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Autore: Il filo di Arianna    08/07/2019    0 recensioni
La guerra è conclusa da più di un anno. I nostri eroi sono presi dalle piccole incombenze quotidiane che caratterizzano la vita di pace che hanno contribuito a costruire. Si direbbero felici: finalmente è giunto il momento per ciascuno di scrivere il proprio destino. Non per Hermione Granger però, soffocata in una relazione con Ronald Weasley, il quale la vorrebbe condannare ai ruoli di moglie e madre, facendole dimenticare quella realizzazione personale che ogni individuo ha il diritto di cercare.
Cosa accadrà quando Hermione deciderà di dare una svolta alla propria monotona esistenza? Quali saranno le sue scelte quando capirà di dover cercare quel luogo in cui potrebbe finalmente definirsi "a casa"?
Perché una donna deve avere sempre il coraggio di pretendere il meglio per sé, anche contrastando quelle dannate regole sociali che le impediscono di mostrarsi al mondo come individuo, al pari dell'uomo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Direi che potremmo iniziare da quella dannata lettera - poggiata con fretta a fianco del cuscino sul quale giaceva addormentata la testa di una giovane ragazza -  per cui i fragili equilibri della vita dei nostri protagonisti mutarono irreversibilmente.

Mione,

la guerra è conclusa da più di un anno, la pace regna sovrana. Non credo, perciò, sia più necessario che tu prosegua con l’apprendistato per il ruolo di Auror. Anche Harry è d’accordo. Gliene ho parlato una settimana fa e si è mostrato pienamente a favore del mio progetto. Tutte quelle ore di allenamento, per non pensare alle frequenti missioni, ti tolgono le energie necessarie a svolgere il tuo ruolo di compagna di vita. Soprattutto ho bisogno che il tuo maledetto lavoro non ti distolga dall’obiettivo che mi ero posto alla fine della guerra, quando ti ho scelta tra molte altre: voglio un figlio. Voglio che tu divenga madre il prima possibile. È come potresti occuparti della casa e del bambino se tu non rinunci a quel qualcosa che ti allontana dal tuo destino di donna?

Non c’è bisogno che tu segua una carriera, la tua realizzazione sarà osservare me raggiungere le posizioni più alte al ministero e vedere mio figlio crescere.

Ron

Hermione Granger non versò nemmeno una lacrima quando registrò con occhi sempre più attoniti il contenuto di quella lettera che il suo compagno le aveva scritto, probabilmente con poca cura: macchie di inchiostro qua e là e una calligrafia sgraziata, segno inequivocabile di fretta. Probabilmente riteneva che per un argomento simile non fosse necessario sprecare qualche ora del suo prezioso tempo; nemmeno che fosse utile, prima di decidere, confrontarsi con colei che sarebbe di fatto stata la destinataria di questo assurdo “progetto”.

La ragazza rilesse ancora una volta, per essere certa di non essere protagonista dell’ennesimo incubo, le ultime parole con cui era stata chiusa la lettera: Non c’è bisogno che tu segua una carriera, la tua realizzazione sarà osservare me raggiungere le posizioni più alte al ministero e vedere mio figlio crescere.

Mio figlio?! Ma non bisogna essere in due per generare una nuova vita?!

Era da tempo che la sua relazione con Ronald Weasley  stava in piedi per misericordia. Probabilmente l’unico elemento della sua vita che le permetteva di continuare a sperare in qualcosa di positivo nel suo futuro era il suo apprendistato al Ministero. La carriera di Auror divenne il suo obiettivo quando, conclusasi quella guerra che l’aveva vista protagonista indiscussa, a fianco di Harry Potter, ebbe deciso che avrebbe agito in ogni modo per ostacolare nuove proliferazioni del male.

Non avrebbe voluto che le future generazioni avessero la vita rovinata dalle follie di qualche pazzo che avesse deciso di costruirsi il suo regno personale con l’omicidio e il
disprezzo verso i diversi, i più deboli.

Moglie e madre. Questi erano i ruoli che Ron le aveva cucito addosso in quell’anno di convivenza. Alle sue spalle, senza interpellarla.

Da parte sua Hermione non sarebbe stata contraria, ma rinunciare alla sua realizzazione personale …

“Questo mai!” esclamò ad alta voce la ragazza, riempiendo il silenzio della sua camera da letto, appena sfiorata da un timido sole autunnale.

***

“Herm, sai come è mio fratello …” iniziò a dire Ginny Weasley, seduta al tavolino di un bar babbano, mentre sorseggiava il suo the delle cinque, secondo la consueta tradizione inglese – che fossero maghi o babbani, il the per entrambi, come ogni buon inglese che si rispetti, era sacro.

“No!” esclamò con fermezza Hermione Granger posando con poca grazia sul piattino la tazza di caffè che aveva appena preso in mano. Interruppe con questo gesto le parole della rossa che le stava di fronte.

“Questa volta ha toccato il fondo” continuò con un sibilo. Gli occhi chiusi in due fessure.

“Hai tutte le ragioni del mondo per avercela con lui” affermò Ginny a questo punto, con sicurezza, cercando di seguire l’orientamento della ragazza infuriata che aveva di fronte, per non essere interrotta per la centesima volta da quando si erano sedute al tavolino.

Hermione si quietò un poco.

“Ma comunque potresti parlarci, vedere le sue posiz …”

“Ginny!! Smettila di giustificarlo! Hai letto le parole di quella lettera?! Come posso parlarci se l’unico protagonista di quel progetto è lui?” Hermione cercò di riprendere fiato dopo la sfuriata.

“Lui! Io sono semplicemente uno strumento per ottenere quello che vorrebbe” continuò amareggiata “sai che nel vostro mondo una bella famiglia favorisce molte carriere.”

“Herm, parlaci e vedrai che ti spiegherà questa tua teoria” provò a dire ancora una volta Ginny, cercando di essere ragionevole. In fondo suo fratello non poteva essere così stupido da chiedere ad Hermione Granger, la strega più brillante della loro era, colei che aveva giocato un ruolo essenziale nella guerra grazie alla sua mente sveglia, di abbandonare tutto e dedicarsi pienamente alla vita di famiglia.

“E sono sicura che Harry …”

“Ron ha scritto che anche lui si trova d’accordo. Ti rendi conto del problema?”

“Herm …”

“Tradita dai miei migliori amici!”

“Cerca di ragionare Herm.” Replico Ginny allo stremo delle forze. Quella conversazione le stava consumando più energie del previsto. D’altronde questa volta riparare l’errore del fratello non sarebbe stato così semplice.

Un ultimo sorso dalla tazza per terminare il poco the che vie era rimasto e concluse: “Prenditi del tempo per calmarti ed analizzare la situazione a mente fredda. Vedrai che c’è una spiegazione a tutto questo.”

Hermione, tuttavia, non stava già più ascoltando le parole dell’amica. Il suo sguardo perso al di fuori della vetrata del bar. Il caffè, ormai freddo, ancora intatto. Un’idea balzana nella mente.





 
  
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