la tutrice di fatto.
Mai avrebbe immaginato che le cose avrebbero preso una simile piega, poiché la ragazza aveva inteso l’invito come un vero e proprio appuntamento.
Internamente, Accelerator non sapeva che pensare. Di norma una cosa simile non avrebbe dovuto importargli più di tanto, ma una parte di sé era più che determinata a fare bella figura di fronte a colei che portava il soprannome di Meltdowner.
Ogni volta che la mente di Accelerator prendeva coscienza di questo fatto, l’albino si ritrovava a scuotere il capo per liberarsi di quei pensieri traditori. Era impossibile poter fare bella figura con una persona esigente come Mugino, e probabilmente avrebbe passato la serata sotto le costanti prese in giro della ragazza. 
Nella sua testa si era accumulata una nebulosa informe di imprecazioni, frasi e parole senza senso, apparentemente scollegate tra di loro.
“ Ma chi me l'ha fatto fare di invitare quella pazza? Sedatemi!” si ripeteva mentalmente. “ Portatemi solo all'aeroporto, mettetemi su un aereo! Presto, presto, prima che impazzisca! Voglio essere sedato!”
E poi ancora: “ Niente da fare, nessun posto dove andare, voglio solo essere sedato!”
<< Accelerator? >> lo chiamò una voce femminile, interrompendo le divagazioni dell’albino.
Apparteneva ad una donna apparentemente sulla trentina, dai corti capelli neri che le arrivavano fino alle spalle. Costei era Yoshikawa Kikyou, la tutrice del ragazzo, e co-guardiano dell’esper più potente di Gakuen Toshi assieme a Yomikawa Ahio, membro dell’Anti-Skill.
 << Hey? Sei connesso? Hai lo sguardo perso nel vuoto >> continuò la donna, con un sorriso divertito.
Accelerator dilatò le pupille.
<< Uh? No, non ho niente. Stavo semplicemente pensando >>
<< A che cosa? >>
<< Accelerator porta me e Fremea al Daihaisei Festival insieme a Mugino, questa sera! Dice Misaka come Misaka intromettendosi nel discorso e saltandogli al collo per la felicità! >>
A pronunciare tali parole era stata Last Order, la piccola bambina che il Level 5 aveva preso sotto la sua ala circa un anno fa.
La piccola era balzata come un lampo addosso al ragazzo, stringendosi fortemente a lui.
<< Mugino Shizuri? La quarta Level 5? >> chiese Yoshikawa, visibilmente sorpresa.
In quel preciso istante, un sonoro tonfo riecheggiò per tutta la lunghezza dell’appartamento.
<< Non posso crederci! Accelerator ha un appuntamento con una ragazza! >> urlò Yomikawa, che aveva origliato la conversazione a pochi passi dalla stanza.
Nel mente, l'albino si dimostrò piuttosto infastidito da questa dichiarazione.
 Schioccò la lingua e rispose: << Fatela finita! Non ho un appuntamento. Ho solo chiesto a quella pazza di venire con me per aiutarmi a tenere d'occhio le marmocchie >>
<< Quindi è un appuntamento >> sottolineò Yoshikawa, con una punta di malizia e un ghigno alquanto canzonatorio.
Accelerator strinse ambe le palpebre degli occhi.
<< Non è un... Tch... lasciamo perdere >> borbottò, portandosi una mano sulla faccia.
<< Non gonfiare troppo le tue speranze, Kyokou, conoscendolo la farà scappare via prima dello schioccare della mezzanotte >> si intromise Yomikawa, incrociando ambe le braccia davanti al petto.
Al sentire tali parole, gli occhi di Last Order parvero illuminarsi di luce infantile.
<< Ma poi lui le riporterebbe la scarpetta di cristallo. Sarebbe così romantico! Dice Misaka come Misaka facendosi i film mentali >>
Accelerator avrebbe voluto strozzarle con le sue stesse mani, ma si trattenne grazie a Yoshikawa, che gli mise una mano sulla spalla.
