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Autore: witchakko    30/06/2019    0 recensioni
[ original story ] streghe, magia, tristezza.
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«Quindi, dicevo: sono entrato in questa foresta dove succedono cose strane, e dissi a me stesso che qui avrei sicuramente trovato qualcosa per salvare la mia città. Di certo un eroe non può tornare a mani vuote dal suo popolo!»
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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la foresta di faeris

La foresta di Faeris

Città di Sunfloville, Luglio.


E se mai dovessimo rivederci, portami qualcosa di fresco!

Questa era l'ultima cosa che ho sentito oggi da parte dell'unica persona sopravvissuta nella mia famiglia ad eccezione di me, ovviamente. Mi chiamo Seth e, se sto scrivendo in questo piccolo taccuino, è perché vorrei che qualcuno ricordasse le mia impresa. Non sto morendo, o almeno... non penso. Se stai leggendo queste parole adesso, sei molto fortunato. Insomma, sono io, Seth, l'eroe della nuova generazione!

Cosa sto facendo, ti stai chiedendo? Beh, adesso cerco di riassumerti un po' la situazione nella mia città, se così si può ancora definire.

Devi sapere che, a causa di un terremoto abbastanza forte, abbiamo perso tutto. I sopravvissuti si possono contare sulle dita così come tutto il resto. Il cibo scarseggia e come se non bastasse non piove da parecchio tempo, perciò i nostri raccolti sono praticamente inesistenti. Prima ho detto che la mia è una città, ma non è del tutto corretto: è un piccolo paesino composto da poco più di 300 persone, eppure a me sembra una piazza gigantesca!

Mio padre, il secondo membro della mia famiglia che è sopravvissuto, mi ha incoraggiato ad affrontare un viaggio oltre la città per trovare qualcosa da mangiare o da bere, o insomma... qualsiasi altra cosa. Mi ha persino detto di cercare il petrolio, ah, pensa solo ai soldi quello lì! Ma come biasimarlo, d'altronde abbiamo perso tutto...

In ogni caso qui si parla di me, non delle disgrazie della mia città! Dimostrerò a tutti che non porterò solo un pezzo di pane, bensì molteplici panifici, come minimo! Porterò talmente tanto cibo alla mia gente che mi proclameranno eroe nazionale, e magari finirò anche sul giornale! Adesso non voglio distrarmi, ma vi aggiornerò più tardi! Grazie dell'ascolto, miei giovani eroi!


Strada solitaria, sempre lo stesso giorno di Luglio.

E' da un po' che cammino in questo desolato posto sconosciuto. Mi chiedo se ci sia qualcuno, o se siamo noi gli unici sopravvissuti nei dintorni. Non conosco bene le altre città ma so che sono molto distanti dalla mia. Spesso Sunfloville viene evitata da tutti per il troppo caldo e perchè, effettivamente, è una città molto povera. Per questo il terremoto ci ha tolto letteralmente tutto, ma io non mi arrendo.

Adesso, dopo essermi seduto per un po' su una panchina – anch'essa nuova di zecca – vedo degli alberi non molto lontani dalla mia posizione. Magari lì ci sarà qualcosa da mangiare, e sono disposto a cacciare qualche bestiola; a tal proposito il mio babbo mi ha dato il suo coltello preferito!

Mangio della frutta e mi avvio. Grazie dell'ascolto, miei giovani eroi!


Foresta di Faeris, la notte di quel giorno.


Oggi sono successe tante cose, forse troppe. Ho iniziato il mio viaggio per cercare un po' di speranza altrove e ho scoperto che al di fuori della mia città non c'è poi questo granchè. Mi sembra anche ovvio, quale altra città ha me come cittadino?

In ogni caso, da come avevo citato nella scorsa pagina, mi sono addentrato in questa foresta. In realtà... questo posto non è male. Certo, ho visto di meglio, ma fin da subito mi è sembrato un posto magico. Qui il processo di fotosintesi è talmente veloce che puoi vedere le piante crescere in un batter d'occhio, come se il tempo non esistesse. Poco fa ho provato ad estirpare un'erbaccia e, subito dopo, ne era spuntata una uguale a quella precedente, forse anche più verde e piena di vita. Assurdo, no? E non è tutto, ovviamente. Man mano che si cammina sembra che,il terreno sotto ai piedi produca un dolce suono, come se stessi camminando su un pianoforte. All'inizio pensavo di averlo immaginato, poi ho cominciato a fare avanti e indietro e a tirare oggetti per terra, rendendomi conto che era tutto vero.

