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Autore: witchakko    30/06/2019    1 recensioni
[ORIGINAL] dead bodies, creepy, angst, writer, depression.
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L'uomo infilò le sue mani all'interno del vaso ed estrasse un teschio, ancora leggermente incollato all'osso del collo. Sistemò quindi la terra – anch'essa maleodorante – e ve lo appoggiò sopra, iniziando successivamente ad accarezzare quella che era la sua fronte.
Genere: Malinconico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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nel tuo giardino

Nel tuo giardino



Molti dicono che la cosa più importante per i genitori sono i propri figli, considerati come i loro preziosi gioielli di un valore inestimabile. Era così anche per Jack, uno scrittore talentuoso degli anni '90, o almeno così sembrava dagli articoli di giornale ormai numerosi in tutto il mondo. Egli conduceva una vita abbastanza tranquilla, abitava con sua figlia in una piccola casetta in periferia. Sua moglie morì pochi anni dopo la nascita di Penny, e tutt'ora la causa è sconosciuta. La curiosità dei fan dello scrittore diventò sempre più frequente, fino a farlo sentire soffocare. La morte di quella donna diventò giorno dopo giorno un incubo e per questa ragione la sua salute ne risentì. Smise di fare lo scrittore e si chiuse in casa, non badando neppure alla sua bimba.


– Papà, neanche oggi mi accompagni a scuola?


Come al solito non ricevette nessuna risposta: prima di afferrare la mano della nonna, la bimba guardò con occhi lucidi il padre. Egli se ne stava seduto sulla solita poltrona, ormai talmente rovinata da poter vedere la bianca bambagia di cui era formata, inoltre diventò talmente instabile che si potè ormai considerare una "poltrona a dondolo". I suoi occhi erano incastonati verso la foto della moglie, inserita all'interno di una cornice fatta dalla piccola Penny, decorata a sua volta da tanti fiorellini composti di stoffa colorata. "I fiori... I fiori...", continuava a ripetere l'uomo, tenendo le secche labbra socchiuse, come se fossero sul punto di dire altro.

Jack non battè ciglio quando la porta si chiuse alle sue spalle con prepotenza, anzi, rimase più impassibile di prima. I suoi pensieri, anche se per pochi istanti, si focalizzarono sulla sua bimba, ma chissà perchè non riusciva a pensare a nulla di sensato se non al suo secondo compleanno. Ora che ci pensava seriamente, non è mai stato un padre come si deve. Dopo la morte di Cindy tutto cambiò, non si sentì più se stesso. Aveva un negozio tutto suo a pochi isolati da lì e che, ovviamente, dopo la sua morte venne abbandonato. A rendere la sua morte ancora più dolorosa, per l'appunto, furono le continue lettere dei fan degli scrittori. "Dov'è finita Cindy?", "Voglio i miei soldi indietro, non ha mai finito la sua saga!", o addirittura persone che incolparono suo marito. Queste ultime iniziarono a creare polemiche di ogni tipo, sempre più convinti che Jack era soltanto un uomo egoista in cerca dei soldi della moglie, "rubandole" la scena. I suoi libri non vendettero più, e la sua presenza non era gradita neanche nei luoghi più comuni.

Jack si alzò con fatica, sentendo le sue ossa produrre un fastidioso rumore, e decise di camminare lentamente per la casa. Essa era perfettamente intatta sin da quando la moglie morì, non cambiò di una virgola. Le pareti ricoperte dei disegni della bimba, decorate però dai quadri preferiti della madre, ovviamente raffiguranti dei fiori. Come cominciò questa passione per i fiori, Jack non lo seppe mai... Eppure quella donna sembrava così felice quando si parlava di piante, come una bimba a Natale.

