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Autore: SweetPaperella    23/06/2019    4 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo ventitré


Neal, é stato informato da Regina su cosa sia successo a Emma, in un primo momento é andato fuori di testa, volendo a tutti i costi andare sul luogo del rapimento, in un modo o nell’altro, per salvare Emma, la mamma di suo figlio e la donna, che nonostante il suo rifiuto, ancora ama; ma poi ha capito che in un momento così delicato c’é il suo piccolo Henry ad avere più bisogno di lui. Sente la mancanza della sua mamma, é evidente e il fatto che non può nemmeno sentirla lo fa essere davvero molto triste, se pur cerca di essere forte, ma è pur sempre un bambino di quattro anni. Neal, ha deciso di stargli accanto il più possibile, passare del tempo insieme e distrarlo per quanto riesca. Ha passato molto tempo a casa Mills, in sua compagnia. 
Ma spera che Emma possa uscirne viva, suo padre é pericoloso e non dimentica ciò che ha visto quando era solo un bambino. L’uomo morto in casa sua quando è scappato e poi ha incontrato Killian, l’ha ucciso suo padre. Spera che Emma non decida di fare l’eroina, lui ha bisogno di lei, Henry ha bisogno di lei, tutti hanno bisogno di lei. 


Belle French, ha accettato di collaborare con Emma per cercare di recuperare il suo cellulare, si è anche offerta di farlo lei al suo posto, ma la ragazza non ha voluto che si mettesse in pericolo visto il suo stato di gravidanza e le ha solo chiesto di slegarla e indicarle l’ufficio di Pan, perché è ovvio che il cellulare sta nel suo ufficio. Gold è più colui che tesse la tela, Pan è quello che mette in atto i piani del primo. Gold è la mente e Pan è il braccio, un’alleanza che però non porta sicuramente a niente di buono, insieme quei due sono davvero spietati. Emma, ancora non è riuscita a capire che cosa hanno in mente e perché ancora non sono andati via, nemmeno Belle conosce le intenzioni del suo uomo. 
A dirla tutta la donna non ha nessuna intenzione di andare via con lui, ma è costretta a farlo per il bene di suo figlio, non vuole che viva una vita costantemente in pericolo, che viva con la paura che suo padre da un momento all’altro possa venire a prenderselo e portarglielo via. Lei non sopporterebbe un dolore così grande e poi, è innamorata, nonostante tutto è ancora innamorata di quell’uomo, l’ha ingannata, fatta soffrire, spezzato il cuore, ma lo ama. Nel suo cuore spera che ancora possa redimersi e pagare per i suoi errori. Ed è per questo che sta aiutando la giovane, oltre che non hanno colpe loro e non è giusto che si trovino lì. Lei ha solo paura di Pan, il quale è davvero spietato e senza scrupoli. 
Emma una volta libera da quelle maledette corde che le legavano i polsi, si strofina con le mani nei punti arrossati, per cercare di recuperare la sensibilità. 
«Non ti lascio andare da sola.» dice prontamente Robin, facendo segno a Belle di slegare anche lui. 
«No, così rischiamo solo di farci scoprire. Starò attenta, abbiamo una missione io e te una volta che siamo fuori da qui, quindi, penserò a ciò. Anzi Henry la chiamerebbe “operazione matrimonio”.» gli dice decisa, non può mettere a repentaglio anche la sua vita, non può rischiare che tutto salti e che entrambi facciano una brutta fine. Pensare al suo ometto poi le dà il coraggio necessario. Sorride nel pensare a suo figlio che ogni volta trova un nome alle cose che fanno insieme, come la volta che hanno organizzato una festa a sorpresa per il compleanno di Regina e lui ha rinominato la missione segreta, con “Operazione festa a sorpresa”.
Si massaggia ancora un attimo i polsi, che le fanno davvero male e poi si avvia fuori dalla stanza, cercando di stare attenta a non farsi scoprire. La casa è grande e silenziosa, è chiaro che ci siano solo loro cinque. In altre circostanze si sarebbe soffermata a guardare l’arredamento antico che contraddistingue quella meravigliosa villa, ma ora non è proprio il momento adatto. Seguendo le indicazioni di Belle, riesce a raggiungere l’ufficio di Pan, ascolta prima attraverso la porta se lui possa essere all’interno e solo quando è certa che lui non c’è, lentamente apre la porta. 
La stanza è grande, con tanti oggetti, sulla scrivania ci sono tanti documenti, sicuramente sui loro piani. Si avvicina ad essa e prima di cercare sul suo cellulare, inizia a leggere le varie carte. Il loro piano di fuga prevede il raggiungimento delle isole Hawaii, dove Gold a quanto pare, ha diverse conoscenze, per far ciò hanno già preso possesso di documenti falsi, in modo che ai controlli di sicurezza dell’aeroporto nessuno possa fare storie. 
Solo quando ha capito bene i loro piani, torna a cercare il suo cellulare, sulla scrivania non c’è e quindi inizia ad aprire i cassetti, niente. 
Uno di cassetto è chiuso a chiave e immagina che il suo cellulare possa essere al suo interno. Ora però, deve cercare la chiave. Con lo sguardo si sposta all’interno della stanza, alla ricerca di quella maledetta chiave, fino a che non vede che nella libreria c’è come un doppio fondo, se n’è accorta toccando ovunque potesse mettere mano; spinge un po’ più forte, facendo spostare la tegola di legno e trovando al suo interno la chiave che cerca. 
Si precipita nuovamente verso la scrivania, ma proprio in quel momento nella stanza fa il suo ingresso Peter Pan. Emma sussulta nel momento in cui la porta si spalanca di colpo e le cade la chiave dalle mani. 
Peter Pan è andato nella stanza dei due prigionieri per mettere in atto il suo piano e non ha visto Emma, così ha dedotto che stesse cercando il suo telefono ed è corso nel suo ufficio, convito che lei fosse lì. 
Le si avvicina, ma non prima di aver chiuso la porta alle sue spalle, in modo da poterla bloccare all’interno. 
Emma deglutisce, ma cerca di non farsi sopraffare dalla paura, lui le sta puntando una pistola contro e lei è disarmata, a lottare non è ancora bravissima, il corso di difesa personale, l’ha iniziato solo da poco. Ora capisce perché Graham ha insistito tanto per cui lo facesse. Si maledice di non avergli dato retta prima, ma anche di essersi cacciata in quel guaio con le sue stesse mani. Immagina che Graham e Booth siano furiosi con lei, specie quest’ultimo e se mai uscirà viva da questa storia, sa che le spetta una bella sgridata dal suo superiore. 
