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Autore: QueenMorningstar    02/07/2019    1 recensioni
La giovane cacciatrice era seduta in un angolo in un pub e stava leggendo un vecchio quaderno pieno di appunti scritti tutti fitti. Suo nonno era morto pochi mesi prima lasciandole in eredità solo quel testo e una lettera che le diceva di continuare con gli 'affari di famiglia'.
Genere: Dark, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester, Impala, Sam Winchester
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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La giovane cacciatrice era seduta in un angolo in un pub e stava leggendo un vecchio quaderno pieno di appunti scritti tutti fitti. Suo nonno era morto pochi mesi prima lasciandole in eredità solo quel testo e una lettera che le diceva di continuare con gli 'affari di famiglia'. "Cazzo! Non capisco un cazzo di tutta sta roba! 'Leggi il quaderno, è spiegato tutto là.'" pensò Ellie nervosa ricordando le parole del nonno. "'Non avrai alcun problema. Se ti serve una mano chiama questo numero'". Sbatté il quaderno sul tavolo con una mezza bestemmia facendo voltare i pochi avventori del locale. "Sì, come no! Proviamo a chiamare sto numero..." disse seccata. Compose il numero, ripose il quaderno nello zaino e uscì. Dopo un paio di squilli una profonda voce maschile risponde "Pronto?" "Uhm... mio nonno, Vincent Morrigan, mi ha detto di chiamare questo numero se avessi avuto bisogno di aiuto... Sei John Winchester?" disse con voce leggermente titubante. "No, John Winchester è morto... io sono Dean, suo figlio. Tu chi sei e cosa ti serve?" "Sono la nipote di Vincent, Ellie Woods. C'è un problema con una strega qui a Decatur. Il nonno mi ha lasciato un quaderno coi suoi appunti di caccia, ma non ci capisco niente, altrimenti..." rispose mangiandosi le parole dall'ansia, non le piaceva parlare al telefono. "Ok, ok, calma. Innanzitutto noi non aiutiamo tutti quelli che ci chiamano. Hai detto di essere la nipote di Vincent Morrigan, giusto? Dovresti essere addestrata a dovere." rispose seccato. "Senti coso, intanto ti calmi!" esclamò con spocchia. "Qui stanno morendo persone! Un vero cacciatore mi aiuterebbe. Mi avevano parlato bene di John Winchester, ma a quanto pare il frutto è caduto lontano dall'albero..." Dall'altro capo del telefono ci fu un attimo di silenzio, seguito da una risata in crescendo. "Hey, sono Sam Winchester. Dove hai detto che ti trovi?" "Oh! Finalmente qualcuno di educato! Sono a Decatur, Illinois, al Soy City Motel sulla Eldorado" "Ok saremo lì domani" "Va bene... a domani..." chiuse la chiamata. "Speriamo che non siano tutti stronzi come sto Dean o giuro che cambio lavoro" pensò Ellie entrando nella sua stanza. Posate le chiavi e lo zaino, si lanciò sul letto, dove si addormentò in pochi attimi. Dean si gira verso il fratello che ancora ridacchiava. "Sammy, noi due dobbiamo parlare..." disse serio. “Se c'è qualcuno in difficoltà noi lo aiutiamo...". Si fa ancora più serio del fratello "Senza discutere" aggiunse. Dean sbuffò e mise in moto l'Impala. "Dove hai detto che si trova?" "Illinois. Ci aspetta una lunga nottata" rispose Sam allacciandosi la cintura. Arrivati al parcheggio davanti al motel di primo mattino, Dean uscì dall'auto e chiamò Ellie per avvisarla del loro arrivo. Uno squillo, due squilli, tre... "Merda! Chi è?!" "Buongiorno, principessa, sono Dean, siamo nel parcheggio del motel. Hai intenzione di uscire o hai risolto magicamente il problema sta notte?" La porta dell'hotel si spalancò con violenza e ne uscì una ragazza sulla ventina coi vestiti stropicciati e i capelli scompigliati, che si diresse verso l'unica persona col telefono in mano. "Hai idea di che ore siano?!" urlò con ancora la chiamata aperta, avvicinandosi come un treno. "Buongiorno anche a te" rispose. "Tu devi essere Ellie" aggiunse. Gli piantò un indice nel petto "Suppongo dalla stronzaggine che tu sia Dean, il fratello sbagliato..." "Hey, sentimi bene, ragazzina!" cercò di prenderla per il braccio, ma lei si allontanò e diede la schiena. "Datemi il tempo di pisciare. Aspettatemi lì" indicò il pub oltre la strada e rientrò sbattendo la porta. I due fratelli entrano nel pub e prendono