L'assenzio
Amore mio,
figurati per un istante solo,
se vuoi,
il giallo cenerino dell'assenzio in quel dipinto
dello straordinario Degas;
e sul femmineo volto la tediosa attesa
e disillusa dell'oblio,
quale negli occhi del vicino amante riposa;
e quell'immediata plaga vacua a cui siedi
assorto e smarrito,
persino tu.
Ecco, questo che senti adesso
in petto è il sapore aspro
e consolante,
del palpabile ricordo dei tuoi baci
sul mio seno.