Pan ormai è sempre più vicino e puntandole la pistola contro ha fatto in modo che lei indietreggiasse, fino a scontrarsi contro il muro. 
«Ragazzina non dovevi metterti contro di me.»
«Non mi fai paura.» dice cercando di mostrarsi forte, ma non sa se è una buona cosa.
L’uomo ride e si avvicina ulteriormente alla ragazza, i loro corpi sono a contatto e Pan la guarda ancora una volta con desiderio. Emma se ne accorge immediatamente e cerca di divincolarsi, ma lui con le sue mani la blocca contro il muro con forza. Le punta poi la pistola alla tempia. 
«Come hai fatto a slegarti?»
«Non te lo dico.» lo sfida ancora, piuttosto di mettere in difficoltà Belle, sta zitta.
«In altre circostanze mi sarebbe piaciuta la tua tenacia, ma ora mi irrita, soprattutto dopo ciò che hai fatto. Dovrei ucciderti sai mocciosa? Ma ho altro in mente adesso... E vediamo se dopo hai ancora intenzione di sfidarmi.» con tono malizioso, pieno di doppi sensi che Emma coglie all’istante. 
Ora non riesce davvero a muoversi della paura, sono chiusi in una stanza, soli e lui ha per giunta una pistola e non ha buone intenzioni. Il corpo di lui che la blocca contro il muro non gli permette di muoversi, nonostante cerchi di colpirlo in viso, ma l’uomo se la ride e basta, ancora più forte di prima. 
Le lega nuovamente le mani e con forza la prende per i capelli per trascinarla nuovamente nella stanza dove prima era prigioniera. Emma ha le lacrime agli occhi perché lui la tiene per i capelli e le sta facendo male. 
Solo una volta che sono nuovamente nella stanza in cui c’è anche Robin, la lascia andare. Chiude la porta e si avventa di nuovo su di lei. Con forza la spinge sul materasso situato lì nella stanza. 
Emma stringe i denti per il dolore provato, ha sbattuto forte la schiena contro il materasso, ma ha sentito chiaramente anche il pavimento, visto che il materasso non è così alto da attutire il colpo. Pan, subito dopo è su di lei e si è già abbassato i pantaloni, facendo intuire alla ragazza e a Robin le sue intenzioni. 
«Lasciala, non la devi toccare.» urla Robin con tutta la voce che ha in gola, ha capito le intenzioni di quel pazzo nel momento esatto in cui sono rientrati nella stanza e l’ha spinta per terra. 
Emma ora ha gli occhi pieni di lacrime, non è riuscita a trattenersi più e lo supplica con essi di non farle del male.
Robin invece, si divincola con il tentativo di slegarsi e correre ad aiutare Emma, ma le corde sono troppo strette. Pan è un esperto di sette mari e fa perfetti nodi da marinaio, difficili da sciogliere. 
Ride di gusto vedendo che l’uomo vuole difendere a tutti i costi la sua figlioccia, ma che non può fermare le sue intenzioni. Porta le mani ai pantaloni di Emma e abbassa anche i suoi, infilando una mano nei suoi slip e andando a infilare un dito nella sua intimità, con forza, senza preoccuparsi di farle male.
«Lasciami, ti prego.» urla Emma, che ha chiuso gli occhi dal dolore, lui la sta penetrando incurante del fatto che le stia facendo male, assettato solo di averla e godere di lei.
«Lasciala, BASTARDO.» urla anche Robin con tutta la voce che ha in gola, non riuscendo a guardare però cosa le stia facendo, gli fa schifo un uomo che si approfitta di una ragazzina indifesa, di una donna, di qualsiasi donna.
Anche Emma urla, urla da dolore e dalla paura, dalla vergogna, si sente oltraggiata, sporca. Le lacrime continuano a rigarle il viso e Pan muove la sua mano con ulteriore forza, più le grida e più lui si eccita. 
Con l’altra mano le ha alzato la maglietta e le sta toccando il seno. 
«Più gridi e più ti faccio male» spostando la sua mano dal seno, verso il suo collo e stringendolo con forza. Emma tace, ma non riesce a smettere di piangere e i suoi singhiozzi diventano sempre più forti nel momento in cui si accorge di essere bagnata al suo interno coscia. Pan ride e si presta ad abbassarle le mutandine, per poterla fare sua totalmente. 
«VADO A PRENDERE QUEL VIDEO, MA LASCIALA.» urla Robin, non può permettere che quel mostro la violenti, ha già abusato troppo di lei. É disposto a tutto purché lui non tocchi più Emma. Se vuole quel video, lui lo andrà a prendere.
«È proprio quello che volevo sentirmi dire... Peccato Emma, saresti stata veramente un bel bocconcino e fidati che ti saresti divertita anche tu.» ammicca e con la lingua va a tracciare il suo collo. 
La ragazza intanto, non ha mai smesso di piangere, nemmeno quando Pan si è alzato da sopra di lei, rivestendosi. Non riesce a muoversi ed è totalmente bloccata a terra, in preda ai singhiozzi e alla vergogna che prova. L’unica cosa che è riuscita a fare, praticamente in automatico, é risistemarsi i vestiti.
È l’uomo che ancora una volta la costringe ad alzarsi. Gold é intervenuto nello scambio di battute tra i due uomini, perché deve parlare con Peter Pan in privato. Pan, prima di seguire Gold, la trascina e la lega di nuovo a quella maledetta è scomodissima sedia.
Emma ha male alla schiena e si sente violata del suo corpo. Non riesce a reagire, nemmeno quando lui, stringe forte i lacci della corda che ha usato per legarla nuovamente. Si sente completamente svuotata, privata di una parte di se stessa, nonostante l’uomo non sia andato fino infondo, che non percepisce nemmeno quasi più il dolore o quanto meno, lo sente, ma subisce passivamente. Solo in quel preciso istante si rende davvero conto della stupidaggine che ha fatto ad andare lì da sola.
Solo quando Peter si allontana con Gold, Robin cerca in qualche modo di consolare la ragazza, vede che è distrutta, che non riesce a smettere di piangere e si sente morire dentro a sua volta. Lui non ha potuto fare niente per aiutarla, non ha potuto evitare che quel mostro la toccasse, violasse il suo corpo... Si sente terribilmente in colpa. É vero, ha evitato che lui la violentasse, ma, non può lo stesso non sentirsi uno schifo per non aver fatto di più. 
La ragazza si appoggia con la testa sulla sua spalla e scoppia a piangere ancora più forte e Robin si sente ancora più impotente, perché non può nemmeno abbracciarla per via del fatto che ha le mani legate. Per cercare di confortarla, lui anche appoggia la testa su di lei. Un gesto dolce, da papà protettivo.


