Anime & Manga > The Seven Deadly Sins / Nanatsu No Taizai
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Autore: Yume18    23/06/2019    0 recensioni
In un periodo di assoluta pace, una vicenda molto particolare porta scompiglio tra i membri dei Sette Peccati Capitali.
(Tratto dal Capitolo 2)
“…Presto tutti quanti avevano visto. In mezzo a loro, al posto del solito capitano, c’era un piccolo Meliodas che li fissava inespressivo ed innocente con i suoi grandi occhi verde smeraldo. Ban sollevò un sopracciglio con aria confusa. Elaine dal canto suo pensava che non ci potesse essere creatura sulla terra più carina di quel bambino. Diane era dello stesso avviso, ma una certa inquietudine la turbava. King non credeva ai suoi occhi, ed Elizabeth… Elizabeth lo stava ancora abbracciando, quindi allentò la presa, e concluse il gesto passando una mano fra i capelli del piccolo. Quei capelli come al solito scompigliati e più biondi del grano d’estate...”
Ma la verità dietro queste inaspettate vicende è oscura e arcana. I destini si intrecciano. Il tempo si contorce. Tutta la storia da tremila anni a questa parte sembra essere coinvolta. Ecco gli avvenimenti che determineranno l’intero destino del mondo...
(SPOILER ALERT per tutti coloro che non leggono il manga)
P.S. Per qualunque chiarimento o simili non esitate a chiedere.
Buona Lettura!
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ban, Elizabeth Liones, Meliodas, Sorpresa
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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A LITTLE DEMON♥


 
Capitolo 1


Era una calda mattina d’estate e così, nel peregrinare in groppa a Mama-Hawk, i Sette Peccati Capitali avevano deciso di fermarsi in prossimità di un verde boschetto attraversato da un fragoroso torrentello. Non erano molto distanti da Lyonesse e non avevano dovuto cercare molto per trovare quel posticino piacevole e rilassante.
Così Merlin aveva eretto una sorta di veranda porticata che si affacciava sul boschetto ed Escanor aveva posizionato una tavola sotto alla veranda per poi apparecchiarla. Ban aveva cucinato i suoi piatti migliori con gli ingredienti recuperati in precedenza da King, Gowther e Meliodas. Elaine, Elizabeth e Diane erano uscite, munite di allegri cappellini per proteggersi dal sole cocente, e si erano incamminate verso il torrente, attraverso la foresta. Hawk era collassato all’interno del Boar Hat, lui e l’estate non andavano d’accordo.
Il maialino si trascinò fino alla ciotola d’acqua più vicina e la prosciugò in un istante. Ban allora, che proprio in quel momento aveva finito di cucinare e si apprestava a togliersi il grembiule, riempì di nuovo la ciotola di Hawk, con immensa gratitudine di quest’ultimo.
Poi arrivarono delle risate dall’esterno e la voce di Elaine chiamò Ban. Egli non si fece attendere ed uscì, lasciando per il momento le pietanze sul tavolo da cucina. Hawk pensò che, per quanto erano prelibati i pasti di Ban, al cavaliere degli avanzi sarebbe rimasto ben poco da mangiare. Ma pensò anche, che con quel dannato caldo, non sarebbe riuscito comunque a godersi il cibo, e quindi si mise l’animo in pace.
Il maiale stava per appisolarsi quando, tra il sonno e la veglia, scorse Merlin scendere dal suo laboratorio ai piani superiori fino alla cucina e avvicinarsi quasi con circospezione alle pietanze ancora fumanti. Quindi la maga estrasse una boccetta di vetro da una tasca del mantello e ne spolverò il contenuto al di sopra di ciascuna portata di cibo. Poi si avviò all’esterno con assoluta nonchalance. Hawk aveva visto tutto, ma lì per lì pensò con ingenuità che Merlin avesse semplicemente aggiunto un qualche buon ingrediente, visto che in ogni caso anche lei avrebbe mangiato quello stesso cibo. Dopodiché il maiale si addormentò.


Intanto all’esterno le tre ragazze avevano fatto ritorno, con i grembiuli ricolmi di fiori colorati e i cappellini adorni degli stessi fiori. King, liberatosi della pesante giacca che indossava di solito, corse incontro a Diane. Lei gli mostrò i fiori e lui con qualche gesto delle mani li fece sollevare tutti dal grembiule della gigantessa (ora a dimensioni umane). Quindi i fiori presero a ruotare delicatamente in aria fino a comporsi in un bellissimo abito estivo, che King porse alla ragazza.

-Ecco con questo il caldo sarà più facile da sopportare. E poi, con la mia magia di Fairy King, quei fiori non appassiranno mai, ma resteranno per sempre freschi e profumati.-

Diane saltò al collo del ragazzo e girando su sé stessa lo abbracciò forte.

-Grazie mille King, vado a cambiarmi subito!-

Il ragazzo fata, trovatosi quasi soffocato nel seno di Diane, non sapeva come fosse riuscito a non sanguinare copiosamente dal naso, e ora fluttuava estasiato.
Allo stesso tempo Ban, era accorso al suono della voce della sua amata Elaine, ed uscito in veranda fu accolto dalla delicata fata di bianco vestita. Lei con i suoi fiori, aveva realizzato delle splendide ghirlande, che donò a Ban sorridendo felice. Lui lasciò che la ragazza gliene sistemasse alcune attorno al collo e una addirittura in testa, poi ne restituì altrettante ad Elaine, agghindandola a sua volta con estrema delicatezza. Risero entrambi e si scambiarono piccoli baci.

