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Autore: Carmaux_95    04/07/2019    8 recensioni
1970
-Rog, mi annoio!- in tutta risposta Roger gli schiaffò in faccia, facendolo sussultare per lo spavento e la botta, il libro di estetica che era rimasto fino a quel momento aperto e abbandonato sulla schiena del batterista. Fred lo scostò con un gesto, osservando di sottecchi l'amico. -Le prove sono fra un'ora... non possiamo andare prima?- domandò poi, abbandonando l'idea di vendicarsi.
Lo sguardo inflessibile di Roger fu sufficiente a fargli capire che la risposta era un secco “no!”.
Si arricciò i capelli fra le dita per qualche minuto prima di parlare di nuovo: -Giochiamo a scarabeo?-
Roger, alzando gli occhi al cielo, ritenne che i gesti sarebbero stati più espliciti e meno aperti ad interpretazioni rispetto alle parole: continuando a scrivere, con una gamba spinse Fred con tanta forza da buttarlo giù dal letto, facendolo atterrare sul pavimento con un tonfo sordo.
I capelli arruffati di Fred spuntarono dal bordo del letto insieme ai suoi occhi socchiusi con il fare minaccioso di chi, ora, stava progettando la peggior vendetta che il cervello potesse elucubrare.
*TERZA CLASSIFICATA al contest “Music is my best disaster” indetto da Soul_Shine sul forum di EFP*
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Need for Speed
 

PARTE UNO

Freddie non si preoccupò di bussare e aprì la porta della camera del coinquilino. Lo trovò sdraiato sul letto a pancia in giù, con un libro – probabilmente, data la dimensione e la copertina rigida, avrebbe potuto essere usato come mattone per la costruzione di un edificio... o come arma impropria per l'omicidio di un uomo – e un blocco di fogli a quadretti.

Fred si lasciò cadere al suo fianco con i propri libri di studio.

-Il tuo letto è più comodo del mio!-

Roger non alzò nemmeno gli occhi dagli appunti che stava scarabocchiando: -Dì semplicemente che ti mancavo e che non sai stare senza di me.-

Il cantante si girò a sua volta a pancia in giù e aprì il suo libro di estetica usando il fondoschiena del batterista come leggio, ma la verità è che non aveva alcuna voglia di studiare. Aveva passato le ultime tre ore, in camera sua, a sfogliare il libro per poi distrarsi e disegnare piccoli cavalli alati sugli angoli delle pagine, incurante della disapprovazione di Kant ed Hegel che, fra le righe del manuale, scuotevano la testa con sguardo severo.
Aveva sorriso, una volta ultimata quella piccola opera d'arte. Avesse avuto una penna rossa avrebbe colorato le acque del fiumiciattolo a cui il cavallino si stava abbeverando: l'idea di un fiume in cui l'acqua era sostituita dal vino gli era saltata in mente di punto in bianco, ma doveva ammettere che, personalmente, fosse stato nella stessa situazione di quell'elegante destriero piumato, non si sarebbe limitato ad abbeverarsi. Certo che no: ci si sarebbe proprio tuffato dentro.

Ma purtroppo, in quel momento, poteva solo sognare quel paradiso vermiglio.

Non aveva mai avuto meno voglia di studiare in tutta la sua vita!
Quando, sbuffando, si era alzato e aveva raggiunto Roger nella stanza di fianco, aveva ingenuamente pensato che in sua compagnia sarebbe finalmente riuscito a concentrarsi. Dopotutto non era certo la prima volta che si erano trovati in una situazione simile: erano capaci di trascorrete anche tutta la giornata scomodamente addossati l'uno all'altro, ciascuno con i propri compiti. E, paradossalmente, quelli erano i pomeriggi più produttivi: quando uno dei due si distraeva seguendo i propri sogni ad occhi aperti, gli bastava lanciare una breve occhiata al vicino assorto nello studio per sentirsi in colpa e focalizzarsi di nuovo sul suo dovere.

Anche quel pomeriggio, Roger tentò di rispettare questa tradizione, ma la sua concentrazione sulle strutture chimiche che stava disegnando non bastò per entrambi: il minimo movimento da parte sua era sufficiente a distrarre l'amico che si domandava come il batterista riuscisse a far ruotare la penna fra le dita con tanta maestria... e di conseguenza provava a sua volta, fallendo miseramente.

Quando la matita gli cadde per la centesima volta fra le lenzuola sbuffò e, ignorando l'Anonimo del Sublime che lo riprendeva per il suo disinteresse, allungò il collo per capire cosa stesse coinvolgendo Roger al punto da non fargli dire nemmeno una parola né canticchiare con le labbra, come faceva sempre.

Corrugò la fronte e cercò di pronunciare muovendo solo le labbra il nome scritto in stampatello – da solo occupava quasi un'intera riga – sotto il quale il più giovane stava disegnando una struttura molecolare.

Di nuovo, Roger non alzò la testa dal proprio foglio, ma un sorriso intaccò il suo sguardo concentrato: -Quando gli ingranaggi cominciano a far rumore e a fumare dovresti fermarti, prima che ti si sviti il cervello.-

-Ma che stai facendo?!- esclamò Fred e, a quel punto, gli sottrasse il quaderno, trascinandolo verso di sé. La penna, ancora appoggiata sulla carta per definire l'ultima molecola, disegnò una sbavatura di quasi una decina di centimetri.

-Fred! Guarda che ho ucciso per molto meno!- proruppe stizzito, colpendolo sulle dita con la penna.

