Serie TV > Altro - drama
Segui la storia  |       
Autore: PigRabbit    07/07/2019    1 recensioni
[Korean Odyssey]
[Korean Odyssey]Son O-Gong si è avviato nell'oltremondo per ritrovare Ji Sun Mi. Le cose però non vanno esattamente come pianificato...
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E3-F65563-D298-4864-84-AF-0-B6633-B88024



Il suono del telefono la svegliò di soprassalto da un sogno piuttosto confuso. 
Nonostante la notte precedente passata in veglia Sun Mi non su affatto scontenta di essersi svegliata da quello che sembrava essere un orribile incubo.
Non era la prima volta che faceva sogni spiacevoli, anzi per lei era così frequente che non capitava di rado che cercasse conforto nei sonniferi, il sogno di quella notte però era assai più vivido di tutti i precedenti. 
Un portale orrendo aperto su un baratro oscuro pieno della malvagità umana la chiamava risucchiandola come se stesse aspettando solo lei. 
-Pronto? – rispose nel buio della sua stanza. 
-Direttrice! Per fortuna che ha risposto – disse una voce piuttosto sollevata all’altro capo della comunicazione.
Sun mi guardò l’orario riflesso sul muro che aveva di fronte: le tre del mattino. Che cosa poteva mai essere successo perché la chiamassero a quell’ora?
-Che succede dimmi? – chiese al suo collaboratore. 
-Una cosa incredibile! Non sappiamo ancora come sia stato possibile ma sono esplosi tutti i vetri e le superfici di vetro dell’Hotel! E’ un disastro, i clienti stanno scappando terrorizzati! Deve venire subito! Non riusciamo nemmeno a rintracciare il Presidente Woo!
Gli occhi si Ji Sun Mi si spalancarono nell’oscurità. Non riusciva a credere a quanto aveva sentito: che cosa voleva dire che tutti i vetri e le superfici di vetro dell’Hotel erano esplosi?!
-Arrivo subito. Sarò lì tra dieci minuti, voi cercate di calmare gli ospiti dicendo che l’Hotel si assume la piena responsabilità dell’accaduto che che offrirà a tutti i clienti il resto della loro permanenza gratis a titolo di scuse. Sto arrivando. 
Catapultandosi fuori dal letto inciampò nelle ciabatte atterrando malamente sul pavimento. 
-Ahia! – si alzò lamentandosi. Al buio raccolse il vestiti e se li mise di gran fretta cercando di darsi un aspetto il più rigoroso possibile. Ancora una volta le venne in mente l’uomo che solo due sere prima aveva creato confusione alla receptionist. I suoi guai erano cominciati dal giorno esatto in cui le loro strade si erano incrociate!

Due ore dopo Sun Mi si lasciò cadere contro il bancone della reception sfinita. Aveva dovuto fare le sue scuse a tanti di quegli ospiti inferociti che aveva perso il conto. I danni erano inspiegabili e incredibilmente esosi. 
Nessuno riusciva a capire come fosse potuta accadere una cosa del genere. 
Sun Mi però non aveva dubbi: c’era di mezzo qualche tipo di entità soprannaturale maligna che per qualche motivo non gradiva il loro albergo. 
Era anche una bella sfortuna che fosse quasi inverno. Fortunatamente i tecnici erano stati velocissimi: il sig. Woo aveva degli agganci impensabili, nessuno sarebbe riuscito ad ottenere delle riparazioni di fortuna tanto velocemente come lui. E entro la serata le riparazioni sarebbero state ultimate. 
Chiudendo gli occhi sfinita lasciò cadere il capo all’indietro lasciandosi scappare un sospiro di stanchezza. 
Improvvisamente ebbe la sensazione di essere osservata insistentemente da qualcuno. Quei maledetti spiriti non la lasciavano in pace nemmeno quando era sfinita! 
Per un secondo cercò di ignorare la fastidiosa sensazione, però poi fu troppo e si decise a guardare chi fosse che la stava infastidendo.
Davanti a lei c’era proprio l’uomo che da due giorni non lasciava i suoi pensieri. Come aveva detto di chiamarsi? Il suo nome le era terribilmente familiare eppure quale era? Doveva essere proprio stanca, di solito non dimenticava facilmente i nomi. 
Lui non smetteva di fissarla. Di norma Sun Mi avrebbe distolto lo sguardo ignorando tanta insistenza ma si rese conto di non esserne in grado. Lo sguardo di lui aveva un qualcosa che la teneva incatenata senza permettere di distogliere i suoi occhi dai suoi. L’espressione su quell’affascinante volto maschile le rendeva impossibile allontanarsi, c’era una sorta di sorda disperazione mista a una tristezza che sembrava non essere nemmeno di questo mondo e senza rendersene conto iniziò ad avanzare verso di lui. 
Un passo dopo l’altro, lentamente, come ubbidendo a un richiamo a cui sapeva di non potersi opporre. 
Il suo nome? Qual era il suo nome? Lui non si mosse mentre lei gli si avvicinava, quasi non stesse aspettando altro che fosse a un passo da lui. 
Solo pochi passi e gli sarebbe stata di fronte mentre sempre la stessa domanda le echeggiava nella mente, qual era il suo nome?
E poi ecco quando gli fu di fronte eccolo dentro di lei arrivare flebile alle sue labbra:- Sun O-Gong. 
Un lieve fremito scosse lo sconosciuto che lentamente allungò la mano verso di lei il palmo rivolto verso l’alto. 
Fulmineo un pensiero le passò nella mente mentre anche lei alzava la sua mano verso di lui. 
Un patto? Pensò.
Un patto? Che significava? 
Le loro dita quasi si sfioravano. 
-Direttrice Ji.
Una voce conosciuta la riscosse dalla trance che sembrava averla colta. Una mano l’afferrò con forza impedendole di raggiungere l’ospite misterioso. 
-Presidente Woo. – voltò le spalle all’uomo verso cui stava avanzando per ritrovarsi dinanzi al suo superiore. 
-Deve essere stanca. Mi hanno detto che è qui dalle tre e che ha calmato tutti gli ospiti insoddisfatti. E’ il caso che torni a casa a riposare. 
Per un attimo Sun Mi sentì forte dentro di sé la delusione unito all’impulso di rifiutare. 
-Credo questo ospite mi stesse cercando, è l’unico a cui non ho spiegato la situazione – rispose al sig. Woo cercando di voltarsi nuovamente verso lo sconosciuto, ma il suo superiore glielo impedì.
- Non serve che lei spieghi nulla al signor Son. Di lui mi occuperò personalmente io. Ora vada a casa. 
Senza avere più altro da aggiungere Sun Mi chinò il capo al suo datore di lavoro e si avviò fuori dall’Hotel senza voltarsi e mentre usciva nell’aria fredda del mattino, nel sole che iniziava a sorgere, sentì che per qualche sconosciuto motivo l’uomo alle sue spalle non solo non l’aveva mai abbandonata con lo sguardo, ma anche che provava una sorda rabbia che lei non riusciva a comprendere. 