<< Dai, non fare così. Visto che sarai in dolce compagnia... è giusto che tu segua la tradizione del festival, indossando uno yakuta >>
<< Come scusa? >>
<< È la tradizione, Accelerator. Ricorda che sarai in compagnia, faresti una brutta figura se non lo indossassi >> continuò la donna, con un sorriso apparentemente innocente. Il tutto sotto lo sguardo attonito dell’albino.
<< Io ne ho qualcuno su misura per i ragazzi. Vediamo come ti stanno >> propose Yomikawa, fuoriuscendo dalla stanza. Il perché tenesse quel genere di abiti maschili era molto semplice: lei era una donna alla perenne ricerca di un marito, e conservava diversi abiti per quando si sarebbe sposata. Sfortunatamente per lei, dieci anni erano passati da quando si era prefissata un simile obbiettivo, eppure non era ancora riuscita a trovare un compagno.
La donna arrivò con ben tre yakuta, e dopo una prova di pochi minuti... alla fine sia lei che l’amica optarono per un kimono dalla fodera nera e con gli intarsi bianchi che non solo si abbinavano bene ai capelli dell’esper, ma facevano anche da contrasto con il sottofondo scuro. 
Si accertarono anche di pettinare la sua folta chioma ribelle, in modo che le ciocche non andassero a coprirgli gli occhi. 
Last Order osservò l’adolescente da capo a piedi.
<< Accelerator, stai benissimo! Esclama Misaka come Misaka facendo i complimenti al tuo look >>
<< Mi sento un cretino... >> disse il ragazzo, osservando il suo abito con una punta di disgusto.
Yomikawa agitò la mano destra con fare sprezzante.
<< Suvvia, non essere così pignolo. Esci con una bella ragazza, non vai mica al bar! >>
E, detto questo, la donna si asciugò orgogliosamente le piccola lacrime che cominciarono a fuoriuscirle dagli occhi.
 << Accelerator ha un appuntamento, come sono fiera di lui. Mi mancano i tempi dell'adolescenza... le feste, le birre e le discoteche dove ballavi con i ragazzi carini a suon di Bee Gees >> borbottò con tono man mano più depresso.
L'albino preferì non commentare la frase della sua tutrice, non solo perché si era stufato di ribadire che il suo non era un appuntamento, ma anche perché da un momento all'altro si sarebbe rannicchiata in un angolo a meditare sulla propria condizione di trentenne single. 
Alla fine, giunse il fatidico orario.
Erano le 20:00 precise. Nella piazza principale di Gakuen Toshi, Accelerator e Last Order stavano aspettando pazientemente l'arrivo di Mugino e Fremea.
Il ragazzo incrociò le braccia al petto e iniziò a battere il piede sinistro con fare impaziente.
<< Tranquillo, verrà. Dice Misaka come Misaka cercando di calmarti >>
<< Uh? Ma che dici, mocciosa? Non sono affatto agitato >>
<< Ti stai chiedendo se lei verrà. Lo si vede dalla tua postura e dal tuo picchiettare il piede sul cemento. Dice Misaka come Misaka compiendo un'attenta analisi del tuo comportamento >>
<< Tch... senti un po', non è come pensi. Semplicemente voglio che mi aiuti a tenervi d'occhio. Non posso reggere voi due pesti da solo. Mi serve unicamente per questo è nient'altro! >> ribattè caldamente, mentre la bambina si limitava a sorridere.
In quel preciso istante, una voce femminile richiamò l’attenzione dell’albino.
Si girò per identificarne la provenienza e ciò che vide lo costrinse a trattenere il respiro: un roseo volto dalle gote appena arrossate, i capelli di un vivo color tè raccolti in una morbida crocchia e un fiore violetto sul lato sinistro del capo.
Mugino Shizuri, quarta dei level 5 di Gakuen Toshi, era incantevole…semplicemente incantevole.
