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Autore: Zaref    24/06/2019    0 recensioni
Un'avventura anime/manga che racchiude molti temi, dalle semplici interazioni tra adolescenti a combattimenti con super poteri, dai viaggi nel tempo a oscure minacce che saranno affrontate dai nostri giovani protagonisti. Animus è questo il nome di una delle tre grandi accademie per conseguire il diploma come cacciatore dell'anima. Un cacciatore dell'anima è un soldato in grado di utilizzare la propria anima (unica fonte di energia spirituale) per affrontare gli Oni. Gli Oni, degli utilizzatori di anima che con i loro poteri minacciano la sicurezza di tutti. La storia segue il percorso accademico di Reika, una nuova studentessa, recluta dell'Animus Academy. Reika compenserà il poco coraggio e le non spiccate capacità con la tanta determinazione, aiutata dalle sue due migliori amiche Yuki e Shimizu, anch'esse studentesse, da suo fratello Darren, da molti altri compagni con cui affronterà pericoli più grandi di loro, nonché da un misterioso ragazzo che in modi imprevedibili riuscirà a motivarla. L'obbiettivo è quello di dare spazio a tutti i personaggi, perfino i secondari si prenderanno i loro momenti epici. Il combattimento sarà una parte fondamentale della trama, ma non ne occuperà una grossa fetta, poiché prioritarie saranno le relazioni tra personaggi, non altro.
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Smettila! Così la ucciderai. Perché le stai facendo questo? Perché ci stai facendo questo?" Fumo ovunque, la casa andava a fuoco. L'unica cosa che la ragazza riusciva a distinguere era un corvo, una maschera di corvo avvolta tra fumo e fiamme. "Reika, devi svegliarti. Lo faccio per te." La ragazza cercava di trovare una ragione a tanto dolore, mentre la voce maschile continuava a ripetersi. "Reika, devi svegliarti. Devi svegliarti adesso. Reika.." Quella voce sempre più vicina, sempre più forte. "Reika svegliati!"

"Così farai tardi a scuola." Dopo aver aperto i due grandi occhi smeraldini, finalmente si rese conto di aver fatto solo un brutto sogno. Quel brutto sogno che faceva quasi ogni notte da tantissimo tempo. Con la coda dell'occhio notò la madre uscire dalla stanza. "Vuoi fare colazione o no? Dormigliona." Reika si colpì con il cuscino, soffocandosi per qualche secondo prima di mettersi in piedi.

"Il mondo cambiò per una scoperta scientifica fatta nel 2030. Come sapete, lo scienziato Karthengaard scoprì un'energia che da sempre alimenta la vita di ogni essere vivente, o meglio ciò che scoprì fu proprio la fonte di quell'energia. Quella fonte fu chiamata Anima. Ogni persona, animale e perfino le piante possiedono un'anima differente da tutte le altre. L'energia prodotta dall'anima circola nel corpo come il sangue, ma in condizioni normali è vincolata nel corpo, come fosse un recipiente, finché quel recipiente rimane in vita. I Paesi più ricchi investirono molto negli studi sull'Anima, la ricerca diede ottimi risultati fin da subito. Si scoprì così un orribile verità, ovvero che l'Anima produce quella particolare energia una sola volta, al momento della nascita. Proprio per questo, una volta utilizzata l'energia dell'Anima si disperde per sempre.. e una volta esaurita, il corpo rimane privo di vita. Gli esperimenti sull'Anima degli esseri umani furono resi illegali. Tuttavia, continuarono quelli sugli animali ed alcune organizzazioni criminali proseguirono di nascosto gli esperimenti sugli umani. A questi criminali fu dato il nome di Oni, definiti privi di umanità per l'assenza di empatia verso le cavie umane. Nel 2050 furono fondate le prime 3 accademie per studiare e manipolare l'anima, e quella in cui alcuni di voi si spera che finiscano è l'Animus Academy, prima cronologicamente e ritenuta ad oggi la migliore. Come conseguenza, alcuni umani riuscirono ad utilizzare la propria anima, sbloccando poteri fino ad allora considerati impensabili. Telecinesi, teletrasporto, volo, molti poteri cominciarono a manifestarsi ed ognuno dei manipolatori dell'Anima decisero come sfruttare questo dono. Presto il termine Oni venne attribuito a tutti coloro che usassero l'energia dell'Anima per atti criminali. Coloro che vennero addestrati alla cattura ed all'esecuzione di questi Oni sono chiamati cacciatori dell'Anima. Un cacciatore dell'anima è ciò a cui ognuno di voi aspira a diventare.." Reika era distratta, immersa nei suoi pensieri e non riusciva a togliersi dalla mente l'immagine di quel corvo, di quella maschera. Il professore continuava a spiegare, e gli altri compagni di Reika erano attenti. Tutti aspiranti cacciatori di Anima, consapevoli che presto si sarebbe tenuta la prova pratica. "..Un po' in tutto il mondo si sono diffuse delle accademie che formano nella conoscenza dell'Anima. Tuttavia, solo nelle 3 originali è insegnato a manipolare l'Anima. Tutte e 3 si trovano qui, nella Platinum Town, la città dell'Anima. Chi di voi sa dirmi la differenza tra le reclute e i cacciatori d'anima che hanno ottenuto la nomina ufficiale?" Alcuni studenti abbassarono la testa, altri si nascosero dietro i libri. Solo una ragazza dai lunghissimi capelli neri e gli occhi colore del mare alzò la mano. Era Yuki, la compagnia di banco di Reika e sua migliore amica. Eppure non fu chiamata dal prof, non lei. "Reika?" Reika continuava ad osservare fuori dalla finestra, ripensando a quella maschera di corvo. Dopo una spallata di Yuki, finalmente riportò l'attenzione in classe. "Sì..?" Sapeva già di essere nei guai. Era l'ultima lezione, e fare arrabbiare il professore sarebbe stata l'ultima cosa da fare per un buon punteggio teorico.

