Scritta per i prompt del
lunedì di Il giardino di Efp.
Prompt di E.M.: Foto ricordo
Fenice trascesa
Logan era seduto su un muretto
circondato da rose bianche.
Si portò il sigaro alle labbra e lo inspirò,
chiuse gli occhi ed espirò
rumorosamente.
“Non sarebbe dovuta finire
così. Sento che si è chiuso un
ciclo, come se non potessi scappare dal tempo. Odio quando mi vengono
in mente
idiozie di questo genere.
Eppure queste idee si innestano
fastidiose. Come se la mia
testa avesse dimenticato qualcosa” sussurrò.
Vide una luce in cielo, simile ad una
fiammata. Ne intravide
i contorni, batté le palpebre, e vide il cielo azzurro.
< Un effetto ottico? Mi era
parsa quasi… una fenice >
pensò.
“Il professor Hank ti
cerca, Logan!” si sentì richiamare. Si
voltò e vide Scott che correva verso di lui,
assottigliò gli occhi.
“Fila, moccioso. Non voglio
essere disturbato…” ringhiò
Logan.
“Il professor Hank deve
fare gli scrutini di fine anno. Gli
serve sapere i voti di storia di tutte le quinte,
e…”. Iniziò Scott.
“Come sapevi che ero
qui?” disse Logan. Gli soffiò una nuvola
di fumo in faccia e lo sentì tossire, Scott sentì
la gola e le narici in
fiamme.
“Sei sempre vicino alla
tomba di Jean. Ti ci trovo quasi
ogni volta che ci vengo” mormorò Scott.
< So che le doveva la vita, se
non fosse stato per lei sarebbe
rimasto sotto esperimenti. Però… Alle volte sono
geloso, per quanto insensato
sia. Vorrei che il ricordo della mia Jean, della mia ragazza, fosse
più vivido
in me che in lui > pensò.
“Smettila di venirci di
notte, moccioso. Oppure dovrò dirlo
agli altri professori e ti passerai i guai” disse Logan,
spegnendosi il sigaro
sulla mano. La pelle si rigenerava man mano che si bruciava.
“Non hai mai delle parole
carine per me?” si lamentò Scott.
Logan ghignò e,
sporgendosi in avanti, gli rispose: “Oh sì.
L’unica
volta in cui sei stato utile è quando ti sei ricordato di
possedere una vista
laser contro quell’aliena. Peccato che si sia
rialzata”.
Scott infilò le mani in
tasca.
“Tra noi X-men dovremmo
essere più gentili” brontolò.
Logan infilò
ciò che rimaneva del sigaro nella tasca della
sua giacca.
“Ipocrita. Se non fosse
stato per me, tu e ‘Bestia’ vi
sareste fatti a pezzi. Ho dovuto prendervi a pugni entrambi per
riportarvi alla
ragione”. Scrollò le spalle. “Piuttosto,
accompagnami. Non mi va di andare dal
neo-Xavier dalla pelliccia blu.
M’inquieta la foto
ricordo che ha messo di Raven. Lei avrebbe preferito qualcosa
che non
comprendesse quelle orrende tutine gialle e nere attillate che vi
mettete
addosso”.
Scott si ticchettò sul
visore un paio di volte.
“In generale, hai mai
qualche parola buona per qualcuno?”
domandò, trotterellando dietro Logan, che camminava con
passo spedito.
Wolverine si arrestò di
colpo e si voltò, Scott rischiò di
finirgli addosso.
James lo fisso nel visore, vedendo il
proprio riflesso
vermiglio.
“L’idea di
dedicarle questa scuola mi è garbata. Charles ha
fatto la prima cosa giusta della sua vita.
Tu vedi di iniziare a farle prima che
qualcuno muoia” disse
con voce calda.
Scott rabbrividì.
“Oh, lì
c’è Tempesta, mi chiama. Ci si vede”
mentì, correndo
via.
Logan scoppiò a ridere
roco.
“Sì,
è proprio un dannatissimo moccioso”
borbottò.
< Sono felice che il dolore
non lo abbia cambiato, però
> pensò.