Son O-Gong scagliò senza troppo cerimonie il Re Demone contro la scrivania del suo opulento ufficio.
-Re Demone hai esagerato! Perché ti sei messo in mezzo?! Vuoi davvero intralciare i miei piani?! Vuoi davvero morire?!
Il Re Demone si alzò per niente impressionato.
-Esagerato?! Io avrei esagerato? Mi hai distrutto l’Hotel! Hai idea di quanto mi costerà la tua crisi di nervi brutto pazzo?! 
O-Gong si sedette tranquillamente sul divano di pelle nera. – Non dirmi che sei diventato povero? Ora ti preoccupi delle spese? Hai portato la mia pazienza al limite. Ti avevo avvertito. E adesso ti sei messo di nuovo in mezzo tra me e Sun Mi. 
-Brutto pazzo non hai capito cosa ti ho detto? Per colpa tua Ji Sun Mi è rinata in questa vita come Samjang ancora una volta. Sai che cosa significa questo?
-Niente.- rispose il Grande Saggio con voce glaciale. 
Woo lo guardò come se non avesse capito cosa avesse detto. – Cosa? Niente?
-Sì, niente. Quei bastardi del Regno degli Spiriti mi hanno stancato. Possono cuocermi in forno per mille anni, stavolta non mi farò fregare. Vorrebbero farmi passare per lo stesso inferno di trent’anni fa? Ebbene hanno fatto male i calcoli!
-Di che stai parlando? – chiese il Re Demone con un vago timore. 
-Questa volta non permetterò che Ji Sun Mi si sacrifichi come l’ultima volta, il mondo può anche distruggersi per quanto mi riguarda. Questa volta la difenderò da qualsiasi minaccia. Stavolta non morirà.
-Son O-Gong credo che tu non abbia capito. Ji Sun Mi è di nuovo Samjang e tu meglio di chiunque altro dovresti sapere che cosa significa. La sua missione è quella di sacrificarsi per salvare il genere umano. 
-E la mia missione è quella di proteggerla, quindi…
-Grande Saggio pari del Cielo Son O-Gong! – urlò il Re Demone per richiamare la sua attenzione. 
Son O-Gong lo fissò in attesa. 
-In questa vita tu non sei il guardiano di questa Samjang. Non spetta a te proteggerla. La sua missione non ha nulla a che vedere con te, brutto pazzo che non sei altro! Te l’avevo detto di non andare a fare casini in giro!
-Non sono io il guardiano di Ji Sun Mi? – replicò con una strana calma il Grande Saggio. 
-Ehi, ehi , ehi… vedi di stare calmo! Non osare danneggiare ancora il mio Hotel pazzo!
Il secondo dopo il Grande Saggio pari del Cielo Son O-Gong era scomparso. 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro - drama / Vai alla pagina dell'autore: PigRabbit