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Autore: tillmorninghighway    25/07/2009    19 recensioni
Lord Voldemort ha perso la sua cara Nagini... e ora dovrà perdere un pò del suo prezioso tempo per ritrovarla.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Voldemort
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Non capisco…- mormorò Lord Voldemort lasciando ricadere il lenzuolo che aveva sollevato con scarse speranze un attimo prima. Si guardò intorno con attenzione, poi batté le mani con impazienza e sbuffando uscì dalla stanza.
In corridoio due Mangiamorte giocavano a carte, ricurvi su un tavolino senza gambe che oscillava a mezz’aria e che il Signore Oscuro riconobbe per lo zerbino infangato e indurito che avevano trovato nell’ingresso il giorno prima.
-Scala!- esclamò uno dei due posando sullo zerbino volante le carte.
-Non dire scemenze, possibile che tu non voglia capirlo? Silente è un due, non un asso!-
-Ma la miseria! Perché non possiamo usare le normali carte da poker invece che questo mazzo assurdo brevettato dal capo? Sarà pure un grande mago ma di giuochi di carte non capisce niente!-
-Giuochi?-
Voldemort prese una penna e si appuntò sulla mano il nome del Mangiamorte che aveva osato criticare il nuovo mazzo di carte che aveva recentemente imposto ai suoi umili servi. Più tardi lo avrebbe sistemato a dovere, ma al momento un problema ben più grave si agitava nel suo liscio cranio da serpente. Attraversò il corridoio scrutando le mattonelle che lo piastrellavano. Ingrigite e sporche di sangue fresco in alcuni punti: un accostamento cromatico orribile.
-Mio signore, avete perso qualcosa?-
Voldemort alzò lo sguardo da una minuscola crepa che stava valutando col suo sguardo scarlatto e posò gli occhi su Lucius Malfoy, che lo guardava perplesso ad un paio di metri di distanza. L’Oscuro Signore fece una smorfia di disappunto.
-Lucius, allontanati un po’ che mi manca l’aria.-
-Problemi respiratori mio signore?-
Le fessure che gli fungevano da narici si dilatarono.
-Sto benissimo, grazie- ribatté aspro. Lanciò un’occhiata fuori dalla finestra che lasciava filtrare la luce su di loro. Ebbe un movimento, come se avesse appena visto qualcosa che cercava da un bel po’ di tempo, e si accostò al vetro. Subito la sua delusione fu evidente.
-Puliamoli questi vetri ogni tanto!- si lagnò, indicando una macchia perfettamente definita che somigliava incredibilmente a un serpente nell’atto di strisciare fra i cespugli del giardino che gli faceva da sfondo.
-Si, mio signore- disse umilmente Lucius, conscio di aver saltato gli ultimi cinque turni di pulizia che gli erano toccati, scatenando una stizzosa reazione a catena negli altri colleghi neromarchiati.
Voldemort gli passò accanto imperioso, facendo il possibile per fare svolazzare al massimo il suo manto nero. Arrivato alle scale si  voltò: -Ah, Lucius… Non è che hai visto Nagini?-
-Nagini, mio signore?- chiese Malfoy sfregandosi agitatamente le mani –No, mio signore… Io… non l’ho vista.-
Voldemort posò una mano sulla ringhiera con aria irosa. Guardò giù, lungo le scale. Sputacchiò alcune parole orribili che i dizionari di serpentese riportano come volg. e cominciò a scendere al piano di sotto.
Lucius Malfoy lo guardò sparire con ansia. Si passò la lingua sulle labbra inaridite, gli occhi grigi che saettavano da un punto all’altro del suo campo visivo, le mani che si agitavano l’una nell’altra: un inquietante dubbio lo stava assalendo. Asciugò i palmi umidicci sulla tunica, dopodiché si precipitò di corsa nelle cucine.
-Cissy?- chiamò aprendo la porta della cucina. –C-coff coff-Cissy?- chiamò ancora, quasi soffocato dall’ondata di vapore che lo aveva avvolto non appena aveva messo piede in quei locali.
-Lucius? Che diavolo ci fai qui? Non sarà ancora per un “piccolo spuntino” voglio sperare!-
Narcissa lo stava guardando attraverso fitte nubi di vapore ma la stizza era perfettamente leggibile nella sua espressione.
-Spuntino? Oh, non preoccuparti, non ho fame al momento…- (Narcissa sgranò gli occhi a quelle parole) -… il problema… mmm…. Il problema è un altro.-
-Si?-
-Hai presente quel… serpente alla piastra che hai detto avresti cucinato per cena?-
-Certo-
-L’hai comprato nel reparto alimentari di Sinister?-
-No, l’ho trovato che scorrazzava in giardino. Solo roba fresca per il nostro caro Signore Oscuro, se è questo che ti preoccupa, Lucius!-
Malfoy si mise le mani nei capelli e andò a sbattere la testa contro un muro, ululando.
Narcissa inarcò un sopracciglio e disse: -Era da tanto che non vedevo la Danza degli Isterici, andava molto di moda nel '78, ricordi? Tutta quella gente che sbatteva la testa sulle pareti della discoteca…-
Lucius non le diede retta e cercò di strangolasi da solo.
-…ah sì, questo era il secondo passo del ballo! Che anni magici…-

