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Autore: Non_ho_idee    28/06/2019    0 recensioni
L'interpretazione di Tom Hiddleston quando Loki scopre della morte della madre è una cosa... Non ci sono parole, è semplicemente perfetta ma mi sono sempre chiesta quali sono stati proprio i suoi pensieri.
E quindi ecco qui questa One Shot.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frigga, Loki, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sei chiuso qui dentro da solo un mese ma sembra passata un'eternità.

Tu sai che il tempo che dovrai passare qui dentro sarà proprio l'eternità, perché sei un Dio, certo, morirai anche tu, sicuramente, ma passeranno secoli, millenni fino a quel momento e se questo singolo e misero mese ti è sembrato tanto, immagina cosa più essere un lasso di tempo così lungo...

L'unica tua consolazione, in questo luogo senza le possenti arcate da cui far filtrare la luce del nostro meraviglioso sole, era Frigga, Madre, tua madre, Madre di Tutti.
Lei è sempre stata una certezza, qualcuno su cui sapevi poter contare, per amare ed essere amato, come solo un genitore può fare.

Ora invece non hai più neanche questo appiglio.

Una guardia è appena arrivata e ti ha dato la terribile notizia, straziante per il tuo cuore, inconcepibile per la tua mente.

"La Regina è morta".

Sono bastate queste poche parole per scatenare in te l'intero regno di Hela.
Il tuo viso è rimasto impassibile ma per pochi secondi, solo finché le tue lunghe dita non si sono strette in un pugno ed uno scoppio di magia non ha scaraventato ovunque ogni oggetto presente nella minuscola stanza.

Anche i tre libri, regali di Frigga, sono stati spazzati via e tu te ne sei accorto.

Non appena li hai visti lì, per terra, in quelle orribili condizioni ti sei avvicinato e con una eleganza impossibile da imitare, ti sei abbassato e li hai raccolti.
Con una delicatezza reverenziale li hai sistemati e lasciati in un angolo.

Inizi a piangere ma ti vergogni di quelle lacrime così le spazzi via il più velocemente possibile, con un movimento rapido della mano.

Il gesto non fa altro che sottolineare ed accrescere la tua rabbia e ti senti un debole.
Sì, un debole.
Ma non per quelle gocce che scivolano seguendo le forme della tua mano fino a bagnare il tessuto delle tue vesti. Quel sentimento così lacerante nasce da altro, nasce dalla consapevolezza che tu non dovresti stare qui a piangere ma fuori, dovevi essere al suo fianco per difenderla.

Dovresti essere fuori a vendicarla!

Altra rabbia accompagna questi pensieri ed altri oggetti volano, uno di loro, rimbalzando, ti colpisce ferocemente alla bocca dello stomaco.

È un dolore insignificante per te che sei un dio, è un dolore inconsistente rispetto alla rabbia che ti sta logorando le viscere. Nonostante questo, sembra aver aperto uno spiraglio nella tua mente, resa cieca dalla consapevolezza che non potrai più parlare con Lei.
Perché sai che la morte è superiore a qualsiasi magia.
Perché sai che non potrai mai più rivederla.
Il Valhalla non aprirà mai le sue grandi porte dorate per te, non suonerà mai i corni dei morti in tuo onore perché tu non lo hai, non morirai con onore in battaglia.
Le Valchirie non ti offriranno dolce idromele ma ignobile urina di capra.

Il tuo nucleo di energia, la tua anima, sarà spedita dalla tua stessa figlia Hela, che tanto hai desiderato rivedere, come gli altri tuoi figli, ma che sono stati condannati all'esilio, perché ritenuti pericolosi, da Odino...

Odino... È lui la tua disgrazia!

Lui che ti ha mentito per secoli sulla tua vera natura.
Lui che ti ha rinchiuso qui dentro senza darti la possibilità di difendere l'unica persona importante per te in questo regno così ordinato e dorato.

E tu sei il caos, questo posto non fa per te.

Tutto questo ti ha smosso quel singolo oggetto ligneo sulla tua pancia.

Anni e anni in cui hai mostrato il volto più falso ed il sorriso più sarcastico. Tutto per difenderti da quelle verità, la consapevolezza che la tua vita mortale sarebbe finita un giorno e tu non avresti più rivisto tua madre ed il tuo tanto odiato ed amato fratello.
Perché, fin da piccolo, tu sapevi che non saresti stato degno di un posto nel regno dei morti con onore, perché le tue armi sono la magia e l'inganno. Ti hanno sempre spiegato che non c'è onore nell'inganno.
Tu lo sapevi dagli sguardi severi e delusi di Padre, ma forse... è solo quello che volevi vedere, una conferma che i tuoi errori non erano i tuoi ma indotti, soli tentativi di compiacere. Rimane il fatto che sapevi non saresti stato degno così come non lo sei stato del Mjolnir.

Lo è stato Thor invece, lui, il fratello perfetto.
Buono di cuore e potente in battaglia.
Il perfetto figlio di Odino, il suo giusto discendente.

Ma cosa ha fatto lui per proteggere Madre?
NULLA!
Ecco cosa!

La magia e l'inganno della regina hanno salvato una vita, l'onore e la forza di Thor hanno sacrificato quella di vostra madre!