"Ahahahahah non posso crederci. Sei spesso distratta ultimamente, non seguire per un'intera lezione non è da te Reika." Sedute ad un tavolo di un bar, Reika e due sue compagne stavano pranzando. Tra tutte e tre, Yuki era l'unica che rideva. "Non credo sia così divertente.." Si lamentò Reika borbottando, ma sembrò solo peggiorare le cose. "Certo che lo è, visto che si tratta di te. Non è vero Shimizu? Ahahahah." Shimizu era la seconda migliore amica di Reika, la più esile del trio, con capelli corvini corti ed occhi scarlatti. Shimizu si mise a guardare Reika con sguardo glaciale, il che l'avrebbe potuta fare preoccupare se solo non avesse saputo già che era il suo modo normale di fissare le persone. "Voleva ucciderti il professore, Reika?" Non appena ricevette quella domanda, sputò d'istinto il succo che stava bevendo. Yuki, al contrario, si mise a ridere ancora più forte prendendo parola con difficoltà. "No, Shimizu ahahahah. Non si era infuriato fino a quel punto il prof." Shimizu sembrava ancora confusa, ma finalmente poteva dare una risposta alla precedente domanda. "Allora no, non lo trovo divertente." A Reika scappò un sorriso imbarazzato, non sapeva mai come comportarsi con Shimizu, ma le voleva molto bene. "Shimizu, credo che il tuo umorismo sia davvero spaventoso.."

Ancora al bar, dopo aver perso a carta forbice e sasso, Reika dovette andare alla cassa per pagare il conto di tutte e 3. Sospirando, venne superata da un ragazzo. "Eh?! Ehi aspetta! Aspetta, dico a te. C'ero prima io, quelli che superano la fila mi fanno infuriare!" Il ragazzo si voltò ad osservarla. Dava l'aria di essere un tipo disordinato, come disordinati erano i suoi capelli corvini appunto spettinati. "Scusa. Comunque devo pagare solo un panino, faccio in fretta e vado via." Per un attimo fu colta alla sprovvista, non sapeva come rispondere ma era arrabbiata. "E' una.. una questione di principio. Tocca a me!" Il ragazzo la fissò con uno sguardo rassegnato, sospirando. "Perché toccano tutte a me? Tsk!" Borbottava scocciato tra sé, e la cosa fece infuriare di più Reika. Era pronta a dirgliene altre quattro, ma il ragazzo aveva finito di pagare. "Ehi non abbiamo finito. Devi imparare a chiedere il permesso per passare avanti e.. e.." Era andato, ormai 

