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Autore: Khailea    26/06/2019    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack 
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
 
 
 
-Ehi Vladimir.-
Salutando il ragazzo con una mano Ryujin si avvicinò per primo, seguito subito dopo dagli altri sorpresi di vederlo.
-Che cosa ci fate qui ragazzi?-
Chiese l’altro guardandoli uno ad uno.
-Ho vinto un viaggio qui per tutti noi, e siamo in vacanza. E tu?-
Spiegò subito Johanna mostrandogli il biglietto che permetteva la loro presenza a Londra.
-Forte, io avevo semplicemente voglia di fare un giro in qualche nuovo posto.-
-Sei così ricco da permettertelo?-
Chiese Cirno alzando un sopracciglio.
-Sono messo abbastanza bene da non farmi problemi.-
-Quindi tornerai a scuola dopo questo periodo?-
Domandò stavolta Khal tenendo sotto braccio Ailea.
-Si certo, e se non è un problema tornerei anche nel gruppo sul cellulare. E’ stato un po’ esagerato ma sapete com’è.-
-Ma certo che sì!
Disse subito Sammy rispondendo per tutti, ma nessuno aveva alcun problema nell’averlo attorno. Perfino Nadeshiko.
La loro relazione era finita, ma non significava non potessero essere amici, anche se visto come erano andate le cose per Vladimir c’era più indifferenza che altro nei suoi confronti.
-Me ne occupo io, intanto sarà meglio chiamare un taxi.-
Commentò Alexander usando subito il cellulare, non tanto per gentilezza nei confronti di Vladimir ma perché aveva bisogno di una scusa per usarlo. Era qualcosa dal quale non apprezzava star distante.
-Non possiamo andare a piedi?-
Chiese Ailea alzando una mano, sbiancando.
-Io sono con lei…-
Le fece eco subito Astral, non pensando di poter reggere ad un altro viaggio.
-Coraggio, vedrete che non ci vorrà molto.-
Tentò di dire Seraph muovendo una mano per attirare l’attenzione di una delle macchine, anche se probabilmente sarebbe servito qualche taxi in più.
-Visto dovevo ancora scegliere un hotel dove alloggiare mi accoderò a voi. Non preoccuparti però Johanna, non intendo approfittarmi della tua vincita, posso pagare da me ovunque andremo.-
-Va bene, non sono sicura di come sarà l’hotel però.-
Rispose la ragazza accennando ad un sorriso.
-Tanto non staremo lì dentro a lungo.-
-Non siamo qui per restare chiusi in stanza, ma nemmeno per fare ciò che vuoi tu.-
Ribatté Grace non volendo trascinasse l’altra in chissà cosa, mentre la bionda scivolò via dalla presa della viola
Ribatté Yume portandole una mano alla vita. Alla fine optarono per dividersi in gruppi.
Il primo era composto da Jack, Daimonas, Astral, Seraph, Milton e Zell, e fortunatamente sembrava che per Daimonas lo strazio per l’aereo fosse terminato.
-Va meglio adesso?-
Chiese subito Jack, sistematosi vicino a lui.
-Sì grazie, mi fischiano solo ancora un po’ le orecchie, ma sto meglio.-
Avrebbe desiderato durante tutto il viaggio che la sua testa esplodesse, ma per fortuna non era durato ancora per molto.
-Purtroppo non c’erano altri mezzi con cui arrivare, altrimenti sono sicura che tutti quanti avremmo trovato un’opzione migliore.-
Disse Milton infilandosi nel discorso.
-Nel mio caso muoio sempre e basta…-
Borbottò intanto Astral, visto che il suo mal di mezzi lo colpiva comunque anche sul taxi. Seraph non poteva far altro che accarezzargli leggermente la schiena mentre teneva la faccia fuori dal finestrino.
Era strano per tutti vederla “premurosa”, ma sapevano bene erano una coppia, quindi nessuno disse nulla.
Anche perché l’unica che poteva mostrare un minimo di interesse era Milton.
Zell al contrario era molto distante, anche se si era ritrovato in mezzo a tutti quanti. Visto il carattere della bionda era cambiato solo per il suo ragazzo cercava di non starle troppo appiccicato per evitare di venir colpito da un pugno o simili.
-Non ci vorrà molto per arrivare Astral.-
Disse intanto Seraph sospirando, solo leggermente stordita per il viaggio in aereo, infondo per molti era il primo.
-Sì, ma ci sarà Lacie che continuerà a farmi venire il mal di testa dopo…-
-Non ha preso tanto bene la vostra relazione?-
Commentò Jack ben sapendo la risposta.
-Se mi avesse lanciato dei coltelli addosso mi avrebbe fatto meno male di tutte le sue occhiatacce.-
Rispose Astral sfregandosi la maschera come se fosse la sua pelle.
-Prima o poi si calmerà, altrimenti potere sempre trasferirvi assieme.-
Disse Jack facendo una piccola battuta che però rese rossi entrambi.
-Non li stuzzicare Jack, che sono io in mezzo a voi e se volano pugni rischio di prenderne qualcuno.-
Bofonchiò Zell incrociando le braccia.
-Va bene va bene. Mi cucio la bocca.-
Rispose l’altro ridacchiando alzando entrambe le mani e mostrando il rotolo di filo che usava per ricucire le parti del suo corpo.
C’era poi il secondo gruppo, composto da Ailea, Khal, Hope, Alexander, Grace e Nadeshiko.
Come Astral nel primo era sofferente e con la testa fuori dal finestrino anche Ailea era nelle stesse condizioni, mentre Khal le accarezzava con una mano la schiena, e con l’altra di nascosto la faceva passare sul suo seno in modo da darle una distrazione, ben attento a non farsi vedere da altri.
