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Autore: _Daenerys Targaryen93_    01/07/2019    0 recensioni
Vi propongo una Light x Misa, ispirata alla storia dei due amanti shakespeariani.
1510.
Light giovane nobile, primogenito della casata Yagami rifiuta ogni pretendente. Nessuna fanciulla lo attrae, finché i suoi occhi non si posano su Misa, una giovane ragazza dalle umili origini. E' amore a prima vista, ma le loro differenti condizioni sociali minacciano di distruggere il loro sogno d'amore.
Buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Light/Raito, Misa Amane
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era una calda giornata di Agosto del 1510.
Il maniero della nobile famiglia Yagami era già pieno di vita di prima mattina.
La servitù era impegnata nelle faccende domestiche, i cuochi si stavano occupando della colazione dei padroni, i giardinieri potavano le siepi e curavano il bellissimo giardino di cui la contessa Sachiko Yagami si vantava tanto alle feste mondane.
Il conte Soichiro Yagami -un uomo sulla cinquantina, dai capelli e i baffi neri ma un poco brizzolati- era sempre stato mattiniero, e se ne stava nel suo studio ad esaminare alcuni documenti bevendo del tè caldo.
Sbuffò all’idea delle centinaia di inviti da inviare, per il ballo che sua moglie aveva deciso di organizzare nella speranza di trovare una moglie degna del loro erede maschio, nonché primogenito Light.
Light aveva già diciotto anni, e nonostante questo era ancora scapolo.
Un bellissimo giovane dai capelli e gli occhi castani, alto e dal fisico scolpito, dallo sguardo profondo e un’intelligenza fuori dal comune che non aveva ancora posato gli occhi su una fanciulla.
Aveva conosciuto centinaia di ragazze, ma nessuna aveva suscitato il suo interesse né ricevuto le sue attenzioni.
Le ignorava, Light.
Le considerava frivole e stupide, ma soprattutto noiose e viziate.
Ma cosa c’era da aspettarsi da ragazzine che già dal primo vagito avevano ottenuto tutto ciò che desideravano con uno schiocco di dita?
L’unico modo per accasarlo sarebbe stato costringerlo.
E ci avevano provato, ma Light aveva giocato bene le sue carte.
Era l’unico erede maschio, e quindi aveva suo padre in pugno.
Soichiro non lo avrebbe mai diseredato o altro, e il ragazzo lo sapeva bene.
Il conte quindi non aveva altra scelta, doveva aspettare e sperare che suo figlio perdesse la testa per una dama.
Un uomo di circa trent’anni, bello, alto, snello e dai capelli corvini camminava per i corridoi del maniero.
Recava in mano un vassoio colmo di leccornie.
Era Sebastian, il servitore personale di Light.
Bussò alla porta del suo padrone.
Non ricevette alcuna risposta, quindi si decise ad entrare.
Sorrise alla vista del ragazzo che ancora sonnecchiava nell’ampio letto a baldacchino.
Appoggiò il vassoio sul tavolo in ciliegio posto al centro della stanza ed andò ad aprire le tende di seta blu e le ante dell’enorme finestra.
<< Signorino. E’ ora di alzarsi. >>,
Light mugugnò qualcosa di incomprensibile e lo ignorò.
<< Coraggio, è ora di fare colazione. >>.
Light strofinò gli occhi e si mise a sedere sul letto, sbadigliando.
Cercò di mettere a fuoco il suo servitore, passandosi una mano tra i capelli arruffati.
Sebastian fece un inchino:
<< Buongiorno, signorino. >>,
<< Non ho più dieci anni e mi chiami ancora signorino? >> disse Light alzando un sopracciglio,
<< Perdonatemi, mio signore. E’ l’abitudine. >>,
Light annuì alzandosi.
<< Cosa c’è per colazione? >>
<< Tè verde, frutta di stagione, fagiano arrosto e torta di more. E naturalmente acqua di ottima annata. >>,
Light sorrise scuotendo la testa e accomodandosi al tavolo:
<< Sei sempre il solito. Che novità mi porti? >> chiese il ragazzo mangiando del fagiano,
<< Oh, ho sentito dire che la settimana prossima avremo un ballo. >>,
<< Ancora? Un altro? >> sbuffò il ragazzo alzando gli occhi al cielo,
<< La contessa ha dato precise indicazioni ai cuochi. Vuole che sia tutto perfetto. >>
<< E’ di mia madre che si sta parlando. La regina dei pignoli. Che noia, non credo di sopportare un’altra di quelle stupide festicciole. >>
<< Beh, è un’altra occasione per cercare di rompere la monotonia delle giornate. >>,
<< No. E’ un'altra occasione per i miei per presentarmi aspiranti spose. >>,
<< E’ così un male? >>,
<< Non lo sarebbe, se non fosse che detesto le ragazzine viziate e senza cervello. >> esclamò sorseggiando il suo tè, << C’è altro? >>,
Sebastian tirò fuori una pergamena dalla giacca e lesse i suoi appunti:
<< Oh, oggi nel primo pomeriggio avete lezione di francese. E la domestica di vostra sorella ha lasciato il posto ad una nuova ragazza. >>,
<< Dovrebbe interessarmi che quella decrepita e maligna donna, abbia finalmente tolto il disturbo? >>,
<< Beh, è tra le novità. Vostra sorella è molto felice di avere una giovane ragazza al suo servizio. Sembra già a suo agio. >>,
<< Mia sorella Sayu lega facilmente con tutti. >>,
<< Beh, come darle torto. Ci ho parlato poco, ma sembra già una ragazza gentile e a modo. Ed è anche molto bella. >>.