Il viaggio di Jack continuò, dirigendosi verso la camera da letto. Quest'ultima odorava ancora come la giovane donna, e così come i suoi vestiti posti sistematicamente all'interno di un armadio spalancato all'angolo della stanza. L'uomo si avvicinò e afferrò con indecisione una delle sue camicie preferite – anch'essa decorata con dei fiori – e la strinse, come per cercare di rovinarla. D'un tratto si voltò e cambiò stanza, arrivando quindi in fondo al corridoio. Prima di entrare si tolse gli occhiali, li appoggiò per terra, e successivamente fece così con i suoi vestiti, rimanendo completamente nudo. Una volta entrato dentro, un odore nauseante penetrò nel suo corpo, facendolo tossire rumorosamente. Si muoveva con destrezza in quel luogo buio e tetro, forse perchè vi si recava ogni giorno, quando la sua bambina non era lì con lui. Forse si trovava a suo agio dentro una stanza piena di fiori appassiti e di cibo scaduto da chissà quanti mesi. Il pavimento ormai non era più visibile dati i numerosi fiori – se così si potevano ancora considerare – e i vari oggetti, vestiti e alimenti sparsi. Prese quindi un fiore da terra e camminò verso l'angolo della stanza, dove vi era un grande vaso. Lo appoggiò su quest'ultimo, così come la camicia presa tra gli indumenti della donna.


– Spero ti piaccia, l'ho curato esattamente come volevi tu.


L'uomo infilò le sue mani all'interno del vaso ed estrasse un teschio, ancora leggermente incollato all'osso del collo. Sistemò quindi la terra – anch'essa maleodorante – e ve lo appoggiò sopra, iniziando successivamente ad accarezzare quella che era la sua fronte.


– Guarda, il tuo sogno si è realizzato, stiamo creando un fantastico giardino assieme... Scommetto che ne sarai fiera! Quando tornerai a casa voglio assolutamente mostrartelo, ne sarai entusiasta... Eppure ultimamente ho notato che non mangi a dovere, per caso non hai fame?


Osservò di sfuggita un piatto contenente delle uova ormai marce, poi prese dal bordo del grande vaso altri fiori – anche se alcuni di essi si sbriciolarono nelle sue stesse mani – e li posò ai lati del teschio. Infine l'uomo si sdraiò alla destra del vaso, sistemandogli la camicia sopra la terra, come se volesse vestire lo scheletro ormai inesistente. Accarezzò quindi la morbida seta e sorrise puramente.


– Ancora mi vergogna un po' rimanere nudo di fronte a te, ma mi sto facendo coraggio. Prima o poi so che riusciremo ad avere un'altra figlia, nonostante i tuoi problemi di salute... Io ti starò accanto. So che hai vissuto un periodo difficile, ma vedrai che insieme ce la faremo. Per adesso godiamoci la nostra umile vita con la nostra bimba, ha da poco compiuto due anni! Cresce così in fretta, non è così?


Egli decise di chiudere gli occhi e di continuare ad accarezzare la camicia della donna, poi si avvicinò al suo teschio e posò le labbra secche sullo zigomo, rimanendo così per vari istanti. L'aria circostante aveva un'aria fin troppo inquinata, sporca, e solo entrare in quel luogo poteva nuocere alla salute. Forse fu per questo che, quando la bambina scoprì l'esistenza di quella stanza, la sua testa iniziò a girare talmente velocemente che cadde a terra, tagliandosi lievemente la gamba con un vaso scagliato precedentemente. Accanto al suo corpo debole vi era soltanto un pezzo di carta ormai rovinato, contenente una frase: "Mio amato Jack, portami nel giardino più bello che conosci, dove posso rimanere con te per tutta la vita! E' questo il mio desiderio, te ne prego!

Note di MorganaScrissi questa storia esattamente un anno fa e ancora oggi mi chiedo come mai abbia smesso di scrivere per un bel po' di tempo. Questa storia racchiude la mia essenza - non sono inquietante giuro, semplicemente amo le storie creepy! - e non fa altro che farmi tornare la voglia di buttare su un foglio le mie idee più assurde. Spero vi sia piaciuta!

   
 
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