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Autore: littlepink6690    23/06/2019    0 recensioni
“Lasciati aiutare Caitlin”- lo ripeté e così le passai un altro battuffolo per il taglio sul soppraciglio.
“Potevi farti uccidere”-sospirò mentre portava il cotone sulla ferita, il contatto con il disinfettante mi fece stringere i denti e chiudere gli occhi per il fastidio. “Scusa so che brucia”- si giustificò e i suoi occhi si incatenarono ai miei.
“Cosa è successo? Ho fatto del male a qualcuno mentre lei prendeva possesso del mio corpo?”- chiesi preoccupata, non volevo essere Killer Frost.
“No hai solo picchiato Norvok, l’uomo serpe?”- chiesi non un mezzo ghigno – “Stai bene? Non ricordi nulla?”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Barry Allen, Caitlin Snow, Iris West, Joe West
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ti prego chiamami...

E bene sì sono tornata! Non so neanche quando è stata l'ultima volta che ho pubblicato qualcosa qui! Mi dispiace aver lasciato in sospeso una delle storie a cui sono più affezionata. Magari un giorno mi dedicherò nuovamente ad essa!
Detto questo vi lascio con una nuova ff con una ship insolita! Buona lettura! xoxo

_Star Labs_

Ero in laboratorio a medicarmi le ferite che mi ero procurata nello scontro con quella brutta stronza di Amunet ,  quando sentì la voce di Iris. Alzai lo sguardo su di lei, che aveva quel suo mezzo sorriso sul viso che fece sorridere anche me di riflesso.

“Non ce n’è bisogno! Faccio sola!” – risposi abbassando nuovamente lo sguardo verso il mio braccio che stavo disinfettando con un batuffolo di cotone impregnato d’ acqua ossigenata: brucia dannazione!

“Lasciati aiutare Caitlin”- lo ripeté e così le passai un altro battuffolo per il taglio sul soppraciglio.

“Potevi farti uccidere”-sospirò mentre portava il cotone sulla ferita, il contatto con il disinfettante mi fece stringere i denti e chiudere gli occhi per il fastidio. “Scusa so che brucia”- si giustificò e i suoi occhi si incatenarono ai miei.

“Cosa è successo? Ho fatto del male a qualcuno mentre lei prendeva possesso del mio corpo?”- chiesi preoccupata, non volevo essere Killer Frost.

“No hai solo picchiato Norvok, l’uomo serpe?”- chiesi non un mezzo ghigno – “Stai bene? Non ricordi nulla?”

“Ricordo che sei intervenuta quando la prima volta Amunet mi volevo piantare un po di ferro addosso! Ti ha chiamato pollastrella! Mi veniva da ridere ma non l’ho fatto”- ridemmo insieme al ricordo di quella scena. “Potevi farti ammazzare! Dimentichi che non sei metaumana West”- disse.

“Ti prego chiamami Iris” – mi guardò e prese un altro batuffolino per il taglio sulla guancia – “Non credo rimarrà la cicatrice” – disse sfiorandomi la guancia e un brivido mi percosse la schiena.

“Iris, che cosa stai facendo?” dissi portando la mia mano sulla sua posta sulla mia guancia.

“Una cosa che avrei dovuto fare molto tempo fa” –disse guardandomi e avvicinando sempre più il viso al mio, dovetti chiudere gli occhi per respingere il desiderio di posare le mie labbra sulle sue carnose. Potevo percepire il suo profumo, sentire il suo respiro.

“Iris, non- le sue labbra sulle mie, interruppero le mie parole e assaporai il suo gusto. Due erano le soluzioni: respingerla o proseguire con quel bacio. Sperai solo che non apparisse Frost. Sentì le sue dita infrangersi nei miei capelli e l’attirai a me dai fianchi. Non volevo pensare a nient’altro, solo alla sua bocca e alla sua lingua che cercava solo il consenso della mia bocca per muoversi con la mia di lingua. Così schiusi le labbra e potei finalmente assaporare la sua lingua scontrarsi famelica con la mia, iniziavo ad eccitarmi, ma lì sarebbe potuto entrare chiunque, così mi staccai accarezzandole i capelli.