-Come fai a guidare la moto se soffri i mezzi Ailea?-
Chiese Nadeshiko curiosa.
-Se guido non sto male…-
Rispose subito la bruna socchiudendo gli occhi. Non riusciva a pensare come avrebbe voluto alla mano di Khal, ed era anche leggermente imbarazzata visto lo stava facendo in uno spazio così stretto vicino ai loro amici, ma non era molto intenzionata a fermarlo se faceva attenzione.
-E’ un male comune, magari in qualche farmacia puoi prendere qualcosa per aiutarti?-
Propose Hope, sempre mlto gentile e premurosa.
-Non funziona mai nulla…-
-Che fortuna.-
Ironizzò Grace alla risposta di Ailea.
L’unico in silenzio per il momento era Alexander, che si limitava ad osservare la strada, almeno fino a quando la sua ragazza non riprese a parlare.
-Una volta arrivati e messi al loro posto i bagagli cammineremo molto, quindi non avrai problemi.-
-Alcuni punti però necessitano della metro.-
Azzardò Alexander guardandola.
-Beh, dipende da dove andremo.-
Aggiunse Grace facendo spallucce.
-Io voglio fare tanti tanti giri! E con tutti per fare shopping!-
-Non avevamo dubbi Nadeshiko.-
Rispose Grace massaggiandosi l’orecchio per quanto la ragazza aveva urlato.
-Non possiamo però comportarci come se fossimo a Rookbow, bisognerà regolare il nostro comportamento.-
Aggiunse Khal senza togliere gli occhi di dosso da Ailea.
-Direi che in questo taxi non sono in molti quelli che avranno problemi. Voglio più vedere per Lighneers o Ayame.-
Commentò, giustamente, Grace.
-Effettivamente se infrangiamo la legge fuori dalla città rischiamo molto di più…ma l’esperienza che abbiamo sicuramente sarà utile nel non rischiare.-
Rispose prontamente Alexander, già calcolando quali attività potessero essere più redditizie per il fratello.
Ovviamente solo per una questione di abitudine, ma sarebbe stato ben felice se avesse dovuto solo godersi la vacanza con Hope.
-Forse sarà un po’ noioso…-
Brontolò Ailea, non sapendo affatto cosa aspettarsi, non essendo mai uscita dalla città, se non per motivi come affrontare una scuola avversaria…
-Sono sicura avrai anche tu modo per divertirti Ailea.-
Sorrise allegramente Hope, mentre prese la mano di Alexander già immaginandosi quanti giri avrebbero potuto fare assieme.
Il terzo gruppo, che stava poco dietro al taxi del secondo, era quello di Lacie, Johanna, Sammy, Ryujin, Yume e Cirno.
Da quando erano partiti si avvertiva come una specie di tensione lì dentro, soprattutto visto Lacie teneva le braccia incrociate fissando fuori dal finestrino.
-Quindi…Lacie sei ancora arrabbiata con Astral?-
-Quel grosso stupido sarà appiccicato alla brutta intrusa come un polpo nya.-
-Direi di si…-
Disse Cirno rispondendo per l’amica alla domanda posta da Sammy.
-Mi dispiace molto tu ti senta ferita Lacie…però questo non deve impedirti di divertirti con noi.-
Tentò di dire Ryujin con un piccolo sorriso gentile.
-Infatti mi divertirò nya! Più di quanto quei due brutti stupidi possano fare nya!-
La coda della ragazza continuava a muoversi rapida come fosse un serpente agitato, e spesso finiva contro la faccia di Johanna.
Quest’ultima teneva ancora il cellulare tra le mani, in attesa di accenderlo per chiamare casa.
Anche se non aveva un buon rapporto con le sue sorelle non aveva intenzione di ignorarle o nasconder loro la sua presenza a Londra.
Voleva vederle, e sperava avrebbero reagito bene.
Magari avrebbe potuto presentare alla maggiore anche il suo gruppo di amici, e questa avrebbe potuto ricredersi.
Anche se…era meglio valutare con calma chi presentare…magari il giorno dopo l’avrebbe fatto.
Aveva tempo anche per vedere Mattia, ma l’agitazione per la probabile decisione di dichiararsi la portavano a prender tempo.
Nel frattempo la conversazione era ripresa con Yume che ridacchiò guardando Lacie.
-Ci sono tanti modi diversi per divertirsi, non credo che tu userai quello di Astral e Seraph.-
-Non pronunciare quei nomi assieme davanti a me nya!-
Sbottò la castana drizzando le orecchie, facendo ridere la viola.
-Ahaha, non preoccuparti. Possiamo uscire assieme, così ti distrarrai.-
-Non credo sia il caso lasciarla sola con te…-
Azzardò Ryujin, non per maleducazione ma per il brutto presentimento di dove la ragazza avrebbe portato Lacie.
-Posso venire anche io?-
Chiese subito dopo Sammy indicandosi.
-Eeeeeh…credo sia meglio tu vada altrove.-
Rispose Cirno accarezzandole la testa.
-Oh…perché?-
-Perché…vanno a fare cose più da grandi.-
Tentò di dire l’azzurra, non certo ingenua.
-Ah va bene allora.-
-Potresti andare in un parco con noi, o a qualche museo.-
Disse Johanna sorridendole, ben conoscendo Londra visto era nata lì.
-Non sono mai stata in un museo!-
Rispose Sammy con un largo sorriso.
Fortunatamente non era così difficile distrarla, soprattutto da argomenti eccessivamente scomodi.
L’ultimo gruppo era quello di Lighneers, Ayame e Vladimir.