Light fece spallucce indifferente, finendo una fetta di torta di more:
<< Se ti piace così tanto, fatti avanti con lei. >>,
<< Oh, no. Mio signore, avete frainteso. Era una semplice considerazione. >>.
 
Il maniero era in fermento, gli ospiti in arrivo.
La contessa e sua figlia erano eccitate all’idea di indossare i bellissimi abiti che si erano fatte confezionare per l’occasione da un sarto veneziano.
Erano arrivati giusto in tempo.
La serva di Sayu aiutò la sua padrona a stringere il corsetto e a prepararsi.
La sedicenne si guardò allo specchio.
Sorrise alla vista del ricco abito lavorato, dal bustino rigido dalla scollatura quadra che risaltava i piccoli seni, le maniche arricciate e un po’ gonfie, la gonna ampia e ricca di pieghe, decorata da un ricamo floreale.
<< Il verde è il vostro colore,  signorina. >>,
<< Vero. Hai fatto un ottimo lavoro. I miei capelli sono stupendi. Non potrei essere più bella. Anzi potrei esserlo, se magari avessi dei seni belli come i tuoi. >> sorrise, guardando la scollatura della sua serva con devozione.
La domestica arrossì, ignorando il linguaggio non adatto ad una nobile della sua padroncina:
<< Oh, è il corsetto a renderli così alti. Signorina .. io .. >>,
<< Non è solo il corsetto, non fare la modesta. Sono abbondanti e belli. >>,
<< Vi ringrazio, per il complimento. >>,
<< Non indossi qualcosa di carino anche tu? >>.
<< Non penso mi sia concesso, signorina. >>
<< Baggianate. Alla mia vecchia domestica era concesso indossare qualcosa di carino. Non sfarzoso, lavorato e costoso ma pur sempre qualcosa di carino. >>.
Si udì bussare alla porta, la domestica andò ad aprire e si inchinò alla contessa.
La donna matura dai capelli e gli occhi castano scuro, entrò nella stanza camminando sicura nel suo ampio abito rosso, simile a quello di sua figlia.
<< Sayu, cara, sei bellissima. >>,
Sayu sorrise, poi afferrò la sua serva per un braccio e spostò l’attenzione di sua madre su di lei.
<< Madre, non pensate anche voi che debba indossare qualcosa di carino? >>,
Sachiko guardò sua figlia rassegnata:
<< Ah, la tua mania di rendere ogni cosa carina. Se lo desideri, può indossare qualcosa di più adatto. >>,
<< Hai sentito?? >> esclamò la ragazza entusiasta, correndo al suo armadio << Ho proprio quello che ti serve. >>.
Tirò fuori un abito avorio, modesto rispetto a quello che indossava.
Il bustino rigido aveva un ampia scollatura quadra, le maniche erano lisce e perlate,
la gonna non molto ampia e ricca di pieghe.
<< E’ un regalo di mia zia. Non l‘ho mai indossato, non è il mio genere e non è della mia misura. Ti starà bene, di sicuro. Te lo regalo. >>,
<< Oh, signorina. Non posso accettare. E’ troppo per .. >>,
<< Non osare rifiutarlo sai! E poi non voglio che rimanga nel mio armadio ad occupare spazio. >> ribatté la ragazza << E’ un ordine. >>,
<< La contessina ha la testa dura. Non cambierà idea. >> sorrise Sachiko.
La domestica accettò il vestito e la ringraziò.
Sayu la congedò affinché potesse prepararsi.
Giunta nella sua stanza, la serva riempì la tinozza con dell’acqua e si lavò con cura. 
Strinse il corsetto più che poteva e sistemò i capelli biondi in una treccia quasi laterale.
Indossò l’abito donatole dalla sua padroncina, e le mancò il fiato per la felicità.