Qui gli animali hanno forme bizzarre e sembrano uccelli, per la maggior parte. Per aria, certe volte, riesco ad intravedere delle gocce d'acqua, eppure non sta piovendo. Come, vi chiederete? Ve lo dirò tra qualche riga.

Quindi, dicevo: sono entrato in questa foresta dove succedono cose strane, e dissi a me stesso che qui avrei sicuramente trovato qualcosa per salvare la mia città. Di certo un eroe non può tornare a mani vuote dal suo popolo! In ogni caso mi addentrai sempre più nella foresta, vedendo altre cose strane come... altre gocce d'acqua che cadevano dalle foglie degli alti alberi, ma color arcobaleno. Mi avvicinai ad un lungo sentiero fatto di rami abbastanza resistenti che portavano verso la parte settentrionale della foresta. Non appena la percossi tutta, sotto i miei piedi adesso vi erano delle piume arcobaleno, insieme a dei petali di un fiore a me sconosciuto. Alzai lo sguardo e, udite udite, vidi qualcosa di assurdo: la luna ed il sole erano una vicino all'altro, ed il cielo era di un colore mai visto, simile al viola. Iniziai a sorridere, era tutto così strano! Più andavo avanti in quella foresta e più questa riusciva a sorprendermi! Ricordo che il suono proveniente dal terreno ricominciò, quindi iniziai a correre ridendo e cercando di fretta e furia altri misteri!

Ad un tratto però mi fermai. Un grosso cigno si presentò dinanzi ai miei occhi e aprì con determinazione le sue ali. Cosa stava cercando di dirmi? Mi accorsi che, adesso che il pavimento aveva smesso di suonare, adesso un altro delizioso suono era nell'aria: una risata continua, forse di una ragazza. Cercai di oltrepassare il cigno e, con mia sorpresa, esso volò dentro un grosso cespuglio di fiori azzurri e gialli, sparendo chissà dove. Decisi di seguirlo, perciò camminai piano – anche se il suono proveniente dal terreno continuava incessantemente a suonare – e portai una mano dentro al grande cespuglio. All'interno sembrava vuoto, perciò imitai il grosso cigno e mi spinsi dentro di esso. Scivolai dentro ad un tunnel pieno di luci bianche – simili alle stelle – e iniziai ad urlare, pensando di essermi cacciato in qualche guaio. La luce del tunnel era ormai vicina, talmente tanto che non mi resi conto che ero già caduto sopra a qualcosa di molto morbido. "Forse è una nuvola, ci mancherebbe solo questo!" dissi ad alta voce, ridendo, poi guardai sotto di me e vidi un grosso fiore gigantesco. Iniziai a tremare: quanto poteva essere stabile quel coso?! Io, Seth, eroe di Sunfloville, non potevo certo perdere ancora tempo in quelle scemenze! Mi accorsi in seguito che sotto quei giganteschi fiori vi è una sorgente. Vedevo qualcuno – o qualcosa – vicino ad essa, perciò mi sono fatto coraggio e ho iniziato a scendere dal fiore, aggrappandomi allo stesso con forza. Ce l'avevo quasi fatta, e riuscivo anche a vedere degli strani animali di fronte alla sorgente, ma quando scesi dal fiore avevo provocato un forte suono proveniente dal terreno ed essi sono scappati con velocità. Ho visto qualcosa al centro della sorgente che all'inizio non riuscivo proprio a capire cosa fosse. Incuriosito mi sono avvicinato ad essa ma non ho potuto fare a meno di notare che anche lì vi erano cose bizzarre: un dolce profumo di fragole era nell'aria, eppure non avevo visto frutta nei dintorni, ne ero sicuro! Avevo l'acquolina in bocca, l'odore era così forte e vicino! Gli animaletti che prima erano scappati in realtà si erano rifugiati tutti dietro ad un grosso fiore caduto per terra, rendendolo così un piccolo/grande rifugio. Ho provato ad avvicinarmi a loro, erano abbastanza nervosi eppure non mi sarei MAI immaginato che si sarebbero trasformati anch'essi in piccoli fiori. In genere quando la gente è imbarazzata arrossisce, non si trasforma in fiore, o sbaglio?

In ogni caso ero ormai rivolto verso la sorgente, ancora incuriosito da ciò che si trovava al suo centro. Avvicinandomi ad essa sentivo nuovamente la risata udita in precedenza, sembrava così divertita! Poi ho realizzato, finalmente, che proveniva da una ragazza appoggiata su un grosso fiore arcobaleno al centro della sorgente. Se ne stava lì con i piedi immersi nella sorgente, portava le mani in alto per poi far comparire delle grosse bolle d'acqua in aria. In poco tempo il paesaggio era costellato da bolle arcobaleno, così grandi che ci si poteva vedere il proprio riflesso alla perfezione.

