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Autore: ValeKikyo    04/07/2019    0 recensioni
[ Nuova versione di una song-fic già pubblicata in precedenza ]
In occasione del 4 Luglio, vi propongo questa piccola song-fic con cenni UsUk e riferimenti alla guerra d'Indipendenza, la canzone è Kryptonite dei 3 doors down, enjoy!
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Kryptonite Kryptonite

I took a walk around the world
To ease my troubled mind
I left my body laying somewhere
In the sands of time
I watched the world float
To the dark side of the moon
I feel there is nothing I can do

Quando si è il più grande impero del mondo, un titolo ottenuto con fatica, sudore e sangue, perdere una parte dell'impero era sempre un colpo al cuore.
Specialmente se era la prima, specialmente se era qualcuno che avevi letteralmente cresciuto, dato che quando era approdato nel nuovo mondo, America era ancora una bambino.
Una parte di lui però era fiera del successo compiuto dalla sua ex-colonia, era diventato forte, era cresciuto, e aveva trovato la forza di ribellarsi, e facendosi valere sul campo di battaglia era riuscito a staccarsi da lui.
Non aveva fatto tutto da solo, certo, ma era comunque da ammirare.
Ma Arthur non poteva fare a meno di sentirsi vuoto, si era rinchiuso in casa per giorni, osservando la propria divisa ancora sporca di acqua, terra e sangue, si sentiva come se il resto del mondo non esistesse più, come se fosse bloccato in una sorta di bolla temporale, impotente, America era andato avanti, e lui non faceva più parte della sua vita.

I watched the world float
To the dark side of the moon
After all I knew it had to be
Something to do with you
I really don’t mind what happens now and then                                                        
As long as you’ll be my friend at the end

America aveva avuto un gran daffare con le scartoffie, la Dichiarazione d'Indipendendenza e tutto il resto, riusciva a non pensare alla faccia distrutta di Inghilterra mentre faceva il suo dovere; ma la sera, quando si ritirava in camera da letto, in cui tante volte aveva dormito abbracciato al suo fratellone, i ricordi tornavano a tormentarlo.
Aveva dovuto farlo, il suo popolo glielo chiedeva, era pronto, era forte, non aveva più bisogno di lui, voleva essere libero.
Ma la sua espressione, allora sul campo di battaglia, il modo in cui piangeva ai suoi piedi, le lacrime che si confondevano con la pioggia, qualcosa si era spezzato in quel momento, e non era certo che prima o poi si sarebbe risaldato.
“Come se potessi fare fuoco...idiota...” anche lui stava piangendo, mentre fissava il soffitto dal suo letto, un pianto silenzioso, non poteva permettere che qualcuno lo sentisse, se ne stava stoico in silenzio, bagnando il cuscino.
Ma quella non poteva essere la fine, doveva andare avanti, forse ci sarebbero voluti anni, secoli, ma lui intendeva ricucire il rapporto con Inghilterra, lo rivoleva al proprio fianco, ma non come fratello.
Si era reso conto di provare qualcosa che andava ben oltre l'affetto fraterno, ma non avrebbe mai potuto sperare di conquistare il suo cuore fino a che fosse rimasto il suo fratellino.
 
If I go crazy then will you still
Call me Superman
If I’m alive and well, will you be
There holding my hand
I’ll keep you by my side
With my superhuman might Kryptonite

Avrebbe fatto di tutto per riconquistarlo, sì, lo voleva con sé, voleva di nuovo abbracciarlo, non importava quanto tempo e fatica gli ci sarebbero voluti.
America era indipendente adesso, ma Alfred avrebbe sempre pensato al suo Arthur, avrebbe continuato a desiderarlo per sempre...doveva diventare più forte, forte abbastanza da proteggerlo, forte abbastanza da riconquistarlo e da fargli capire che lo voleva con sé, voleva vivere per lui, diventare una Nazione potente come lo era il leggendario Impero Britannico, voleva che fosse fiero di lui, voleva poterlo stringere di nuovo a sé senza il timore di essere cacciato.