Il lungo kimono rosa le ricadeva sulle morbide e formose curve, arrivando a sfiorare il pavé del marciapiede, e un grazioso orlo foderato di pelliccia le avvolgeva l'esile collo.
Attorno alla vita sottile vi era un nastro dorato che le stringeva la veste, mentre sulla schiena spiccava un vistoso fiocco dal connubio arancione e giallo.
Con lenti e lunghi movimenti, la ragazza continuava a lisciarsi immaginarie pieghe sulla preziosa veste. Le larghe maniche orlate di azzurro e oro si muovevano assieme ai propri arti come una mistica aura emanata dalla Level 5, in modo a dir poco ipnotico.
Il quadro completo era quello di una giovane donna,  bellissima ed elegante, avvolta in uno sgargiante kimono dagli allegri motivi floreali.
Le guance dell'albino si tinsero leggermente di rosso davanti a quello spettacolo, ma fu lesto a nasconderlo. La salutò con un cenno del capo, mentre i suoi occhi si posarono brevemente su colei che la stava accompagnando. Una ragazzina minuta di appena dieci anni, con lunghi capelli biondi e occhi azzurri, dai tratti stranieri.
 Fremea non perse tempo e si affiancò a Last Order con un sorriso estatico, gesto che venne restituito dalla piccola clone.
Dopo essersi salutate con entusiasmo, la coppia di bambine partì in direzione delle varie giostre, lasciando i due pseudo-genitori da soli.
Una volta che furono a debita distanza, Last Order lanciò all’amica un’occhiata guardinga.
<< Dici che funzionerà, Fremea? Anche se ci tengono d'occhio, sono comunque da soli. Dice Misaka come Misaka chiedendoti conferma >>
<< Funzionerà, tranquilla. Dobbiamo solo tenerci a debita distanza >> rispose allegramente la bionda. << Mia sorella mi disse che è così che nascono le coppie. Almeno credo... fondamentalmente disse un sacco di cose, ma ci avevo capito poco. Gli adulti sono davvero strani >>
Nel mentre, i due Level 5 presero a camminare fianco a fianco, rimanendo per un po' in silenzio. Erano entrambi imbarazzati a causa dell’insolita situazione. Nessuno dei due aveva mai partecipato ad un vero appuntamento, non erano il tipo di persone che sceglievano di cimentarsi in simili attività.
Dopo quello che parve un tempo interminabile, Mugino decise di rompere il ghiaccio.
<< Però... ti sei proprio messo in tiro >> commentò in riferimento al suo look, per poi abbozzare un ghigno malizioso, << Lo hai fatto per me? Quanto sei dolce >>
<< Ma che... non l'ho fatto per te! >> ribattè aspramente l’albino. << Mi hanno costretto >>
<< Il grande Numero Uno che si fa costringere a vestirsi bene? Adorabile >>
<< Che c'è, stasera sei campionessa di sarcasmo? >>
<< Lo sono sempre. Per caso ti metto a disagio? Cercavo solo di fare conversazione, tutto qua. Ma a quanto pare... >>
<< Stai molto bene >> disse l’altro, interrompendola.
La Level 5 strabuzzò gli occhi per la sorpresa.
<< C-come? >>
<< Stai davvero bene. Questo yakuta ti dona molto >> ripetè l’albino, distogliendo lo sguardo.
A quel punto, le guance della mora si tinsero leggermente di rosso, e stavolta non poté nasconderlo.
Un sorriso vittorioso si dipinse sul volto del ragazzo.
 << Oh scusa, Per caso ti sto mettendo a disagio? >>
<< V-vai a farti fottere, cretino. Non farmi incazzare con questi giochetti mentali >> ringhiò Mugino a denti stretti.
Se possibile, il sorriso di Accelerator sembrò farsi più grande.
<< Perché? Altrimenti che fai? >> chiese con tono beffardo.
A quel punto, L'imbarazzo fu rapidamente sostituito dalla rabbia. Senza perdere tempo, la Meltdowner lo afferrò per il bavero e lo portò vicino al suo viso.