La ragazza continuava a creare bolle e a ridere, e smise quando, per sbaglio, ne feci scoppiare una con il mio dito: volevo solo vedere la loro consistenza!
Quando mi sono voltato verso la ragazza era ormai tardi perché mi battè sul tempo e si posizionò di fronte a me con le mani sui fianchi, facendo una smorfia. Era tanto bella, sembrava una fata, e forse lo era davvero. Aveva i capelli biondi, ma sembravano andare anche verso il colore delle foglie. Il suo abito era molto semplice, azzurro con delle piume alle maniche e alla gonna, infine aveva i piedi scalzi.

Alzate le mani in segno di resa e dopo aver detto una cosa tipo "scusa se ho interrotto il tuo bel momento", seguito da un "ma io sono venuto qui per salvare la mia gente, portando loro montagne di cibo e tutta la sorgente, se necessario!", lei sembrava ancora arrabbiata. Adesso portava le braccia al petto, voltando in seguito lo sguardo. Subito dopo ha sospirato e si è seduta per terra, accanto ai molteplici fiori che decoravano la sorgente dai riflessi arcobaleno.

"Dimmi, posso prendere un po' di quest'acqua? Posso?"

La ragazza rimaneva immobile, poi ha ricominciato a creare delle bolle con le sue mani e a mandarle per aria. La mia decisione era quella di mettermi di fronte a lei e di far esplodere tutte le bolle che stava creando, facendole poi fare dei versi striduli mentre ridevo soddisfatto. Presa una grossa bottiglia dal mio zaino pensai che una volta piena sarebbe stato un problema portarla, ma non ci pensai, d'altronde ero pronto a fare sacrifici per la mia gente. Ero o no un eroe?!

Dopo aver riempito la bottiglia stupore mi ero accorto che, una volta dentro di essa, l'acqua non aveva più i riflessi arcobaleno.

"Ehi, fatina! Non è più magica quest'acqua... ma posso berla, no?"

La ragazza ha corso verso di me e ha preso la bottiglia dalle mie mani, svuotandola all'istante. Subito dopo ha trasformato anch'essa in un fiore, ed io ho iniziato ad urlarle contro: "Ma che diavolo fai, sei impazzita?! E ora come porto l'acqua a mio padre, e alle poche persone che sono rimaste?!"

La ragazza mi ignorava nuovamente, probabilmente perchè poco interessata al mio discorso. Non appena mi sono posizionato di fronte a lei  la vidi piangere disperatamente. Con le sue mani stava asciugando delle grosse lacrime che scendevano sul suo viso, – anch'esse del colore dell'arcobaleno – ma altre finivano sul prato circostante, facendo così crescere degli splendidi fiori.

La guardavo negli occhi provando un grande senso di tristezza: prima la sentivo ridere, eppure adesso stava piangendo. Aveva attorno a sè delle cose meravigliose e sicuramente gli animali erano amici suoi, mi chiedevo cosa c'era di tanto triste. Seduto accanto a lei sospirai, osservando lo spettacolo mozzafiato di fronte a noi.

"Se vuoi l'acqua tutta per te basta dirlo, no? Troverò un altro posto, non ti preoccupare."

Mi ero ormai arreso quando, in seguito, avevo ormai capito cosa stava succedendo: probabilmente quello era il suo posto segreto, o semplicemente non voleva essere trovata da nessuno. Se avessi portato l'acqua con me allora tutti sarebbero venuti in quella foresta, e l'avrebbero di certo rovinata.

Quando mi sono alzato la ragazza ha preso la mano e mi ha fatto sedere nuovamente accanto a lei. In quel momento ho realizzato che l'odore di fragole che sentivo poco fa proveniva dai suoi capelli e che le gocce che scendevano nella parte meridionale della foresta erano, probabilmente, le lacrime della fanciulla accanto a me. Avevamo puntato lo sguardo sopra di noi per osservare il sole e la luna, poi chiusi gli occhi e mi sono addormentato. E adesso sto scrivendo tutto ciò, a notte fonda, svegliato da chissà cosa. La ragazza è sdraiata sul grosso fiore al centro della sorgente, dove proprio oggi ci siamo incontrati per la prima volta. Anche lei sta dormendo e accanto a lei vi è il grosso cigno che ho visto questo pomeriggio. Adesso proverò a dormire, ma domani vorrei scoprire nuove cose riguardo questa ragazza e questa misteriosa foresta. Grazie dell'ascolto, miei giovani eroi!