Uscite all'esterno del bar, le 3 amiche erano pronte a separarsi. La prima a congedarsi fu Yuki. "D'accordo, allora ci vediamo per il test pratico più tardi. Riposate per bene, daremo il massimo!" Reika e Shimizu erano rimaste sole, ma la seconda era pronta ad andare. "Reika oggi non verrò. Devo pulire casa, devo uccidere tutti gli insetti della stanza e poi la mia famiglia mi vuole per qualcosa d'importante.. ihihi uccidere gli insetti, divertente." Reika mostrò un falso sorriso per la questione degli insetti, ma aveva qualcosa di più importante da ricordarle. "D'accordo, allora ci vedremo domani Shimi. Solo.. ricordati che se salti il test quest'oggi, dovrai partecipare a quello serale domani. Buona fortuna!" La salutava con la manina, sentendo Shimizu ridacchiare ancora tra sé e sé. Reika preferì non chiedersi per cosa stesse ridacchiando l'amica. Continuando ad osservare in direzione di Shimizu, Reika vide passare due bambini di corsa. Il primo attraversò la strada senza problemi, il secondo però scivolò al centro della strada. "Oh no!" Gli occhi della ragazza si spalancarono, d'istinto corse anche lei verso quel bambino caduto a terra. "Togliti di lì, è pericoloso!" Gridare non serviva a nulla, il bambino perdeva sangue dalla gamba e non accennava ad alzarsi. Reika riuscì a raggiungere il bambino, lo mise in piedi di forza, ma si accorse troppo tardi del camion che sfrecciava pericolosamente in loro direzione. In quell'istante Reika pensò solo a due cose. La prima era la stupidità della sua morte, una fine banale, così l'avrebbe definita una volta divenuta fantasma. La seconda cosa a cui riusciva a pensare era che voleva salvare almeno il bambino, e così agì. Con una forza disperata che non avrebbe mai creduto di avere, riuscì a sollevare il bambino e lanciarlo via, fuori dalla traiettoria del camion. Sorrise per meno di un istante, soddisfatta di aver salvato il bambino. Tuttavia, poi chiuse gli occhi per la paura, senza riuscire ad accettare quella fine. Non voleva morire, non era pronta a morire, eppure il rumore del clacson era così dannatamente vicino. E' finita, questo pensò. Poi delle mani si aggrapparono alle spalle, tirandola indietro bruscamente e facendola scivolare a terra. Prima di aprire gli occhi, sentì qualcosa sfiorarle la scarpa. Solo dopo avrebbe realizzato trattarsi della ruota del camion. "..." Era viva, era ancora viva. Ma come si era salvata? Si voltò, confusa e ancora spaventata. Vide un ragazzo disteso accanto a lei, sembrava molto dolorante per la caduta ma era stato proprio lui a salvarla. Era sempre stata brava a riconoscere gli odori delle persone, e quell'odore l'aveva sentito recentemente. "Reika! Reika stai bene?" Due voci femminili si fecero sempre più vicine, Yuki e Shimizu non si erano allontanate poi così tanto. Yuki l'aiutò a sollevarsi in piedi, poi con un sorriso fiero ma per metà spaventato riuscì a parlare. "Sei stata grandiosa, hai salvato quel bambino!" Solo allora Reika si ricordò del bambino e si voltò. Stava piangendo sulla spalla dell'amichetto, ma era lì, era salvo. Ancora una volta Reika sorrise. "Lui è vivo, ma a salvare me è stato.." Dopo essersi voltata si accorse che il ragazzo era sparito. Colui che le aveva salvato la vita sembrava scomparso nel nulla. "Togliamoci di qui, è pericoloso." Sia Reika che Shimizu annuirono alle parole di Yuki. Tuttavia, Reika sapeva bene chi l'aveva salvata. Aveva riconosciuto quegli occhi verdi e quei capelli disordinati. Il ragazzo del bar, era stato lui ad evitare la tragica fine.

