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Autore: Misterius Fan    26/06/2019    1 recensioni
Una paladina strappata dal suo mondo e catapultata nel nostro pianeta in un contesto futuristico. E che le vada o no, ne e da tempo diventata la sua guardiana.
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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2.
 Angel e Fairy; Le due guardiane
 
 
Lyna, in quella forma, aveva ottenuto le capacità tipiche di un super eroe e, con esse, fece una passeggiata notturna molto particolare ovvero balzare da un tetto all’altro. Però non poteva godersi il panorama perché era concentrata unicamente sulla sua destinazione; solo che non sapeva dove andare e a farle da navigatore era una specie d’istinto che la guidava, e quell’istinto la faceva sentire male. Fortunatamente non ci mise molto a raggiungere la meta: si trovava nel Settore 15 dell’Area dove viveva e la fonte del suo malessere era una scuola ed era stranamente ben sorvegliata da dei robot da guardia, ed erano circa una quarantina. Ma i numeri non erano un problema per la ragazza, anche perché trovò la fonte che l’aveva portata li: un uomo sulla trentina dall’aria sinistramente soddisfatta e che stava uscendo circondato dai suoi bodyguard meccanici quando notò Lyna che stava per balzare contro di lui:
 
<< E quello chi è? >> e senza curarsi dell’identità di chi gli stava piombando addosso ordinò ad un paio dei robot di far fuoco con i loro mitra.
 
Peccato per l’uomo che la ragazza, tra l’altro armata di una spada spuntata dal nulla, atterrò nel cortile scolastico illesa è i robot che le avevano sparato esplosero generando un frastuono che mandò il vicinato in allarme.
 
<< Ma che diamine è quell’affare? >> l’uomo andò immediatamente nel panico mentre Lyna scattò contro di lui << E riuscito a far fuori i droni di sicurezza? A meno che non sia….. Sparate, sparate!! >>
 
E mentre l‘uomo se la dava a gambe dentro la scuola i robot di sicurezza cominciarono a illuminare il cortile con i lampi dei loro mitra, indirizzati contro la ragazza. Nel frattempo, poco distante, il frastuono del precedente boato attirò l’attenzione delle forze di sicurezza poco distanti, in particolare della figura in armatura che aveva distrutto quel toro meccanico. Mentre le forze di sicurezza si dirigevano verso la fonte dell’esplosione, da cui ora vi erano rumori di proiettili, venne fatto il punto della situazione e la figura in armatura rimase in silenzio:
 
<< Non ce mai pace. Prima il toro meccanico, e ora la sparatoria nella scuola elementare >>
 
<< Possibile che quando siamo con Fairy capitino tutti a noi? >> disse un agente con chiare intenzioni di lamentarsi.
 
<< Shhh >> l’ho riprese un altro << Vuoi farti retrocedere? Ringrazia che non ti abbia sentito >> ma in realtà Fairy, che era la figura in armatura, l’aveva sentito eccome ma non volle farci caso.
 
<< Ok, ma la domanda e: Perché proprio in una scuola? Specialmente elementare >>
 
<< E che vuoi che ne sappia come ragiona un criminale. Specialmente quando si tratta di quei criminali. Per loro ogni cosa che può fare danno a noi e fonte di divertimento >> e il corso improvvisato di “psicologia criminale” sarebbe durato per tutta la durata del tragitto quando un’altra volante delle forze di autodifesa che si stava dirigendo sul posto ricevette un inquietante aggiornamento
 
<< Mi spiace interrompervi ma abbiamo scoperto la causa della sparatoria alla scuola e ehm…. >> l’agente non riusciva a completare la frase poiché era intimorito da Fairy ma, dopo aver deglutito preoccupato, completò la frase << si tratta di Angel >>
 
Fairy, a sentire quel nome, reagì con una frase << BOOST >> e dalla sua schiena spuntarono due ali angeliche di colore viola e volò alla velocità di un Jet verso la scuola. Nel frattempo, nel cortile della scuola, Lyna aveva improvvisato un falò da campo con le carcasse dei 40 robot che troneggiava alle sue spalle. Ma dell’uomo non c’era traccia perché era già rientrato dentro la scuola. All’interno della scuola, nel corridoio, l’unica cosa che si sentiva erano dei passi mal sincronizzati di due persone: uno era l’uomo che scappava in preda al terrore e l’altra era Lyna, appena entrata, che faceva pochissimi passi poiché balzava ogni quattro mattoni del pavimento del corridoio, tipo un felino, e, poco dopo, si ritrovò davanti una porta che era chiusa a chiave da poco e intui che il suo bersaglio era al suo interno. Dall’altra parte l’uomo era in preda al panico mentre guardava tutta la stanza come se custodisse qualcosa ma poco dopo vide la porta tagliata in due e con la ragazza che entrava con passo minaccioso nella sua direzione. L’uomo era terrorizzato da lei, che emanava un’aura di candido bianco puro mentre nel braccio destro impugnava una spada multicolore, con la quale aveva distrutto i robot all’esterno e la porta poco prima.
 
