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Autore: vlad zepesh    06/05/2005    5 recensioni
è la prima volta che faccio una storia, spero che vi piaccia, presto farò il 2 capitolo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco a voi il terzo chap by teo

Ed ecco a voi il terzo chap by teo

 

GIORNI DI GELOSIE 3

 

Harry e Mike camminavano nel corridoio con passo veloce, per raggiungere il più velocemente possibile la sala grande, Harry sembrava essere imbarazzato, il suo viso era completamente rosso e il suo sguardo era fisso a terra; stava ripensando a quello che aveva fatto poco prima e soprattutto se era stata una buona idea, naturalmente gli era piaciuto e gli aveva riportato alla mente vecchi ricordi che credeva di aver dimenticato, inoltre quel caldo bacio gli aveva fatto venire in mente il sogno fatto due notti prima. Mike pensava invece all’impressione che i due avrebbero fatto se fossero entrati insieme nella sala grande, insomma un professore e uno studente che si presentano insieme e per giunta in ritardo alla cena non dovevano fare una gran bella figura. Finalmente arrivarono davanti all’enorme portone di legno con intagliati i simboli delle quattro differenti case; Mike si fece coraggio ed aprì quella che per lui poteva essere la bocca dell’inferno e, come sospettava, gli sguardi di tutti, alunni ed insegnanti, si concentrarono sui due; i più sorpresi, nonché infuriati, furono però due occhi color pece e un paio di occhi azzurri; subito tra la folla si fece strada un brusio di voci che Harry si sforzò di ignorare mentre cautamente cominciò ad avanzare, Michael invece incalzò un passo veloce e spavaldo. Il giovane grifone era ormai arrivato al suo tavolo e, quando si sedette, fu tempestato di domande come: dove sei stato?”, “cosa hai fatto?”alle quali il giovane rispondeva con vaghi “al campo da quidditch”, “a giocare a quidditch”. Tutti, persino la sua amica Hermione, erano curiosi di sapere dove il ragazzo dagli occhi di giada era stato tranne Ron che, dopo aver consumato la cena, si diresse silenzioso verso il dormitorio, Harry si chiese il motivo di tanta indifferenza nei suoi confronti. Finita la cena anche il grifone si diresse verso il dormitorio; arrivato davanti al dipinto e dopo aver sussurrato la parola d’ordine alla signora grassa, Harry salì le scale che portavano alla sua camera da letto. Su un giaciglio vide quello che una volta riteneva il suo migliore amico, una di quelle certezze che ora stavano andando perse insieme a tante altre. Il moro si cambiò e si sdraiò sul suo letto e si addormentò non appena la sua testa toccò il candido cuscino.

Harry si destò da una notte strana e senza sogni, rimembrò l’ “incidente” della sera prima, sperando che nessuno se lo ricordasse, si vestì velocemente e si diresse con passo svelto verso la sala grande; qui trovò Mike che si imburrava magicamente un pezzo di pane. Harry si avvicinò a lui e, con un sorriso, chiese

-         Scusa è occupato?-

-         Si, veramente aspettavo il giovane bambino sopravvissuto, per caso l’hai visto?........-

Rispose, poi si mise a ridere con slancio seguito immediatamente dall’altro

-         Dai siediti!!! Allora, pronto per la lezione di oggi?-

Chiese il giovane professore

-         Quale lezione?-

Domandò Harry, con aria intontita nonché pensierosa

-         Quella di Quidditch! Non se lo ricorda, signor vice allenatore?!-

Disse Mike con un ghigno

-         Giusto!!!!!! Scusami me l’ero completamente dimenticato, sai… Con il trambusto di ieri!-

-         Quale trambusto?-

Chiese il professore con faccia angelica

-         Ma si dai, non dirmi che non hai notato tutti quegli sguardi, altrimenti sarei davvero preoccupato per la tua vista!!!- rispose Harry

La faccia di Michael si incupì

-         Ah si, non farci caso… Vedrai che tutto passerà e la storia si dimenticherà-

Purtroppo Mike non aveva mai avuto così torto.

Durante la lezione di cura delle creature magiche, Harry si trovò troppo spesso preso di mira da sguardi indagatori e fu il protagonista dei vari mormorii.

-         Non preoccuparti Harry, prima o poi si stancheranno-

Era la voce di Hermione

-         Si stancheranno di fare cosa?-

-         Di guardarti no!?-

Disse la ragazza senza indulgenza

-         Ah… Non li avevo neanche notati…-

Finse Harry.

Il restante pomeriggio passò lentamente, fino alla lezione di Quidditch.

 

Dire che c’era più di mezza scuola ad assistere alla prima lezione di volo del professor Michael ed Harry, poteva benissimo essere un dolce eufemismo; tutti gli studenti che non avevano nulla da fare in quell’ora erano seduti sugli spalti del campo da Quidditch, mentre fremevano dalla curiosità di vedere i due mori all’opera.

I due insegnanti avevano in mano le rispettive scope e stavano pazientemente aspettando che i ragazzini del primo anno di Corvonero si mettessero uno di fianco all’altro, con le scope per terra, vicini ai loro piedi; quando furono tutti ai loro posti, il professore spiegò che avrebbero dovuto dire, al suo via, un bel “SU” con tutta la decisione che possedevano.

Come era successo alla prima lezione di Harry, nessuno riuscì a far arrivare il proprio manico nella mano. Dopo qualche tentativo, però, cominciarono a vedersi i primi frutti: quasi la metà degli allievi riuscirono ad avere la scopa in pugno, con un sorriso entusiasta in faccia.

-         Molto bene ragazzi… Ora mettetevi a cavallo dei vostri manici e tenete le vostre mani ben salde davanti a voi. Uno per volta farete un giro accompagnati da me e Potter.-

E così i ragazzi cominciarono a fare la loro prima esperienza di volo; ad un certo punto però una bambina dai biondi capelli, diede una spinta alla scopa che la fece alzare facendole perdere il controllo. Fortunatamente Harry aveva i riflessi pronti, cosicché riuscì ad evitare alla ragazzina un braccio rotto, com’era successo a Neville durante la sua prima lezione.

-         Tutto a posto? Ti sei fatta male?-

-         N… No, non si preoccupi…-

Per buona sorte il resto della lezione trascorse senz’altri intoppi; quando suonò la campana i ragazzi, ancora tutti emozionati, salutarono e ringraziarono i due professori.

 

-         Allora come sono andato? Insegno bene?-

-         Benissimo Mike, sei portato ad insegnare…-

-         Ah già, senti… Quasi me ne dimenticavo: domani è il mio compleanno e pensavo di fare una piccola festa in sala grande aperta a tutti… Ti va di venire?-

Harry guardò il ragazzo sorpreso, si era completamente dimenticato che giorno sarebbe stato domani.

-         Con molto piacere! Potevi dirmelo prima però, ora mi dovrò inventare un regalo bellissimo in poco tempo…-

-         Non ti preoccupare…Al massimo sconterai una pena che deciderò in data da destinarsi!-

Un ghigno sadico si dipinse sulle labbra del professore, segno che Harry si sarebbe dovuto aspettare qualcosa di pericoloso.

Dopo aver discusso sull’orario della festa, i due si lasciarono, Mike che andava a parlare agli elfi domestici ed Harry che si accingeva a raggiungere la sua stanza cercando di trovare un bel regalo da fare al suo professore preferito.

 

Bene ragazzi… Ed ecco a voi il terzo chap! Che ve ne pare??? Piace? E’ vero che comunque lasciate un commentino?

Mi raccomando, recensite anche a me visto che l’ho scritta anche io… baci8 teo

 

 

  
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