Foresta di Faeris, il giorno successivo.


Mi sono svegliato con la risata della ragazza, ancora posizionata sopra al grosso fiore mentre creava delle bolle arcobaleno sempre più grandi. Mi sono avvicinato a lei, bagnandomi ovviamente i pantaloni e ho cercato di attirare la sua attenzione.

"Ehi, fatina, conosci altre sorgenti qui vicino? Sai, non so nemmeno se ci sono città nelle vicinanze... sai darmi qualche indicazione?"

La ragazza aveva scosso la testa in segno di negazione mentre si tirava in piedi, posizionandosi al centro del fiore e aveva cominciato a fischiare qualcosa mentre improvvisava un ballo.

"Mi prendi in giro? E adesso dove vado?!"

Il tempo era passato così: io in piedi ad osservarla mentre lei, con movimenti aggraziati, danzava felicemente. D'un tratto ha smesso di danzare per iniziare a guardare il sole e la luna. Senza accorgermene eravamo seduti accanto come la sera precedente.

"Mi sai dire come mai qui è tutto così strano?"

Ovviamente non ricevetti risposta, decidendo però di continuare ad osservare il cielo, sentendo di sottofondo dei versi simili a quelli delle cicale.

"Il sole e la luna non si vedono mai, volevo si incontrassero, tutto qua."

La ragazza aveva finlamente parlato ed un sorriso era spuntato sul mio viso; ero meravigliato dalla sua dolce voce.

"Giovane avventuriero, eroe di Sunfloville, aspettavo il tuo arrivo come la luna aspetta il sole e viceversa. Ma non sapevi della mia esistenza e questo era l'unico modo per incontrarci."

Da lì tutto mi era chiaro: il terremoto era opera sua. Ha ucciso delle persone solo per incontrarmi?! Ma chi diavolo è, se non un mostro?! Ho cercato di andarmene dopo essermi alzato di scatto urlandole poi le medesime parole che ho scritto qui. Ero così arrabbiato che avevo nuovamente spaventato gli animaletti del posto, e lei aveva preso a piangere quelle grosse lacrime arcobaleno.

"E' stata colpa mia, lo riconosco, lo so! Ma non so controllare i miei poteri, sono troppo potenti e non doveva andare così! Mi dispiace tanto giovane eroe, la prego di scusarmi! Farò qualsiasi cosa per risolvere questo problema, davvero!"

Come si può rimediare alla morte, o al disastro generale che è avvenuto nella mia città?! Non volevo ascoltarla, volevo solo dare fuoco a quella foresta facendole provare lo stesso dolore che ho provato io assieme a tutte le altre persone della mia città. Non era una fata, era una strega. Continuavo a dirle che non poteva fare più nulla, che invece di sistemare tutto lei continuava a fare quelle stupide bolle, e piangeva sempre di più.

"Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto..."

"Sei un mostro, lascia stare la mia mano, strega."

"No, per favore, devi ascoltarmi! Se... Se l'acqua della sorgente verrà portata via da questa foresta, tuttò ciò che è magico tornerà alla sua normalità! Perciò... Ho deciso che puoi portarla. Io scomparirò, ma tutto tornerà come prima!"

A quel punto avevo iniziato a percepire il mio cuore battere all'impazzata: certo, potevo far tornare tutto come prima, ma questa foresta scomparirà, e anche lei! Cosa... Cosa potevo fare?!

"E' ciò che vuoi? Vuoi scomparire assieme alla tua dimora, assieme a quelle povere bestiole?"

"Sì, devo rimediare al mio sbaglio."

Sembrava decisa, ma dai suoi occhi capivo che c'era qualcosa che non andava. Sospitando mi ero girato verso la sorgente, poi di nuovo verso la ragazza.

"Perchè volevi incontrarmi?"

"Per questo motivo."

"Non capisco, quale motivo?"

"Tutto questo doveva accadere, era il mio unico modo... per scomparire."

Lei mi sorrideva con lo sguardo fisso rivolto ai grandi fiori davanti a noi, che si elevavano in alto quasi fino a raggiungere gli alberi circostanti. Non riuscivo a capire le sue intenzioni, stava succedendo così velocemente... eppure forse questo era l'unico modo per salvare la mia città.

"Hai provocato tutto questo... solo per morire?"

"Scomparire, per favore."

"Insomma, perchè?"