Lord Voldemort intanto si aggirava cupo nel bagno delle donne al pian terreno. Stava assicurandosi che Nagini non si fosse nascosta dentro un water quando sentì un gridolino alle sue spalle.
Si girò impassibile e vide Bellatrix ansimare sconvola, con una mano poggiata sul petto.
-Mio signore! Questo è il bagno delle donne!- fece notare con voce stridula.
-Infatti, è una femmina quella che sto cercando- disse freddo.
Bellatrix si agitò tremendamente, si guardò rapidamente allo specchio, si sistemò i capelli e cercò di allargare la scollatura facendola a pezzi con le unghia.
-Una femmina?- chiese con tono improvvisamente suadente.
Voldemort la guardò scettico e tornò a voltarsi.
-Sì, una femmina. Nagini- disse, ispezionando con lo sguardo le tubature.
Bellatrix si afflosciò leggermente.
-Oh…- disse delusa. In quel momento la porta del bagno si aprì ed una giovane Mangiamorte entrò. Dopo nemmeno un secondo gridava isterica alla vista del Signore Oscuro che si aggirava fra i cubicoli delle donne.
-Nessuno mi aveva parlato di questo!- boccheggiò, impaurita.
Bellatrix la guardò con aria infastidita. –Non temere, ha solo perso il serpente.-
La giovane mangiamorte spalancò la bocca.
-Nagini- aggiunse Bellatrix, sbuffando.
La giovane mangiamorte richiuse la bocca, mentre dai cubicoli si alzava la voce del grande capo che parlava da solo in preda alla frustrazione.

All’ora di cena Lord Voldemort andò a sedersi a tavola scuro in volto. Aveva passato un’intera giornata a cercare Nagini mettendo in secondo piano i suoi progetti per diventare padrone del mondo, e non era stato capace di trovarla.
Nessuno dei mangiamorte aveva il coraggio di guardarlo. Quello che sembrava si stesse facendo più piccolo di tutti era Lucius Malfoy.
-Hai pulito la finestra del corridoio del primo piano?- gli chiese Voldemort con fastidio, tanto per disturbare qualcuno.
-Sì, mio signore, sì- sussurrò Lucius.
-Ma che ti è successo?- chiese Voldemort, notando un grosso bernoccolo sulla fronte del mangiamorte, oltre che un occhio nero e il labbro spaccato.
-Ah-ehm… sono caduto dalle scale- si giustificò, tirandosi al contempo il colletto, in modo da coprire i segni dello strangolamento.
In quell’istante i piatti si riempirono. Tutti cominciarono a mangiare.
Lord Voldemort addentò con furia un pezzo di carne, pensando che avrebbe dovuto fare quattro chiacchiere con Nagini quando questa si sarebbe decisa a tornare all’ovile.
-Buona questa carne, che cos’è?- chiese il mangiamorte che quel pomeriggio aveva criticato il mazzo da poker brevettato dall’Oscuro Signore.
-Serpente alla piastra- rispose neutra Narcissa.
Voldemort sputò tutto nel piatto rumorosamente.
-Cosa?- sbraitò, fuori di sé.
I mangiamorte rimasero tutti paralizzati.
-Sua oscurità non deve temere- cominciò Narcissa, e mentre proseguiva dicendo –è carne freschissima- successero molte cose. Lucius balzò in piedi, apparentemente senza alcuna ragione, un Avada Kedavra lanciato da Voldmort prese in pieno il mangiamorte che aveva chiesto che carne stavano mangiando, tutti i piatti che erano a tavola andarono in mille pezzi schizzando purea di patate e Nagini alla piastra sui mangiamorte (che vociarono, colti alla sprovvista), Narcissa si sentì afferrare per un braccio e, un attimo dopo, con un sonoro CRAK i due coniugi Malfoy erano scomparsi nel nulla.

-Mio signore?-
Erano passate tre ore da quando a cena l’Oscuro Signore aveva finalmente ritrovato Nagini.
-Mio signore, volete un po’ di purea?-
Bellatrix gli avvicinò il piatto. Voldemort non schiodò gli occhi purpurei dal muro che stava osservando da lunghi minuti. Tuttavia la purea si sollevò dal piatto e andò a spiaccicarsi uniformemente sul viso di Bellatrix, che gracchiando se ne andò.
Lord Voldemort rimase a guardare il muro.
   
 
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