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Autore: Shade Owl    23/06/2019    2 recensioni
Orlaith Alexander ha scoperto di non essere solamente una violinista estremamente dotata, tanto da guadagnarsi un esclusivo contratto con la Lightning Tune Records, ma anche di avere dei poteri incredibili, legati alle sue emozioni e alla sua musica. Tutto ciò però ha attirato le mire di potenti stregoni che hanno tentato di usare il suo potere per scopi malvagi, cosa che l'ha obbligata a lottare per salvare se stessa e le persone a cui vuole bene.
Quasi un anno dopo questi avvenimenti, la vita scorre tranquilla per lei, ormai lontana dalle luci della ribalta e dalla magia, e il suo unico obbiettivo è laurearsi e diventare una persona come tutte le altre, dimenticando il proprio dono, troppo pericoloso per essere usato con leggerezza.
Tuttavia, Orlaith ignora gli eventi che, in un luogo lontano, sono già in moto e che presto la raggiungeranno, portandola a scoprire un mondo per lei tutto nuovo e pericoloso, ma anche le risposte che per molto tempo ha ignorato: da dove viene la sua magia? Cos'è lei, realmente? E perché non ha mai incontrato nessun altro con le sue capacità?
Ma soprattutto... saprà affrontare quello che le riserva il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Nova si voltò verso Orlaith, facendole un cenno col capo. Aveva i capelli tutti in disordine, malgrado l’acqua glieli stesse incollando addosso, qualche graffio e la divisa che indossava sgualcita e strappata. Nonostante ciò, non aveva minimamente perso il proprio contegno, e anzi sembrava che tutta quella situazione non la turbasse affatto. Orlaith si chiese per un istante quante altre volte lo avesse fatto.
- Via.- disse - Non l’ho ucciso, non posso farcela da sola.-
Orlaith annuì, girò sui tacchi e si mosse a passo spedito verso l’ascensore. Nessuno dei poliziotti presenti provò a fermarla e, anzi, mentre la Detective donna aiutava il collega svenuto l’altro si diresse subito da Eva e la incitò ad andarsene, indicando l’ascensore.
- Dovreste andare via anche voi.- disse Nova, rivolgendosi all’uomo, un quarantenne mezzo calvo dall’aria ispanica - Avete visto che le vostre armi non servono.-
Lui annuì, guardando freneticamente da Nova al distributore, dove il mostro già cominciava a rialzarsi.
- Io… noi… sì.- disse - Grazie, agente.-
Nova scosse la testa.
- Non sono dei vostri.-
- Non importa… grazie lo stesso.- rispose lui. Fece per raggiungere i colleghi, poi si voltò di nuovo a guardarla - Cosa sta succedendo?-
Nova non rispose, tornando a rivolgere la propria attenzione al Domunculus, che intanto stava uscendo dai rottami. L’uomo parve afferrare il messaggio e raggiunse gli altri poliziotti, caricandosi sulle spalle il Detective svenuto e portandolo insieme alla collega verso l’ascensore.