<< Vedi di non farmi incazzare, fiocco di neve. Non tirartela solo perché sei il più forte, posso romperti il culo in qualunque momento >>
<< Allora provaci, troietta >> continuò l’altro, con un tono di voce decisamente più sadico.
Il viso della ragazza divenne furibondo e dietro di lei apparvero ben tre sfere di intensa luce verde, pronte ad essere scagliate contro l'albino.
<< Ehm, scusate…>> sussurrò timidamente una voce affianco al duo, cosa che spinse la coppia a girarsi di scatto.
<< Che c’è ?!>> esclamarono all’unisono, mentre i loro sguardi irati si posarono sulla figura piuttosto confusa del proprietario di una bancarella. Apparentemente, sembrava una di quelle classiche bancarelle dove bisognava sparare a dei bersagli e colpirli per vincere un premio.
 Il suo gestore era un uomo anziano, piuttosto alto, con i capelli bianchi tirati all’indietro, dei baffetti ben curati e un paio di occhiali da sole. Cosa che sorprese non poco il duo di esper, dato che era sera.
Non era giapponese, sembrava americano. A Gakuen Toshi gli stranieri non erano certo una novità, ma di solito si limitavano agli studenti di trasferimento.
<< Una bella coppietta come voi non dovrebbe litigare in questo modo >> ammonì l’anziano, con un piccolo sorriso. << Che ne dite di provare il mio gioco per raffreddare i bollenti spiriti? Offro io>>
<< Noi non siamo una... coppia >> sbuffò Mugino, incrociando ambe le mani davanti al petto.
Accelerator schioccò la lingua.
<< Infatti. Per di più, non ho voglia di perdere tempo con un gioco infantile >>
<< Mph, lo dici solamente perché sai di non esserne all'altezza >> commentò l’altra con tono di scherno.
L'albino girò lentamente la testa.
<< Come scusa? >>
<< Hai capito bene, Numero Uno. Sono abbastanza convinta che tu non ne sia all'altezza. Forse... temi di perdere contro una ragazza >> continuò la mora, con un sorriso impertinente.
Il Level 5 strinse ambe le palpebre degli occhi.
<< Questa poi... come se io potessi perdere contro una ragazza. Contro di te, poi…assurdo!>>
<< Egocentrico e pure maschilista. Dimmi una cosa... fai tanto il duro per compensare una certa mancanza là sotto? >> disse Mugino con voce maliziosa.
A quanto pare, questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.
<< Ok, ora basta. Accetto la sfida>> ringhiò l’albino, prima di porgere una mano in direzione del vecchio. << Mi dia una pistola a pallini del cazzo! >>
L’uomo sorrise soddisfatto.
<< Eccellente giovanotto, questo è lo spirito. Ecco una per te... e una per la graziosa signorina >> disse posando le suddette armi tra le mani dei rispettivi Level 5.
Accelerator lanciò una rapida occhiata in direzione della Meltdowner.
<< Prego, prima le signore >>
<< Aw, che gentile >> rispose lei, per poi puntare la pistola verso i bersagli.
Prese un respiro profondo…e sparò un totale di dodici colpi.
Il tutto con una precisione quasi innaturale, probabilmente derivata dall’uso costante dei suoi poteri.
Suo malgrado, Accelerator dovette ammettere  che quella ragazza aveva una grazia quasi divina in tutto ciò che faceva, perfino nello sparare.  
Alla fine, Mugino riuscì a centrare ben nove bersagli.
<< Però, ci sai fare >> commentò l’albino, ricevendo in cambio un sorrisetto orgoglioso.
<< Sono una mercenaria, Numero Uno. Benché mi affidi quasi sempre al mio potere, ho imparato anche qualche trucco con le armi da fuoco. Non si può mai sapere quando ti torneranno utili >>
Una linea di condotta intelligente, pensò il ragazzo.
Era arrivato il suo turno.