Visto non era possibile fare tutti gruppi da sei avevano dovuto rimanere loro tre in uno più piccolo rispetto agli altri, ma non era stato un problema, o quasi.
Lighneers si era messo vicino al finestrino, ma Ayame messa al centro del mezzo gli stava appiccicata stringendogli un braccio e strusciando una coscia contro quella di lui.
Poco ci mancava che Lighneers si buttasse dall’auto in corsa.
Vladimir invece si limitava ad usare il telefono con disinteresse, ma visto i continui ansimi di Ayame tentò di interrompere il silenzio pur di non sentirli.
-Ci sono novità nel gruppo?-
-Solo che Seraph ed Astral si sono messi insieme.-
Rispose subito Ayame, senza però smettere di guardare Lighneers.
-Avevo notato fossero più vicini del solito. Sono via da nemmeno una settimana e già succede questo.-
Rispose il castano non molto sorpreso. Infondo avevano un carattere simile tra loro.
-Già, a quanto pare stanno iniziando a formarsi le coppie nel gruppo…Lighuccio perché non ci mettiamo insieme ufficialmente?-
-Piuttosto mi scopo la marmitta del taxi.-
Sbuffò sempre più irritato il verde.
-Come sei fantasioso Lighuccio.-
Purtroppo la ragazza non intendeva cedere con lui, e vedeva in ogni sua parola un modo per avvicinarlo.
Il povero Vladimir doveva sorbirsi quella scena per tutto il viaggio, ma aveva sopportato di peggio infondo.
-Tu invece Vladimir sei sicuro di non trovarti a disagio nel gruppo adesso? Visto tu e Nadeshiko vi siete appena lasciati…-
Il discorso che Ayame voleva portare avanti certo non la rendeva più simpatica agli occhi del castano, ma questo era assolutamente indifferente all’argomento. Purtroppo per lei, se voleva del gossip.
-Dalla mia parte non c’è alcun problema. E’ finita sto facendo altro.-
-Perché non fai come lui? Finiscila con me e fatti qualcun altro.-
Disse Lighneers, traviando la frase di Vladimir, scocciato da tutte le moine di Ayame.
-L’unico corpo che voglio è il tuo Lighuccio, non mi interessano gli altri.-
Rispose prontamente lei stringendolo ancora di più.
Fortunatamente ormai il viaggio per tutte le auto era finito, ed arrivarono davanti all’hotel in cui alloggiavano.
Questo si trovava in una via molto trafficata e sistemato tra vari palazzi. I muri esterni erano bianchi con alcune colonne gialle.
Erano presenti molte finestre, senza tuttavia un balcone, ed un portone in vetro davanti al quale c’era un uomo in divisa rossa che salutava con un cenno della testa chiunque entrasse.
Scesi dalle auto queste ripartirono subito, ed il gruppo poté percepire il fresco venticello che soffiava per la città, mentre guardandosi attorno la vedeva in continuo movimento.
Per chi non aveva ancora visto luoghi diversi dalla propria casa, come Sammy o Ailea, tutto quel via vai le attirava, anche se la più grande aveva una capacità diversa e più rapida di adattarsi.
Una volta entrati si ritrovarono nell’ampio salone dell’hotel; il pavimento era interamente coperto da un parquet blu a quadri verdi, che procedeva lungo una scalinata che avrebbe portato ai piani superiori.
I muri erano rossi e con delle decorazioni gialle a fiori, ed in quella a sinistra era presente un raffinato tavolo in legno dalla cui altra parte v’era un uomo alto e magro, dai capelli marroni e con una divisa blu, che sistemava una serie di chiavi appese alle pareti.
Tutti avevano come minimo una base dell’inglese, ma fu naturalmente Johanna a parlare.
-Good morning.-
L’uomo si voltò subito, sorridendo a tutti educatamente.
-Good morning. Do you have a reservation?-
Prima di rispondere la ragazza gli mostrò il biglietto della vincita del premio.
-I won a vacation here in London, and this should be the hotel we're staying at.-
-Oh yes. I will immediately give you the keys of the rooms you prefer.-
Con un sorriso cordiale l’uomo diede così una sistemazione a tutti, che poterono dividersi o in coppie o a gruppi.
I gruppi principali erano tre; Yume, Ryujin, Lighneers ed Ayame, poi Lacie, Grace, Cirno e Johanna ed infine Sammy, Milton, Zell e Nadeshiko.
Per fare i gruppi si era fatto tutto un po’ di fretta, e così Zell senza accorgersene era finito con loro, ma non gli importava molto.
Le coppie erano composte da; Ailea e Khal, Seraph ed Astral, Alexander ed Hope e Jack e Daimonas. Questi ultimi avevano dovuto stare assieme in quanto le stanze in gruppo erano solo per quattro persone ed a quanto pare non ne avevano abbastanza.
Le camere erano pressappoco le stesse per tutti; come per l’ingresso possedevano un parquet blu, ma con la differenza che non avevano alcuna decorazione. I muri erano poi gialli con una comoda lampada al centro del soffitto. Ciascuna aveva come minimo una finestra, un armadio ed una scrivania. Per i letti invece le coppie ne avevano uno matrimoniale mentre i gruppi avevano i letti a castello.
Solamente Vladimir restava, ma visto voleva pagare da sé prenotò una stanza per lo stesso tempo dei suoi amici.
Prima di uscire avevano tutti quanti il tempo di sistemare le loro cose, prendendosi almeno un quarto d’ora di riposo…
 