-Grazie Elaine.-

Disse infine il ragazzo.
Meliodas intanto se ne stava seduto in veranda, assaporando una lievissima brezza che frusciava tra le chiome degli alberi come sussurrando gentili parole. Alcune lame di luce facevano capolino ogni tanto tra le foglie e proiettavano chiazze di luce danzanti sul volto del ragazzo e sui suoi capelli dorati. Lui teneva gli occhi chiusi e respirava profondamente, provando una straordinaria pace.
Elizabeth lo vide giungendo dal bosco con le altre e lo credette addormentato. Meliodas era in canottiera e attorno alla testa portava una fascetta per tenere indietro i capelli ribelli. In questo modo la fronte era libera, liscia e chiara, tanto che alla ragazza venne voglia di baciarla. Così, con il grembiule pieno di fiori raccolti per lui, si avvicinò silenziosamente. O almeno così fece fino ad arrivare ad un passo di distanza dal ragazzo, poi la sua sbadataggine ebbe la meglio e la ragazza inciampò irrimediabilmente su di un’erbaccia. Cadde in avanti verso Meliodas seduto, e gli sarebbe finita addosso se lui non l’avesse presa al volo all’ultimo secondo. I fiori volarono in aria a e poi ricaddero sopra di loro come una colorata e soffice pioggia. La posizione in cui si trovarono era piuttosto particolare. Meliodas seduto su degli scalini teneva le braccia protese in avanti e con queste sosteneva Elizabeth che era praticamente sospesa sopra di lui. La ragazza arrossì completamente. Allora il ragazzo con una mossa veloce e sicura si portò in piedi sugli scalini e sollevò con sé Elizabeth, facendola tornare in piedi, ma senza lasciarla andare. Ora erano faccia a faccia, pochi centimetri a separarli. Meliodas sorrise e posò delicatamente le labbra sulla fronte di lei, rimasta scoperta della frangetta dopo la caduta. La ragazza avvampò ancor di più, e non poté fare a meno di pensare che in qualche modo il ragazzo doveva averle letto nei pensieri qualche istante prima. Stava per scusarsi per l’incidente quando lui la precedette:

-Non ti preoccupare, non è stato male.-

Le strizzò l’occhio. Lei non resistette più e si lanciò in un abbraccio volto al capitano dei sette peccati capitali. Lui la accolse fra le sue braccia e la strinse a sé. Rimasero qualche istante in questa posizione, nonostante fosse molto caldo, questo non pareva impedire lo svolgersi di quell’atto di incommensurabile affetto. Poi Meliodas palpò il sedere della ragazza e il clima fin troppo carico di emozione venne un po' smorzato. Alla fine fecero entrambi ritorno verso la tavola apparecchiata, dove si stavano radunando tutti gli altri.


Gowther, 
vestito del completino da cameriera del Boar Hat, stava portando in tavola le pietanze lasciate da Ban sul piano cucina.
Mancavano all’appello solamente Merlin ed Escanor. Lui l’aveva intercettata fuori dalla locanda e aveva colto l’occasione per porgerle una rosa rossa bordeaux, grande e bellissima. Benché l’uomo indossasse gli occhiali, amuleto contro la sua trasformazione, mezzogiorno era appena passato e molti muscoli erano visibili al di sotto della camicia bianca. La maga accettò di buon grado il regalo, ringraziò Escanor e poi anche loro presero posto a tavola.

Finalmente c’erano tutti. Mangiarono e bevvero in quantità, fra risate, schiamazzi e chiacchiere. Le pietanze erano deliziose e birra e vino accompagnarono bene come al solito. All’interno Hawk dormiva ancora ma ad un tratto si svegliò colto da una sgradevole sensazione. Si chiese se fosse per la fame, ma stranamente non sentiva brontolare lo stomaco. Poi ricordò alcune scene di quello che aveva visto prima di addormentarsi e un brutto presentimento lo spinse ad alzarsi e a precipitarsi fuori.
Saltò sulla tavola imbandita quando i commensali dovevano ancora consumare il dolce.

-Fermi tutti, non mangiate!-

-Non ti preoccupare Hawk, il cibo l’ha preparato Ban e non Meliodas, non rischiamo alcun avvelenamento.-

Scherzò King.

-Sì e poi te ne ho lasciato un po', se hai fame ora te lo do.-

Continuò Ban. Hawk scosse la testa energicamente.

-No, no! Che cosa dite…!-

Si agitò in modo ancora più concitato. Doveva impedire ai suoi compagni di mangiare quella roba. Si voltò verso Merlin con aria guerrigliera ma in quel momento Meliodas disse ancora:

-Secondo me il caldo gli ha dato alla testa. Hawk se non scendi subito…-

Non finì mai la frase. Rimase con la bocca semiaperta e lo sguardo fisso in un punto imprecisato. l’attenzione di tutti fu su di lui e calò il silenzio per un istante, finché Meliodas non cadde faccia avanti sulla fetta di torta alle mele che stava per finire di mangiare e il boccale di birra che teneva in mano si rovesciò sul tavolo.
   
 
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