Nonostante tu non riesca a dire nulla perché la tua mente è schiacciata da questi pensieri, la tua magia continua a ridurre in frantumi gli oggetti che ti circondano. Non senti neanche più le schegge che ti entrano nella pelle perché, ormai, quella piccola crepa in te si è allargata ed il fiume di angoscia che ne consegue è inarrestabile.

Tua madre, che è sempre stata al tuo fianco, dalla prima sbucciatura sulle teneri carni del ginocchio, fino all'eterna condanna in questo luogo, ora non c'è più e, nonostante tu abbia incolpato tuo fratello, Odino e persino le guardie incompetenti che avrebbero dovuto proteggerla, sai che la colpa è unicamente tua.

Sai che non saresti dovuto essere così egoista e sconsiderato da fare le scelte sbagliate che ti hanno condotto qui.
E non importa le scuse che hai usato come armatura fino ad adesso:
"Odino ha sempre mentito."
"Il mio vero padre non mi ha voluto."
"Nessuno mi ha mai accettato."
"Quando conquisterò Midgar mostrerò a Padre di essere degno del trono di Asgard."
"Non mi importa più nulla di loro."
"Sono il Dio dell'Inganno."
"Sono il Male Necessario."
"Sono il Caos."

No, neanche l'ultima bugia ti ha difeso dalla consapevolezza che se non ti fossi comportato con un bambino scalpitante, nella folle impresa di farsi notare, a quest'ora ci saresti stato al fianco della donna che ha condiviso con te la sua magia, che ti ha allevato come un figlio e che ti ha sempre considerato, non inferiore, ma al pari del suo vero figlio Thor.

Ed è quest'ultimo pensiero che blocca, finalmente, la magia che stava devastando ogni cosa.

Ti sfianca a tal punto che le gambe non reggono più il peso del tuo esile corpo e cadi a terra.

Il tuo cuore urla ed implora vendetta e le mani eseguono, come soldati al grido di battaglia del loro comandante.
Le tue dita si stringono tra i capelli in un gesto disperato e vogliono farti male e lo fanno ma non basta, le tue urla ormai non bastano più a riempire il vuoto, non bastano più a sovrastare il dolore della perdita. Neanche il tuo corpo pieno di lividi ed il tuo piede sanguinante coprono la ferita al cuore che ormai sanguina liquido blu.

Un'ulteriore conferma che Madre non c'è più.

È stata la sua magia, per tutti questi anni, a mantenere l'illusione della tua forma asgardiana.
Ora l'onere sarà tuo perché la sua meravigliosa magia è morta con lei e tu senti la differenza.
Senti quella sensazione che per anni ti ha avvolto, scivolarti via, anche se non sapevi di cosa si trattasse tu l'hai sempre sentita al tuo fianco per questo, ora non ti resta più nulla, se non quei tre libri che ti ha donato dalla sua biblioteca personale.

Sei in un angolo, stanco, sfinito, appoggiato su quel muro ormai non più candido, con il collo incapace persino di reggere il peso della testa e la lascia contro il muro. Con i tuoi capelli neri completamente disordinati, con la tua pelle che torna piano piano del colore che chiunque è abituato a vedere su di te e nessun altro, perché su un popolo di guerrieri  sarebbe considerato malato, spettrale, invece a te dona eleganza e regalità, anche se in questo momento tutto di te urla trascuratezza, dolore, rimpianto e pentimento.

Ed intanto di me ti sei dimenticato.

Resto qui, un'umile ancella mandata dalla regina stessa per tenerti compagnia e rendere meno monotoni questi giorni, per alleviare la tua noia ed i tuoi dispiaceri.

Ed è proprio per tenere fede a quest'ultimo compito che ho eretto un'illusione magica, per proteggerti, per proteggere il tuo dolore dagli sguardi indiscreti ed ignobili degli altri, detenuti o guardie che fossero.

Resto qui, protetta dal mio bozzolo magico contro gli oggetti che tu scagliavi ma, ora che il tuo fisico ed il tuo spirito sono dilaniati, non ho più bisogno di questo scudo e resto accovacciata a piangere con la testa nascosta tra le braccia e le gambe portate al petto.
Mi vergogno come te di queste lacrime ma non perché simbolo di debolezza, bensì perché il mio dolore non è nulla in confronto al tuo ma ho comunque bisogno di lasciarle libere perché, oggi, è morta la Regina, la mia Signora, la mia insegnate nell'arte della magia, un'amica.

È morta Madre di Tutti.





 

Spazio autrice:

Okkkk... dopo questo profondo e buio pozzo di tristezza vi lascio, ho aggiunto questo personaggio anonimo ma non chiedetemi perché.
Nelle mie storie inserisco sempre ragazze di cui cerco di rivelare il meno possibile così che ci si possa potenzialmente identificare chiunque, quindi, se volete e riuscite, fatelo!

Vi è piaciuta la scena e come l'ho reinterpretata? E cosa ne pensate dell'interpretazione di Tom Hiddleston? E di Hiddleston😍?
Fatemi sapere.

In ogni caso buona giornata gente!😘







 

NO ASPETTATE!

Un'ultima cosa...
Se trovate errori fatemi sapere, grazie.😁

   
 
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