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Autore: FrenzIsInfected    26/06/2019    4 recensioni
[Infected Rain]
Dal testo:
"- Tutto bene, Cataraga? - .
- Tutto bene, Vova. - .".
Quinta classificata al contest "Music is my best disaster" indetto da Soul_Shine sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passerby
Paderno Dugnano, periferia nord di Milano, Italia.
9 Marzo 2019.
Slaughter Club.
20:45 circa.


Hello, dark stage!
Embrace me!


- Buonasera, amici! Come state? Ci divertiamo?- .
Cori di approvazione non proprio convinti si alzarono dalla platea. Il pubblico era parecchio esiguo: lo stanzone era pieno per meno della metà della sua capienza. In prima fila, incollati alle transenne con occhi adoranti, c'erano, tra le varie persone, i ragazzi che aveva visto nel pomeriggio. Il tipo con la maglia raffigurante Lena era proprio davanti a Vladimir, mentre la ragazza che aveva visto Sergei era sotto di lei.
- No, no, no, vi voglio sentire tutti! Ci divertiamo stasera, sì o no? - .
Grida di gioia vennero, stavolta leggermente più "forti".
Lena annuì apparentemente soddisfatta. Indietreggò in direzione del rialzo dove stavano Eugene e Vladimir. Il bassista incrociò lo sguardo furioso della cantante, che si appartò, in attesa dell'attacco di Mold. Dentro di sé, la ragazza continuava a sperare che la loro esibizione finisse presto.


Waiting for someone to save us.
Waiting for something to change.
Waiting for someone to forgive us.
Waiting and swallowing the rage.


Elena diede le spalle al pubblico, insieme ai suoi compagni.
Non poté più temporeggiare. La prossima canzone era Passerby.
- Ce la puoi fare, Lena. - sussurrò Sergei.
- Sfogati, ma resisti. Tu sei più forte. - aggiunse Vladimir.
Non si sentiva affatto pronta. Dentro di sé, sentiva l'ansia crescere ogni secondo di più.
Fece un cenno a Eugene, che iniziò a suonare, seguito dagli altri.
Lena si voltò, iniziando a sbattere in faccia la realtà alla platea.


You make me feel like a whore!


Così si sentiva Elena sullo stage. Una mera donna-oggetto, alla quale veniva costantemente chiesto di fare di meglio. Di fare di più.


Thirsty and hungry, always begging for more!


Quella sera tutti erano lì a cantare con loro, ma la sera successiva avrebbero cantato per altri gruppi, altre persone.


Tonight with you, tomorrow with another.


Ognuno di loro era un "Passerby".
E, come tali, non si prendevano il disturbo di chiederle come stava.

You don't even bother asking me how I feel,
when I'm breathless and drowning in tears!


Ma lei, sciocca, provava sempre a non lasciar intendere nulla al suo pubblico, solo perché tutti avevano gli occhi su di lei.


Trying to keep it toghether because you're staring at me!


Elena muoveva le sue pupille a raffica, al fine di guardare ogni singola persona presente tra il pubblico. E, nel mentre, urlava l'amara verità.


The face you see when you look at me, it's not me!
It's just skin and muscles, not the real me.
Not the me when I sing to you!
Not the me you feel when I touch you!
Not me! NOT ME!


Caro Passerby, non sai quant'è doloroso aprirmi a te?


Merciless you're here, eating me alive.


Eppure, nonostante tutto, sei la mia salvezza.


I'm small and breathless.
Forgive me, forgive me!


Lena annaspò. Per qualche manciata di secondi le mancò il fiato. Il pubblico restò per pochi secondi in silenzio, salvo poi prorompere in un applauso.
La ragazza continuò a coprirsi il volto con la chioma rossa, tirando su a malapena il microfono, sibilando un "Grazie".
All'improvviso, Vova le si avvicinò.
- Lena, non puoi andare avanti così. - .
La ragazza lo guardò. Stava trattenendo le lacrime a stento.
- Che motivo hai di piangere? Qua ci stiamo tutti divertendo. Solo tu non riesci a sorridere. - .
- Come posso sorridere, Vova? Lo sai cosa mi fanno... - .
- Nessuno ti sta facendo nulla, Lena! Nessuno di loro ti odia, nessuno di loro ti farà del male, e soprattutto nessuno di loro gioisce nel vederti soffrire! E' tutto nella tua testa. - .
La cantante continuò ad ansimare. Il suo cervello era andato in blackout.
Intanto, in sala e sulle balconate, i fan e i membri degli altri gruppi si domandavano cosa stesse succedendo.
- Lascia andar via l'oscurità. Lascia andare via paure che non esistono. E se solo osano restare... combatti e mandale via. - disse il bassista, mettendole una mano sulla spalla.