Orlaith aspettò che anche i tre poliziotti fossero saliti sull’ascensore con loro prima di lasciar chiudere le porte. Per un istante pensò di aspettare anche Nova, ma quando guardò verso di lei vide che si era di nuovo lanciata all’attacco e preferì lasciar perdere. Sperava che, quantomeno, avesse un piano per uscirne da sola.
- Ma chi è quella tizia?- esclamò Eva, mentre scendevano.
Era rossa in viso e visibilmente agitata. Sembrava che stessero per uscirle gli occhi dalle orbite.
- Buona domanda.- disse la Detective donna, voltandosi verso Orlaith. Era bionda, poco sotto i quaranta, e indossava dei semplici jeans e un maglione. Appesi alla cintura aveva distintivo e fondina - Chi era? E cos’era quella cosa?-
- E io che ne so?- chiese Orlaith, fingendo di cadere dalle nuvole - Mi era venuta a prendere, pensavo volesse lasciarmi andare… non è dei vostri?-
La Detective aggrottò la fronte, studiandola come se cercasse di decidere se crederle o no. Il suo collega ispanico, chino a controllare l’uomo svenuto, sospirò.
- Dai, Evans… molla il colpo, è ovvio che questa cosa è più grande di noi.-
- Dovrei dimenticarmene, Sanchez?- chiese lei, furiosa - Un.. coso… ci ha quasi uccisi tutti quanti, una donna che semina luce ci ha salvati, due detenute sono praticamente evase e dovrei fingere che non sia successo niente?-
- Dovresti pensare che forse abbiamo problemi più gravi.- rispose lui - Eravamo tutti e tre in quella stanza, e dopo che Righetti ha portato questa ragazza in custodia non è più entrato o uscito nessuno. Come ha fatto a raggiungere quel corridoio senza che lo notassimo?-
Orlaith non disse niente, lasciandoli alla loro discussione, ma in cuor suo sapeva benissimo com’era possibile: Allwood era perfettamente in grado di far passare inosservati i suoi Homunculi in mezzo alla gente, lo aveva già fatto in passato, e molte volte. Sicuramente c’era il suo zampino.
L’unica domanda era: quella cosa si trovava lì per ucciderla o per qualcos’altro?
- Ehi?-
La voce di Eva la riscosse, distogliendola dai suoi pensieri. Si accorse che la Detective Evans la guardava fisso, accigliata. Probabilmente le aveva appena fatto una domanda.
- Io… cosa?-
- Lei è Orlaith Alexander, è esatto?- chiese - Mia figlia impazziva per la sua musica. Com’è coinvolta in tutto questo? E non mi racconti che non ne sa nulla. Non sono stupida.-
Orlaith sospirò, passandosi una mano sulla faccia. Quella nottata stava diventando sempre più allucinante.
- Okay, ascolti… non posso dirle cosa sta succedendo, ma non sono io la cattiva.- disse semplicemente - Quell’affare è molto pericoloso, e la donna che ci ha salvati tutti era venuta a farmi uscire. Il vostro collega è… è stato corrotto, mi ha portata qui solo per allontanarmi da qualcuno che sa bene cosa sta succedendo e potrebbe aiutarmi. Se non lo raggiungo presto, le cose peggioreranno.-
Le sue parole furono seguite solo da un lungo silenzio, mentre tutti la fissavano ammutoliti. L’espressione di Evans parve addolcirsi appena un po’, ma comunque scosse lentamente la testa.
- Righetti è un Detective anziano.- disse - Una brava persona. Lo conosco da molto tempo. Non posso credere che sia stato corrotto.-
- Io non lo conosco, ma so che è così.- rispose Orlaith - Mi ha arrestata con un pretesto, mi ha negato l’avvocato e credo che adesso stia cercando la persona di cui parlavo per ucciderla. Lei è libera di credere quello che vuole, ma deve lasciarmi andare.-
Mentre l’altra apriva la bocca per rispondere, udirono un tonfo sopra di loro e, dopo pochi secondi, qualcosa fece scuotere con violenza l’ascensore, talmente forte da far tremolare le luci e strappare a tutti grida di paura e sorpresa.

Nova boccheggiò, atterrata di schiena sul tetto dell’ascensore, una mano ancora serrata attorno al cavo metallico con cui aveva rallentato la caduta, mentre il Domunculus gorgogliava qualcosa di indistinto, incombendo attraverso la porta che aveva forzato poco prima. Sentiva di sanguinare da qualche altro graffio, e probabilmente la mattina dopo avrebbe avuto alcuni lividi. Fortuna che godeva di una guarigione accelerata…
Mentre si rialzava cautamente in piedi, l’avversario spiccò un balzo e atterrò accanto a lei, facendo scuotere l’ascensore con violenza. Le persone all’interno gridarono, ma per fortuna il cavo resse l’urto senza cedere, continuando a farli scendere.
Devo trovare il modo di liberarmene… Pensò Nova, mentre quello si voltava di nuovo ad affrontarla.
Il Domunculus sollevò la lama come per infilzarla, e subito Nova si preparò a schivare e contrattaccare, ma proprio all’ultimo la mosse ad arco, mirando non più a lei quanto ai cavi: aveva intenzione di tagliarli.
No!
Lo colpì rapidamente al petto con entrambi i palmi, rilasciando un nuovo muro d’aria. L’ascensore tremò un poco, ma riuscì a sbalzare nel pozzo vuoto lì accanto la creatura prima che potesse ultimare l’opera, facendolo precipitare per numerosi piani. Il tonfo che risuonò parve parecchio lontano, ma non seppe dire se lo avesse ucciso o solo tolto di mezzo temporaneamente. In ogni caso, per ora erano al sicuro.

