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Autore: ROW99    25/06/2019    1 recensioni
È passato un anno dalla fime del liceo, e Otani e Risa si sono concessi la loro prima vacanza insieme da soli, sulle bellissime spiagge tropicali di Okinawa. Riuscirà il duo comico a non distruggere l'isola intera e a iniziare con il piede giusto?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-E… e che cavolo è questa??!?! Una ragazza dai capelli rosa, ben più alta della media della sua età, se ne stava in piedi davanti alla porta di quella che si poteva a malapena chiamare una baracca. Al suo fianco un imbarazzato ragazzo dai capelli arancioni.
-Beh… e io che ne potevo sapere… sul depliant c'era scritto “magnifico bungalow sulla spiaggia, in una romantica baia privata…
-Tonto!! Dovevi immaginare che fosse una truffa!! Era costata troppo poco!
-Bada a come parli, gigantessa!! Sono due mesi del mio stipendio da cameriere!!
-Appunto! Fa talmente pena che a malapena è sufficiente per questa topaia!
L'arancione alzò il pugno e lo scosse sotto il naso della ragazza. -Non sono io che sono voluto a tutti i costi venire al mare! È poi guarda… le palme ci sono, no? È se non ti andava bene, potevi pagare tu!
-Ma come ti permetti! Faresti pagare la tua ragazza, razza di bifolco!!
-Sei alta come una scaricatrice di porto! Potresti anche portare a casa qualcosina se soltanto non passassi il tuo tempo libero davanti a quegli stupidi videogiochi!!
Sbam! Un cazzotto atterrò sulla testa del più piccolo, mettendolo al tappeto. -Buzzurro! E ringrazia che non ho usato una padella! Paragonare me, una ragazza alta e leggiadra come una ballerina…
-Giraffa… -Borbottò Otani.
-Che hai deeeeeeeeetto?-Bisbigliò Risa, con gli occhi iniettati di sangue.
-N… nulla!! Nulla, lo giuro!! -L'arancione si fece schermo con le mani.
-Umpf…-Risa sbuffò. -Sarà meglio! E ora entriamo, piccoletto! Prega che questa stamberga sia meglio di come appare… -


Perdonami, Otani… dentro non è affatto brutta…
Otani gonfiò il petto orgoglioso. -Vedi? È che ti avevo dett…
-Dentro è peggio! È semplicemente oscena!! Ma hai visto la polvere? E quelle lenzuola puzzano di caprone!!
L'arancione sbattè le palpebre, sorpreso. In effetti non poteva dare torto alla sua ragazza… la situazione era drammatica. -
E va bene… lamentarsi è inutile. Vediamo di darci da fare e sistemiamo questo disastro!

Ci vollero tre ore di lavoro per rendere accogliente la baracca, ma alla fine tutto era in ordine e decisamente più pulito. I ragazzi si accorsero di essere in un bagno di sudore. Si era fatta ora di pranzo senza che nemmeno se ne rendessero conto.
-Otani… ehi, Otani…
Il ragazzo sbuffò. -Sì?
-Io ho fame…
-È solo la sedicesima volta che lo dici, e la diciassettesima che ti faccio notare che… NON ABBIAMO NIENTE DI PRONTO!!!
-Embè? Vai in paese e compra qualcosa, no? -Risa sorrise, facendo passare la frase come se fosse niente di difficile.
-Ma… ma sono cinque kilometri, e io sono stanco!! È poi scusa, non puoi andare tu? Con le gambe che ti ritrovi…
-Cosa hai deeeeeeetto? -Risa era più inquietante che mai.
-E… e va bene!! Vado!!! Mi… mi sembra di avere già vissuto questa scena…


-Risa!! Sono tornato!! Sarai orgogliosa di me!! Ho comprato cibo italiano! So che ti piace…
La ragazza iniziò a fare i salti di gioia. -Evviva!!! Cos'hai preso? Pizza? Lasagne?
Otani sorrise furbescamente e rovesciò sul tavolo il contenuto della borsa. -Guarda che delizia!!! Pasta!!
Risa sbarcò gli occhi e si rivolse a Otani con sguardo gelido. -Otani… -Dimmi… ma… perché quella faccia? -TONTO!! LA PASTA NON SI MANGIA CRUDA!! Bisogna prima cuocerla in acqua bollente e poi condirla!!
Otani si paralizzò, terrorizzato. – Che… che significa?
-Significa che mangeremo tra un'ora, idiota!! È ora fila a prendere una pentola e mettila sul fuoco!!
Otani si girò di spalle. -Eh no! Otani fai questo, Otani fai quello… ho camminato per dieci kilometri, i miei poveri piedi gridano pietà! Ora puoi darti da fare anche tu!
Risa divenne rossa come un pomodoro, e decisamente furiosa. -Ringrazia… ringrazia solo che ho troppa fame per picchiarti, bifolco! -E così dicendo si mise al lavoro.