As long your hear keeps beating,
fight for your life, fight for your dreams!


Vidick, intanto, prese in mano la situazione sul palco.
- Ragazzi, vogliamo far sentire a Lena quanto le vogliamo bene? - chiese in un italiano incerto.
Il pubblico applaudì, e la ragazza, sebbene fosse di spalle rispetto a loro, sembrò calmarsi.

All'improvviso, delle note inconfondibili si alzarono dalle casse.
L'intro di Orphan Soul.
- E' la tua canzone, Lena. - sussurrò il ragazzo, indietreggiando di qualche passo.
Lena rimase ferma a guardare il vuoto per un po'.
Vova ha ragione. E' tutto nella mia testa.
Rivolse lo sguardo al suo batterista.
- Siamo con te, leonessa. - disse Eugene.
Con la coda dell'occhio, incrociò lo sguardo di Vidick e Sergei, che le fecero l'occhiolino.
Questi ragazzi sono i miei fratelli.
Pensò poi ai ragazzi che aveva visto nel parcheggio al loro arrivo, e tutti quelli che erano stati ai loro concerti fin dai primi tempi.
E loro... loro sono la mia famiglia.
La ragazza sospirò... e, dopo qualche secondo, finalmente, sorrise.
- Risveglia questi morti, Vova. Iniziamo a fare casino. - disse.
Vladimir non se lo fece ripetere due volte. Andò verso il pubblico, invitandolo a battere le mani a tempo.
Basta annegare tra lacrime di dolore, Lena.
I quattro iniziarono a suonare. Il pubblico continuò a fissare come ipnotizzato la figura di Lena dondolare sul posto.
Ora vi farò vedere chi sono.
- Dear Daddy! I'm coming home... - .


I'm done!
I'm done drowning in this tears of sorrow!