-Alfa... metife...?-

-Alfa-metilfeniletilammina.-

-Ma non studiavi biologia?-

-Devo collezionare venti crediti in chimica generale e organica.-

-E questa che roba sarebbe?-

-Chimica elementare. Posso riavere i miei appunti? Devo finire la relazione. Anzi, grazie a te devo riscrivere questa pagina di relazione!-

-Perché?-

-Perché ci stai disegnando sopra un maledetto leone!- esclamò riuscendo a impossessarsi di nuovo del proprio quaderno dove ora saltava all'occhio il disegno di un leone con tanto di nuvoletta di testo che recitava un entusiasta “Ciao! Mi chiamo Roger!”

-Beh, ormai il danno era fatto: perché non migliorarlo? Così adesso tutti sanno che è la tua.-

-I segni zodiacali disegnali sui compiti di Brian!- strappò la pagina appallottolandola e lanciandola oltre la propria schiena.

-Come sei noioso: era solo un innocente gattone...-

-E un “grazie, torni al prossimo appello” da parte del professore! Già è un vecchio bavoso e pignolo, se poi mi presento con i compiti pasticciati!-

-Rog, mi annoio!- dichiarò il cantante alla fine, facendo finta di nulla e ruotando su sé stesso per sdraiarsi a pancia in su. In tutta risposta Roger gli schiaffò in faccia, facendolo sussultare per lo spavento e la botta, il libro di estetica che era rimasto fino a quel momento aperto e abbandonato sulla schiena del batterista. Fred lo scostò con un gesto, osservando di sottecchi l'amico. -Le prove sono fra un'ora... non possiamo andare prima?- domandò poi, abbandonando l'idea di vendicarsi.

Lo sguardo inflessibile di Roger fu sufficiente a fargli capire che la risposta era un secco “no!”.

Si arricciò i capelli fra le dita per qualche minuto prima di parlare di nuovo: -Giochiamo a scarabeo?-

Roger, alzando gli occhi al cielo, ritenne che i gesti sarebbero stati più espliciti e meno aperti ad interpretazioni rispetto alle parole: continuando a scrivere, con una gamba spinse Fred con tanta forza da buttarlo giù dal letto, facendolo atterrare sul pavimento con un tonfo sordo.

I capelli arruffati di Fred spuntarono dal bordo del letto insieme ai suoi occhi socchiusi con il fare minaccioso di chi, ora, stava progettando la peggior vendetta che il cervello potesse elucubrare: -Questa me la paghi...-

Dopo quella minaccia verbale, nella camera scese un silenzio che tentava di nascondere le macchinazioni in moto nella mente di Fred, che ogni tanto sollevava gli occhi dal manuale di estetica per controllare Roger e decretare che una semplice rivincita in stile “occhio per occhio” non era abbastanza. Voleva una vera e propria rappresaglia!

A quel punto lo aveva ridotto la noia.

Non disse più una parola per l'ora successiva, fino a quando, controllando l'orologio richiamò l'attenzione di Roger facendogli cenno che dovevano andare in sala prove.

Prima di uscire dalla camera raccolse da terra il foglio accartocciato e lo aprì, stendendolo per leggere qualche riga della relazione di chimica e osservare di nuovo il suo piccolo capolavoro. La matita ancora in mano, completò l'opera disegnando una piccola corona fra la folta criniera dell'animale. Una mezza idea gli balenò in mente:

-Roggie! Anche John è un Leone?- domandò all'amico che, uscito dalla propria camera, stava già indossando la giacca, pronto per uscire.

-Sì, perché?-

-Oh, nulla... solo un pensiero.- rispose, mentre la sua matita andava a coprire la formula chimica disegnata dal batterista con un altro piccolo leone, speculare al primo. -Ci fermiamo un secondo alla caffetteria all'angolo? Ho voglia di caffè.-

Roger annuì, sorridente: sapeva arrabbiarsi per un nonnulla ma se c'era qualcosa di cui poteva vantarsi a tal proposito era di non essere affatto rancoroso.

-Prendiamolo anche per gli altri due allora.-

-È meglio se ci sbrighiamo: devo anche fare un salto alla farmacia lungo la strada.- aggiunse Fred ripiegando il foglio e infilandolo distrattamente in tasca. -Voglio evitare che mi venga un livido sulla schiena per colpa tua!-


 


 


 


 


 


 

Angolino autrice:

Buona sera a tutti! ^^

Come avrete letto nell'introduzione, questa piccola storiella che ci catapulta direttamente nel 1970, quando i Queen si erano appena formati, partecipa al contest indetto dalla cara Soul! ^^

Saranno, se i miei conti sono giusti, quattro capitoletti tutti più o meno di questa lunghezza.

Come avrete notato, ci sono alcune parole scritte in grassetto: il motivo di questa scelta lo spiegherò nell'angolino autrice dell'ultimo capitolo :-P

Come mio solito, non è niente di serio, ma spero di avervi strappato un sorriso!

Prima di salutarvi, vorrei solo rassicurare tutti quelli che seguono le mie altre storie, “Anyway the Windows” e “Some Like it Hot”, che non le ho abbandonate! Assolutamente! Semplicemente, come Roger in questo capitolo, sono sotto esame! E per di più, dovendo concludere questa storia prima dello scadere del contest (precisamente UN giorno prima del mio esame XD), ho avuto poco tempo per lavorare molto anche sui loro capitoli! Ma non disperate: arriveranno anche loro! Con calma ^^

E rimanendo nell'ambito dello studio, tutti parlano sempre di Roger come dentista e dei suoi studi in medicina... io invece ho deciso di ricordarlo quando ormai aveva già cambiato indirizzo per dedicarsi alla biologia. ;-P

Che altro aggiungere?

Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti gli altri partecipanti! ^^

E mando un bacione a tutti voi che leggete, recensite, ricordate, seguite e preferite le mie storie! ^^

A presto con la parte due!

Carmaux

  
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