Serie TV > Supergirl
Ricorda la storia  |      
Autore: Kiki BSK    08/07/2019    2 recensioni
Cosa accade quando Lois Lane si reca a National City e incontra Kara Danvers?
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clark Kent, Kara Danvers, Lena Luthor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lois Lane si guardò allo specchio del bagno pubblico in cui si trovava, sistemandosi i capelli e prendendo un respiro profondo.

Lei e Clark avevano avuto una piccola discussione prima che partisse, perciò faticava ad essere concentrata in quel momento.

Lui era fatto così: voleva proteggerla a tutti i costi, dimenticandosi che il loro lavoro da reporter si occupava anche di situazioni delicate e lui non poteva pretendere che non accettasse degli incarichi solo perché voleva che fosse al sicuro.

Intanto, però, se era Lois a preoccuparsi, Clark le diceva che non aveva nulla da temere e spariva nel nulla per combattere il male e il cuore di lei batteva all'impazzata perché aveva paura che lui non tornasse più.

Tutti quei pensieri si erano accumulati nella sua mente, impedendole di pensare chiaramente perciò aveva sentito il bisogno di andare a rinfrescarsi prima di entrare in quella sala e cominciare a fare domande.

Con un respiro profondo, fece per uscire dal bagno.

Persa com'era nei suoi pensieri, andò a sbattere contro qualcuno.

Le sue mani si poggiarono su due forti bicipiti per non perdere l'equilibrio e, alzando lo sguardo, incontrò un paio di occhi azzurri mostruosamente familiari coperti da un paio di occhiali.

La sua bocca si spalancò, mentre la ragazza le mostrava un caloroso sorriso, segno che l'aveva riconosciuta.

-Lois Lane- disse la ragazza di fronte a se.

Lois si prese il suo tempo per guardarla.

Certo, in passato si erano viste in alcune occasioni, quando Supergirl per un motivo o per un altro andava a Metropolis, e spesso vedeva il suo volto in televisione perché aveva fermato l'ennesimo cattivo di turno.

Eppure non aveva mai avuto l'opportunità di conoscere Kara Danvers.

Non potette evitare di notare tutte le cose che la rendevano uguale a Clark: il colore degli occhi, ma sopratutto la stessa luce piena di speranza di chi crede che tutto il mondo sia buono (anche se entrambi combattevano con la giustizia da troppo tempo per poter avere ancora quella stessa innocenza dei bambini); quegli occhiali di piombo affinché la loro vista a raggi-x possa essere tenuta sotto controllo; stessi maglioni orrendi per coprire un corpo quasi perfetto e lo stesso sorriso dolce che manda al tappeto chiunque lo veda.

Definitivamente, c'era qualcosa nell'aria di Krypton che rendeva tutti i suoi abitanti così affascinanti.

-Kara Danvers... che sorpresa vederti qui- disse allontanandosi dalla ragazza che non aveva perso il sorriso.

-Dovrei dirlo io. Clark non mi ha detto che saresti arrivata altrimenti sarei potuta venire a prenderti... dove alloggi?- disse senza prendere fiato, assumendo un'espressione premurosa.

Lois non potette evitare di sorridere.

Ecco un'altra cosa in comune con suo cugino: erano entrambi molto premurosi.

-Sono venuta qui solo per occuparmi di un articolo, ho un aereo che mi aspetta stasera- le spiegò.

Iniziarono a camminare insieme lungo il corridoio, dirette verso la sala dove si sarebbe tenuta la conferenza.

Lois smise di camminare e guardò Kara con la fronte aggrottata.

-Che succede?- domandò, confusa.

-Lavori per Cat Grant- disse ricordando quel dettaglio.

-La signorina Grant se n'è andata un paio di mesi fa e adesso James è a capo di tutto. Non hai nulla da temere. Qui nessuno vuole farti del male oppure rubarti il fidanzato-rispose la ragazza, divertita.

Entrambe sapevano che Cat Grant la odiava con tutta se stessa ed aveva anche una cotta per Clark: aveva sempre flirtato con lui, sopratutto quando aveva scoperto che lui e Lois avevano cominciato ad uscire insieme.

Clark, ingenuo come sempre, non si rendeva nemmeno conto che la donna fosse attratta da lui e lei trovava esilarante vedere la sua espressione confusa ogni volta che la donna ci provava con lui.

-Clark mi ha detto che la sorella di Lex ha comprato la CatCo- disse lasciando che la classica curiosità da reporter, che tante volte la metteva nei guai, venisse fuori.

