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Autore: FairySweet    07/07/2019    1 recensioni
"Tu non sai cos'è l'amore, non è così?" la risposta la conosceva, viveva marchiata a fuoco dentro di lui ma era la paura a costringerla lì.
Teneva incatenato quel nome senza permettere alle labbra di pronunciarlo, forse aveva ragione Kurama, forse non era pronto, forse non era quella giusta ...
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                        La tua Luce




Sakura aveva ragione, non c'era gioia nei suoi occhi né dolcezza, la spiava mentre eseguiva movimenti aggraziati, una danza mortale che apparteneva al suo clan e che lei rendeva quasi poesia.
La ragione cessava di essere, il cuore accelerava e il sangue gelava nel corpo, come può una donna avere quell'effetto su di un uomo? Era questo che aveva provato suo padre? Voleva dirle addio, doveva dirle addio prima di scappare, prima di cancellare quanto più possibile di lei dal cuore perché se non l'avesse fatto, sarebbe rimasto tutta la vita con quel dannato rimorso aggrappato all'anima.
Chiuse gli occhi sospirando ma la voce flebile della ragazza lo colpì come un fulmine “Perché sei qui?” era una domanda, tre parole che perforavano l'anima, aprì gli occhi trovando il volto della giovane a pochi centimetri dal suo “Perdonami, non volevo spaventarti, io non … è solo ...” la mano delicata si posò sulle bende del braccio costringendolo a tremare “È vero” “Hinata ...” le dita scivolarono sull'avambraccio seguendo i lineamenti di quel miracolo di cui Sakura si assumeva tutto il merito.
La mano, le dita e poi di nuovo lontana da lui lasciando solo l'aria fresca della notte al posto di quella carezza “Perché sei qui?” “Le spose dovrebbero sorridere” ma nessuna risposta riempì il silenzio.
La luce pallida della luna le accarezzava il volto, i capelli sollevati in un delicato intreccio “Sono … sono contento per te. È un brav'uomo?” un debolissimo sì scappò via dalle sue labbra ma lui rise passandosi una mano tra i capelli “Io devo andare, non ...” “Non riesco a lasciarti andare, non riesco a rimanere qui, davanti a te e fingere che tutto vada bene, che tutto sia normale” era nervoso lo sapeva bene ma quel sorriso irriverente sulle labbra schiuse di Hinata lo confondeva ancora e ancora.
Si avvicinò a lui incurante dell'effetto che provocava nella sua mente, incurante del desiderio quasi viscerale che gli batteva in petto.
Posò la fronte sulla sua sfiorandogli il volto con la mano, una carezza che bruciava come fuoco e alla quale rifiutava di resistere.
Lasciò uscire l'aria dai polmoni imprimendosi a fuoco nella memoria il percorso delle sue dita, la tenera dolcezza che metteva nel seguire i lineamenti del suo volto “Ti amo” sussurrò, le labbra separate da pochi millimetri, un confine flebile e delicato pronto a spezzarsi in qualsiasi momento “Io ti amo Naruto ma non ti appartengo” più ripeteva a sé stesso che era vero, che quel sentimento viveva davanti a lui e più si rendeva conto che la giovane donna per cui aveva perso la testa faticava perfino a guardarlo negli occhi.
Non c'era più Hinata in quello sguardo, non c'era gioia né quel tenero sorriso a volte colmo d'imbarazzo “Non puoi sposare un uomo che non ami” “Non posso rifiutare il futuro. Ci sono scelte a cui non si può voltare le spalle” intrecciò le dita alle sue costringendola a sorridere “Mio marito è stato scelto per me prima ancora che imparassi a parlare” “Non è giusto Hinata” tremava, odiava, piangeva, non riusciva a staccarsi da lei né desiderava farlo ma era certo che da qualche parte, in qualche luogo o per qualche ragione, quel matrimonio fosse giusto.
Lei aveva sempre lottato, con sé stessa, con suo padre, con la consapevolezza di non essere mai stata il grande erede che aveva sognato Hiashi.
Ma se ora non si opponeva a questa folle scelta c'era sicuramente un motivo, la sua famiglia custodiva una conoscenza che veniva dal cielo e in quel cielo era custodito il futuro del mondo.