 
 
 
 
Jack e Daimonas:
 
La camera era certamente accogliente. Non era troppo piccola ed il letto sembrava comodo, anche se matrimoniale.
Per entrambi però non era un problema, anche se avevano già diviso il materasso al dormitorio, per qualche motivo però la cosa agitava leggermente Jack, che tentò di sdrammatizzare.
-Eh…così sembriamo una coppia…-
-Già.-
L’affermazione di Daimonas era talmente seria che l’altro si paralizzò mentre l’amico sistemava le sue cose. In verità il castano aveva risposto con leggerezza senza dar peso alla cosa, ma piegò leggermente la testa vedendo che l’altro si era imbambolato.
-Tutto ok?-
-Mh? Ah si scusami.-
Scuotendo il capo Jack lo raggiunse dall’altra parte del materasso, testandone la morbidezza saltando un paio di volte.
-Mica male. Al dormitorio se li sognano letti così.-
-Per me è uguale, posso anche dormire per terra.-
“Non sei un cane lo sai?”
Obbiettò Mostro nella testa del castano, ma venne ignorato, come molte altre volte ormai.
-Non sei un cane. E non te lo lascerei mai fare.-
La risposta di Jack era molto simile a quella di Mostro, ma al contrario dell’altro Daimonas non aveva intenzione di ignorarlo.
-Grazie, credo. Ma sul serio, non faccio caso a queste cose.-
-Lo so, tu sei uno che sta bene con poco.-
Disse il bruno facendo spallucce. In effetti però nemmeno a lui importava.
Il suo corpo non percependo la stanchezza non gli faceva nemmeno sentire il piacere di un morbido letto, poteva solo sentire che sprofondava più che al dormitorio.
-Le orecchie come vanno?-
-Hanno smesso di fischiare.-
Disse l’altro togliendosi momentaneamente le scarpe per evitare di sporcare il letto.
Jack guardandolo nel frattempo si mosse senza nemmeno pensarci, arrivandogli alle spalle e soffiandogli all’orecchio.
-Mh.-
Al gesto Daimonas scosse il capo sorpreso, fissando l’amico incredibilmente vicino.
Il bruno lo guardo altrettanto sorpreso, rendendosi conto di ciò che aveva fatto.
-A-ah! Era pe vedere se funzionavano ahahahahahaha.-
La risata era evidentemente nervosa, ma si era allontanato abbastanza rapidamente per evitare di mostrare il proprio imbarazzo.
Daimonas si massaggiò delicatamente l’orecchio, con un sorriso gentile.
-Ah, capisco.-