Una ragazza dalle misere origini con addosso un abito così bello, che le evidenziavano il bel seno pieno ed alto ed il collo delicato.
Sorrise, mancava solo una collana.
E lei l’aveva.
Un medaglione quadrato che portava sempre con sé.
Da quando era bambina, da quando riusciva a ricordare lo aveva sempre avuto.
Era troppo sfarzoso per la figlia di una contadinotta, ma sua madre le aveva detto che era suo.
C’era inciso il suo nome, quindi sua madre non le aveva mentito.
Non era mai riuscita ad aprirlo, era bloccato.
Chiuso a chiave per la precisione, infatti sul retro di quel medaglione verde smeraldo c’era una piccola serratura e sotto di essa il nome della ragazza.
Ma la chiave era andata perduta.
 
Light se ne stava in un angolo della sala, annoiato.
I suoi genitori gli avevano presentato già cinque ragazze e lui non le aveva degnate di uno sguardo, si era limitato ad essere gentile e a comportarsi secondo l’etichetta.
Aveva anche danzato con due di loro, per zittire sua madre.
Ormai le conosceva tutte, ogni viso in quella sala gli era noto.
E ognuna di esse gli urtava il sistema nervoso.
Sebastian, sempre al suo fianco, gli offrì un calice di vino ma lui rifiutò.
Non aveva alcuna voglia di mangiare o bere.
Vide sua madre camminare accompagnata da una ragazza, nella sua direzione.
Sussultò, e decise di scappare facendosi largo tra la folla.
Diverse dame se lo mangiarono con gli occhi e cercarono di aprire un dialogo con lui.
Light le ignorò, e finalmente raggiunse un punto della stanza in cui era sicuro di essere fuori dalla visuale di sua madre.  
Ringraziò la colonna che lo nascondeva, e si guardò intorno in modo da assicurarsi di essere salvo.
Il suo cuore mancò di un battito.
A  pochi passi da lui una bellissima ragazza, parlava timidamente con sua sorella.
Rimase incantato, arrossendo, non sembrava altezzosa come le altre.
Anzi sembrava insicura e di non essere a suo agio a quel ballo, come lui d’altronde.
Era perfetta, dalla punta dei capelli dorati al più nascosto centimetro del suo corpo.
Il ragazzo ne era certo.
I loro occhi si incontrarono.
Light le sorrise e le fece un inchino.
La vide arrossire e abbozzare un sorriso impacciata, mentre giocava nervosa con l’estremità di una manica del suo vestito.
Sebastian gli fu accanto, informandolo che sua madre lo stava cercando.
Light zittì il suo servitore, continuando a guardare estasiato la ragazza.
Notò che anche lei non riusciva a non guardarlo.
<< Mio signore, vi sentite bene? >>.
Light afferrò Sebastian per un braccio:
<< Magnificamente. Mai sentito meglio! Devo conoscerla. >>,
<< Oh! >> sorrise Sebastian, << Non mi dite che una di queste splendide dame vi interessa! >>,
<< La più bella di tutte! Tra tutte le fanciulle che mi hanno presentato stasera, i miei genitori si sono dimenticati di lei. >>,
<< Forse è solo questione di tempo. >> osservò il servitore,
<< Sebastian io non posso aspettare. Mi presenterò io stesso a lei. >> sorrise il giovane,
<< Siete impaziente a quanto vedo. E’ davvero così bella? >>.
<< Dimmi che la vedi anche tu. Non mi sembra vero! E’ troppo bella, troppo meravigliosa per questa terra! E’ eterea. >>,
<< Potete mostrarmela? >>. 
Gli indicò con discrezione la ragazza dai capelli d’oro che lo aveva conquistato, dicendogli di esprimere un parere.
Sebastian sgranò gli occhi, incredulo.
<< Il mio cuore non ha mai amato e lo sai. Ma come avrebbe potuto, se non ha mai conosciuto la bellezza fino ad ora? >>.
Il servitore guardò le due fanciulle che stavano parlando con Sayu.
<< La ragazza con l’abito blu accanto a vostra sorella? >>,
<< No! La dama bionda. >>,
Sebastian lo guardò:
<< Intendete la ragazza con il vestito color avorio, la treccia, e la collana verde? >>,
<< Esatto. E’ splendida non trovi? Devo conoscerla! Sembra così diversa dalle altre. >> si passò una mano tra i capelli, sorridendo,
<< Forse perché lo è. >> mormorò il moro, titubante ma allo stesso tempo curioso e divertito.
<< La conosci? Come si chiama? >> chiese Light,
<< Misa. >>.
Light guardò di nuovo la ragazza, era deciso a farsi avanti.