-Non utilizzare quel tono di voce per favore, Lena non è come tutti gli altri Luthor. Mi ha salvato la vita così tante volte che ho iniziato a credere sia lei l'eroina della città- disse la ragazza bionda, pronta a difenderla a spada tratta contro tutti coloro che la consideravano un'altra Luthor cattiva.

-Nemmeno Clark si fidava la prima volta che l'ha vista. Magari se passassi un po' di tempo con lei, potrei cambiare idea- disse alzando le spalle.

Kara strinse le sopracciglia.

Non voleva che Lois incontrasse Lena, conoscendola, immaginava che avrebbe potuto porle qualche domanda sconveniente riportando a galla quei ricordi negativi che Lena voleva dimenticare.

Aveva visto quella donna soffrire così tante volte a causa della sua famiglia che si era giurata di tenerla lontana da chiunque potesse avere cattive intenzioni e Lois, in quel momento, era una di quelle persone dalla quale Kara doveva proteggerla.

-Non dire queste cose, Lois. Anche tuo padre non ha la stima di molte persone, partendo proprio da te e Lucy, eppure voi due non siete per niente come lui. Le persone devono essere giudicate singolarmente e non per il cognome che hanno o le follie compiute dalla propria famiglia- mormorò, protettiva come sempre nei confronti dell'imprenditrice.

Lois assottiglia lo sguardo, come fa ogni volta che cerca di capire di più su una situazione.

Quel comportamento le ricordava tantissimo Clark quando la difendeva da coloro che l'associavano sempre a suo padre, ed è convinta che la ragazza di fronte a lei sia proprio come lui.

Un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra conscia di aver finalmente capito il punto della situazione.

-La signorina Luthor è molto fortunata ad averti come amica- disse facendo molta enfasi sulla parola "amica".

Kara le sorrise, completamente ignara del sorriso divertito che le aveva rivolto la reporter.

Presero a parlare del più e del meno cercando di aggiornarsi su ciò che era successo loro gli ultimi mesi e Kara, presa dai vari racconti, si lasciò sfuggire l'esistenza del DEO.

Davvero non aveva alcuna intenzione di dirlo, però Lois era così curiosa e sapeva fare le domande adeguate.

Tutti coloro con un po' di cervello si sarebbero resi conto che Kara Danvers non sapeva mantenere un segreto, ovviamente una come Lois l'aveva notato subito e in pochi minuti di conversazione la ragazza aveva ceduto alle eccessive richieste della reporter di vedere la struttura... Clark non le aveva mai detto che Lois sapeva perfettamente come manipolare una persona affinché facesse quello che voleva.

Perciò, dopo essersi cambiata indossando il costume di Supergirl, stavano volando velocemente verso la base segreta del DEO che venne raggiunta in una manciata di secondi.

La finestra automatica si aprì al suo arrivo, ed atterrò con la solita grazia che faceva fermare tutti gli agenti per osservarla con un'espressione di adorazione sul volto.

-Tu e tuo cugino dovete ricordarvi che i passeggeri a bordo potrebbero NON avere lo stomaco d'acciaio- dice la report tenendosi lo stomaco appena mette piede a terra.

-Dopo un po' dovresti farci l'abitudine- ribatte la super eroina ridacchiando.

-Credimi, dovrei usarlo come mezzo pubblico prima di abituarmici- ribatte l'altra poggiandosi un momento alla ringhiera per riprendersi.

-Davvero, stai bene? Vuoi un po' acqua?- chiede la Kryptoniana mostrando ora la sua preoccupazione.

-Mi riprenderò tra poco, tranquilla- sorride la reporter, l'altra ragazza intanto controlla se riesce ad individuare sua sorella all'interno della sala.

La trova dopo pochi secondi ma quello che vede non è un sorriso di benvenuto, bensì un sopracciglio alzato e braccia incrociate davanti al petto.

Una volta che quella posa viene a mancare la rossa comincia a coprire la poca distanza che la divide dalle due in terrazza.

-Alex, hai mai conosciuto Lois Lane?- chiese l'eroina cercando di evitare la ramanzina che stava per ricevere dalla sorella

-Cosa ci fa qui, Kara? Sai che nessuno dovrebbe essere a conoscenza di questo posto- sbottò, incrociando le braccia al petto come prima nella classica posizione di "sei nei guai e te la farò pagare cara la prossima volta che ci alleneremo".

