Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: yoongimybubu    03/07/2019    1 recensioni
Mikage Dae, una ragazza diciottenne di origini coreane ma cresciuta in Italia, riesce ad ottenere il consenso dei genitori per passare l'estate assieme a Kim Chaelin, sua migliore amica trasferitasi in Corea del Sud ormai da un anno.
Entrambe fan dei BTS, Dae scoprirà che l'amica è la sorella di uno dei ragazzi del gruppo, ritrovandosi a dover passare l'estate al dormitorio dei ragazzi.
-
|| Dal capitolo 14 ||
«Perché proprio io?» chiese senza tanti giri di parole, se lo stava chiedendo fin da quando il fatto che a Dae lui piacesse era solo una sua supposizione ma ancora non lo comprendeva.
«Non lo so» ammise la viola a bassa voce «Seguo semplicemente quello che vuole il cuore» continuò trattenendo i singhiozzi; avrebbe voluto piangere, sfogare tutta la tensione che stava provando ma non poteva, non lì.
«Non sempre è un bene, bisogna ascoltare anche la mente» commentò Yoongi, aveva notato come la viola tentasse di nascondergli che stesse piangendo, riuscendoci abbastanza bene se non fosse stato per i leggeri tremori del suo corpo.
«La mia mente dice di seguire il cuore»
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Le piaceva andare a scuola, davvero, stare seduta per sei ore facendo finta di seguire e capire, sottolineare quelle quattro cazzate mentre si è presi da tutt'altro per poi studiare il minimo indispensabile a casa per avere almeno la sufficienza.
Che poi lei leggesse tutto un'ora prima della verifica od interrogazione riuscendo a prendere comunque voti alti, beh, quello era un dettaglio.
In ogni caso le piaceva la scuola ed anche i professori non erano male, nonostante alcuni urlassero dietro agli alunni per il semplice motivo che stavano respirando male, ma il motivo della sua arrabbiatura -almeno quel giorno- non era un docente un po' fuori di testa, bensì i suoi compagni di classe.
«Si può non saper distinguere giapponese, coreano e cinese?» si chiese la ragazza sospirando, ovviamente per lei -che era coreana ma sapeva anche il giapponese- le cose erano più semplici ma ancora non si capacitava dell'ignoranza della gente.
Insomma, alcuni italiani sapevano la differenza, perché lei doveva avere come compagni di classe delle, come le piaceva definirli, capre ignoranti?

Mise le sue amate cuffiette facendo partire la riproduzione casuale, capitando su "Best Of Me" dei BTS, iniziando a scrivere i nomi dei componenti del gruppo sul suo quaderno.
Quanto amava quei sette ragazzi?
La aiutavano ogni volta che era arrabbiata o triste mentre amplificavano la sua gioia nel caso fosse felice, li amava e non avrebbero mai lasciato il suo cuore.
Ringraziava ogni giorno quando la sua migliore amica gliene aveva parlato, volendole far scegliere il suo bias nonostante a lei non interessasse.
Rise al ricordo, quando scelse Jungkook e Jimin solo perché erano i primi che vide.
A distrarla dai suoi pensieri fu il cellulare da cui partì "Boy In Luv", guardò lo schermo non tanto per la canzone ma più per il nome apparso: Chaelin.
Perché la stava chiamando?
E come faceva a telefonarle se, rispetto a lei, stava dalla parte opposta del mondo?
«Ha venduto un rene per questa chiamata?» mormorò pensierosa la ragazza dai capelli castano scuro mentre pigiava il pulsante verde.