Otani era seduto sul divano. Si era subito tolto le scarpe con un sospiro di sollievo e, scalzo in ciabatte da spiaggia, cercava di rilassare i piedi doloranti e la mente leggendo un fumetto, ma non era affatto facile con Risa che non sapeva distinguere il microonde dal frigorifero.
-Otani… come funziona questo?
-Risa, ti prego… ci sono solo due pulsanti! Uno per accendere il frullatore e uno per spegnerlo! Ci arriverebbe anche uno scimpanzè!
La ragazza rispose piccata. -Mi stai forse paragonando a uno scimmione? Guarda che o ti… e comunque non funziona!!
Otani sbuffò, alzandosi dal divano . -Ho capito… aspetta… lascia fare a me…

L'arancione iniziò ad armeggiare con il frullatore, dove la sua ragazza stava tentando di frullare dei pomodori e delle olive per un sugo improvvisato. In effetti qualcosa non andava… non si accendeva.
-Non capisco… perché non funziona?
Risa assistette per un quarto d'ora buono al balletto del suo ragazzo che cercava di mettere in moto lo strumento, sempre più furioso, quando ebbe un'improvvisa intuizione.
-Ehi… Otani… non è che per caso questa cosina qui serve a qualcosa…
Otani sbiancò. -Risa… quella… quella è la spina della corrente! Cretina!! Ecco perché non funzionava!!
-Ma… ma come! È diversa da quelle di casa mia! Io pensavo che questo qui andasse a batterie!

Otani si prese la testa tra le mani, piagnucolando disperato. -Sigh… dammi qua, la infilo nella…
-Aspetta!! Ci penso io!!
-Risa… che diavolo…
Risa era talmente desiderosa di dei mostrare la sua abilità che si fiondò verso la parete travolgendo i fornelli. La pentola piena di acqua messa a bollire fece due piroette su sé stessa prima di ribaltarsi e svuotarsi… sui piedi di Otani!

-Opsino … -Risa si portò imbarazzata la mano a coprirsi la bocca.
-AHHHHHHH!!! CRETINA!!!! BRUCIA!!! BRUCIA!!!I MIEI PIEDI!!! I MIEI PIEDI VANNO A FUOCO!!!
Otani saltellava per la stanza, urlando dal dolore e tenendosi i piedi tra le mani.
-Eddai… poteva andare peggio… pensa se ti fosse caduta su un dito…
-MA COSA STAI DICENDOOOHHHHH!!!!!! BRUCIA!!!BRUCIA!!!
Risa iniziò a girare per la stanza seguendo il ragazzo.
-E… e io che faccio ora??
-MA È POSSIBILE CHE NON LO CAPISCI??? ACQUA!!! DAMMI DELL'ACQUA!! PRESTO!!!
-Capito!!-Risa si precipitò al rubinetto. -Ma qui non esce niente!!! Maledetta catapecchia !!

Otani scattò fuori dalla porta, percorse la spiaggia in grandi balzi e si tuffò in scivolata tra le onde. Risa, che lo aveva seguita preoccupata, lo trovò seduto nell’acqua bassa, i piedi nudi immersi fino alle caviglie. Sospirava di sollievo con un sorriso ebete in faccia.
-Ehm… Otani… come va?
-Dimmelo tu… volevo solo mangiare un piatto di pasta, e mi ritrovo con i piedi arrostiti! -Otani alzò i piedi per lasciare che l'acqua facesse il suo benefico effetto anche sotto le piante dei piedi. Mosse lentamente le dita gemendo per il bruciore.
-Io… mi… mi dispiace…
-Ma no... AHI!!! NOn... non ti... huuu quanto brucia... non ti preoccupare! Mi hai solo mandato a fuoco i piedi... ahi... uhi... se avessi volutoprovare a camminare sui carboni ardemti credo che... ehi! Ma che... che stai facendo?
Risa si era inginocchiata davanti al suo ragazzo e gli aveva preso delicatamente i piedi tra le mani, con le piante rivolte verso di lei, e aveva iniziato a soffiare delicatamente sulle scottature. -Stai zitto e rilassati... qua sotto è un vero inferno.


Nemmeno un minuto dopo erano seduti sul divano della stamberga. Otani, disteso, teneva le gambe allungate su quelle di Risa. La ragazza aveva sistemato un ventilatore in modo che soffiasse aria fresca verso i piedi scottanti del ragazzo e gli stava delicatamente spalmando una pomata rinfrescante sulle caviglie e sotto i piedi. Aveva l’impressione che la temperatura si stesse lentamente abbassando, e con essa il rossore.
-Ehm... Otani…
. -Umpf…
-Va… va un po' meglio così?
L'arancione non rispose, ma il sollievo sul suo viso parlava per lui. Risa sospirò e lo aiutò ad aprire le dita dei piedi con leggere pressioni dei pollici sotto le piante, iniziando a massaggiargli dolcemente lo spazio tra le dita con la pomata.
-Senti… io non… ecco… non volevo che…
Otani rimaneva in silenzio.
-Lascia perdere.
Risa si bloccò. -Ma… ma io…
-Lascia perdere, ho detto.

Risa cedette, ed iniziò a piangere. -Sono un disastro completo!! Non so nemmeno inserire una spina nella presa! Non dovevi venire in vacanza con me, e nemmeno metterti con me, ecco! Ora dovrai passare tutta la giornata con i piedi che bruciano e poi…
-Risa, basta.
La ragazza singhiozzò.
-Guarda che io mi sto divertendo tantissimo.
-Ma… ma che stai dicendo? -Risa a si asciugò le lacrime, gli occhi lucidi.
Otani sorrise. -Ogni cosa che faccio con te non è mai banale. Non c'è un singolo minuto uguale al precedente, ed è tutto sempre così imprevedibile! Non mi divertirei con nessuno al mondo come mi diverto con te, e poi… ci ho guadagnato questo massaggio ai piedi, no? Non tutto il male viene per nuocere, in fondo!
Risa arrossì di colpo, mordendosi un labbro, -Ma… ma sono così imbranata… non so se…

Otani sospirò e scosse la testa, quindi si alzò sui gomiti e la baciò dolcemente.
-Stai zitta per una buona volta?
-Otani…
Il ragazzo sorrise.
-Ti amo, Risa Koizumi. 
   
 
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