<< E’ ancora più bella del solito, non mi sorprende che la sua bellezza vi abbia ridotto in questo stato. >>,
<< E’ un bel nome ‘Misa’. Non trovi? Perfetto, ho trovato la mia sposa! E saranno soddisfatti anche i miei. >> sorrise felice,
<< Non ne sarei tanto sicuro. >>,
<< Che intendi? >>.
Sebastian non voleva deludere il suo padrone, ma Light aveva il diritto di sapere.
<< Misa è la nuova serva di vostra sorella. >>.
Light mormorò un ‘davvero?’, Sebastian annuì.
Il ragazzo si voltò a guardare di nuovo Misa, sentendo il cuore esplodergli nel petto.
Le sorrise di nuovo, facendo imporporare di nuovo le candide e belle gote di lei.
<< Avevo la mia futura sposa sotto il mio stesso tetto, e non l’ho mai incontrata. Sono uno stupido. >>.
Sebastian guardò il suo padrone stupito.
A Light non importava un fico secco della classe sociale della fanciulla, era deciso a conquistarla e a farla diventare sua moglie.
Con passo svelto, si diresse verso di lei seguito da Sebastian.
Misa tremò vedendo il ragazzo.
Il cuore iniziò a martellarle nel petto e le sue mani a sudare.
Le mancava il respiro, il corsetto sembrava opprimerla.
Perché un giovane così bello si interessava a lei?
“Forse sono paranoica. Impossibile stesse sorridendo a me. Non viene qui per me.”.
 Il giovane invece le fu accanto e fece un inchino, lei ricambiò con una riverenza.
Light le prese la mano e ne baciò il torso.
Misa avvampò.
<< Perdonatemi, dovevo presentarmi alla dama più bella del ballo. Mi chiamo Light. >>.
Sayu si portò una mano sulle labbra, e guardò la scena interessata.
Misa distolse lo sguardo dagli occhi magnetici del giovane.
<< Misa. Io non .. Perdonatemi, io non sono chi crediate che io sia. >>,
<< E’ buona educazione salutare. >> rise Sayu, << O siete troppo occupato a guardare una simile bellezza? >>,
<< Perdonatemi, sorella. >> sorrise Light baciandole la guancia.
“ Sorella?? E’ il figlio del conte?”.
Misa incrociò le mani sul petto, era disdicevole provare simili sensazioni verso il proprio padrone.
Cercò di non guardarlo, arrossendo violentemente.
<< Siete silenziosa, qualcosa non va? >>.
Misa scosse la testa.
<< Non sembra. >> sorrise dolcemente il ragazzo.
La ragazza iniziò a torturarsi la treccia e a mordersi il labbro, nervosa.
Si impose di smettere, non era appropriato.
<< Mio signore, perdoni il mio comportamento. >> disse abbassando la testa,
<< Non avete nulla di cui scusarvi. >>.
Il giovane le sollevò il viso con una mano, e la guardò negli occhi azzurri come due lapislazzuli.
Misa arrossì violentemente.
<< Fratello state importunando la mia domestica. >> gli disse ridendo sottovoce, in modo che potessero udire solo lui e la sua serva.
<< Le mie scuse, anche se non sono per niente dispiaciuto. >> rise.
<< Signorina, vi … ho bisogno di un po’ d’aria fresca. Vi spiace? >>.
Sayu annuì e la ragazza si congedò con una riverenza e si avviò a passo svelto verso la porta.
Uscì in giardino, respirando a pieni polmoni e cercando di calmarsi.
Si sedette su una panca di pietra, stringendo nei pugni la stoffa della gonna.
Non riusciva a non pensare a quegli occhi, a lui.
Arrossì, guardando il torso della mano che lui le aveva baciato.
Si rimproverò, non doveva provare simili cose.
Lui era il suo padrone e lei una domestica.
Un fruscio la fece sussultare.
Si voltò e vide il giovane ragazzo in piedi, poco distante da lei.
Lo guardò stupita, ricevendo in cambio un sorriso.
<< Siete qui. >>,
<< Sono qui. >> ripeté la ragazza, distogliendo lo sguardo.
<< Mi sono preoccupato. >> si avvicinò, << State bene? >>,
Misa si alzò annuendo e fece una riverenza:
<< Si, ho solo bisogno di riposo. Perdonatemi, vado a chiedere alla mia padrona se posso ritirarmi. >>,
<< Aspettate, vi prego. Perché fuggite? >> esclamò Light, afferrandole delicatamente un polso e fermandola,
<< Perdonatemi, non è come pensate. >> disse la fanciulla tenendo lo sguardo basso, aspettando che il figlio del conte ritraesse la sua mano.
Era agitata, quel tocco così delicato bruciava come il fuoco.
Cercò di tranquillizzarsi, senza successo.
Light la lasciò andare malvolentieri e le si avvicinò, sorridendole debolmente.