"Siamo arrivate in tempo" Yuki gridava, sollevando le braccia per l'entusiasmo. Erano arrivate davanti al cancello della scuola, laddove avrebbero svolto la loro prima missione, il loro test per essere ammesse all'Animus Academy. Dopo essersi calmata, una gocciolina d'imbarazzo scivolò sul viso di Yuki. "Sarà la nostra prima missione sul campo. Mi sento più tranquilla senza Shimi, avrebbe mandato tutto all'aria o si sarebbe fatta notare troppo." Reika non ascoltava le parole dell'amica poiché le passava altro tra la testa. Prima di tutto, aveva raccontato in casa quello che era successo con il camion e il bambino, aggiudicandosi un rimprovero preoccupato da parte di entrambi i genitori. Non meno importante, non riusciva a togliersi dalla mente quel ragazzo. Era certa di averlo già incontrato, di aver sentito il suo odore molto tempo fa, eppure allo stesso tempo era sicura fosse impossibile. Uno del genere lo avrebbe ricordato sicuramente, uno che la faceva infuriare così facilmente non se lo sarebbe scordato mai. "E sarà anche il nostro primo incontro con un maestro della Animus Academy. Chissà che tipo sarà? Non vedo l'ora di conoscerlo!" Finalmente, Reika sollevò lo sguardo un po' confusa. "Yuki, hai detto qualcosa?" Ottenne solo uno sguardo rabbioso da parte dell'amica. Poi passarono 30 minuti prima che qualcuno si fece vivo. "E' in ritardo! Che razza di professore ritarderebbe ad una missione tanto importante? Fa parte del test, forse? Dobbiamo trovarlo noi magari.." Yuki era estremamente nervosa e furiosa, ma Reika provava a calmarla poiché il professore era proprio dietro di lei. "Emh.. Yuki.." Niente da fare, la ragazza dai lunghissimi capelli continuava infuriata. "Lo so è inaccettabile, appena arriva gliene dico.." Si bloccò, avvertendo una terza presenza lì di fronte al cancello. "Buonasera professore" la prima a parlare fu Reika che si sforzò di sorridere, sicuramente più calma dell'amica. Yuki, invece, per l'imbarazzo ci impiegò un po' prima di parlare. "Buon..buonasera." L'uomo aveva dei capelli bianchi, portava occhiali che oscuravano gli occhi ed era piuttosto alto. Le osservò in silenzio e poi sospirò. Dopo di che, negli occhi blu di Yuki si poteva facilmente leggere l'istinto omicida. I due non erano partiti nel migliore dei modi, di ciò Reika era sicura. Tuttavia, entrambe le ragazze rimasero colpite quando l'uomo cominciò a muoversi, dando loro le spalle. Loro lo seguirono in silenzio, finché non fu lui ad aprire bocca. "Questa sarà la vostra prima lezione sul campo, quindi vi spiegherò come funziona. Per cominciare, mi era stato detto che foste in 3." Le due amiche si osservarono, scambiandosi un cenno d'intesa. Rispose Reika. "La nostra amica Shimi.. cioè Shimizu è dovuta rimanere a casa per un imprevisto di famiglia. Parteciperà sicuramente alla missione di recupero di domani." Yuki annuì in direzione di Reika e le diede manforte a voce. "Proprio così. E poi, non c'è bisogno che perda tempo ad informarci, ci hanno già spiegato tutto. Il test si svolgerà come prova effettiva di rango C. Ci dirigeremo sul luogo dove è stato avvistato il criminale, lo troviamo e lo affrontiamo tutti e 3 insieme. Con le informazioni in nostro possesso sulle sue capacità, sarà una missione da manuale. Giusto professore?" Sicura di sé, Yuki sperava di aver fatto bella figura. "No, sbagliato." Il professore rispose con un tono quasi disinteressato, irritando ancor di più la ragazza. "Cosa?!" Yuki sollevò il pugno, pronta a colpire il professore. Venne buffamente fermata dalla compagna che probabilmente la salvò da una strillata immediata. "Vi darò tutte le informazioni che ritengo necessarie sul criminale e raggiungeremo il palazzo abbandonato in cui è stato avvistato. Tuttavia, entrerò solo io e quando lo avrò catturato la missione sarà terminata." Il professore espose con calma il proprio piano. Come era prevedibile, Reika rimase sorpresa mentre la rabbia di Yuki esplose. "Ma che senso ha? Non si fida di noi per caso? Veda che si tratta di un Oni di rango C, forse potremmo occuparcene perfino da sole." Reika rivolse un sorriso confortante all'amica, ma non le stava piacendo affatto la piega presa dalla sua prima missione. In fondo, anche lei avrebbe voluto dimostrare il proprio valore quel giorno. "Non è questo." Le interruppe il professore. "Vi è stato insegnato che il vantaggio numerico è fondamentale per assicurarsi l'esito positivo di una missione, ed è sicuramente vero. Tuttavia.." Il professore ripensò ad un vecchio ricordo, di quando era ancora un ragazzino. "..Un cacciatore che non affronta da solo le proprie battaglie non dovrebbe considerarsi un guerriero." Le due ragazze rimasero ferme e perplesse, mentre la distanza dal professore aumentava Yuki rivolse una domanda all'amica. "Secondo te ci hanno assegnato l'unico professore pazzo?" Reika però era troppo eccitata per risponderle. "Che figo!" Al contrario, Yuki si mise a gridare. "No che non lo è, scema!" E così ricominciarono a seguire il professore.