<< Non so chi tu sia, ma mi nascondi un lercio proposito o accadimento >> disse Lyna al suo bersaglio con un tono minaccioso, tra l’altro alterato << quindi ti conviene parlare o per te finisce male >> e nel frattempo si avvicinò a piccoli passi.
 
<< M-m-ma di quali propositi stai parlando? >>  tentò di rispondere l’uomo mentre, senza farsi vedere, stava frugando alla cieca della sua scrivania << Io sono solo un semplice maestro di scuola elementare e quindi di cosa… >> non completò la frase che l’espressione sul suo volto passò dal terrorizzato al sadico mentre premeva un bottone posto nella scrivania.
 
Da una libreria della stanza uscì un gigantesco robot da guardia dall’aspetto umanoide e alto quattro metri, quasi quanto la stanza, e che faceva roteare i rulli posti nelle mani che contenevano un’enorme quantità di piombo che sparò in direzione di Lyna, ma la ragazza evitò la raffica scivolando in mezzo alle gambe dell’automa. In breve tempo il gigantesco titano meccanico trasformò in groviera ogni centimetro della stanza insieme a quelle limitrofe, evitando accuratamente quel presunto insegnante e una specie di porta che attirò l’attenzione di Lyna, che, abilmente, schivava senza problemi tutto quel piombo in attesa che l’automa finisse le munizioni, cosa che successe poco dopo. Ma il robot aveva altri assi nella manica e fece uscire una lama vibrante dal braccio sinistro e che mulino per tutta la stanza, facendo a fette perfino i muri e spostando la battaglia nei corridoi della scuola; e in tutto questo il buio del corridoio s’illumino di luci rosse e blu, segno che era arrivata la polizia, e quindi doveva fare in fretta. Approfittando di un fendente in direzione dal collo, Lyna disegnò con la mano destra un arco con la sua spada che fece a coriandoli quella del robot.  Poi, salto sopra di lui, con un abile volo pindarico, gli pianto la spada sulla testa e l’affondò fino al petto dove c’era il generatore. Infine, con una capriola, si ritrovò dietro il robot ormai fumante e disse una parola:
 
<< CASTIGO >> e il titano meccanico da guardia esplose portandosi con se l’intera ala destra della scuola, uno spettacolo che la fuori non era per niente suggestivo.
 
Quell’insegnante, alla vista della sua ultima difesa distrutta, cercò di scappare ma Lyna lo raggiunse alla velocità di un proiettile e l’afferrò per il bavero della sua giacca, e l’uomo non poteva fare a meno di contemplare spaventato chi si trovava di fronte: una figura umanoide dall’aspetto femmineo, con lunghissimi capelli biondi che volteggiavano come fossero vivi e con occhi senza iridi e pupille di un blu veramente profondo che trasmettevano terrore, cosa che l’uomo effettivamente provava, ed era vestita con una tunica bianca. Ma la cosa che lo spaventava di più era quell’aura bianco pura che ora aveva assunto la forma di un paio di ali angeliche.
 
<< A-a-a-a…ANGEL >> recitò l’uomo di fronte a Lyna, che in tutta risposta gli fece un segno di schermo; lei, infatti, odiava quel nomignolo.
 
<< Davvero un bel giocattolino >> rispose lei con tono di sfida riferendosi al robot distrutto << ma il tempo dei giochi e finito >> continuo lei con un tono quasi cordiale e dolce, ma che incuteva paura. << Dimmi un po’; cosa ce di bello li dentro? >> riprese lei per invitarlo a rispondere, complice la sua spada che puntava alla testa del suo bersaglio << Sembrava che il tuo robottino da guardia facesse apposta a non centrare quella porta, sbaglio? >>
 
Ma neanche il tempo che l’uomo parlò che un proiettile di energia rossa disarmò la ragazza e essa non poté fare a meno di voltare la testa di scatto per vedere l‘artefice: era una figura, anch’essa femminea, Ma con la pelle nera e rivestita con un armatura di colore rosso-bianco in varie zone delle braccia, nel petto, nelle gambe. Sulla testa indossava un casco che emanava una luce gialla nella zona degli occhi e paio di codini lunghi fin sulla schiena di colore rosso vivo che gli spuntavano da dietro. Infine era armata di un paio di pistole, di cui una era puntata dove aveva appena sparato. Lyna, a vedere lei, fece una smorfia:
 
<< Fairy, che fai di bello? Crow e Ogre avevano altro da fare stasera? >> gli domandò con fare ironico.
 
<< Che spiritosa >> rispose lei come se fosse una sua confidente. << Comunque ci sono solo io stasera. Avevamo saputo dagli abitanti in zona della tua apparizione e del tuo assalto al cortile con tanto di lotta con i robot da guardia e quindi eccoci qua. Dunque, mi pare di capire che quel robot non doveva colpire quella porta vero? >>
 
<< A-a-a-a- aspettate, se volete possiamo m-m-m-metterc-c-c-c-i d’accordo… >> tentò di balbettare l’uomo ma Fairy colpi la porta con un colpo di laser con una delle pistole, mentre l'altra la tenne puntata su Lyna e l'interrogato.
 