-Agente Danvers, conosco la vera identità di Superman e di Supergirl, crede che non sappia mantenere un segreto in più?- disse la donna, scendendo le scale per guardarsi intorno con attenzione seguita subito dalle due.

-Del resto Superman è il mio ragazzo e Supergirl è sua cugina- dice Lois divertita verso l'agente.

Proprio quando Kara credeva che le cose non potessero andare peggio, J'onn sbucò da uno dei corridoi seguito da Brainy che borbottava qualcosa di incomprensibile a tutti loro.

Gli occhi dell'uomo si posarono subito sulla donna, e poi si voltò sull'unica bionda per guardarla con un'espressione severa.

-Provateci voi a non cedere all'interrogatorio di Lois Lane. Vi sfido- sbottò subito mettendo il broncio ed alzando le braccia al cielo.

Alex e J'onn alternarono lo sguardo tra Supergirl e Lois Lane, si guardarono poi negli occhi e sospirarono.

-A volte sono tentato di cancellarle la memoria- mormorò il marziano, facendo sorridere Kara.

Aveva scoperto che il suo broncio lo addolciva, perciò lo faceva ogni volta che si metteva nei guai, proprio come farebbe una bambina con suo padre.

Dopotutto, J'onn aveva promesso di prendersi cura di entrambe le sorelle Danvers e ciò stava a significare che gli toccava accettarle entrambe così com'erano.

-Allora, Lois, come mai sei qui?- chiese Alex, voltandosi verso la donna che controllava i computer con interesse.

Kara si avvicinò a loro, sempre attenta agli schermi per assicurarsi che nessuno avesse bisogno del suo aiuto.

-Devo lavorare per un articolo e sono venuta a raccogliere il materiale che mi serve come fa qualsiasi buon reporter- risponde continuando a guardarsi attorno curiosa.

-A cosa servono?- domanda indicando i computer.

Kara e sua sorella si guardando negli occhi entrambe consce che da li a poco sarebbe cominciato il tour con le mille e più domande da parte della curiosa reporter.

Una sorride felice come sempre mentre l'altra alza gli occhi al cielo già esasperata.

L'agente comincia a rispondere alle domande della reporter e nessuna delle tre si accorge che un altro paio di occhi le sta osservando curioso.

Brainy osservava curioso la nuova arrivata, chiedendosi chi fosse.

Tuttavia, il suo compito principale era quello di velocizzare ancor di più il sistema di emergenza del DEO, dato che dopo un attacco in cui era mancata la corrente, il sistema aveva tardato ad attivarsi e avevano rischiato di liberare tutti gli alieni che avevano arrestato.

Come secondo compito, doveva parlare con Lena che gli aveva chiesto consiglio per un esperimento che stava portando avanti.

Infine, avrebbe potuto indagare su quella misteriosa donna per scoprirne un po' di più.

Dato che era multitasking, lavorò al sistema di emergenza mentre osservava quella donna interagire con Kara ed Alex.

Era evidente che si sentisse molto più a suo agio con Supergirl... dopotutto la maggiore delle Danvers era un po' intimidatoria quando indossava la divisa del DEO per la maggior parte degli esseri umani.

O forse era perché non si conoscevano, le probabilità suggerivano questa opzione.

Quando il nuovo potenziamento del sistema fu quasi completo, e nel frattempo aveva fatto una piccola ricerca su quella donna, si mise in contatto con Lena.

-Lena- disse, guardando come la donna sconosciuta poggiava una mano sul braccio di Kara e rideva divertita.

-Sì?- chiese la donna all'altro capo del telefono.

Brainy calcolò che ci fossero il 98.2% di probabilità che lei avesse inarcato un sopracciglio, proprio come faceva tutte le volte che si sentiva minacciata, annoiata oppure veniva messa sotto pressione.

-Dovresti venire un attimo qui al DEO in modo che io possa mostrarti dove stai sbagliando col tuo esperimento- dice continuando ad osservare le tre ragazze, le percentuali che avrebbero iniziato un giro turistico da li a breve è del 97.8% .

-Non potresti semplicemente dirmelo?- rispose lei tra l'annoiato e il confuso, le probabilità che avesse inarcato il sopracciglio erano aumentate al 99.9%.

-Perché tutti dovete farmi delle domande e per una volta non obbedite ai miei di ordini?!- disse lui esasperato.

-Se non è urgente giuro che ti riprogrammo come il più stupido della tua specie- lo minaccia lei.

-Non oseresti- ribatte lui anche se non del tutto convinto.