“Dovremmo andare su un altro piano”- dissi, in quel momento pensavo solo alla grande scarica di adrenalina e desiderio che quel bacio aveva scaturito in me. “Vieni”- le presi la mano, mettendomi in piedi e percorremmo insieme il corridoio che portava all’ascensore. Entrammo quando le porta si aprirono e non appena fummo dentro e le porte si richiusero, Iris mi fu addosso, appiantendomi sulla parete dell’elevatore. “Non ti vuoi staccare eh”- scherzai provando a tenerle il viso tra le mani e la fissai negli occhi scuri – “ Sei così sexy!”

“Lo penso anche io, che ne dica Frost, quel tubino ti faceva un gran bel sedere” – disse mentre sentivo le sue mani grermirmi i glutei.

“Grazie” – non importava cosa ci avesse portate a quel punto, non volevo tornare indietro proprio adesso. Così quando si riaprirono le porte, iniziai a tirare con me Iris, verso una delle camere da letto. La buttai quasi sul letto che c’era lì appena entrate in una camera. Le levai la felpa nera che indossava e mi fiondai a baciarle il collo e scostarle le bretelle del reggiseno sulle braccia. Le sue mani vagavano all’altezza della mia cintura e poi da sulla schiena mi sollevarono la canotta che indossavo. Rimasi in topless davanti a lei, che mi guardò e con le mani a coppa, prese il mio seno tra i palmi. Chiusi gli occhi e ansimai appena, mordendomi un labbro.

“Oh Iris”- sussultai portando le mie mani sulle sue e fu lì che ribaltò le posizioni e mi ritrovai con la schiena sul materasso. Si chinò su di me e mentre con la lingua e la bocca si dedicava ai miei seni, portò una mano tra le mie cosce e mi toccò da sopra al jeans che indossavo.

“Sei così calda, Frost”- il suo tocco mi fece roteare gli occhi per l’eccitazione.

“Chiamami Caitlin, ti prego” – la mia voce vibrò appena per l’eccitazione – “Toglili”- allusi ai miei e ai suoi pantaloni. La aiutai sollevando la schiena e poi si posizionò tra le mie cosce e potetti sentire anche la sua di eccitazione.

“Anche tu non scherzi Iris”-sorrisi portando una mano dietro la sua nuca e la attirai a me per baciarla con passione, mentre portavo l’altra nelle sue mutandine ormai completamente umide dei suoi umori.

“Uhm Caity sei fredda”- sorrise piacevolmente eccitata.

“Scusami”- la guardai negli occhi e poi anche lei portò la mano tra le mie cosce –“Iris” –ansimai e fu per lei motivo per iniziare a muovere la mano per eccitarmi e provocarmi piacere. Lo feci ancheio, quando il cervello si connesse alla mia mano.

E iniziammo a fare l’amore. C’eravamo solo io e lei, che ci scambiavamo baci, stringevamo le nostre mani, intrecciavamo le nostre gambe, ci fissavamo negli occhi.

Poggiata sulla testiera, con Iris cavalcioni su di me, lasciavo scorrere le mie dita sulla sua schiena liscia e sudata, potevo percepire anche il mio sudore scendere in goccioline lungo la mia schiena.

Ormai entrambe vicine al terzo orgasmo, ci abbracciammo a cucchiaino e coprì entrambe con il lenzuolo. Mi porsi al suo collo baciandolo dolcemente, percorrendo con le dita il profilo del suo corpo. Adesso che tutta la passione si era placata, i primi rimorsi e dubbi venivano a galla. Il miei pensieri probabimente ebbero il sopravvento sulle mie azioni, tanto che Iris si rigirò nell’abbracio e mi guardò.