"Conduco questa vita da secoli ormai, mio giovane eroe. Sono stanca e soprattutto vorrei vedere qualsiasi altra cosa che non sia questa foresta. Per favore, ora..." diceva trasformando un fiore in una grossa botte che fluttuava verso la sorgente per poi iniziare a raccoglierne l'acqua arcobaleno, "fa ciò che ho detto, e tutto tornerà alla normalità. E' così che deve andare, non ti preoccupare, Seth."

Non riuscivo a fiatare: la mia testa era colma di pensieri, e l'unica cosa che riuscivo a guardare era lei, con quello sguardo fisso nella grande botte che raccoglieva l'acqua della sorgente.

"Dove c'è magia ci sono io, ricordalo."

"Non conosco altri posti magici..."

"Nemmeno io, ma li scoprirò una volta che me ne sarò andata da questa foresta, non credi?"

"Senti... ma perché non te ne sei andata prima?"

"Non potevo, la magia della mi trattiene qui e solo un essere umano può portare via ciò che si trova al suo interno della foresta. Ma ricorda: ciò che porti via, una volta uscito da qui sarà primo di potere magico."

Si stava sacrificando per salvare la mia città, ed io stavo utilizzando il suo potere senza fiatare. Eppure tutto ciò stava andando come nei piani, allora... perchè mi sentivo così?

"Vieni con me, allora! Non avrai i poteri, ma almeno..."

"Non posso uscire, non ci riesco!"

"Ci riusciremo insieme!"

Guardavo di sfuggita il barile ormai pieno e nella sorgente era rimasta solo una strana polvere arcobaleno. Prendendo la mano della ragazza avevamo iniziato a correre via dalla parte settentrionale della foresta, vedendo il barile fluttuare al mio fianco. La ragazza teneva salda la mia mano, nonostante continuasse a lamentarsi.

"Non ti lascio morire così, sta tranquilla!"

Continuavamo a correre, provocando così una splendida melodia sotto ai nostri piedi. Lei rideva di gusto e correva con più decisione, anche se non potevo non notare che stava piangendo di nuovo. Non volevo fermarmi, non adesso! Riuscivo a intravedere l'entrata della foresta, proprio da dove ero venuto, poi la ragazza mi ha fermato con forza.

"Per favore, vai solo tu. Sei stato molto coraggioso ad accettare il mio sacrificio, proprio come me. Entrambi ci incontreremo di nuovo, mio caro Seth."

Mi sorriva sinceramente mentre mormorava qualcosa riguardo alla magia contenuta nel barile, forse rendendolo magico per ancora un altro po', nonostante la lontananza dalla foresta. Non la ascoltavo, stavo asciugando le sue lacrime e in seguito l'avevo stretta a me: aveva ricambiato l'abbraccio ed io le avevo stretto nuovamente la mano.

"Grazie, Seth."

L'ho trascinata con me fino a quando non ho visto la malinconica strada da cui ero venuto e, quando mi ero voltato, lei non c'era più. La foresta, ormai, cominciava a diventare sempre più scura, fino ad incenerirsi e volare via come piume. Osservavo tutta la scena con occhi lucidi, poi ho notato che, accanto a me, proprio dove vi era la ragazza, ora per terra c'era della polvere arcobaleno che ho preso e messo nelle mie tasche. Infine mi sono avviato verso Sunfloville, con le lacrime agli occhi ed il barile fluttuante al mio fianco. Grazie dell'ascolto, miei giovani eroi.


Città di Sunfloville, quella sera.


Eccomi qua, sono arrivato a casa e, come sospettavo, la città è tornata esattamente come prima. Nessuno ricorda del terremoto, ed ogni cosa è al suo posto. Mi sembra così bello e tranquillo che mi viene da piangere. Una volta tornato a casa ho portato l'acqua fresca della sorgente a mio padre dato che voleva "qualcosa di fresco", ma anche lui non si ricordava nulla. Perciò ho preso quell'acqua e l'ho versata nel mio giardino e sapete cosa è successo, miei giovani eroi? Ho visto un riflesso arcobaleno provenire da esso poco fa, ma non ne sono sicuro. Spero di rivedere quella ragazza e di dirle che mi sono innamorato di lei.


Note di Morgana: Ed eccoci qua alla fine di questa "favola" o storiella a cui tenevo a scrivere principalmente per il personaggio di Faeris. So che è scritta in modo mediocre - anzi fa schifo lo so - ma la mia idea era quella di riuscire a far intendere al lettore che tutto ciò è scritto da un ragazzino quattordicenne. Qualunque sia la vostra idea sul testo, grazie di aver letto, miei giovani eroi

   
 
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