-Non sfidarmi B, comunque dieci minuti e sono li- risponde prima di riattaccare.
Sospirò felice di essere riuscito nel suo intento, ora doveva solo aspettare l'arrivo della Luthor.

-...quindi, quando Kal-El diventa fastidioso, ricordargli che io gli cambiavo il pannolino- mormorò Kara, facendo scoppiare a ridere Lois.

Alla fine, anche Alex si era ammorbidita e rideva ad alcuni aneddoti che la ragazza bionda condivideva con loro.

Era sempre divertente sentirla parlare dell'infanzia di Superman.

A volte, dimenticava che anche l'uomo d'acciaio fosse stato un bambino in passato e nessuno meglio di Kara poteva raccontare com'era da piccolo.

-Sai, è strano pensare al fatto che sei più grande di lui- mormorò Lois.

-Nella Zona Fantasma il tempo trascorre in maniera differente...ma forse devo essere grata al periodo passato lì...se i miei calcoli non sono sbagliati, dovrei avere ben cinquantotto anni- riferì loro Kara, alzando le spalle.

Alex rabbrividì, immaginando una Kara adulta con dei nipoti e i capelli bianchi.

Aveva preferito non pensare al fatto che sua sorella più piccola fosse in realtà addirittura più grande di lei.

-Ringraziando Dio. Se tu avessi cinquantotto, voglio proprio vedere come faresti a salvare il mondo con i mal di schiena e la pancia- disse Lois, toccandole lo stomaco.

-Ehi!- sbottò, fingendosi offesa.

-Mi terrei in forma comunque, brucio molto velocemente qualsiasi cosa io mangi quindi niente pericolo di pancia- aggiunse scuotendo la testa.

-Hai visite e non so dire quanto possano essere piacevoli- sussurrò Alex, ma solo il superudito di Kara sentì quello che aveva detto.

Confusa, guardò nella direzione di sua sorella e vide Lena Luthor scendere le scale del DEO.

Il sorriso che si era formato sul suo volto sparì appena notò l'espressione confusa e perplessa della donna.

Spalancò gli occhi quando capì che Lena stava fraintendendo tutto.

-Supergirl- disse Lena.

Guai in vista, quando non la chiamava col suo nome voleva dire che era nei guai fino al collo.

Kara si rese conto che la mano di Lois era ancora sul suo stomaco, perciò si allontanò prontamente, mostrandole un piccolo sorriso innocente.

-Lena! Come mai qui?- pessima mossa e se ne rese conto solo dopo.

-Perché, disturbo forse?- chiese incrociando le braccia sotto al seno e alzando al contempo un sopracciglio.

-No! Assolutamente!- dice per poi chiudere gli occhi e sospirare.

-Sei un disastro- sussurra Alex alle sue spalle.

Lois invece ridacchiava dentro di se, aveva capito subito che Kara provava qualcosa per quella ragazza e vederla davanti all'imprenditrice le ricordava Clark ai primi tempi con lei.

-Non mi hai ancora risposto- dice poi la bionda e dietro di lei sia Alex che Lois si stampano un palmo sulla fronte, poteva essere Super quanto voleva ma davanti a quella donna Kara sembrava perdere qualsiasi neurone.

-Brainy doveva mostrarmi cosa stavo sbagliando nel mio esperimento- risponde fredda la Luthor, altrettanto freddo era lo sguardo che stava rivolgendo alla super eroina.

-Ed ora? Stai andando via?- sia Alex che Lois spalancarono gli occhi, Kara stava rischiando parecchio ed entrambe notarono come la Luthor fece un respiro profondo e chiudeva gli occhi per qualche secondo.

-Sono venuta perché dovevo parlare con Brainy e non capivo il motivo per cui mi aveva chiesto di venire- inizia lei per poi fare un passo verso la bionda.

-Poi mi ha detto che eri qui in modo che potessi salutarti ed ha accennato che eri in "dolce compagnia", quindi cosa trovo? Tu che ridi e scherzi e ti fai tranquillamente toccare- la frase non viene terminata perché la super stava sorridendo, uno dei sorrisi che dedicava solo alla ragazza che le stava parlando.

-Non osare sorride- la Luthor non finisce la frase perché un paio di labbra si posano sulle sue, le mani sui fianchi e gli occhi chiusi.

Anche se in un primo momento Lena è sorpresa dal gesto, appena si riprende ricambia il bacio allacciando le braccia dietro al suo collo.