La mano della giovane scivolò nell'aria, le dita sciolsero quel lieve intreccio costringendolo a tremare “Partirò” la vide sussultare, le mani strette con forza l'una all'altra e lo sguardo pieno di confusione “Domani mattina, lascerò Konoa e girerò per il mondo” “Perché?” la risposta a quella domanda la conosceva ma aveva un bisogno disperato di sentirla dalle sue labbra, di riconoscere nelle sue parole lo stesso sentimento che pochi minuti prima gli aveva confidato ma non le rispose, non una parola, non un sussurro.
“Tornerai?” “Forse un giorno, quando sarò diventato forte abbastanza” “Sei già forte abbastanza” ma quel sorriso colmo di sconforto sulle labbra di Naruto faceva un male atroce “A quanto pare non lo sono” mormorò.
Tre uomini apparvero silenziosi alle spalle della giovane, gli sguardi colmi di mistero, occhi che appartenevano anche a lei e pelle candida di luna.
Non li aveva sentiti arrivare, non aveva percepito la loro presenza né tanto meno i loro sguardi eppure Hinata restava immobile tra loro senza paura alcuna.
“Mia signora?” scosse appena la testa, una mano posata sulle labbra quasi come a voler cancellare quell'attimo di debolezza “Vostro padre vi sta aspettando” sussurrò un uomo dal volto fregiato tendendo una mano verso la giovane, Naruto sussultò costringendo il corpo a muovere un passo ma la voce di Kurama esplose violenta nella mente “Non muoverti fratellino, lasciala andare” “Non posso” “Non puoi nemmeno morire per lei. Lasciala andare perché quegli occhi nascondono qualcosa di diverso” trattenne il respiro costringendo ogni muscolo alla calma assoluta “Sei qui, ti ho cercato ovunque” urlò preoccupata Sakura correndogli incontro “Stai bene?” “Come … tu cosa ...” “Li ho sentiti, stai bene?” “Bene?” le mani della giovane si posarono sulla fronte, sulle spalle percorrendo tutta la lunghezza del braccio “È caldo” “Perché non li ho sentiti?” Sakura sorrise appena coprendo l'immagine di Hinata con la propria “Sei stanco, ti serve solo un po' di riposo” rispose divertita sollevandogli il volto “Perché lei non ...” “Perché non è lei, Naurto” lo sguardo si spostò lentamente sulla giovane, su quel sorriso colmo di mistero che regalava a quegli uomini, la mano che si stringeva elegante a quella del più giovane, lo sguardo fiero e orgoglioso che poche volte aveva riconosciuto in lei e che adesso più che mai gli ricordava Hiashi.
“Il vostro sposo è arrivato” Sakura socchiuse gli occhi stringendo più forte la mano attorno a quella dell'amico “Non vorrete farlo aspettare ancora non è così?” “No” sussurrò la giovane seguendo i passi della sua scorta.
Pochi minuti prima di vedere soltanto alberi di fronte a sé, alberi e nulla di più “Ho sbagliato?” “No” “Ho ...” “No” esclamò Sakura sollevandogli il volto “Non hai sbagliato, non hai fatto niente di male” “Non è amore questo, non lo voglio” “E come puoi decidere di scegliere liberamente? Non è una tattica di battaglia, è un sentimento” lo strinse a sé soffocando la rabbia e le incertezze del suo cuore “Kurama me l'aveva detto” “Naruto ...” sentì le mani dell'amico sollevarsi lentamente nell'aria, le braccia strette attorno a lei così forte da farle male “È effimero, una catena” “È luce” sorrise scuotendo appena la testa “Ora non riesci a vederla, sei arrabbiato e non puoi … ma è luce Naruto, è la tua luce” l'altro sospirò posando la fronte sulla spalla della giovane “La mia luce sta scappando con un altro” “È una sua scelta, è ciò che pensa sia giusto fare e tu le permetti di vivere, non è forse amore questo?” “Non lo voglio, non mi appartiene” “Allora rifiutalo ma domani, quando lasceremo il villaggio, chiudi a chiave quel sentimento da qualche parte nel cuore, i suoi ricordi, il suo volto, i suoi occhi. Butta via quella chiave senza più cercarla perché non ci fa bene rimanere attaccati al passato” non aveva mai avuto una sorella ma era certo che fosse quello l'amore che condividevano tra loro i fratelli, quel calore, la certezza di un abbraccio, una spalla su cui piangere ogni volta che il mondo diventava più cattivo.
  
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