 
 
 
Seraph ed Astral:
 
Non appena la porta della camera si era chiusa Astral si era subito seduto sul letto, lasciando il cappello accanto a sé e passandosi una mano tra i capelli.
Seraph a sua volta si era seduta accanto a lui, guardandolo.
-Sei stanco per il viaggio o tua sorella?-
-Tutte e due le cose…insomma voglio godermi questa vacanza, però non è partita bene.-
Sbuffò lui sdraiandosi.
-Sono sicura che si calmerà.-
-Questo sì, è per quanto tempo ci vorrà…almeno con te potrò dormire bene però.-
Sospirò infine Astral accarezzandole una mano, mentre la bionda diventava leggermente rossa da sotto la maschera.
-Scemo…è normale non voglio mica che stai male proprio mentre siamo qui.-
Non era abituato alla sua dolcezza e premura, ma gli faceva veramente piacere si sforzasse per dimostrargli ci teneva.
-Grazie Seraph. Anche io ci tengo che ti diverta.-
Da sotto la maschera entrambi sorridevano, anche se ancora non avevano intenzione di togliersela. Si erano visti senza, certo, ma per abitudine le tenevano sempre e non c’era bisogno di levarle.
-Comunque penso che sarà meglio trovare un modo per evitare tu stia ancora male sui mezzi.-
Disse Seraph cambiando discorso.
-Direi che non prenderli aiuterebbe.-
-Dubito sia possibile. Vuoi veramente farti tutta Londra a piedi?-
-Vista sulle cartoline vista tutta.-
Scherzò lui facendo spallucce, ricevendo un piccolo pugno sul braccio che lo fece ridere.
-Posso sopportare comunque qualche minuto su un tram, infondo sono veloci no?-
Disse poi Astral seriamente.
-Direi di sì, sono molto efficienti qui.-
-Perfetto allora. Proviamo ed in caso decido. Tanto staremo solo per un paio di giorni, vediamo di goderci il relax e basta, ora che sono tutti costretti a comportarsi bene.-
-Già, o evitiamo problemi o finiamo in prigione.-
A quell’immagine una nuova ondata di preoccupazione si palesò per Astral.
-Mmh…non vorrei che Lacie combinasse qualche pasticcio solo per una ripicca nei miei confronti…-
-Ah…-
Effettivamente anche Seraph doveva ammettere Lacie certe volte nella sua esuberanza causava guai, ma non voleva essere troppo pessimista, e nemmeno dar al suo ragazzo qualche pensiero scomodo.
-Andrà tutto bene, vedrai.-
 
 
 
Sammy, Milton, Zell e Nadeshiko:
 
-Waaa come è bella questa stanza!-
Sammy aveva iniziato a correre per la stanza che condivideva con i suoi amici, con gli occhi sgranati e fermandosi solamente davanti alla finestra per guardare la strada.
-Sì, è molto carina. Sammy tu vuoi dormire nel letto di sopra?-
Chiese Milton andando a sistemare le sue cose. Non aveva alcun problema a dormire con la bambina e Nadeshiko, anche se con lei non si era ancora avvicinata molto, ma per quanto riguardava Zell non era entusiasta.
Non certo perché non gli piaceva, ma con i ragazzi era ancora a disagio, ad eccezione per Jack e Daimonas naturalmente.
-Sì, grazie Milton.-
Rispose la bambina raggiungendola per aiutarla.
-Anche io voglio dormire nel letto di sopra!-
S’intromise Nadeshiko arrampicandosi sulla scala, prendendo possesso del letto.
-Per me è uguale.-
Rispose Zell facendo spallucce. Il fatto di essere in stanza con loro non lo preoccupava molto.
Non era particolarmente amico di nessuna, ma almeno non avrebbe avuto rotture di scatole durante la notte. Al massimo Nadeshiko e Sammy si sarebbero messe a parlare, ma sarebbe bastato chieder loro di star zitte, oppure si sarebbe trovato qualche posto fuori.
-Come è morbido il materasso! Provate anche voi!-
Sorrise Nadeshiko iniziando a saltare.
-Occhio che si rompe così.-
Commentò Zell spostandosi dal letto.
-Stai dicendo sono grassa?!-
Sbraitò improvvisamente l’azzurra fissandolo.
-Se salti su un letto a castello non sono tranquillo. Tutto qui non scaldarti.-
Ribatté l’altro non avendo la minima intenzione di discutere, pure se lei si fosse arrabbiata l’avrebbe ignorata.
-Andiamo, non litighiamo. Hai ragione Nadeshiko i letti sono morbidi.-
Disse Milton intromettendosi per evitare confusione. Le sarebbe piaciuto poter stare anche con gli altri, ma alla fine lì avrebbero solo dormito per un paio di notti, quindi il tempo non era eccessivo.
-Voi avete bisogno di fare una doccia?-
Chiese Zell indicando il bagno, in caso avessero bisogno sarebbe uscito subito.
-Io no.-
-Nemmeno io.-
-Neppure, serve a te?-
Chiese Milton guardandolo.
-No, era giusto per sapere.-
Rispose il ragazzo finendo finalmente di sistemare. Un po’ a disagio sinceramente parlando lo era, ma solo perché non aveva nulla in comune con loro.
-Beh, nel frattempo che voi finite io mi faccio un giro.-
Disse infine il ragazzo indicando la porta.
-Ma dai, non fare l’asociale.-
Protestò Nadeshiko allungando una mano verso di lui, senza veramente raggiungerlo.
-Rinnegherei me stesso in quel caso.-
Ironizzò lui, facendole gonfiare le guance dall’irritazione.
-Hahaha, Nadeshiko sei tanto buffa!-
Sammy guardandola si mise a ridere, aumentando l’irritazione dell’amica.
-Miiii dovete sempre prendermi in giro!-
Forse sarebbero stati due giorni più lunghi del previsto…
 