Già: Lena Luthor e Kara Danvers stavano insieme.

E sì, Lena conosceva la vera identità di Supergirl.

Era stata l'ultima del gruppo ad essere venuta a conoscenza di quel segreto e ci aveva messo un po' per accettarlo.

Kara diceva a tutti che non voleva dirglielo perché conosceva il passato di Lena, sapeva che la ragazza avesse sofferto e fosse stata tradita da numerose persone durante il corso della sua vita, perciò temeva che l'avrebbe odiata.

In realtà, dopo che Lena l'aveva scoperto e Kara si era resa conto di poterla perdere, le aveva rivelato il vero motivo.

Lei era Supergirl...ciò significava che non poteva mostrarsi debole dinnanzi a nessuno.

Era la donna d'acciaio e doveva proteggere il mondo, perciò tutti sarebbero entrati in panico se l'avessero vista piegarsi, anche solo per un secondo.

Sentiva di dover essere forte per Winn, per James, per Alex, persino per J'onn, perché doveva tenerli al sicuro.

Ma con Lena era completamente un'altra storia.

Lena la conosceva come Kara Danvers, un semplice essere umano.

Con Lena aveva pianto, le aveva raccontato delle cose della sua infanzia... con Lena poteva essere umana e vulnerabile.

Se Lena smetteva di essere una donna fredda e seria quando Kara era con lei, quest'ultima smetteva di essere Supergirl per mostrare la parte più debole di se stessa.

Nemmeno Alex l'aveva mai vista in quello stato, perché quello era un onore che riservava solo a Lena Luthor.

Dopo averle rivelato quella verità, Lena l'aveva perdonata.

Finalmente con tutte le carte scoperte, innamorarsi era stata la cosa più naturale che potesse accadere ad entrambe.

-Lo hai fatto di nuovo- dice la mora poggiando la fronte su quella dell'eroina una volta staccate dal bacio.

Kara stava cercando di far aprire di più Lena, le stava dimostrando che di lei si poteva fidare e che doveva sentirsi libera di parlarle di qualsiasi cosa.

Voleva che non avesse barriere con lei neanche sulla loro relazione.

Essendo cresciuta in una famiglia molto chiusa e che a malapena le avevano dimostrato affetto, Kara cercava di donarle tutto quello che possedeva, per Lena era difficile parlare apertamente con qualcuno o mostrare i suoi veri sentimenti.

Inconsciamente Kara aveva intuito che Lena era molto gelosa di lei, anche se non glielo mostrava, e finalmente ne aveva avuta la prova quindi... era riuscita in due dei suoi intenti.

Lena era riuscita a dimostrarglielo e in più non aveva avuto paura di aprirsi a lei anche davanti ad altre persone.

-In realtà ora ho anche la prova che sei mooooolto gelosa di me- risponde la bionda ridacchiando, risata che venne raggiunta dall'altra.

-A quanto pare stai riuscendo nel tuo intento senza che io me ne accorga- dice la mora e quando la bionda fa per replicare venne interrotta.

-Questo non volevo vederlo- disse una voce maschile.

Lena si allontanò, riconoscendo quella voce.

Superman era appena entrato e con le mani sui fianchi, le guardava con un sorriso divertito per lasciar comprendere che stava scherzando.

Kara ricambia il sorriso e tiene un braccio sul suo fianco stringendo la Luthor leggermente a se.

Si fidava di suo cugino e sapeva che lui non considerava Lena come gli altri Luthor però era più forte di lei, doveva tenerla al sicuro.

-Che ci fai qui?- chiese Lois, avvicinandosi a lui.

-Volavo nei paraggi e ho sentito la tua voce. Ho pensato di venire a dirti che mi manchi, Lois Lane- ammise lui, sorridendole dolcemente e avvicinandosi a lei.

Lei lo strinse in un abbraccio, prima di baciargli la guancia.

Lena spalancò gli occhi, voltandosi per poter guardare Kara che era palesemente divertita.

-Non hai pensato di dirmi che quella è Lois Lane?- sbottò, colpendola sulla spalla ottenendo solo una risata dalla compagna.

-Brainy mi ha fatto credere che ci stesse provando con te!- si lamentò, abbassando lo sguardo.

-Eri così gelosa...- disse Kara, divertita.

-Dormirai sul divano- l'avvertì Lena.

Spalancò gli occhi, scuotendo la testa.

-No! Ti prego! Il divano no!- si lamentò.