«Hey» rispose continuando a pasticciare il quaderno «È successo qualcosa?» domandò in seguito con fare all'apparenza tranquillo.
«No, nulla» ribattè l'amica «Semplicemente volevo parlare con la mia migliore amica» concluse con una risata che contagiò anche l'adolescente.
«Certo, perché chiamare dalla Corea una persona che sta in Italia costa poco» esclamò con ovvietà mista a divertimento «Sei pazza, lo sai?» le chiese prendendo il telefono e togliendo la schermata di chiamata in corso, per poi andare nella galleria e scegliere un immagine da ricopiare.
«Cara, siamo un duo di pazze disagiate» le ricordò Chaelin ridendo e l'altra rispose «Già, e proprio perché siamo dei disagi ambulanti non posso pretendere di riuscire a disegnare decentemente» iniziò, strappando il foglio a quadretti «Mentre tu, probabilmente, userai il cesso d'oro offerto a Trump per pagare questa telefonata» concluse, alzandosi per buttare il foglio e tornando al suo posto.
L'amica rise «Dae» la chiamò «Ho fatto un abbonamento e volevo sfruttarlo bene» rispose sghignazzando, le era sempre piaciuto prendersi gioco dell'amica -ovviamente non seriamente-.
«Capito, ma la tua idea è arrivata alla fine» ribattè la castana sbuffando «Sta per arrivare la prof di inglese, fortuna che s'è fermata a parlare con una che non conosco» studiò scocciata «Posso scappare?» chiese appoggiando la testa sul banco.
«Non credo ma pensa positivo, è l'ultimo sforzo, ti mancano solo questo esame scritto e quello orale, poi ti trasferirai qui per i prossimi tre mesi» rispose Chaelin entusiasta, non vedeva l'ora che arrivasse quel giorno, ma doveva pazientare ancora una settimana.
«Solo se passo l'esame» le ricordò Dae scherzando, se era arrivata fino a lì era solo grazie all'idea di poter andare in Corea per tutta l'estate.
«'Mazza che positività» commentò l'altra ironica «E poi, da quanto mi hai detto, se anche prendessi il minimo in questi due saresti comunque sopra la sufficienza, quindi kwaenchan-seumnida» continuò fiduciosa scandendo bene le parole.
«Beh, se è come dici tu... Ci si vede a Seoul settimana prossima. A presto, Lin.» disse la ragazza vedendo la docente entrare in classe.
«A presto, Dae» salutò l'altra facendo un sorriso che l'amica -ovviamente- non poté vedere mentre la castana prese un foglio «Sempre se non muoio prima» commentò sospirando e facendo ridere Chaelin «Dae pabo» mormorò chiudendo la chiamata, non dando tempo alla ragazza di ribattere.

Ormai rimasta sola, Dae tolse gli auricolari e si preparò per l'imminente esame della materia che più odiava.
Solo un ultimo sforzo, l'ultima corsa, l'ultimo ostacolo e sarebbe finito tutto.
Avrebbe finito quell'anno insolitamente movimentato.
Avrebbe detto un bel "Ciaone" ai professori.
Avrebbe evitato i suoi compagni di classe presumibilmente per tre mesi.
Avrebbe abbandonato quella scuola per altrettanto tempo.
E sarebbe andata in Corea dalla sua migliore amica.

-

La settimana passò in fretta e Dae aveva ormai terminato tutti i test, anche quello orale, trovandosi in segreteria per chiedere alla vecchietta sempre incazzata quando potesse ritirare il diploma.
Era lì da mezz'ora e la sua pazienza stava calando quindi cercò di distrarsi osservando la classe in cui le aveva detto di aspettare.
Era la sua.
Si alzò dal suo posto, mise la sedia sotto il banco e si avvicinò alla finestra mettendosi le cuffiette alle orecchie e facendo partire "Mic Drop".
In pochi attimi la sua mente era già altrove, stava pensando che finalmente ce l'aveva fatta, finalmente era riuscita a diplomarsi in quella scuola che le aveva insegnato un lavoro che -detto francamente- non le era mai importato.
Ritornò alla realtà solo quando la vecchietta la avvisò che sarebbe dovuta tornare dopo l'estate, facendole ricordare che i suoi le avrebbero fatto fare anche l'ultimo anno -quello facoltativo-.

Dae annuì e, quando la signora se ne andò, sbuffò.
«Che se ne vadano al diavolo, loro e quei diplomi del cazzo» inveì mentre usciva dalla classe, non si accorse nemmeno che la riproduzione casuale era finita su "Danger".

Tornata a casa finì di preparare la valigia e lo zaino che avrebbe portato dietro.
Non voleva portare molto, dopotutto Chaelin le aveva espressamente detto che l'avrebbe portata in giro a comprare dei vestiti ma lei era una maschiaccia mentre l'amica era di una femminilità disarmante, il che era tutto dire.
Nella valigia vi mise i pantaloni, corti e lunghi, le maglie e le felpe mentre utilizzò lo zaino di scuola per il pc, caricatori vari, quaderni ed un astuccio per scrivere nel caso si annoiasse.
Ricontrollò un'ultima volta e chiuse tutto, appoggiando le due borse vicino alla porta e passando il pomeriggio ad ascoltare musica e massaggiare con Chaelin.
La sera andò a dormire prima, anche se il suo volo era in tarda mattinata, ma era convinta di una cosa: quella sarebbe stata un'estate indimenticabile.




Angolo di un cervello secs

Premetto che i prossimi capitoli saranno scritti meglio  e che la storia è presente anche su Wattpad, sul mio profilo @yoongimybubu, con molti più capitoli :3

Ho deciso di pubblicareanche qui la storia perché vorrei dei pareri sinceri quindi accetterò anche critiche, purché costruttive~♡

Questa è la mia prima storia sui BTS.
Non ho mai scritto su persone reali, solo su anime, quindi spero che sarà qualcosa di decente >~<
Fatemi sapere se il prologo vi ha incuriositi almeno un po' ;-;


Sakura~


[Words:1117]


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: yoongimybubu