Mentre sono in ufficio, ad ultimare le ultime cose prima delle fuga, come andare a recuperare il video, visto che Gold ha rintracciato finalmente suo figlio, sa che vive in un piccolo appartamento in città; è ora di tessere l’ultima tela, prima di lasciare il paese per sempre. Belle, senza farsi vedere ha ascoltato tutta la conversazione, anche cosa è accaduto ad Emma, perché quello schifoso di Pan se n’é vantato come se niente fosse successo, come se non avesse fatto del male a una ragazza di 18 anni; decide di mettere una volta per tutte la parola fine a quella storia assurda. Lo deve a suo figlio, il quale si merita un futuro migliore di quello che Tremotino ha in serbo per lui, deve auspicare a una vita migliore per entrambi e per quanto può essere innamorata, non può più sottostare ai suoi ordini. Lei è sempre stata una donna indipendente, tenace e coraggiosa e ora deve esserlo nuovamente per salvare delle vite innocenti, la sua, quella di suo figlio, di Emma e Robin. 
Raggiunge l’ufficio di Pan e cerca il cellulare di Emma, non lo vede da nessuna parte, ma poi nota una chiave dorata a terra. La raccoglie e inizia a infilarla in ogni cassetto, fino a che non trova quello giusto. 
Ed eccolo il cellulare di Emma.
Lo afferra e prontamente schiaccia il tasto di accensione. Emma gli ha detto che ha provato a inviare un sms al suo collega, che riaccendendo il cellulare, probabilmente si sarebbe inviato. Prima di metterselo in tasca, si accerta che il messaggio sia partito e richiude il cassetto, uscendo dalla stanza, prima che i due si accorgano della sua assenza.