 
 
Ailea e Khal:
 
-Aaaah, finalmente!-
Non appena erano entrati nella loro camera Ailea si era subito tuffata sul letto, lasciando che la faccia sprofondasse nel cuscino in modo da riposare.
Chiudendo la porta alle sue spalle Khal sorrise divertito ed addolcito guardandola, avvicinandosi e togliendole le scarpe.
-Mi dispiace molto tu abbia dovuto sopportare il mal d’aereo.-
-Tranquillo amore, tu sei stato dolcissimo nel cercare di aiutarmi.-
Rispose la bruna accarezzandogli un braccio con la punta del piede.
-Non potevo certo evitarlo. Sono felice di sapere che stai meglio ora.-
-Sì, anche se non so per quanto andrà avanti. Credi dovremo già spostarci in metro?-
Chiese lei senza ancora rigirarsi.
-Non saprei, posso prenotare un’auto se ne hai bisogno però.-
Propose lui premurosamente.
Non voleva nemmeno dover passar troppo tempo con gli altri, o muoversi su un mezzo tanto abbietto.
Qualsiasi mezzo pubblico però per lui lo era in verità…
-Non ti farei mai spendere inutilmente i tuoi soldi. Già per la moto è bastato.-
Disse lei finalmente voltandosi, abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia.
-Tu sei felice?-
Chiese lui rispondendo all’abbraccio.
-Sì…-
-Allora non sono stati sprecati.-
Ridacchiò lui iniziando a baciarla, passandole una mano tra i capelli e facendola sorridere.
-Sai, se non hai voglia di uscire potremmo rimanere qui per un po’…anche tutto il giorno se ti va.-
Propose il bianco baciandole ora il collo, come a darle un maggior incentivo per decidersi.
-No…va bene così. Sto già meglio con te che mi distrai a dovere.-
Ridacchiò la ragazza accarezzandogli la schiena. Se l’avessero vista comportarsi in maniera così dolce sarebbe morta dall’imbarazzo, ma con lui, quando erano soli, se la sentiva di farlo senza problemi.
-Posso fare anche di più. Basta una tua parola.-
In un modo o nell’altro finivano comunque così, avvinghiati e pronti a darsi piacere l’uno all’altra.
-Però tra poco dobbiamo scendere…magari quando torniamo.-
Tentò di dire lei facendo per alzarsi, venendo tuttavia bloccata dalla mano di lui.
-Allora sarò veloce…sia mai che un orgasmo possa aiutarti a stare meglio.-
Senza darle il tempo per rispondere il ragazzo fece passare una mano sotto alla gonna che la compagna portava, sfregando l’indice contro l’intimità di lei ancora nascosta.
Ailea non rispose se non con un sospiro, e questo gli bastò per continuare spostando l’intimo con il medio ed iniziando a massaggiare l’esterno dell’apertura sempre con l’indice.
-Aah…-
Quando già in quel modo la ragazza iniziò a palesare il suo bisogno, muovendo il bacino per incitarlo, lui entrò sia con l’indice ed il medio, entrando ed uscendo ad un ritmo  sempre più rapido grattando di tanto in tanto le pareti.
Avrebbero dovuto sistemare le loro cose, o farsi una doccia veloce in caso volessero, ma ormai Ailea non riusciva più a pensare ad altro che al proprio piacere, ansimando tenendo gli occhi leggermente chiusi.
Il piacere aumentava sempre di più mentre la sensazione di calore al bacino l’avvolgeva completamente. Ormai Khal stava imparando a conoscere il suo corpo, rendendolo completamente proprio, e se voleva che raggiungesse l’apice rapidamente si impegnava con tutto se stesso.
Vederla in quel modo, completamente alla sua mercé, lo eccitava in una maniera indescrivibile, ma poteva aspettare per il suo turno…si limitò a mettersi accanto a lei, baciandola e portandole una mano alla gola stringendola con possessione.
Quel gesto però non venne reputato come sgradevole, in quanto accentuò l’eccitazione di lei che, aggrappandosi, finì per raggiungere il culmine con altre piccole spinte.
Rimasero fermi per qualche istante, prima che lei si accoccolasse accanto a lui dandogli un bacio al collo.
-Ti amo…-
-Anche io Ailea.-
 