Entrambe sapevano che Kara non avrebbe passato la notte sul divano.

Dopo quella scena Alex si congedò dal gruppo visto che doveva tornare al lavoro, così rimasero solo gli altri quattro.

-Ho una proposta, vi va un'uscita a quattro?- chiede Lois guardando la coppia davanti a se.

Kara sorrise e poi guardò Lena che annuì con un piccolo sorriso.

-Volentieri- risposero all'unisono le due.

Accordato il luogo dell'incontro Clark accompagnò Lois di nuovo davanti alla CatCo mentre Kara accompagnò Lena alla sua auto.

La sera si ritrovarono tutti e quattro in pizzeria, parlarono tranquillamente e Kara fu più che felice di vedere ammirazione nello sguardo di Clark nei confronti di Lena.

Era a conoscenza di cosa avesse fatto la Luthor per salvare il mondo e quello era stata solo l'ennesima prova che lei era diversa, speciale e che lui poteva fidarsi di lei.

Anche Lena ora sembrava più rilassata in presenza di Superman, avevano chiacchierato privatamente ma il superudito di Kara aveva permesso di sentire ciò che si erano detti.

Inutile dire che Lois la tormentò per farselo dire.

I due avevano chiarito le divergenze che trascorrevano nelle loro famiglie, Clarke aveva espressamente detto che ora poteva contare su una nuova amica e Lena si era limitata a sorridere e a ringraziare.

Entrambi i Super sapevano che quel gesto e quella singola parola ne contenevano altre che in quel momento non sarebbero uscite, ma entrambi erano felici di quel risultato.

La serata continuò tranquilla e Clarke insistette per pagare il conto, non fu facile visto che la sua controparte fu Kara.

Ora Kara Danvers, Lena Luthor, Lois Lane e Clark Kent passeggiavano per National City chiacchierando tranquillamente, Lois e Kara parlavano di giornalismo mentre Clarke aveva chiesto a Lena della sua ricerca e dei suoi esperimenti per il DEO.

Lena stava appunto progettando dei Robot che potessero aiutare le forze del DEO cercando di limitare il numero di perdite nel caso gli agenti avessero dovuto affrontare missioni estremamente pericolose.

I due cugini erano sempre molto attenti, pronti ad aiutare chiunque avesse avuto bisogno di loro.

Quelle poche volte che potevano lavorare insieme, si divertivano da matti.

Dopotutto, non capitava tutti i giorni di poter passare del tempo con una persona che comprendeva a pieno cosa significasse essere un supereroe.

Mentre camminavano, Kara e Clark si erano offerti di andare a prendere un gelato, mentre Lois e Lena si erano accomodate su una panchina.

Appena fecero per allontanarsi però si avverti un boato.

-A quanto pare dovremmo aspettare per il gelato- dice Lois guardando i due cugini che si portavano istintivamente una mano al petto.

-Sono quattro in centro- dice Kara guardando il cugino e poi le ragazze sedute sulla panchina.

L'unica cosa che li teneva fermi dal partire in quarta erano le due ragazze davanti a loro.

-Andate a salvare il mondo- disse Lena con un piccolo sorriso, i due annuirono e fecero per muoversi ma poi si voltarono in contemporanea.

-Restate in una zona sicura- dicono all'unisono, poi si recarono in un vicolo cieco, pochi secondi dopo due figure spiccarono il volo verso la direzione del centro.

-Sai, sento di dovermi scusare con te- disse la donna.

Lena inarcò un sopracciglio, guardandola confusa.

-So perfettamente cosa significa quando una persona pensa subito agli errori della tua famiglia quando ti presenti, ma non ho potuto evitare di credere che tu fossi simile a Lex. E invece sei così diversa dai Luthor...sopratutto, rendi molto felice Kara, glielo leggo negli occhi- spiegò Lois, sorridendole.

Lena annuì, lasciandole comprendere che andava tutto bene.

-Anche lei mi rende felice. Anche se ho sempre il terrore che qualcosa possa andare storto e il mio cuore smette di battere ogni volta che mi viene detto che è necessario l'intervento di Supergirl... ho così tanta paura di perderla- ammise, distogliendo lo sguardo.

In lontananza si sentirono le sirene del DEO, gli umani non la spaventavano più di tanto, il problema erano gli alieni e a quanto pare erano in quattro.

Quante volte Kara era tornata con il volto ferito, dei lividi lungo l'addome... per non parlare di quella volta in cui avevano disperso la kryptonite nell'aria e avevano chiesto il suo aiuto perché Kara non si risvegliava.