posto. "Quindi questa è Ellie..." disse Dean mandando via la cameriera. "Già! A parte i capelli scompigliati è carina" rispose Sam stuzzicandolo. "E' una ragazzina! Ed ha un pessimo carattere..." "Hai cominciato tu a provocarla..." "Non è vero!" "Si che lo è..." "Beh, forse..." concluse Dean. "Chissà quanto ci farà aspettare..." sbuffò. Sam alzò lo sguardo oltre le sue spalle "E' dietro di me, vero?". Il fratello annuì. Ellie, braccia conserte, andò a sedersi accanto a quest'ultimo fissando in cagnesco Dean. "Hai detto che tuo nonno è morto." iniziò Sam. "Com'è successo?" Lo sguardo di Ellie si fece più triste "Due mesi fa abbiamo sentito di attacchi da parte di un wendigo. Siamo andati a stanarlo, ma ci ha teso una trappola... Gli ho infilato una torcia nel culo... letteralmente... nel mentre che... stava facendo a pezzi il nonno..." I Winchester rimasero a bocca aperta. "Ci... dispiace" abbassarono lo sguardo. Sapevano bene cosa significava perdere un proprio caro per via di qualche creatura, davanti ai propri occhi poi... "Beh sei giovane. Cosa avrai? 18? 19 anni? Puoi fare una vita normale, trovarti un ragazzo, un lavoro qualsiasi... non sei obbligata a vivere così..." insistette Dean. "No, non posso! I miei genitori sono scomparsi, probabilmente uccisi molti anni fa. Mio nonno mi ha cresciuta da allora, formandomi come cacciatrice - anche se ammetto di non essere stata molto diligente... ed è stato ammazzato davanti ai miei occhi. Non ho intenzione di lasciar perdere. Non lo faccio per vendetta, ma per principio. Voi cosa fareste al posto mio?" disse decisa. "Tu... cosa faresti?" guardò Dean dritto negli occhi. Calò un silenzio carico di tensione. "E comunque ho 23 anni, non sono una ragazzina!". Dean cambiò espressione di colpo divenne più attenta e interessata "Uhm, beh Ellie..." intervenne Sam, anche per distrarre il fratello. "Dicevi che ci sono delle vittime qui. Ne conosci la causa?" "Una strega, a quanto pare. Ho già trovato due di questi..." tira fuori quel che restava di due sacchettini per maledizioni "Ora però non so come procedere... sul libro non trovo nulla per individuare una strega... ho provato a fare qualche domanda in giro, ma non riesco a farmi prendere sul serio... nemmeno con un distintivo..." Dean ridacchiò "Beh, magari sembri troppo giovane per essere uno sbirro" Sam gli tirò un calcio sotto il tavolo dicendo "Beh, magari è solo l'atteggiamento che metti..." Ellie sbuffò. "Dai, ti aiuteremo. Andiamo insieme e vediamo cosa possiamo fare." "Ok..." Ellie si alza. "Allora vado a cambiarmi e a mettermi qualcosa che sembri una divisa..." disse indicando il suo vestiario: una felpa nera, jeans bordeaux e anfibi. "Venite pure in stanza, così vi riposate un po'". La stanza era spoglia. Se non fosse stato per il borsone da viaggio e il letto sfatto l'avrebbero presa per disabitata. "Mettetevi comodi" disse lei prendendo due birre da sotto il letto e passandogliele ai due. "Grazie." disse Sam stappandola. "Ti tratti bene, eh?" disse invece Dean leggendo la marca della birra. "Roba pregiata, alta qualità" la stappò. "Beh, se voglio bere birra, che sia vera birra e non piscio di cane, non ti pare?" si tolse la felpa. "Mi sembra giusto." Dean bevve un sorso scambiandosi un'occhiata col fratello. "Hey Sam, passami la camicia bianca, nella borsa." "Aspetta, non vorrai mica cambiarti qui davanti..." esclamò Sam quando si rese conto che Ellie era in reggiseno e mutande. "Oh, non dirmi che non hai mai visto una ragazza in intimo che non ti crede nessuno, Sam!" disse lei andandosi a prendere la camicia da sola e indossandola. Dean ridacchiò. "FBI o DPD?" aggiunse Ellie cercando i distintivi in una scatola. "FBI, sono più rispettati" disse Dean "Ok" buttò l'altro distintivo nella scatola e si mise quello giusto nel taschino della camicia. Si infila i pantaloni e un paio di scarpe nere "Sono pronta, andiamo." Passarono la mattinata ad indagare cercando informazioni per tutta la città. All'ora di pranzo decisero di fare una pausa in un pub dall'altra parte della città. Dopo un pasto leggero e cinque birre, Ellie flirtava senza vergogna con Dean. L'Alcool le aveva tolto quel poco di dignità che aveva. Sam, mantenutosi sobrio, si divertiva a vederli