Misa si spostò una ciocca ribelle dietro l’orecchio, arrossendo.
Più lui si avvicinava, più la ragazza indietreggiava.
<< Non dite che non state fuggendo da me, quando è palese. Avete forse paura di me? >>,
Misa scosse la testa:
<< Io, non dovrei essere qui con voi. >>,
<< Eppure siete qui, con me. Voglio solo parlare. Non farei mai nulla che possa arrecarvi disagio, o danno. Mi piacerebbe conoscervi meglio. >>,
<< Non c’è nulla da sapere su di me. Non ho nulla di interessante. >>,
<< Lasciate che sia io a giudicare, vi prego. >>.
Misa sospirò, raccontandogli le sue misere origini.
Figlia di una contadina, amante della natura e del ricamo, non aveva un cognome, lavorava da circa dodici anni, ovvero da quando ne aveva compiuti otto … nulla di speciale insomma, eppure il ragazzo la ascoltava con attenzione e interesse.
<< Penso che siate interessante. >> esordì il ragazzo sorridendole, << Ho conosciuto molte fanciulle noiose, voi non siete tra queste. >>.
Misa arrossì, ringraziandolo.
Light le prese la mano, lei lo lasciò fare all’inizio poi si ritrasse.
<< Perdonate la mia scortesia, io devo andare. >> esclamò alzandosi e facendo una riverenza veloce scappò via prima che il ragazzo potesse fermarla.
Light la guardò allontanarsi, sorridendo dolcemente.
Non era deciso ad arrendersi, non si perse d’animo.
Avrebbe affrontato anche le fiamme dell’inferno, se fosse servito ad averla.
 
Sebastian aprì le tende della stanza del suo padrone, in modo che la luce di quel nuovo mattino illuminasse l’ambiente.
Fu sorpreso dal trovare Light sveglio.
Lo salutò con un inchino, posando il vassoio con la colazione sulla scrivania.
Light rifiutò quelle prelibatezze, il servitore gli chiese se si sentisse bene.
<< Magnificamente, Sebastian. Chi ha bisogno di mangiare quando ci sono cose più importanti? >>,
<< Del tipo? Siete mattiniero e pieno di energie a quanto vedo. >>,
<< Tipo ordinarti di mandarle da parte mia un mazzo dei fiori più belli che riesci a trovare. Non credo sarà difficile per te. Non ho chiuso occhio, ho pensato a lei. E’ bellissima, ed è così … vera. >> sorrise estasiato.
Sebastian sorrise gentilmente, era la prima volta che vedeva il suo padrone in quello stato e la cosa lo inteneriva.
Lo informò che gli avrebbe obbedito, e riuscì ad invogliarlo a mangiare qualcosa.
A suo parere doveva essere in forze se voleva conquistare la fanciulla che amava.
Fece un inchino e, dopo aver ricevuto una moneta d’oro, si recò in giardino, informando uno dei giardinieri che il padrone desiderava un mazzo di fiori freschi.
Aggiunse che aveva richiesto i fiori più belli del giardino.
Un uomo curvo e stempiato creò una bellissima composizione di gigli, rose bianche e rosse ed iris.
La porse al servitore, che gli diede la moneta in cambio del suo silenzio riguardo alla faccenda.
Il giardiniere accettò il compenso e le condizioni e salutò Sebastian con un sorriso.
Il servitore bussò alla porta della stanza di Misa, ma non la trovò.
Immaginò si trovasse nelle stanze di Sayu.
Stava per entrare quando udì dei passi, e voltandosi vide Misa accompagnata da Sayu.
Sebastian sorrise alla bionda e le si avvicinò, porgendole il mazzo di fiori.
Misa arrossì, guardandolo stupita.
<< Sebastian, una dichiarazione a Misa? >> sghignazzò Sayu,
<< Signorina io sono solo un semplice messaggero. >> sorrise inchinandosi, << Misa, un cuore innamorato vi manda questi fiori. Un piccolo gesto per far breccia nel vostro. Vi basti sapere che non è il tipo da fare certe cose, quindi dovete interessargli davvero molto. >> ammiccò l’uomo.
La fanciulla prese i fiori e sentì il cuore batterle forte, aveva un’idea riguardo al mittente ma non voleva osare pensarlo.
<< Chi li manda? >> chiese Sayu incuriosita,
<< Signorina purtroppo non posso rivelarvelo. E’ qualcuno il cui cuore è stato subito rapito da questa dolce ragazza. >> mormorò posandosi due dita sulle labbra, in modo da far intendere che le sue labbra fossero cucite.
Sayu rifletté.
Capì di chi Sebastian stava parlando, ma non ne era certa.