“Non vuoi baciarmi più? A cosa pensi?” – mi tenne il mento tra pollice e indice e mi costrinse a guardarla fissa negli occhi.

“Penso che sia stato solo sesso e che tu devi sposarti tra qualche giorno!” – e in quel momento sentì la rabbia di Killer Frost impossessarsi di me. Non volevo fare del male ad Iris, lei mi aveva salvato, non era colpa sua se doveva sposarsi. Non ce l’avevo neanche con Barry lui è un bravo ragazzo, un amico, nonostante avesse influito sulla mia trasformazione. La mancanza di lucidità dipendeva da Frost, così mi rivestì velocemente e non mi guardai indietro, non vidi l’espressione di Iris, probabilmente rammaricata.

 

_Wedding Day_

Ero particolarmente nervosa, non volevo essere lì. Dopo quello che era successo con Caitlin, non l’avevo sentita più. Avrei dovuto parlare di tutto con Barry, ma non c’era stato un solo momento libero in cui potessimo farlo. Non sapevo con chi parlare di quello che era successo tra me e Caity, non era dipeso da una sbronza, l’avevo voluto, si volevo bene a Barry, ma adesso per me era più un amico/fratello come era sempre stato. Avevo capito di avere un’attrattiva per Caitlin quando aveva preso per  la prima volta le sembianze di Frost. Ovvio che non avevo fatto l’amore con lei perchè Frost era sexy, ma provavo una forte empatia con la sua vita passata, e volevo aiutarla a convivere con il suo alter ego.  La voce di mio padre mi distolse dai miei pensieri.

“Iris, tesoro stai bene? Hai una cera”- esclamò Cecile accarezzandomi il viso e guardando mio padre.

“Certo sto benissimo” – stronzate volevo solo evitare a Barry questa specie di scenata, ma non era giusto andare avanti, io avevo i miei pensieri rivolti a Caitlin, non potevo farci nulla. Percorsi la navata e la vidi lì in uno dei banchi accanto a Cisco, cercai il suo sguardo ma non si voltò verso di me. Mi stavo facendo solo tanti film, forse aveva ragione, era stato solo sesso, un incidente di percorso, allora perchè mi batteva il cuore al solo ricordo di quella sera?

“Sei bellissima!” – mi disse Barry non appena lo raggiunsi sotto l’arco fiorato. Il ministro iniziò con il rito e quando giunse alle parole <> sentì le guance andare a fuoco, era il momento di parlare, ma lo fece qualcun’altra al mio posto: Frost. Mi voltai quando sentì la sua voce meccanica e si mise in piedi.

“La mia piccola alter ego, aveva paura ad intevenire, e quindi lo farò io” – disse fissandomi con quegli occhi blu ghiaccio – Allen mi spiace per te, ma Iris e Caity si sono, come si dice: innamorate? – disse con così tanta spontaneatà che Barry credette stesse scherzando, si voltò verso di me e io non negai.

“Barry mi dispiace dovevo parlartene” – il tutto fu interrotto da un gruppo di nazisti che irruppero  in chiesa, e sì creò un gran caos, mi portarono via e non vidi più Frost, ne Caitlin.

 

_Qualche giorno dopo_

Bussai alla porta dell’appartamento di Iris, sperando che mi aprisse. Dopo la crisi combattuta con tutti i nostri amici e colleghi, non l’avevo più vista, volevo sapere come stesse.

“Iris West, so che sei lì dentro, qualsiasi cosa sia successa, parliamone, te ne prego” – dissi Cisco mi aveva accennato che cosa avesse fatto Frost. Spesso e volentieri mi metteva solo nei guai: dannato alter ego. Sentì il chiavistello venir tolto e la porta aprirsi appena.

“Ehi sei tutta intera” – provai a rompere il ghiaccio – “Iris posso entrare?” – le chiesi aspettando una sua mossa.