così rilassati, cosa che non capitava spesso durante una caccia. Ad un certo punto Ellie guardò Sam e gli puntò un dito contro. "Tu saresti perfetto per la mia sorellina!" "Hai una sorella?" domandò. "Beh, tecnicamente è mia cugina ma è come una sorella per me.". Si rivolse alla cameriera "Un altro giro in onore alla mia sorellina!". ----- Usciti dal locale qualche ora più tardi, Dean appena brilloccio guidava Ellie, che era barcollante, con un braccio attorno le spalle verso la macchina, a cui Sam aveva appena aperto il portello. "Forse non è stata una buona idea lasciarla bere così tanto..." disse Dean al fratello. "Forse no..." rispose ridacchiando. Ellie si aggrappò su Dean, che la stava aiutando a salire, trascinandolo con sé sul sedile posteriore. "...Credo che resterò dietro..." disse Dean facendo il vago. Sam chiuse le portiere sospirando, si mise al volante e partirono verso il motel. D'un tratto iniziarono a sentirsi rumori viscidi. Sam spostò lo specchietto, accese la radio ed alzò il volume... non voleva sapere cosa stava succedendo lì dietro... Arrivati all'hotel... "Hey, piccioncini! Siamo arrivati!" avvisò Sam spegnendo la macchina. Ellie uscì, mise una mano in una tasca e tirò fuori la chiave. Sam sospirò quando vide che aveva difficoltà a centrare la serratura. "Permetti?" Ellie gli diede la chiave riluttante. Aperta la porta, Ellie si lanciò sul letto e lì si addormentò. Dean scese dall'auto dopo qualche minuto, schiarendosi la voce con fare vago... "Tutto bene Dean?" chiese Sam "Ah? Sì sì..." lo raggiunse. "Pensavo di restare con lei stasera..." "Non avevi detto che era solo una ragazzina?" "Cos'hai capito?! Voglio solo proteggerla nel caso la strega la trovi..." rispose Dean teatralmente "Non è in grado di difendersi in quello stato..." Sam stava per dire qualcosa ma Dean gli chiuse la porta in faccia. Sospirò, andò a prendere tutto il frutto dell'indagine mattutina e si mise al lavoro nella sua stanza. "Buongiorno Illinois! Sono le 8.00 del mattino ed è una bellissima giornata di sole! ..." urlò gioiosa la voce alla radio-sveglia. "Sammy, spegni quel maledetto affare!" mugugnò Dean. "Ma stai zitto..." rispose una voce impastata, femminile, che sicuramente non era di Sam. La radio-sveglia venne spenta. Dean si girò nel letto e si ritrovò una massa di capelli rossi. Di colpo si mise seduto sul letto e si ricompose. "Buongiorno, Ellie". La ragazza si rese conto di aver dormito nello stesso letto con Dean e rotolò giù dal letto. "Che è successo stanotte? Non dirmi che..." esclamò imbarazzata. "No, tranquilla. Me ne ricorderei..." Bussano alla porta... "Ellie, Dean! Siete presentabili? Potete venire ad aprirmi?" Sam da fuori. Dean produsse un suono animalesco "Sì, arrivo..." aprendo la porta a un Sam sghignazzante "Buongiorno, belli addormentati!" esclamò "Cominciamo a lavorare? Vi ricordo che abbiamo una caccia da finire!" Dopo un caffé e parecchie lamentele da parte dei due, andarono nella stanza di Sam e cominciarono a lavorare. Secondo la ricostruzione delle indagini, un ragazzo una settimana prima era precipitato in un burrone in circostanze misteriose. Due giorni dopo anche il fratello e il miglior amico sono morti in modi inusuali. I sacchetti che Ellie aveva trovato nelle vicinanze dei corpi delle ultime due vittime indicano sicuramente il coinvolgimento di una strega e, come movente, la possibile vendetta per la morte della prima. Sembra, però, che quel giorno fossero usciti in quattro. Le tre vittime e una ragazza, Jenny Thompson, la migliore amica della fidanzata del ragazzo precipitato, Amanda Vee, e tutti i sospetti ricaddero su quest'ultima. Jenny potrebbe essere stata la vittima successiva. Raccolsero le loro cose e si avviarono. Ellie bussò alla porta della ragazza "Jenny?" "Chi è?" una voce da dentro piuttosto spaventata. "Sono Hannah, la cugina di Tom, ho saputo cos'è successo..." la porta si aprì e ne uscì una ragazza bionda. "Sì? Hai saputo anche delle altre mrti misteriose?" poi posò lo sguardo su Dean "Lui chi è?" "Oh, un amico, mi ha accompagnato qui. Possiamo entrare?". Dean salutò con la mano e un sorriso. "Sì certo... " la bionda si scostò dalla porta facendoli passare. Dopo essersi accomodati sul divano e