Con superba maestria, l’albino colpì tutti i dodici bersagli in meno di un minuto. I mesi passati al poligono di tiro avevano dato risultati che superavano di gran lunga le aspettative iniziali del Level 5, merito anche della sua capacità di operare calcoli complessi.
La mora rimase incredibilmente impressionata da una tale manifestazione di abilità, tanto da lasciarsi andare in uno sguardo completamente basito.
<< Bravissimo, ragazzo! Non ho mai visto niente del genere >> commento l’anziano saltimbanco, con un sorriso estatico. << Per la barba di Odino, eccoti il tuo premio >>
E, detto questo, porse una grossa tigre di peluche tra le mani del Level 5.
Accelerator fissò stranamente l’animale di pezza. Non aveva mai partecipato a simili attività, le considerava troppo infantili. Tuttavia, in cuor suo…dovette ammettere che era stato stranamente liberatorio.
Nel mentre, il vecchio si cimentò in un rapido inchino.
<< Spero di rivedervi ancora in futuro, godetevi il resto della serata >> disse con quel sorriso apparentemente intramontabile.
La coppia di Level 5 restituì il gesto e cominciò ad allontanarsi.
Allo stesso tempo, sempre rivolto verso di loro, l’anziano saltimbanco li salutò con un sonoro << Excelsior! >>.
Accelerator lanciò brevemente un’occiata in direzione dell’uomo.
<< Quel tipo è un vecchietto davvero strano >> commentò con un sopracciglio inarcato.
Affianco a lui, Mugino si ritrovò d’accordo con la valutazione dell’albino.
<< Sì, ma simpatico. Alla fine non abbiamo dovuto sganciare un centesimo >> disse con una scrollata di spalle.
Poi, posò gli occhi sulla figura del suo accompagnatore, che reggeva ancora  tra le mani il peluche vinto pochi secondi prima.
<< Di norma, i peluche vinti si regalano alla ragazza, sai? >> dichiarò con un ghigno malizioso.
Accelerator la fissò stranamente.
<< Eh? E perché mai? L'ho vinto io >> 
<< Ma sentilo, bambinone! Tu cosa te ne faresti? Sono abbastanza sicura che alla tua marmocchia piacciano solo le rane( 1 ) >> 
Internamente, Accelerator non potè fare a meno di acconsentire.
Una parte di lui avrebbe voluto regalarle quel giocattolo, ma se lo avesse fatto lei avrebbe potuto fraintendere il gesto. O forse si stava comportando in modo troppo paranoico.
<< Tch... d'accordo, tieni >> disse con tono burbero, porgendo l’animale di pezza tra le mani della Meltdowner.
Gli occhi della ragazza di allargarono per la sorpresa.
<< Ma che gentile >> commentò con un piccolo sorriso. << Tuttavia... devo rifiutare. Ritengo che stia meglio con te. Dopotutto, è un animale che ti assomiglia... tigrotto >>
Per qualche ragione, ad Accelerator sembrò che il sorriso di Mugino fosse diventato più genuino, più sincero e onesto.
Inconsciamente si ritrovò ad arrossire, ma cercò in tutti i modi di nasconderlo.
Rimasero in silenzio e continuarono a camminare con relativa tranquillità, lanciando occhiate occasionali alla zona circostante per assicurarsi che Last Order e Fremea fossero nelle vicinanze.
Questo finché non si imbatterono in una band che si esibiva per il pubblico. Era uno di quei complessi di quartiere, formato da ragazzi in una fascia di età compresa tra i 14 e i 20 anni, che suonavano cover di brani famosi per la gioia del pubblico.
La canzone che stavano suonando era abbastanza famosa, presa direttamente da un film molto popolare.
La numero Quattro la riconobbe all’istante e, incantata dalle note di quella musica, iniziò a canticchiarne le parole.
Accelerator prese a scrutarla con la coda dell’occhio.
<< Ma dai... l'orgogliosa Meltdowner che conosce le parole della sigla di Dirty Dancing. Chi l'avrebbe mai detto >> disse con un ghigno canzonatorio.