 
 
Lacie, Grace, Cirno e Johanna:
 
-Niente male, devo dire che questo posto mi piace. Un po’ troppo caldo, ma posso sopportarlo.-
Senza troppa cura Cirno aveva lasciato le proprie cose sulla cima del letto a castello, così da prenotarlo già in caso qualcun'altra lo volesse.
-Non provare a mettere l’aria condizionata, ti avverto.-
L’ammonì Grace puntandole un dito contro.
-Nah, tranquilla. Tanto tra poco dobbiamo uscire.-
Rispose l’azzurra concedendosi giusto il tempo per riposare.
-Avete qualche posto in particolare che volete vedere?-
Chiese Johanna allegra.
-Direi di no, non sono mai stata a Londra.-
Disse Cirno scuotendo il capo.
-Idem.-
Nemmeno Grace aveva una meta precisa, ed infondo le andava bene qualunque posto.
-Tu Lacie?-
-E’ uguale nya.-
Ancora non le era passato il malumore, ma cercava di fare del suo meglio per non darlo a vedere.
Grace guardandola sospirò leggermente, cercando d’allentare la tensione andando ad aprire la finestra, e parlando.
-Sai, anche mio fratello certe volte mi fa veramente arrabbiare, non gli parlerei per giorni.-
-Non sapevo avessi un fratello nya.-
-Si chiama Nate, non abita a Rookbow e per un po’ non ci siamo sentiti.-
-Oh, mi dispiace nya.-
Rispose Lacie sistemandosi sul letto più alto come Cirno.
-Ora però ci scriviamo spesso almeno.-
-E’ una cosa carina. Anche io cerco di sentire le mie sorelle quando posso.-
Disse Johanna sorridendo, anche se certe volte della maggiore non voleva proprio saperne.
-Io non ho fratelli o sorelle.-
Cirno pur intervenendo nella conversazione non ne sapeva molto, ma non le andava di restare in silenzio a lungo.
-In questo momento vorrei solo congelare quei due nya.-
Disse Lacie storcendo il naso riferendosi chiaramente al fratello e Seraph.
-Penso sia meglio che non ti aiuti, altrimenti li ritroviamo in una cella frigorifera ahah.-
Rispose Cirno cercando di sdrammatizzare.
-Magari per un po’ pensa solo a rilassarti.-
Tentò di dire Grace accendendo il cellulare, inviando appunto un messaggio al fratello.
-E’ quello che voglio fare nya! Però intanto mi riposo, ed alla faccia sua io non ho sofferto il mal di mezzi nya!-
Fortunatamente non c’era bisogno aggiungesse i soggetti della frase, visto era chiaro parlasse del fratello, ma anche se era arrabbiata intendeva veramente divertirsi, e si stava sforzando di non pensare ad altro.
Anche se sarebbe stato difficile in caso quei due avessero fatto smancerie davanti a lei…
-Forza ragazze, saranno dei giorni grandiosi!-
Urlò infine Cirno battendo le mani e saltando letteralmente giù dal letto.
 
 
 
Alexander ed Hope:
 
-Aaaah, che bello essere a Londra!-
Entusiasta per la situazione Hope come era entrata in camera aveva iniziato a volteggiare entusiasta.
Alexander sistemando le loro cose la guardava con un dolce sorriso.
-Se veramente bellissima…-
Quella frase era uscita senza pensiero dalle sue labbra, ma era assolutamente sincera.
Hope fermandosi lo raggiunse, dandogli un bacio sulle labbra e sorridendo a sua volta.
-Ti ringrazio. Anche tu sei bellissimo, ed il ragazzo migliore abbia mai incontrato.-
-Voglio solo essere abbastanza per te.-
Sussurrò lui abbracciandola, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo, sentendosi protetto.
-Ma lo sei, credimi.-
Anche lei si sentiva sicura quando erano assieme, ed il fatto si trovassero nel luogo più bello del mondo le impediva qualsiasi emozione negativa.
-Ci sono così tante cose che voglio mostrarti Alexander. Sono sicura che ti piacerà tanto stare qui.-
-Lo penso anche io, fino a quando sei con me.-
Rispose lui sincero. Non aveva alcuna passione in particolare, ma con lei tutto acquisiva colore e gioia.
Non riusciva più ad immaginare la sua vita senza di lei, e la cosa quasi poteva spaventarlo.
Sciogliendo l’abbraccio Hope l’aiutò poi a sistemare i bagagli, non volendo perdere troppo tempo.
-So che sei stanco ora, ma almeno dopo una volta tornati potremo riposarci.-
-Non preoccuparti Hope, non è un problema per me viaggiare a lungo.-
-Meglio così, in ogni caso questa sera non avremo nulla a cui pensare, soprattutto ai vestiti da sistemare.-
Rispose lei finendo rapidamente ogni cosa. Nella sua testa si susseguivano continuamente in ordine tutti i posti dove voleva andare sentendo l’eccitazione aumentare.
Questa di tanto in tanto si palesava con dei leggeri gridolini, ma Alexander sempre non smetteva di provare adorazione per lei.
-Sicura però di non esser stanca?-
-Sono troppo euforica per esserlo.-
-Lo vedo, ma se avessi bisogno di qualcosa dimmelo subito per favore.-
Aggiunse lui avvicinandosi ed abbracciandola da dietro, dandole qualche bacio sul capo.
-Tranquillo, sono più resistente di ciò che sembra.-
-Lo so…tu sei fantastica…-
 
