Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Francesca_Silvia    08/07/2019    0 recensioni
Xander Hyde. Un nome che tutti conoscono, un volto che quasi nessuno ha mai visto e uno dei criminali più temuti dell'Inghilterra. Si dice che abbia eliminato tutti quelli che erano sulla sua strada e che sia pronto a macchiarsi di ogni crimine per appagare il suo desiderio di potere. Ma cosa farà quando si imbatterà in Ione Vaughan? Cosa c'entra questa ragazza aristocratica e apparentemente perfetta con uno come lui? E com'è possibile che i due in realtà abbiano così tante cose in comune?
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Faceva caldo, un caldo quasi soffocante, di quelli che fanno attaccare i vestiti alla pelle e che rendono il respiro affannoso. Forse quel caldo era voluto, forse serviva per aumentare la tensione nell’aria, l’eccitazione, il desiderio di lasciarsi andare e di non pensare più a niente. O forse era solo il prodotto di quel groviglio di corpi appiccicati tra loro, che si muovevano come fossero uno solo tra le luci stroboscopiche così abbaglianti da farti girare la testa.

Qualunque fosse la ragione, a lei quel caldo piaceva. Nel locale, in mezzo a tutti quei corpi in movimento, con la musica così forte da farti vibrare le ossa nel petto, lei si sentiva a suo agio.

Capelli biondo platino lunghi fino ai fianchi, così lisci da sembrare quasi fatti d’acqua; due occhi chiari come il cristallo, contornati da un ventaglio di ciglia scure e folte; una bocca carnosa e invitante, curvata in un sorriso dolce ma che non raggiungeva mai gli occhi; un fisico perfetto e slanciato, come quelli che si vedono solo sulle riviste di moda. Era consapevole di essere bella, sapeva il modo in cui gli altri la guardavano e sapeva come usare questo a suo vantaggio.
Non cercava l’amore, aveva smesso di crederci, ma voleva la passione, il contatto con un altro corpo, delle mani che la stringessero e delle labbra che la baciassero, senza dire troppe parole o fare troppe domande. Anche quella sera, in quell’anonima discoteca di periferia, l’obiettivo era lo stesso: cercava solo qualcuno che la stringesse.

Aveva già bevuto alcuni drink e iniziava a perdere lucidità, ma non era un problema visto che avrebbe preso un taxi per tornare a casa. Ballava da sola da un bel po’ ormai, ma continuava a rifiutare chi le si avvicinava: non sapeva perché, ma quella sera non voleva accontentarsi del solito ragazzo carino, eppure uguale a tutti quelli che incontrava ogni volta. La stanchezza però iniziava a farsi sentire. Erano circa le 3 del mattino e a breve sarebbe dovuta tornare a casa, altrimenti avrebbe passato il giorno successivo a letto, con i postumi della sbornia e il corpo dolorante.

Decise di uscire dal locale per prendere una boccata d’aria, pensando che per lo meno le sarebbe un po’ passato il crescente mal di testa. Il parcheggio era affollatissimo, invaso da auto e persone di tutti i tipi. Non che fosse una sorpresa, comunque: era sabato sera e lì l’alcol costava veramente poco.
Come lei, anche altri si erano allontanati dal casino nascosto che c’era appena oltre le pesanti porte nere. Diverse persone erano sparse fuori dall’ingresso, strette in piccoli gruppetti per proteggersi dal freddo, raccolte sotto un paio di lampioni e circondate da nuvole di fumo, mentre alcuni si allontanavano diretti verso casa o più probabilmente verso qualche macchina parcheggiata lì vicino.

Si accese una sigaretta, un vizio che teneva nascosto a tutti quelli che conosceva e che riservava per alcuni momenti particolari, di estrema noia o di estrema tristezza. E così, mentre decideva se concludere la serata e tornare a casa oppure no, si accorse di essere osservata.
Testa alta, aria spavalda e uno strano sguardo negli occhi, annoiato e distaccato, ma allo stesso tempo ipnotico e intrigante. Tutto in lui urlava sicurezza: dal modo in cui se ne stava appoggiato con noncuranza a una macchina non sua, con quei tatuaggi scuri che spuntavano dalle maniche del giubbotto, fino al modo in cui la guardava, come se sapesse già che quella sera lei sarebbe stata sua.

Perfetto

Buttò a terra la sigaretta e gli si avvicinò, senza riuscire a distogliere lo sguardo da quei due occhi inquietanti e attraenti allo stesso tempo.

"Piacere, Ione"

"Xander"
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Francesca_Silvia