<< E’ stato mio fratello? Non è vero? >> azzardò, sorridendo << Andiamo, a me puoi dirlo. Ho visto come guardava Misa ieri sera. Giuro, che non dirò niente a nessuno. >>,
Sebastian cercò di dissuaderla ma dopo molte insistenze dovette rivelarglielo.
Sayu emise un gridolino gioioso:
<< Come sono belli! E’ innamorato di te, Misa. >>.
Misa scosse la testa affermando che non poteva essere possibile, che era un equivoco e quindi non avrebbe mai potuto accettare quel dono.
<< Misa, accettali. Non vorrai arrecargli questo dispiacere. >>,
la ragazza si morse il labbro inferiore:
<< Ma io non posso, perché .. >> non riuscì a finire la frase che Sayu le aveva tolto il mazzo di mano ed era entrata nella sua camera.
<< Li accetta. >> disse mettendo i fiori in un vaso con dell’acqua pulita, << Misa, questi fiori rendono la tua stanza ancora più bella. >>,
<< Ma signorina... >> cercò di protestare la serva,
<< Niente, ma. Sono solo fiori dopotutto. E’ la prima volta che mio fratello si interessa a qualcuno, non voglio che tu lo ferisca rifiutandoli. >>.
Misa annuì.
Sayu sorrise vittoriosa e aggiunse:
<< E poi non credo che Light ti sia indifferente. >>.
Misa arrossì ancora di più, l’imbarazzo le impedì di replicare.
Quindi la fanciulla decise di cambiare argomento, sperando di distogliere l’attenzione della contessina dal suo silenzio colpevole, avvicinandosi ai fiori ed esaltandone la bellezza.
Sayu incrociò le braccia fingendo un broncio:
<< So cosa stai cercando di fare. >>
<< Io … signorina, nulla. >>
<< Ti ho fatto una domanda. >> insisté.
Sebastian osservò la scena divertito, poi notando l’imbarazzo della fanciulla decise di intervenire.
Informò Sayu di aver preparato un’ottima crostata di pesche e le propose di correre in cucina.
Avrebbe potuto mangiarne a sazietà.
Alla contessina si illuminarono gli occhi, in quanto era la sua preferita, congedò i due servi e corse via entusiasta al pensiero di addentare quella prelibatezza.
Sebastian, rimasto solo con Misa, sorrise alla fanciulla e le fece un inchino:
<< Avete un messaggio per il mio padrone? >>,
Misa arrossì mordendosi il labbro e annuendo.
<< Ditegli che lo ringrazio, con tutto il cuore. Ma vi prego, cercate di dissuaderlo. E’ una follia, non sono degna delle sue attenzioni. Ditegli di dimenticarmi. >> mormorò flebilmente, con un groppo in gola.
Avrebbe voluto accettare l’amore del giovane con tutto il cuore, ma non poteva e non doveva permetterselo.
Sebastian annuì, sorridendo debolmente.
Triste di dover portare una simile notizia al suo padrone.
 
<< Che significa ‘Non porto buone notizie’? >> mormorò Light, macchiando la pergamena con l’inchiostro.
Sebastian gli raccontò tutto, senza omettere nulla fino all’ultima parola della ragazza.
Il giovane ascoltò tutto senza interromperlo, ripetendo ‘Ditegli di dimenticarmi, ha detto.’.
Un velo di tristezza si fece largo sul suo volto, ma poi tirò un profondo respiro e afferrò una pergamena nuova.
Intinse la piuma nel calamaio e iniziò a scrivere meticolosamente.
Chiuse la lettera, marchiandola con il sigillo della loro famiglia e la sventolò in modo da far asciugare la cera che impediva a chiunque di aprirla oltre al destinatario.
Sorrise, sotto lo sguardo divertito del suo servitore informandolo che non si sarebbe arreso.
Che il respingere lui e le sue attenzioni da parte della fanciulla, non faceva altro che renderlo più combattivo ed alimentare i suoi sentimenti per lei e la voglia di averla.
Si alzò sistemandosi la giacca blu e il bavero bianco e passandosi una mano tra i capelli sorrise al brivido della sfida che Misa non sapeva di avergli lanciato.
Se lei era decisa a seguire l’etichetta e gli usi delle classi sociali, di cui a Light non importava un fico secco, egli le avrebbe fatto cambiare idea ,dimostrandole che l’amore non può essere dettato da un matrimonio combinato e da una posizione nella società.
Mise la lettera in tasca e uscì dalla sua stanza.
Con passo deciso raggiunse l’alloggio della serva e bussò gentilmente alla porta.
Quest’ultima si aprì e, felice, trovò l’oggetto dei suoi desideri che lo guardava stupita.
Misa arrossì, tentò di schiudere le labbra per dire qualcosa senza riuscirci.