-Capisco come tu possa sentirti, anch'io ho paura che non torni da me...però mi rendo conto che non posso essere egoista. Il mondo ha bisogno di qualcuno che si assicuri che la giustizia funzioni come si deve, purtroppo gli unici due idioti disposti a farlo li abbiamo beccati noi- commentò la donna, facendo ridere l'altra.

-Dovremmo essere veramente fiere di loro sai? So che non smetteranno mai di farci preoccupare, so che ogni volta che salvano il mondo rischiano di non varcare la soglia di casa ed una volta Clarke ci è andato veramente vicino, ma dovremmo essere fieri di loro. Credono in quello che noi umani abbiamo smesso di credere da tempo, la bontà, loro riescono a vederla dove gli altri non la vedono. Tu probabilmente ne sei un esempio, Kara ha visto subito che in te c'era qualcosa di buono quando tutti non vedevano altro che un'altra Luthor, me lo hai detto tu. Salvano il mondo ogni volta e oltre alla questione della bontà... sai cosa mi ha rivelato Clarke?- dice Lois sorridendo guardando vero l'alto, la Luthor non risponde sapendo perfettamente che di li a poco avrebbe avuto la risposta.

-Sono sicura che anche per Kara è così... mi ha detto che ogni volta che salva il mondo lo fa per me, se sa che sono al sicuro allora lui è tranquillo e felice. Salvano il mondo per le persone che amano, quelle stesse persone che gli danno la forza, il coraggio e la motivazione per farlo- finisce puntando gli occhi in quelli verdi dell'altra.

-Clarke sulla destra!- urla Kara afferrando un tentacolo del secondo alieno che stava per mandare KO, uno su tre era fuori dei giochi grazie a lei.

Erano quattro razze diverse e si stavano ribellando perché un gruppo di umani, dei resti dei figli della libertà, li stavano tenendo rinchiusi da un mese.

Kara aveva subito chiamato ed informato Alex della situazione dicendole di rintracciare qualsiasi membro restante che si era nascosto di quel gruppo.

-é possibile che non ci ascoltino?!- urla la ragazza scaraventando l'alieno contro il suolo.

-Hanno tutti gli occhi viola, perché?!- chiede Clarke e Kara capì subito, avevano assunto quella sostanza che girava non molto tempo fa che rendeva super forti e super arrabbiati chi la prendeva.

-Okay, so cosa fare!- urla la ragazza per poi connettersi con Alex che aveva già sentito tutto visto che stava monitorando la situazione dal DEO.

-Tra poco arriverà Brainy con una squadra e il sedativo, tenete duro- dice e Kara mette KO il secondo alieno.

-Avanti Clarke, stai invecchiando?- lo sbeffeggia lei e lui si volta verso di lei dimenticandosi dell'alieno che lo stava caricando.

-Hey, vecchietto a- non finisce la frase perché l'alieno lo colpisce spedendolo nella fontana e facendo ridere la Kryptoniana che per poco non fa la stessa fine, riesce ad evitare all'ultimo un pugno dell'altro alieno.

Dopo dieci minuti arrivano gli agenti del DEO che sparano l'antidoto contro i due alieni che stavano combattendo i Kryptoniani e successivamente a quelli messi KO da Supergirl.

Una volta assicurati che il loro intervento non era più necessario tornarono al parco dove le due donne le attendevano.

Cominciarono a camminare per uscire dal vicolo ma poco dopo i due si fermarono e un sorriso triste si fermò sui loro visi.

-Il cuore di Lena batte così forte- mormorò Kara.

-Anche quello di Lois, accade quando ha paura- ammise.

-Paura? Paura di cosa?- domandò, confusa.

-Kara, sei una supereroina, combatti con gli alieni. Lena avrà sempre paura che ti possa accadere qualcosa- le spiegò Clark.

-Dopo tutto questo tempo, Lois prova ancora a convincermi di non intervenire alcune volte. Comprendo quello che vuole dire, comprendo la sua paura e non posso biasimarla. Ha un'abilità a mettersi nei guai che se fossi umano, avrei avuto un attacco di cuore da molto tempo ormai. In questi anni sulla Terra, abbiamo scoperto che persino noi siamo fragili. Hai detto che Lena ha lavorato con te, perciò sa in prima persona tutto il male che ti può essere fatto-disse, poggiandole una mano sulla spalla.