Una volta entrati, Fairy e gli agenti che l’avevano raggiunta ebbero come premio un brutto spettacolo. Da qualche tempo vi furono svariate segnalazioni di bambini scomparsi in tutte i settori dell’area 1 per un totale di circa 60-70 casi. Ora Fairy li aveva di fronte….. SENZA VITA. A rendere il tutto più raccapricciante e che li ritrovò in quello che sembrava il reparto salumeria di un supermercato e con tracce sui corpi tipici dei peggiori divertimenti medievali. Lyna, alla vista di tale scempio, perse la calma e cambio la presa sull’uomo, che nel frattempo aveva assunto un’espressione orribile, afferrandolo alla gola mentre Fairy, come un fulmine, gli si avvicinò puntandogli la pistola in testa.
 
<< Sig. Angelo Straws >> urlò Fairy all’uomo << Esigo immediatamente delle spiegazioni su questo spettacolo, lurido figlio di chi so io >> e in tutta risposta l’uomo cominciò a ridere a crepapelle con un’aria sadicamente soddisfatta, ma la cosa più inquietante furono gli occhi che divennero venosi e di colore rosso. << Dannazione, è drogato. In tal caso…. >> e gli puntò una delle pistole in testa << Per i poteri conferitomi dalle forze di difesa della culla, sarai immediatamente giustiziato per rapimento e omicidio di minore >> e sfiorò il grilletto.
 
Lyna capì cosa Fairy aveva i mente di fare e tentò di farla desistere: << Aspetta Fairy. Forse non dovremmo… >> ma l’agente in armatura fece orecchie da mercante e fece partire il colpo. Del presunto insegnante e omicida pedofilo non rimase più la testa. Poco dopo, la ragazza si ritrovò puntate contro le pistole di Fairy e delle armi da fuoco degli agenti di polizia.
 
<< COSA? Cosa non dovremmo?  >> urlò l’agente furiosa a Lyna nonostante il tono meccanico dovuto al casco  << Hai visto anche tu quell’orrore no? Quello non era più umano da quando ha assunto droghe e ha cominciato tutto questo. Mostri come lui non meritano il carcere, ma direttamente la punizione eterna. Ora che intendi fare? Ti deciderai a seguirci una buona volta?  >>
<< La mia risposta la sai, mia cara >> rispose lei << No! Comunque…Avvisa che il giorno del loro funerale >>  riferendosi ai bambini  << sarò presente >> E con un balzo spicco il volo sopra la stanza fracassando i tre piani di muro e sparì verso la metropoli.
 
Mentre svariati agenti fecero via vai per la zona, Fairy decise di non inseguire Lyna e mentre si dileguava cominciò a pensare fra se:
 
<< Angel, da che parte stai tu?  >> ma poi i suoi pensieri cambiarono argomento << e pensare che domani a scuola ci sarà una nuova compagna di classe; spero di non avere le occhiaie e di fare una buona impressione su di lei >>.
 
Lyna, nel frattempo, riuscì a tornare a casa sua dove Tea la stava aspettando e, una volta atterrata, si accasciò a terra respirando a fatica. Ma poi ripensò allo scempio visto nella scuola  e, urtando Tea violentemente, corse in bagno a vomitare. Tea, a vedere quella reazione, capì che Lyna non ha avuto tregua e corse a prendere un bicchiere d’acqua per la ragazza, che bevve tutto d’un fiato. In quel momento, i capelli biondi della ragazza tornarono cerulei e i suoi occhi completamente blu tornarono normali con le iridi verdi e le pupille.
 
<< Lyna, che è successo? >> domandò preoccupata la donna.
 
<< Se aspetti domani, saranno i notiziari a parlare per me >> ribatté la ragazza mentre si rialzava a fatica.
 
Dopo essersi rimessa in piedi, entrò nella sua stanza, ormai spoglia per via del trasferimento imminente, e si mise il pigiama, ma prima di buttarsi a letto, Tea gli fece la proposta di dormire insieme a lei. Lyna, senza pensarci due volte, accettò, ma prima di uscire dalla sua stanza diede un’occhiata all’abito appeso al muro che avrebbe indossato il giorno dopo, ovvero la sua uniforme scolastica. Quella notte, Lyna ebbe difficoltà ad addormentarsi afflitta nei suoi pensieri
 
<< Uff, davvero una splendida serata pre-primo giorno di scuola! Questo posto, o meglio, questo mondo e veramente orribile come sempre. Perché sono finita qui? Riuscirò a farmi degli amici, sperando di non dimenticarmi di loro? Sul serio non speranza di tornare a casa… nel mio mondo? >>
 
Lyna era prossima a piangere ma le calde braccia di Tea strette su di lei le fecero passare ogni preoccupazione. Alla fine, affondando il suo volto nel petto della donna che l’ha tirata su per tutti quei 5 anni, chiuse gli occhi.
   
 
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