Graham e Booth sono ancora intenti a cercare, sono vicini. Hanno scoperto che Emma ha fatto una ricerca al catasto e ha trovato un terreno, il quale però é disabitato e non ci sono mai state case. Non si arrendono di certo.
Il vice sceriffo avrà dormito 3 ore a notte in quei giorni di prigionia di Emma e non ha intenzione di farlo finché non ha riportato la sua amica sana e salva a casa. Le vuole chiedere scusa, la vuole riavere nuovamente in ufficio, con il suo meraviglioso sorriso e a parlare con lei di serie tv, videogiochi e poi, le deve raccontare gli ultimi sviluppi della sua nuova storia amorosa, ha forse finalmente trovato la donna giusta ed Emma, é stata la prima a saperlo... Rivuole la sua amica. É immerso in quei pensieri, quando improvvisamente il suono di un sms lo distoglie da essi.
É Emma. 
Il suo cellulare si è riattivato.
Sa dove si trova.
Lo comunica prontamente allo sceriffo e contattando agli agenti dei distretti limitrofi come aiuto, visto che non sanno che cosa troveranno una volta sul posto, si recano sul luogo.
Graham, mentre sono in macchina, ha avvisato la famiglia di Emma e Robin, dicendo loro di aspettare in ospedale il loro arrivo, che comunque i due verranno portati lì per precauzione, a prescindere dalle loro condizioni.
É tempo della rese dei conti e forse della fine di Tremotino Gold e Peter Pan, una volta per tutte.
 

Spazio autrice: Ciao a tutti e buona domenica. Finalmente riesco a mettere il capitolo, ancora una volta di domenica perché sabato sono stata impegnata. Prima di tutto una domanda... Secondo voi, visto il delicato capitolo, devo aumentare il rating ad arancione? Ho messo giallo perché a parte questo capitolo, non ci sono altri capitoli da possibile bollino arancione, ma accetto consigli in merito. Detto ciò, come avete visto il capitolo é molto triste, Pan ha usato Emma per far sì che Robin andasse a prendere quel famoso video, é un viscido e un bastardo. Ma forse, dico forse... La resa dei conti é vicina, il telefono di Emma grazie a Belle si é riattivato e gli agenti possono andare finalmente nel covo. Cosa accadrá quindi nel prossimo episodio? Ciò che è certo che quello che è successo a Emma porterà in lei dei forti cambiamenti, non sarà più se stessa per un po’ e dovrà ricorrere a una mano esterna, chi? Idee? Vi dico che entrerà in scena un altro personaggio noto nella serie. Credo che si capisca di chi parlo, ma non vi dico altro... E vi rinnovo di passare un a buona domenica e ci vediamo settimana prossima o di sabato o domenica.

Alla prossima.

   
 
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