"Come vi chiamate?" Il professore ricominciò a parlare senza voltarsi, mentre si addentravano sempre più nei sobborghi. "Mi chiamo Reika, piacere." Fu la prima a presentarsi, seguita dall'amica che parlava con un tono quasi offeso. "Yuki Kizune, pia..piacere." Reika si pentì di non aver aggiunto il cognome, ma ormai era tardi poiché il professore ricominciò a parlare. "Yuki, hai detto che sarebbe stata una missione da manuale, ma sottovalutare il proprio avversario è il metodo più rapido per farsi uccidere." Yuki deglutì, rassegnandosi all'idea di non passare il test pratico quell'anno. "In uno scontro tra Oni e Cacciatori non si può stabilire in anticipo il vincitore. Territorio, affinità combattive, intelligenza e imprevisti.. una sola di queste variabili può stravolgere ogni aspettativa." Reika e Yuki si scambiarono uno sguardo d'intesa, continuando ad ascoltarlo. Entrambe pensarono che a modo suo sapeva essere davvero figo. "Oltre ciò, una settimana fa fu inviato un cacciatore ufficiale a dare la caccia all'Oni che cacceremo oggi. Quel cacciatore non è più tornato." Sia Reika che Yuki spalancarono gli occhi, la seconda quasi gridò. "E' impossibile! Un Oni di rango C è chiamato anche cucciolo di Oni perché ha un livello di pericolosità minimo, non può aver sconfitto un cacciatore ufficiale. Tutti i cacciatori ufficiali sono di per sé esperti nel combattimento." Il professore svoltò, e le due ragazze lo seguirono in una via con tanti piccoli vicoli da cui provenivano sguardi minacciosi. In quel momento Reika ringraziò con il pensiero il professore di essere lì. "Non sei un tipo che ascolta gli altri, vero Yuki?" Le domandò retorico. Né Reika né Yuki risposero. "Prima di concludere uno scontro è impossibile prevederne il risultato. Reika, quali informazioni abbiamo su questo Oni?" Una gocciolina di sudore scivolò sul viso della corvina per la pressione della domanda, ma almeno era preparata. "Il suo nome è Fil. Si tratta di un ex cacciatore, ma in realtà ha interrotto il suo percorso quando ancora era uno studente. Non ha finito quindi i 3 anni di accademia e non sappiamo il perché del suo ritiro. Avendo acquisito solo conoscenze del primo anno, gli è stato affidato un livello di pericolosità C." Il professore si fermò, voltandosi per osservare le due ragazze. "Esatto, affidandoci solo su queste informazioni sarebbe plausibile pensarla come Yuki. Tuttavia, un cacciatore è stato sconfitto ed è successo perché si è basato solo sulle informazioni ricevute dall'accademia per agire. L'illusione di conoscere il nostro avversario ci porta a sottovalutarlo, ed abbassare la guardia si rivela spesso letale."

Il trio raggiunse il grande palazzo abbandonato. Reika e Yuki osservarono in silenzio l'entrata, aspettando che il professore facesse il proprio ingresso per seguirlo. "Se dovesse tentare di scappare, non seguitelo." Yuki sbatté le ciglia un paio di volte, perplessa. "Allora ci lascia davvero fuori?" Il professore fece finta di non sentirla ed entrò, lasciandole sole. Dopo pochi istanti di silenzio, nella mente di Reika vi erano solo i visi dei brutti ceffi che maneggiavano coltelli e pistole nei vicoli. "Non sono certa che restare qui fuori sia così tanto sicuro eh eh.." Ammise Reika, continuando ad osservarsi attorno. Yuki, invece, non distoglieva lo sguardo dall'ingresso. "Al diavolo il pericolo, sarei rimasta a casa pure io come Shimi se avessi saputo che tipo di professore ci avrebbero affidato. Non ha programmato un piano di cattura, non vuole che partecipiamo alla missione ed è pure brutto.." Continuò a sparare fuori insulti per diversi secondi, forse minuti. Di questo Reika non poteva essere sicura perché aveva smesso di ascoltarla. "..E poi siamo sicuri che sia davvero capace di cavarsela da solo? A me sembra debole quello lì, e ci sta mettendo troppo tempo." Entrambe le ragazze osservarono la porta d'ingresso, e Yuki prese un lungo respiro prima di sbottare. "Non ho superato tutte quelle prove e l'esame teorico per rimanere fuori da un palazzo. Io entro!" Spalancata la porta d'ingresso, Yuki fece qualche passo verso l'oscurità dell'interno. Reika allungò la mano verso l'amica, preoccupata. "Ah.. Yuki.. non credo che dovremmo.." Yuki le rispose senza nemmeno girarsi, addentrandosi sempre più. "Se vuoi ascoltare quell'imbroglione di professore resta fuori ad aspettare." Reika deglutì, osservandosi per l'ultima volta a destra e sinistra. Non poteva lasciare andare da sola l'amica, così la seguì all'interno del palazzo abbandonato. Se avesse saputo cosa le aspettava, avrebbe costretto l'amica a restare fuori. 
   
 
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