Light le sorrise dolcemente, guardando quei dolci petali di rose che tremavano e dai quali non usciva alcun suono.
Fece un inchino alla fanciulla e le prese la mano per baciarne il torso.
Misa sentì il cuore esploderle nel petto e si vergognò per la prima volta degli stracci che indossava.
Il giovane tirò fuori la lettera dalla tasca e la porse a Misa.
Quest’ultima la prese, tremando e balbettò:
<< Ma io… avevo detto a Sebastian di … >>
<< Lo so, mi ha riferito tutto. Ma non ho intenzione di rassegnarmi, voglio aprirvi e donarvi il mio cuore. Vi prego di leggere queste poche righe che ho scritto personalmente e ispirate da voi, la mia musa. >>.
La fanciulla si sentì mancare, ma cercò di non mostrarlo.
Ringraziò il suo padrone con un sorriso e chiese il permesso di ritirarsi.
Light annuì e la lasciò sola, felice di averla colpita.
Lo aveva notato, era sicuro che lei lo amasse tanto quanto lui amava lei nonostante la sua apparente riluttanza.
Misa rientrò nella sua stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Si appoggiò ad essa, accasciandosi lentamente al suolo e stringendo la lettera al petto come se fosse il più ricco dei tesori.
Chiuse gli occhi, le sue gote avvamparono e per un momento dimenticò tutto, sorridendo.
Aprì la lettera e lesse:
 
‘Misa, voi mi siete molto cara. Ormai lo avrete capito che il mio cuore vi appartiene.
Sono innamorato di voi, non lo nego.
Sono stato rapito dal vostro sguardo, quando mi sono avvicinato ho capito di essere perduto e di non volere nessun altra al mio fianco.
Questi sentimenti, l’affetto che provo verso di voi spero sia lo stesso che nutrite voi nei miei confronti.
Mai avevo posato i miei occhi su una fanciulla, prima d’ora.
Vi stavo aspettando, vi ho attesa tutto questo tempo ed ora che siete giunta non ho intenzione di darmi per vinto.
Lotterò con tutto me stesso, pur di fare di voi mia moglie.
Vi prego di avere cura del mio amore, di non disprezzarlo e di lasciarmi alla mia sofferenza nel caso non mi ricambiaste.
Ma se mi amate, non lasciatevi frenare da nulla.
Io non lo farò.
 
Per sempre vostro innamorato e devoto servitore,
 
Light Yagami’.
 
 
Misa sorrise, felice che il giovane conte fosse innamorato di lei, anche se non riusciva a comprendere come un ragazzo così bello, colto e facoltoso potesse provare dell’interesse per una misera serva come lei.
Si guardò allo specchio: i capelli leggermente arruffati le guance e le labbra rosee, i poveri abiti, le mani ruvide a causa del lavoro.
Era bella, ma non aveva nulla a che fare con le nobildonne dell’epoca.
Il suo sorriso scomparve ed un velo di tristezza scese a coprirle il volto.
Sicuramente il conte e la contessa Yagami non sarebbero stati di certo contenti se il loro primogenito la avesse presa in sposa.
Lui meritava di meglio di una giovane dalle povere origini, proveniente da un mondo opposto dal suo.
Triste, ricacciò indietro le lacrime, cercando di ignorare il nodo che le affliggeva la gola.
Avrebbe dovuto dimenticare Light ed i suoi sentimenti per lui.
Per il bene del ragazzo decise di restare al suo posto, rifiutando le attenzioni che lui le rivolgeva.
 
Seduta con la contessina in giardino, Misa era intenta a ricamare.
C’era un bel sole, il suo calore era piacevole sulla pelle.
<< Ahio! >> strillò Sayu, portandosi il dito punto alle labbra, << Non sopporto gli aghi, ma a cosa serve imparare a ricamare? Basta che ordini a qualcuno di farlo al mio posto! >>.
Misa si avvicinò alla padroncina, prendendole il dito tra le mani per  massaggiarglielo e sorrise dolcemente.
Sayu ricambiò il sorriso, mormorando un ‘va meglio’.
<< Beh, ricamare è una delle cose che servirà a fare di voi una brava sposa. Questo è ciò che ha detto la vostra educatrice. >> esclamò Misa che, sistemandosi l’ampia gonna marrone, si risedette al suo posto.
<< Ma cosa vuoi che ne sappia lei. Non ha marito. >> sbottò la contessina, strappando un sorriso alla sua serva che intanto aveva ripreso a ricamare.
<< Non avete tutti i torti. Ma purtroppo, spesso siamo costretti da altri a fare cose che non ci piacciono o non vorremmo fare. >>.
‘Come rinnegare i miei sentimenti per Light.’ pensò ed il sorriso scomparve dal suo volto, rabbuiandosi.