-Ogni volta che mi interessavo ad un umano, temevo sempre che potessi fargli del male. Ma Lena ha questa capacità di mettersi nei guai e anche io ho paura per lei. Sai, quando iniziai a frequentare Mon-El, ero contenta di poter avere qualcuno accanto che comprendesse cosa vuol dire avere dei poteri, qualcuno che come me è debole solo di fronte a poche cose. Quando rilasciammo il piombo nell'aria, sono stata così male per lui e mi sono avvicinata a Lena, che sembrava essere l'unica in grado di farmi ritornare in contatto con la mia parte più umana. Ma poi lui è ritornato e mi sono resa conto che le cose erano cambiate...credevo che l'avrei seguito ovunque, ma adesso mi rendo conto che non posso andarmene. Non posso lasciare questo luogo perché ho lei da proteggere. Tutte le volte che esco a combattere un pericolo, è perché lei deve essere al sicuro- mormorò, lanciando un'occhiata alle due donne sedute sulla panchina.

-Posso comprendere cosa vuoi dire. E credimi, adesso che sai per chi combatti, avrai un potere in più di cui nessun alieno sarà a conoscenza-disse Clark.

-Dovrai comunque stare attenta, se qualcuno scoprisse che lei è il tuo punto debole non ci penserà due volte ad usarlo contro di te. Non dico di controllarla ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette ma fai attenzione- finisce guardandola negli occhi.

-Lo so, è stato uno dei principali motivi per cui non volevo rivelarle la mia identità e per cui non volevo stare con lei ma lei mi ha solo detto che non avrebbe cambiato nulla... che se doveva essere rapita perché l'amavo almeno voleva essere rapita come la mia ragazza, e proprio perché mi ama dice che vale la pena correre questo rischio- dice ridacchiando ricordando quella chiacchierata avvenuta sul divano della LCorp.

-Sono entrambe delle donne forti- dice Clarke guardando verso la panchina.

-Si- sospira la ragazza per poi uscire dal vicolo.

-Così anche tu salvi il mondo per Lois- dice dandogli una piccola spinta con la spalla.

-Beh, è quello che fai tu per Lena- risponde ridacchiando dirigendosi verso il carretto dei gelati.

Così, portarono il gelato alle due donne e si sedettero tutti e ripresero a chiacchierare insieme.

Era evidente che quelle conversazioni avessero attivato dei pensieri in tutti e quattro, che preferirono godersi quel momento di tranquillità.

Lois, dopo qualche chiacchierata guardò Lena e lesse che stava trattenendo la stessa domanda, così chiese ai due cosa fosse successo che cominciarono a raccontare.

Kara raccontò per filo e per segno come Clarke stava facendo fiasco in quel combattimento portandoli ad un piccolo battibecco su chi fosse il più forte e il più veloce.

-Scusami? Ti ho battuto in forza cosa ti fa credere che non ti batta anche in velocità?- sbottò Kara, portandosi una mano sul petto.

-Non scherzare, cuginetta, nessuno è più veloce di me- rispose Clark, stringendo le sopracciglia.

-Ho fatto a gara con un velocista ed ho vinto quindi non ho paura di te, ti sfido- disse Kara, guardando suo cugino negli occhi con sfida.

-Vince il primo che arriva in Nuova Zelanda, raccoglie una camelia rossa e ritorna qui per portarla alle signore- disse lui, allungando una mano che Kara strinse subito.

Si lanciarono un'occhiata veloce, prima di alzarsi per ritornare nel vicolo dal quale erano usciti poco prima.

Dopo un po', due persone vestite di blu con un mantello rosso sfrecciarono in cielo.

Lena e Lois scoppiarono a ridere, rendendosi conto che erano incorreggibili.

-Quando fa così, dimentico che è un dio-mormorò Lois, guardando il cielo.

Lena Luthor sorrise, sentendo al centro del petto un calore estremamente piacevole realizzando ciò che fino ad ora non aveva mai valutato: Kara Zor-El era una dea, una dea che amava proprio lei.

 

 

 

AA:

Eccomi con un'altra FF Supercorp.
Questa volta non l'ho scritta da sola ma è una collaborazione con una mia amica di Wattpad... e abbiamo deciso che l'avrei pubblicata anche qui anche se lei non è su EFP.
Che dire, spero vi sia piaciuta e mi scuso per eventuali "orrori" grammaticali XD
Fateci sapere cosa ne pensate,
alla prossima :D
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supergirl / Vai alla pagina dell'autore: Kiki BSK