aver accettato del the caldo, cominciarono a parlare dell'incidente. Ad un certo punto Dean notò che il the della ragazza stava cambiando colore. "Attenta!" urlò. Con una manata le fece cadere la tazza di mano. Il liquido rovesciatosi a terra cominciò a fumare e a corrodere il pavimento. "Fortino questo the... l'hai lasciato troppo in infusione?" Jenny guardò Ellie confusa e spaventata. "Scusa... scherzavo..." aggiunse cercando di calmare la ragazza che si stava allontanando con panico crescente. Dean nel frattempo stava cercando il sacchettino che sapeva avrebbe trovato nelle vicinanze. Lo trovò infatti, sotto al divano. "Conosci Amanda Vee, la fidanzata di Tom?" "S... sì!" rispose tremante Jenny. "Quanto bene la conosci? Sai per caso se è immischiata nel soprannaturale o cose del genere?" "Beh... so che le piace quel genere di film e romanzi..." li guarda. "Pensate sia stata lei?" "Lo scopriremo. Sai dove abita?" le chiese Dean. "In fondo la strada, la casa sull'angolo." indicò con un gesto della testa la direzione. "Vado da solo, Ellie. In fondo è solo una ragazza. Tu resta qui e prenditi cura di lei." Ellie assentì con la testa ed accompagno Jenny a sedersi sul divano. ----- Sam arrivò alla casa della presunta strega, bussò ma non ottenne risposta. Scassinò la serratura con una forcina ed entrò lentamente, pistola in mano. "Amanda ci sei?" non ottenne risposta. Vide una luce flebile provenire da una porta accostata. La aprì. Si trovò davanti la ragazza in ginocchio a terra, in mezzo ad un cerchio magico disegnato sul pavimento circondata da candele che mormorava parole sconnesse. Davanti a lei un libro aperto. "Alzati da lì ed allontanati da quel libro!" le intimò puntandole la pistola. La ragazza urlò, si alzò di scatto e si infilò nel letto. "Ti prego non farmi del male!" supplicò spaventata. "Hai idea con cosa tu stia giocando?" prese il libro da terra pense le candele. "Hanno ucciso il mio ragazzo! Volevo solo giustizia!" "Non è così che si ottiene giustizia! Hai rischiato molto!" cancellò parte del cerchio a terra. "Il tuo ragazzo non aveva la cintura, gli altri sì. Tutto qua, nessuno l'ha ucciso se non la sua stessa incoscienza!" "Non è vero!! E' una bugia!" frignò la ragazza. "Cavolo, è ancora una bambina..." pensò Sam. "Senti..." mise via la pistola e si sedette sul letto. "Mi dispiace per la tua perdita. Ma d'ora in poi, fatti questo favore. Non pensare mai più di coinvolgere la magia. Non è un gioco." "Cosa mi succederà adesso?" chiese guardandolo. "Sei responsabile della morte di due persone, ma nessuno potrebbe sospettare di te. Anche nel caso lo scoprissero e ti mettessero dentro, fidati... soffriresti di meno che venendo posseduta da un demone a causa di questo!" indicò il libro. "Vai avanti. Perdona te stessa per ciò che hai fatto finora e non ripetere lo stesso errore." "Mi dispiace!!!" gli si buttò al collo piangendo. "Devi rompere il vincolo che hai creato con questo libro. Non posso distruggerlo io, devi farlo tu. Serve un rito specifico. Vammi a prendere del sale!" ----- Sam tornò a prendere Ellie e tornarono insieme al Motel. "E così tutto è risolto" disse Ellie. "Siamo arrivati in tempo... Un minuto più tardi ed avremmo avuto altre due ragazze morte ed un demone in libertà..." aggiunse Dean seriamente. "Penso che Amanda non farà più cose simili, le ho dato una bella strigliata!" "Non so se dirti che sei un bastardo o che hai fatto bene..." se la ride. Arrivati al Motel, i due fratelli prepararono le proprie cose e le montarono in auto. "Alla prossima" Sam salutò Ellie con un sorriso "Il nostro numero ce l'hai." "Certo! Grazie di tutto. Ci si vede Sam! Dean..." Ellie si diresse verso un furgoncino anni '60 arrugginito. Dean fa una smorfia rivolgendosi a Sam "Per te quella cosa parte?" Sam rimase lì a guardare incuriosito. All'improvviso, un rombo e da dietro il catorcio comparve una Harley con in sella Ellie. A Dean cadde la mascella a terra. "Beh, direi che è partita!" commentò Sam compiaciuto, guardando Ellie sfrecciar via. Si girò verso il fratello. "Stai sbavando..." "Ma smettila!" Dean si ricompose e spintonò il fratello. Ridendo, montarono sull'Impala e partirono.
   
 
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