Quasi come ad un segnale, la mora si bloccò di colpo.
<< P-piantala. È semplicemente famosa, tutto qui... tu piuttosto? Come fai a conoscere il film? >>
L’adolescente si strinse nelle spalle.
<< Vivo con una donna di trent'anni alla costante e disperata ricerca di un marito. Divora film come questi ogni singolo giorno. Ormai li conosco tutti a memoria. Titanic, Ghost, Dirty Dancing... un sacco! Non avrei mai immaginato che a qualcuno come te potesse piacere il genere >> commentò divertito.
Le guance della mora si tinsero di rosso. L'aveva beccata.
Ebbene sì, le piacevano i film romantici, era una delle sue più grandi vergogne.
Quando era piccola sognava di trovare un uomo come quelli raffigurati nelle suddette pellicole. Qualcuno che la venisse a trovare nel cuore della notte, per rapirla dalla sua gabbia dorata…rendendola finalmente libera.
Ma crescendo aveva abbandonato quell’obbiettivo infantile. Questo anche a causa dei suoi genitori, che le imponevano la serietà assoluta, nonché il genere di amicizie da frequentare.
Con un sonoro sbuffo, borbottò : << Sì, adoro questo tipo di film, ok? Contento adesso? >>
<< Estremamente >>
<< Vaffanculo! >> 
Mugino si allontanò, non disposta a sopportare un simile imbarazzo.
L'albino la osservò un attimo e pensò che forse era andato un po’ troppo oltre. In qualche modo l'aveva offesa.
Scosse la testa, riflettendo su quanto fosse ridicolo un simile concetto. Si prendevano spesso a insulti, erano abituati, dunque era assurdo che lei se la fosse presa per così poco.
Con un sospiro mentale, l’albino la raggiunse zoppicando.
<< Ohi, che ti è preso? Ti stavo solamente prendendo un po' per il culo >> disse con un leggero cipiglio.
Prima che la mora potesse rispondere, noto una sfocatura con la coda dell’occhio.
Inclinò leggermente la testa, mentre un pallone da calcio attraversava lo spazio che separava la coppia di Level 5.
Poco dopo, un bambino attraversò il sottobosco che delimitava il parco, il volto adornato da un’espressione di panico.
<< Mi dispiace, non l’ho fatto apposta! Stavamo giocando e... non abbiamo colpito nessuno, vero? >> chiese con tono preoccupato.
Accelerator si limitò a roteare gli occhi.
<< No, tranquillo. Vedete di giocare più lontano da qui, marmocchi, prima di ferire seriamente qualcuno>> rispose l’albino. Poi, con un abile gioco di piede, calciò la palla proprio dritta tra le braccia dell’infante.
Il bambino, assai colpito da quella dimostrazione, lo ringraziò di cuore e tornò da dove era venuto.
Accelerator volse lo sguardo in direzione di Mugino…e si bloccò. La ragazza aveva preso a fissarlo con un’intensità che l’albino non aveva mai visto prima di quel momento.
Sconosciuto al Level 5, la mente della Meltdowner stava correndo a mille.
Nel momento esatto in cui Accelerator aveva issato quel pallone da terra…aveva ricevuto una sorta di flashback.  Il ricordo di un'estate di dieci anni fa, che sembrava ormai perduto.
 Fu come rivivere quel momento ancora una volta. Lei che fuggiva di casa e, proprio in questo stesso parco, avvenne l’incontro con uno strano bambino. Un piccolo individuo schivo e dai capelli bianchi. E gli occhi... i suoi occhi, rossi come il sangue.
Non vi era alcun dubbio. Il bambino che tanti anni prima le aveva teso la mano in amicizia, che l'aveva trattata come una persona. Quello stesso bambino  che i suoi genitori avevano proibito di vedere... era davanti a lei, ormai cresciuto.
<< Sei... sei tu >> sussurrò con voce flebile, avvicinandosi di un passo. Come aveva potuto dimenticarlo?