Orlaith, così come tutti gli altri, fissò il soffitto col cuore in gola, mentre qualcuno sollevava la botola d’accesso. Evans e Sanchez, puntarono entrambi le pistole, tesi e sudati per la paura; tuttavia, nell’ascensore entrò Nova, più contusa e graffiata che mai ma viva e sola.
- Oh, grazie al cielo...- sbuffò Eva, buttando fuori tanta aria che parve come sgonfiarsi.
Anche gli altri si rilassarono, mettendo via le armi, e Orlaith non si gettò al collo di Nova solo perché temeva non avrebbe apprezzato appieno il gesto.
- Meno male, è lei...- disse Evans - Dov’è quella creatura?-
- L’ho scaraventata nel pozzo.- disse Nova - Non so se è morta, però. Potrebbe essere ancora viva.-
- Sono almeno sei piani!- esclamò Eva - Come fa a sopravvivere?-
Nova si strinse nelle spalle.
- Non lo so. Com’è sopravvissuta a quello che le ho fatto finora?-
Eva esitò, poi richiuse la bocca e scosse la testa, gli occhi bassi.
- Va bene.- disse Evans, alzando le mani - D’accordo, sentite… non ci capisco niente. Voi due mi garantite che è tutto vero? Che Righetti è compromesso, che non siete criminali e che potete risolvere questo… qualsiasi cosa stia succedendo?- chiese.
- Assolutamente sì.- disse Orlaith, risoluta.
- E siete sicure che se non farete qualcosa può solo peggiorare?-
- Com’è vero che il sole sorge.- rispose Nova, senza cambiare espressione.
Evans sospirò, sfinita.
- Diavolo… questa è l’ultima volta che mi offro volontaria per un turno di notte.- disse - Va bene. Come possiamo aiutarvi?-

Grazie alla Detective Evans e al suo collega, Orlaith e Nova furono lasciate andare senza che nessuno le fermasse. Chiusero un occhio anche per Eva, anche se le ripromisero di tornare a cercarla in mattinata. Lei si dileguò quasi subito, senza guardarsi indietro, chiaramente terrorizzata dagli eventi di quella notte: difficilmente avrebbe dimenticato l’accaduto.
Loro due si allontanarono tra la gente come se nulla fosse, mescolandosi alla folla che si era radunata fuori dal palazzo, mentre Evans e Sanchez discutevano con quello che probabilmente era il loro Capitano, sopraggiunto mentre loro scendevano in ascensore.
- Dio… a volte odio la mia vita…- brontolò Orlaith, stringendosi tra le sue stesse braccia - E tu fai di queste cose tutti i giorni?- chiese.
Nova scosse la testa.
- Ovviamente no. Ho anch’io una casa e del tempo libero.-
- Beh, sì… certo che ce l’hai.-
Procedettero in silenzio per qualche altro metro, mentre il chiasso del distretto si allontanava ad ogni passo che facevano. Orlaith ripensò alla scenata che aveva fatto qualche ora prima, e tutto considerato si rese conto di doversi scusare, soprattutto dopo quello che Nova aveva fatto per lei.
- Senti… mi dispiace per prima.- disse - Ero sconvolta.-
- Chiaramente.- rispose lei, in tono neutro - Mi rendo conto che la nostra storia ti abbia turbata. Personalmente non credo che tu abbia qualcosa da farti perdonare.-
- È che… ho paura di me stessa.- spiegò Orlaith - Cosa succederebbe se diventassi come quello Zelith?-
- Non so… io non ti conosco così bene.- rispose Nova - Ma nella mia esperienza non si diventa come Zelith. Se tu l’avessi conosciuto sapresti com’era, e te lo garantisco… nessuno può eguagliarlo. Io credo che fosse già marcio dentro fin da prima.-
- E tutti gli altri, allora? Avete detto che anche loro hanno fatto cose… tremende.-
- Non quanto lui, e comunque provenivano da un ambiente diverso dal tuo.- rispose Nova - Non credo di essere la persona più indicata a consolare o a dare dei consigli, ma… penso che se qualcuno si fa tutti questi problemi su una cosa del genere, non corra il rischio di essere una cattiva persona. Chi lo è non se ne preoccupa.-
Orlaith esitò.
- In effetti…- ammise.
- Quindi intendi aiutarci ancora?-
- Non potrei evitarlo comunque.- disse Orlaith, amara - A prescindere dalle vostre… leggi… o quello che sono… Jayden è una mia responsabilità. Sono io che l’ho fatto scappare, quindi devo occuparmi di lui. Penserò dopo a come regolarmi con i miei poteri.-
- Mi sembra giusto.- rispose Nova. Con la coda dell’occhio, a Orlaith parve di vedere un angolo delle sue labbra tremolare appena, come se fosse sul punto di sorridere, anche se continuava a guardare dritto davanti a sé - Sei una persona responsabile. Penso che tu mi piaccia, Orlaith.-

Finalmente sono fuori. Ora devono solo raggiungere gli altri.
Ringrazio John Spangler, Easter_huit, Old Fashioned, Roiben e Arianna96r, che seguono la storia. A presto!

   
 
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