“Eviterei di starti troppo vicina” – sospirai guardandola – “ Non voglio cadere nuovamente nella vostra trappola”

“Iris sai che non ti ho attirata in trappola, quello che è successo, lo volevamo entrambe. Ho vaghi ricordi del giorno del matrimonio, ma tu non hai negato! – la guardai fissa negli occhi – “Avresti potuto zittirmi, ma non l’hai fatto”

“E come avrei potuto? Magari per ottenere la ragione, Killer Frost mi avrebbe ucciso” – disse ma non lo pensava davvero.

“Iris, sai che non è così! Ascoltami so che non volevi ferire Barry in quel modo, gliene parleremo insieme, se davvero ci sarà un noi. Se sei confusa, ti lascerò tutto il tempo per capire, se invece non vuoi più vedermi sparirò” – dissi anche se faceva male solo il pensiero. Quando non rispose, capì che non voleva più vedermi e così mi voltai dandole le spalle. “Addio Iris” – sospirai – “Di a Barry che mi dispiace”

“Sai che Barry è un uomo molto comprensivo e ha perdonato entrambe già?”-mi sentì afferrare il polso e quando mi voltai, mi atterrò al muro, con forza. Sentì come la minaccia che Frost potesse manifestarsi, ma quando Iris mi guardò negli occhi e posò le sue labbra sulle mie, tutta l’agitazione fu un lontano ricordo. Così strinsi a me Iris e continuai a baciarla.

“Ti sei messa in una situazione più grande di te lo sai? Amulet, Norvock, e chi sa chi altro”- la guardai mettendola in guardia.

“Siamo in una squadra, non potranno farci nulla no?- mi guardò accarezzandomi il viso.

“Sei sempre così positiva, mi piace” – sfiorai le sue labbra- “La cosa più impegnativa sarà gestire Frost”

“Potrei avere già una mezza idea” – ridacchiò e mi tirò dentro casa – “In fondo é solo una parte di te!”

Le presi il viso tra le mani e la guardai fissa negli occhi. “Se ti fosse successo qualcosa l’altro giorno, avrei dato di matto” – dissi poggiando la mia fronte alla sua – “Non ho fatto altro che pensarti”

“Anche io non riuscivo di smettere di pensare a noi due. Le tue labbra, le tue mani e” – la interruppì baciandola –“Andiamo in camera da letto?”

“Mi andrebbe una doccia con te”- dissi portando le mani sulle sue cosce sfiorandole con desiderio.

“Spero non una doccia fredda”- trattenne una risatina.

Finimmo sotto la doccia dopo esserci spogliate percorrendo il corridoio che separava l’ingresso dal bagno. Aprì l’acqua tiepida e la vidi entrare ormai nuda sotto il getto dell’acqua, dandomi le spalle; la raggiunsi abbracciandola sensualmente da dietro e presi a baciarle il collo. Sentì le sue braccia stringersi intorno alle mie sulla sua vita e sollevai le mani per prendere i suoi seni sodi tra i palmi. La sentì ansimare e si girò verso il mio viso per baciarmi, portando una mano dietro la mia nuca per attirarmi a se.

“Scendi con le mani”- sussulando guidandole verso il suo bacino e dovessi respirare a fondo per muovermi piano in lei. Una cosa che avevo capito di Iris e che voleva il contatto visivo continuo con me, mentre ci baciavamo mentre ci davamo piacere a vicenda. Dovevo ammettere che guardarla durante l’orgasmo rendeva la cosa ancora più eccitante, vedere il mutare delle sue iridi.

“Shampoo?” – dissi una volta ripresami dall’orgasmo condiviso con lei. Annuì passandomi il suo preferito.

“Grazie amore!” – disse poggiandosi con la schiena al mio petto.

“Di nulla tesoro mio” – dissi lasciandole un bacio sul collo prima di portare le mani nei suoi capelli.

 

 

  
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