You called me strong, you called me weak,
But still your secrets I will keep
You took for granted all the times
I never let you down
You stumbled in and bumped your head,
If not for me then you would be dead
I picked you up and put you back
On solid ground

Rigirandosi la tazza di tè fra le mani gli tornava in mente tutto ciò che aveva passato, le battaglie che aveva affrontato per tenerselo, non sempre riusciva ad andarlo a trovare purtroppo, ma col cuore gli era sempre stato vicino.
Odiava tutte le restrizioni che gli aveva dovuto imporre per via del suo capo, se lo sarebbe dovuto aspettare, se lo avesse trattato meglio forse sarebbe stato ancora lì, fra le sue braccia, ancora a chiedergli aiuto, ma era anche vero che la guerra con Francia all'epoca lo aveva mandato in bancarotta, e tassarlo era stata la decisione più sensata, nonostante tutto.
Loro nazioni crescevano in base allo sviluppo economico e a quanto il popolo poteva cavarsela da solo, forse se si fosse tenuto più vicino il suo popolo lui sarebbe stato ancora un bambino, il suo dolce fratellino, sarebbe stato ancora lì con lui, dove poteva proteggerlo.
Perché era questo ciò che lo preoccupava, America era giovane e avventato, e lui non sarebbe più stato lì a proteggerlo, se la sarebbe dovuta cavare da solo, ne sarebbe stato in grado?
Guadagnarsi l'indipendenza era una cosa, mantenerla era un'altra.
Doveva evitare lotte interne, stare attento alle altre Nazioni, quel dannato di Francia lo aveva aiutato a diventare indipendente solo per il gusto di vederlo soffrire, non gli avrebbe mai voluto bene quanto gliene voleva lui, ne era più che certo.
E adesso che gli Stati Uniti d'America stavano nascendo, senza più la potenza inglese a proteggerli, erano terribilmente vulnerabili.

If I go crazy then will you still
Call me Superman
If I’m alive and well,
Will you be there holding my hand
I’ll keep you by my side
With my superhuman might Kryptonite  

Erano passati anni e America e Inghilterra si ritrovarono di nuovo faccia a faccia, dovevano trattare di alcuni accordi commerciali, e visto che i capi di entrambi erano cambiati li avevano spinti a riconciliarsi.
“Non potete andare avanti così, abbiamo bisogno dell'Inghilterra, non come prima, ma ne abbiamo comunque bisogno”, “la terra di America rimane ricca di risorse, un commercio con lui sarà produttivo per entrambi, parlaci Inghilterra per favore”.
Ed eccoli lì, faccia a faccia in casa di America, una tazza di tè in mano, giocherellavano entrambi nervosi con i cucchiaini, nessuno dei due aveva il coraggio di dire la prima parola.
-Sai Inghilterra...è difficile...-
L'inglese alzò lo sguardo, curioso.
-Preso dal momento, dalla mia voglia di libertà, non mi sono reso conto di quanto fosse difficile pensare a sé stessi...ci sei sempre stato tu con me, adesso sono solo, i miei capi sono bravi ma è...diverso...a volte non penso di farcela...-
Una parte di lui era preoccupata da quell'affermazione, non voleva che gli succedesse qualcosa, ma la parte orgogliosa ebbe il sopravvento.
-Ricodati che lo hai voluto tu America-
-Lo so benissimo! E lo voglio ancora! Ma ho...ho ancora bisogno di te...i miei capi hanno ragione, voglio che i nostri rapporti rimangano buoni...farò del mio meglio per meritarmi di nuovo il tuo appoggio, io ci tengo a te Inghilterra...e Alfred...Alfred tiene ad Arthur ancora di più...-
Abbassò lo sguardo sulla tazza di tè, non avendo più il coraggio di guardarlo negli occhi.
L'inglese sospirò, prendendo un sorso di tè.
Era contento di quel risvolto ovviamente, ma voleva lasciarlo un po' sulle spine.
Ma quei maledetti occhi da cucciolo bastonato lo fregavano ogni volta.
-Inghilterra e Arthur ci saranno, non temere, America ed Alfred potranno sempre contare su di noi-
L'americano sorrise, finendo di bere il suo tè.

If I go crazy then will you still
Call me Superman
If I’m alive and well, will you be there
Holding my hand
I’ll keep you by my side
With my superhuman might Kryptonite

Salve a tutte!
Come ho già scritto nella descrizione, questo è una sorta di "remake" di una fic che avevo postato qualche tempo fa, ho cambiato un paio di cose e ne ho aggiunte altre, in occasione del compleanno del nostro caro Alfred!
Spero che abbiate voglia di dirmi cosa ne pensate, alla prossima!


  
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