Un enorme applauso venne dedicato al gruppo moldavo, alla fine del concerto. Lena, come al solito, diede appuntamento ai fan ai banchi del merch.
I cinque risalirono la scalinata, dove, alla cima di essa, vennero accolti dall'applauso dei Dust In Mind e dei Klogr.
- Bel lavoro, ragazzi! - esclamò Rusty, battendo il cinque ai musicisti.
- Bentornata, Lena. - sorrise Jennifer, che abbracciò la collega.
I moldavi, poi rientrarono nel loro camerino. Appoggiarono i rispettivi strumenti, e si misero abiti più leggeri. Lena, prima di tornare al piano inferiore, si voltò, e guardò i suoi ragazzi negli occhi.
- Vi voglio bene, lo sapete? - disse, facendo attenzione a non piangere.
- Non ce lo devi dire. Lo sappiamo già. - fece Vidick.
Spostò lo sguardo su Vladimir. Il bassista sorrideva in silenzio.
- Grazie, Vova. - .
Lui abbassò lo sguardo, continuando a sfoggiare il suo sorriso contagioso.
Poi, tornò al piano inferiore, dove venne accolta da decine di ragazzi in attesa di ricevere un autografo e potersi fare una foto con lei.
- Calma, ragazzi! Non vado da nessuna parte. - rise, mentre, piano piano, si formava una fila davanti a lei.
La ragazza donò sorrisi e autografi a ogni fan che le fosse a portata di mano. Riuscì anche a riconoscere qualche fan che era presente al concerto di Mantova.
Verso la fine della serata, poi, lo vide.
Il ragazzo del parcheggio si stava avvicinando in maniera titubante con dei fogli in mano.
- Ciao! - lo salutò la ragazza. Lui sorrise.
- Ciao, Lena. Sono il Patreon che ti ha inviato una poesia tempo fa, non so se ricordi... - .
Ora Lena ricordava. Gli aveva mandato una mail di ringraziamento con un autografo personalizzato per essere diventato suo Patreon, e lui le aveva mandato una poesia che aveva scritto su di lei. Non era uno dei suoi più assidui commentatori, ma aveva visto qualche suo post sul suo profilo.
- Ah, sei tu! - esclamò.
- Sì. Ecco, mi domandavo se potessi autografarmi una copia della poesia. - fece, visibilmente emozionato.
- Certo! Quante copie hai? - .
- Due. - .
- Facciamo così, allora. Io ti autografo la poesia... ma tu fai l'autografo alla copia per me. Ci stai? - .
Il ragazzo restò senza parole.
- C-certo! - balbettò.
La cantante gli passò un pennarello indelebile, con il quale fece un improvvisato autografo. Poi toccò a lei lasciare la sua firma a fianco del componimento.
- Possiamo farci una foto insieme? - domandò lui.
- Me lo chiedi pure? - rise Lena.
Il ragazzo chiamò un amico, che prontamente immortalò i due col suo cellulare.
- Grazie mille, Lena! - esclamò, recuperando il foglio.
- Grazie a te! - fece, abbracciandolo.
Il ragazzo, poi, si congedò, lasciando il posto all'amico.
Qualche minuto più tardi, uno dei responsabili del locale iniziò a invitare le persone a lasciare il locale. Di lì a poco sarebbe iniziata una festa di carnevale.
I gruppi si riunirono sul bus, e, una volta recuperato l'autista, si diressero verso l'albergo che li avrebbe ospitati per la notte.
- Ehi, Sergei! Ci hai parlato con la tipa? - chiese Eugene.
- Le ho donato il mio plettro... ma non sono risucito a beccarla dopo il concerto. Se solo avessimo avuto più tempo per restare... - rispose, sconsolato.
Lena rise, guardando gli altri consolare il povero chitarrista. Poco dopo, Emanuela si sedette di fianco a lei per mostrarle le foto scattate durante il concerto.
- Veramente belle! Ottimo lavoro, Manu. - disse, dandole una pacca sulla spalla.
La fotografa, poi, le allungò una busta.
- La poesia che ti ha dato quel ragazzo. - fece, rialzandosi. - Mi è piaciuta. - .
Lena rilesse i versi dell'opera, soffermandosi su quelli finali.

"Solamente grazie, Elena.
Per esserti aperta al mondo,
ed aver sfogato la tua rabbia
nella più divina delle arti.".

Mise via il foglio, e osservò qualche fan salutarla, mentre il bus ripartiva.
Come ho fatto a pensar male dei miei fan per tutto questo tempo?
Ripensò a quante persone aveva fatto felici solamente parlando con loro, e sorrise.
Cambierò, in meglio. Lo prometto.


I can't hide from my past, but I'll change what I'll become.


Il tour era ancora lontano dalla sua fine. Tanti altri fan si sarebbero presentati ai loro show, a partire da quello previsto per il giorno dopo a Pratteln, in Svizzera.
Ma Lena era pronta.


I'm still here, stronger than before.

E non aveva più paura.



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Messaggio dall'autore


Ciao, gente!

Eccoci alla fine di questo breve viaggio. Lena, dopo mesi e mesi di sofferenze, è finalmente riuscita a capire che i suoi fan sono più innocui di quanto immaginasse, e che provano affetto incondizionato per lei. Un enorme passo avanti rispetto a quanto pensava prima e durante il concerto di Mantova ;)

Chi mi conosce anche nel privato, sa quanto questo gruppo significhi per me, specie Lena. Scrivere di loro è stato quasi come essere lì con loro. Ho cercato di immedesimarmi il più possibile in Lena, dando fondo al mio lato introspettivo. Sembra che abbia funzionato, e il prodotto sia soddisfacente. Adesso, separarmi da questa mia visione, mi rattrista, e non poco.

I testi delle canzoni che avete visto appartengono ai seguenti brani del loro repertorio:

Passerby - Orphan Soul - Fool The Gravity - Freaky Carnival - Endless Stairs - My Cage - Serendipity - Peculiar Kind Of Sanity - Enslaved By A Dream - The Life Game

Un ringraziamento va a Soul_Shine, senza la quale questa storia non avrebbe mai visto la luce.

Grazie anche a Stella cadente, evelyn80 e Kim_Winternight, per aver seguito le vicende narrate con protagonista la mia moldava preferita.

Alla prossima,

Frenz
  
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