Trasalì internamente. Sapeva benissimo com’era successo.
Aveva sotterrato quel ricordo nei recessi più profondi della propria mente, incapace di sopportare ulteriormente quella flebile speranza di una vita normale. Il tempo era passato, accumulando polvere e sofferenze su quella memoria tanto straziante quanto anelata.
Accelerator la fissò stranamente.
<< Eh? Stai delirando, per caso? >>
<< Dieci anni fa... >> rirprese Mugino, compiendo un altro passo in direzione dell’esper, << due ragazzini  giocarono assieme in questo stesso parco. Poi iniziò a piovere. Lui si offrì di accompagnarla a casa, proteggendola dalla pioggia... >>
Accelerator inarcò un sopracciglio. Dove diavolo voleva andare a parare quella ragazza?
Poi…la visione del Level 5 venne pervasa da un flash improvviso.
C’era il suo io più giovane, affiancato dall’esile figura di una bambina. Aveva lunghi capelli castani che le arrivavano fino alle spalle e occhi color nocciola.
Gli occhi dell’esper parvero illuminarsi di luce propria.
 << Il ragazzino la accompagnò fino a casa sua, e si promisero che avrebbero giocato ancora insieme>> sussurrò a se stesso, prima di volgere lo sguardo nei confronti di Mugino. << Quindi te lo ricordi… >>
Per tutta risposta, la ragazza si limitò ad annuire.
A quel punto, l’espressione sul volto di Accelerator venne sostituita da una maschera di pura collera.
<< Quel giorno ti ho aspettato... perché non sei più tornata? >> sibilò a denti stretti.
Mugino sussultò, distogliendo lo sguardo.
<< I miei genitori. Mio padre mi proibì di vederti. Io tentai di oppormi e lui…bhe, mi picchiò >> rivelò con tono di fatto.
L’albino dilatò le pupille, mentre la Meltdowner ridacchiò amaramente.
<< Di solito non piangevo, ero abituata alle violenze e alle loro aspettative troppo alte... ma quella volta piansi. Andai in camera mia e piansi come mai prima di allora >>
<< Mi dis... >>
<< No, non farlo >> lo interruppe bruscamente, prima che potesse completare la frase. << Avrei potuto trovare un modo per arginare il tutto, ma ero debole… una semplice bambina spaventata. Se potessi tornare indietro... >>
<< Non è necessario auto-commiserarti >> disse l’altro, posandole una mano sulla spalla.
Mugino prese a fissarlo stranamente e Acelerator rilasciò un sospiro.
<< Anch’io avrei potuto fare qualcosa. Avrei potuto cercarti, invece non feci nulla. Avevo paura, paura che quella giornata fosse stata solo un sogno, e così scelsi di dimenticare. Dopo dieci anni... eccoci qui. Cazzo, la vita sa essere davvero ironica >> commentò con voce impassibile, alzando lo sguardo in direzione della volta celeste.
Inconsciamente, Mugino appoggiò la testa sopra la spalla dell’albino. Lui la lasciò fare ed entrambi rimasero fermi e immobili, ad osservare le stelle.
<< Mi dispiace di essermene andata bruscamente, prima >> disse la ragazza di punto in bianco, rompendo la quiete di quel momento. << Il fatto è che... mi sono confidata così tanto con te, ti ho raccontato praticamente tutto della mia vita. In qualche modo ho pensato che, mostrandomi debole per l'ennesima volta, tu avresti deciso di... >>
<< Non dire stronzate >> sbottò lui, costringendola a fermarsi. << Te l'ho detto ieri, no? I tuoi genitori erano dei pezzi di merda, ma tu sei la Meltdowner. Sei unica, nessun altro è come te >>
Poi, quasi senza rendersene conto, il Level 5 passò una mano tra i capelli della mora.
<< Sei speciale, perché sei fatta così. È una verità di cui ho preso coscienza solo poco tempo fa. Tu che cosa sei? Buona o cattiva? Forte o debole? È irrilevante. Tu non puoi che essere descritta dalla parola… "tu" >> 
Mugino si godette il tocco delicato, ma al tempo stesso deciso dell'esper.