 
 
 
Yume, Ryujin, Lighneers ed Ayame:
 
-Mmmmh, sì, penso che qua mi divertirò molto.-
Entrando nella propria stanza Yume aveva scelto di prendere il letto di sotto, in modo che se ci fossero stati degli ospiti non avrebbero dovuto aspettare molto per raggiungere il suo, e nessuno si sarebbe lamentato.
-Non farti venire in mente strane idee per favore. Qui preferirei entrassero solo quelli del gruppo.-
L’ammonì Ryujin, già distrutto per il presentimento avrebbe dovuto controllare ogni volta non ci fosse nessuno in stanza.
-Stai tranquillo, gli sconosciuti entreranno da un’altra parte.-
-Yume ti prego.-
Parlare con lei lo distruggeva mentalmente, ma poteva cercare di sopportarlo per un paio di giorni.
Purtroppo però gli altri suoi compagni non erano certo il massimo, per il momento…
-Come sono felice Lighuccio, potremmo dividere il letto.-
Disse Ayame tutta eccitata guardando il verde, che aveva già la ferma intenzione di stare quanto più possibile fuori da quella stanza.
-Tu dormi da Yume.-
-Ma comeee, non vuoi dividere il letto con me?-
-Non è evidente?-
-Lighneers, per favore modera i toni.-
Disse Ryujin intromettendosi, ricevendo un’occhiataccia dal verde. La loro ultima conversazione non era certo stata amichevole, quindi tra loro non scorreva molto buon sangue.
-Se vuoi stai tu con queste due, io non ne voglio sapere mezza.-
Ribatté solamente il verde lasciando lo zaino con la sua roba a terra.
-Ed io che centro?-
Chiese Yume fingendosi offesa, ma non ricevette alcuna risposta.
-Staremo qui per un paio di giorni, possiamo cercare di comportarci civilmente.-
Continuò serio Ryuji, ma ormai Lighneers era già sull’uscio della porta.
-Come ti pare.-
Uscendo dalla porta lasciò i tre da soli a sistemare le proprie cose, mentre Ryujin sbuffando guardò Ayame.
-Mi dispiace ti tratti così.-
-Si fa desiderare, ma alla fine vincerò io.-
-E se nel frattempo avrai voglia di divertirti con qualcun altro saprò trovarti qualcuno.-
Aggiunse Yume facendole l’occhiolino.
-Tesoro, gli uomini fanno la fila per me anche senza bisogno di sistemarmi. Ma l’unico che voglio è il mio amore.-
Ridacchiò l’altra facendole l’occhiolino.
-Uh uh, peperina la ragazza.-
-Oook, forse è meglio che esca anche io.-
Disse Ryujin sbrigandosi a raggiungere la porta, mentre le due gli ridevano dietro.
 
 
 
 
Nel giro di circa quaranta minuti erano già tutti davanti alla porta d’ingresso dell’hotel, pronti per andare in giro per Londra.
Tutti quanti avevano dovuto, giustamente, lasciare le loro armi a Rookbow prima della partenza, quindi era un po’ strano vederli senza.
Johanna però era molto tranquilla, ed aveva grandi aspettative per la vacanza.
-Bene ragazzi, non siamo obbligati a stare assieme per tutto il tempo, l’importante è che se ci son dei problemi scriviamo sul gruppo o ci ritroviamo qui davanti. Ho già mandato la posizione dell’hotel in modo che con il cellulare tutti possiate tornare.-
Era un po’ il discorso di una gita scolastica, ma non se la sentiva di lasciarli andare senza dir nulla.
Tutti quanti però annuirono con un sorriso, pronti per andare ovunque per le strade della città.
-Bene allora, che la vacanza inizi!-
   
 
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