Un rumore di passi fece voltare le due fanciulle, Sebastian sorridendo fece un inchino e posò sul tavolino in vimini, posto tra le sedie delle due ragazze, un vassoio con delle tazze da tè e dei biscotti.
Sayu si illuminò e, posando il telaio tondo da ricamo sulle ginocchia, prese una tazza di tè ed un biscotto, invitando Misa a fare lo stesso.
<< Sebastian, ti unisci a noi? >> mormorò Sayu, notando la terza tazza sul vassoio.
Sebastian sorrise, scuotendo la testa.
<< Non io, il padroncino Light. >> le informò.
Il giovane non tardò ad arrivare, fiero nel suo completo nero dal bavero bianco.
Sorrise ad entrambe le fanciulle, baciando ad ognuna il torso della mano.
<< Sorella, siete raggiante oggi e voi, Misa, siete ancora più bella del solito. La vostra bellezza oscura anche una giornata luminosa come questa. >>.
Misa arrossì ringraziandolo, per poco la tazza non le cadde dalle mani.
 Light afferrò la sua tazza di tè e chiese a Sebastian se il suo cavallo fosse pronto.
Sebastian annuì, dicendo che avrebbe ordinato allo stalliere di portare il cavallo dal suo padrone.
Light sussurrò al suo servitore di portare due cavalli, quest’ultimo acconsentì e si dileguò alla ricerca dello stalliere.
<< Sapete cavalcare, mia signora? >> sorrise il giovane, sorseggiando il suo tè.
Sayu alzò un sopracciglio, confusa:
<< Fratello sapete benissimo che non sono molto brava. >>
<< Si, lo so sorellina. La mia domanda era rivolta a Misa. >>.
Misa sussultò, ‘mia signora’?
La fanciulla, rimasta senza parole, si limitò a scuotere la testa.
<< Peccato, dopo un ottimo tè una cavalcata è l’ideale. Speravo poteste accompagnarmi. Però, a tutto c’è una soluzione, non temete. >>.
<< Siete molto gentile, ma io … >> iniziò la ragazza, cercando di rifiutare cordialmente l’invito, ma venne interrotta dalla contessina che finì la frase per lei.
<< Accetta. Vero, Misa? >> esclamò Sayu guardando la serva con un sorriso, poi aggiunse sussurrando << Mia cara, prima di imparare a ricamare per diventare una brava sposa, devi prima conoscere lo sposo a mio parere. >>.
Misa arrossì, schiuse le labbra per ribattere ma, di fronte alla determinazione e all’euforia della sua padroncina, non osò proferir parola.
Sebastian li raggiunse insieme allo stalliere ed ai due cavalli.
Light sorrise, tendendo la mano alla donna dei suoi sogni:
<< Milady. Concedetemi, vi prego, l’onore di cavalcare insieme. >>.
La fanciulla annuì e prese la mano del giovane, quel tocco così leggero le provocò non pochi brividi.
Misa lasciò che Light la afferrasse per i fianchi e la aiutasse a montare a cavallo, raggiungendola subito dopo, sedendosi dietro di lei.
La ragazza si sentì mancare, lui le era vicino, troppo vicino… ma tentò di nasconderlo voltandosi e regalando a Light un ampio e dolce sorriso.
Il cuore del ragazzo mancò di un battito, ma ricambiò il sorriso.
La trovò bella come non mai, avrebbe passato ore perdendosi negli occhi di lei, avrebbe venduto l’anima al diavolo, per un suo bacio.
Un leggero colpo di tosse lo ridestò da quei dolci pensieri.
Sebastian e Sayu, montati sull’altro cavallo, sorrisero.
<< Allora, fratello, vogliamo andare? O avete bisogno di qualche minuto per ammirare ancora Misa? >>,
<< Vi prego di perdonarmi, sorella. Sono un uomo fortunato, avrò tutto il tempo per ammirare la sua bellezza. Anche se non basterebbe una vita, in quanto non è immensa come lo splendore della fanciulla con la quale ho il privilegio di cavalcare. >> rise Light.
Misa arrossì, spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
La risposta di suo fratello la divertì non poco, così decise di punzecchiarlo ancora:
<< Non pensavo foste così romantico, fratello mio. Direi, quasi poetico. >>
<< Impossibile non esserlo con una tale musa ispiratrice. >>.
Sayu rise, Misa avrebbe voluto dire qualcosa ma l’agitazione fu sua nemica, in quanto riuscì soltanto a ringraziare, balbettando, il ragazzo.
 

Nota dell'autrice: Salve! Sono tornata con un'altra long, spero vi piaccia.
Prometto che aggiornerò 'Sakura College' presto.
Un abbraccio,
Daenerys
  
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