<< Sei proprio diventato un filosofo, eh? >> sussurrò beatamente. << Di norma, prenderei a calci nel culo chiunque tentasse di rivolgermi delle simili frasi fatte. Ma con te è diverso. Queste parole suonano così genuine dalla tua bocca >>
A quel punto, la scura volta celeste venne decorata dal botto dei fuochi, che con le loro vivaci forme e i mille colori ammaliarono gli occhi delle persone sparse in tutta la zona.
Perfino i due Esper non poterono sottrarsi a tale artificioso incantesimo.
<< Sono bellissimi >> commentò lei. << Non ho mai amato questo genere di spettacoli pirotecnici, ma non so perché... ora li trovo stupendi >>
<< Allora siamo in due >> mormorò l’albino.
Al contempo, la ragazza alzò la testa per poterlo guardare negli occhi e lui fece lo stesso.
Si fissarono per quello che sembrò un tempo interminabile. E allora Mugino si ritrovò a specchiarsi in quelle iridi rosse come il sangue, e vi rimase intrappolata. Nel mentre, Accelerator sembrò perdersi nei dolci lineamenti della Level 5.
Non seppe bene come accadde. Un attimo prima si stavano semplicemente fissando, e quello dopo lei si era chinata verso di lui.
Per una frazione di secondo Accelerator si domandò se, baciandola, avrebbe spezzato l'incantesimo tra di loro…ma era troppo tardi per tornare indietro. E quando le labbra degli esper si incontrarono, fu certo che avrebbe potuto vivere cent'anni e visitare tutti i paesi del mondo, ma che niente avrebbe potuto eguagliare l'intensità di quell'istante. Il momento in cui baciò per la prima volta Mugino Shizuri.
Non fu certo un bacio lungo come quelli che si vedono nei film, ma a modo suo fu meraviglioso. Ogni singolo contatto era magnifico, inebriante. Le labbra di Shizuri erano calde e piacevoli. Accelerator assaporò con calma ogni secondo di quell’attimo, mentre tirò il volto della ragazza più vicino al suo con un rapido gesto della mano.
La numero quattro  non si oppose e continuò a baciarlo teneramente, quasi come se ormai non volesse più fare altro.
Era tutto perfetto. Mai, prima d'ora, la ragazza aveva provato una tale euforia nel condividere i propri  sentimenti con qualcuno. Ed era bellissimo,pensò.
Dopo quel contatto apparentemente infinito, si staccarono e si guardarono ancora una volta, felici di vedere la reciproca gioia riflessa l’una negli occhi dell'altro.
La Meltdowner gli accarezzò con dolcezza i capelli bianchi come la neve. Per la prima volta nella sua vita si sentì veramente felice, e appoggiò la testa al petto dell’albino, stringendosi a lui.
Accelerator la lasciò fare e ricambiò l'abbraccio.
Una strana, ma estremamente piacevole sensazione lo avvolse. Era come se, tenendo tra le braccia quella magnifica creatura, si sentisse più forte e più debole allo stesso tempo. Si sentiva euforico... e la cosa lo terrorizzava.
Il futuro era incerto, completamente fuori dal suo controllo. Ma forse andava bene così. Perché per la prima volta, dopo innumerevoli anni di tormenti e sofferenze…l’esper numero uno di Gakuen Toshi si sentì finalmente in pace.
 
 


( 1 ) Last Order, come tutti i cloni di Misaka Mikoto e della suddetta, è una grande fan di una mascotte giapponese a forma di rana chiamata Gekota.
Per chi non lo avesse ancora capito, l’amichevole vecchietto era Stan Lee, il fondatore della Marvel.
Che la sua anima possa riposare in pace, sarà sempre uno dei nostri più grandi eroi.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > To aru Majutsu no Index / Vai alla pagina dell'autore: evil 65