Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: vanesiis    09/07/2019    3 recensioni
DarkFantasy!AU | SasuNaru #1
Non vi è goccia di misericordia per i demoni, ed è anche peccato pronunciare il loro nome. Una notte, Sasuke Uchiha uccide tutti i demoni che si trova di fronte, tuttavia esita dinanzi a Naruto Uzumaki, un demone dai capelli biondi che stringe tra le mani la Bibbia.
***
«Vuoi che te la restituisca? Che richiesta irragionevole. I demoni non hanno diritto di possedere una croce.» Incupì lo sguardo scuro, per assicurarsi che la creatura afferrasse il concetto seriamente. «Per l'eternità.»
[Sasuke¡priest Naruto¡demon] [4.300+ parole]
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Freak'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa one-shot è ispirata a una doujinshi che potete trovare online gratuitamente su myreadingmanga. Mi è piaciuta subito fin dall'inizio, è proprio del mio genere e non ho potuto fare a meno di scriverla :D. Avrei voluto tanto che l'originale fosse una long... ma non si sa mai, il mio cervello potrebbe elaborare una trama! La doujinshi s'intitola "Freak", ed è di NANYKER. Un avvertimento, dato che non voglio offendere nessuno, questa è ovviamente una storia di fantasia e Sasuke non si comporta proprio come un prete; credo sia protestante dato che a quanto pare può bere alcolici e avere relazioni (?), comunque se ci sono problemi o domande non esitate a scrivermi ;D.
Buona lettura!


Un piccolo fuoco
può incendiare una
grande foresta.
Dᴀ Gɪᴀᴄᴏᴍᴏ 3:5
Bibbia • Nuovo Testamento
⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀         

⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ 
𝕰ʀᴀ proprio così che Sasuke Uchiha si muoveva nella chiesa: come una fiamma danzante tra milioni di alberi. Avanzava nell'ombra senza paura ed esitazione, riducendo in cenere tutto ciò che gli si parava davanti; distruggendo ciò che il mondo ripudiava. Le esistenze più odiate su questa terra, dovevano essere senza dubbio quelle creature.
«N-no. I-io non farò mai più nulla del genere! F-forse dovrei, perlomeno, lavare le vostre scarpe?» Alzò le mani con lunghe unghie nere. «D'ora in avanti non tradirò mai più il Signore, perciò... il Signore misericordioso mi perdonerà!»
L'orribile creatura non meritava d'essere descritta; una serpe travestita da uomo, dimenticata dal Signore e che cercava il vano perdono dall'Altissimo, ormai alle strette. «Non farò mai più questo genere di cose, quindi vi prego, perdonatemi Uchiha-sama!»
«... Conosci il mio nome?»
«N-naturalmente! Non c'è una singola persona nel Villaggio del Fuoco che non conosca il vostro nome!» In quella funesta notte, nell'oscurità della chiesa, l'abito talare dell'uomo fu ciò che si riuscì a scorgere. Si stava avvicinando, lento. «S-se mi perdonate, vi darò tutti i soldi che vorrete! F-forse non lo sembro, ma sono abbastanza popolare qui nei dintorni! Non è un problema per me!»
Un bluffatore e un bugiardo, pensò. Che sensazione spiacevole.
«Ah! Il mio nome è-»
«Taci
Sasuke sollevò la pistola, pronto ad incendiare ancora; la fiamma, per quanto piccola, non si sarebbe spenta fino a quando il suo compito non sarebbe stato portato a termine.
«Non m'interessano i nomi dei demoni. Tuttavia, se conosci il mio, sai anche come vi tratto.»
«P-per favore, abbiate pietà.»
«Hai ragione», proferì il corvino. «Il nostro Signore è misericordioso, ma io sono diverso.»
Puntò la canna da fuoco contro il demone.
E sparò.







 
Parte prima
 
The cross

 
* ‧ † ‧ *
 
        
1














 
⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
𝕴N questa esistenza, la loro stirpe era chiamata "demoni". Dalla nascita, dai meandri dei loro cuori, erano già esseri corrotti. Ogni giorno, i demoni si riunivano in gruppi per commettere azioni malvagie. Potevano essere paragonati a degli insetti infestanti di quella regione. Anche cose come il loro nome era qualcosa di sporco, non avrebbe mai dato loro il permesso di aprire bocca a riguardo. Quelle creature colme di desiderio non avevano gli stessi diritti degli umani, quindi non era corretto chiamarli con dei nomi come gli umani.
Sasuke si guardò attentamente attorno per assicurarsi che non ce ne fossero altri. Al momento aveva contato quelli che ora erano ammassati uno sull'altro davanti a lui.
«Saranno tutti?» si chiese.
Dovevano esserci anche umani che erano riusciti a trascinare con loro per mangiarli, eppure non ne vedeva neanche uno.
D'un tratto un rumore lo sorprese e si ritrovò ad afferrare la pistola.
Veniva dal magazzino...
Era un demone? O qualcos'altro...?
Sasuke si avvicinò con cautela alla fonte del movimento che avvertiva alle sue spalle e ben presto una voce giovane risuonò nella chiesa.
«Maledizione, le mie costole si erano definitivamente rotte. Deve essere proprio un idiota il tipo che mi ha sparato così!»
Si sporse, per poi scorgere una figura.
«Dov'è caduta la Bibbia?»
Sasuke inarcò un sopracciglio scuro.
Bibbia? Forse è un ostaggio.
Poi la vide: la coda rossa che spuntava ondeggiante. Era un demone. Caricò la pistola a sangue freddo.
«Trovata, trovata! Come pensavo... ah, menomale! È intatta. Chi ha rovinato la mia Bibbia?! Seri, qui dentro c'è roba importan-!»
La fiamma sembrò riaccendersi di colpo, a quanto pare il suo lavoro non era ancora finito. Premette il grilletto voltandosi del tutto. Era un demone al cento per cento: vestiti gotici e volgari, coda rossa a punta, corna dal medesimo colore tra la chioma... bionda?
Eppure capelli neri e occhi scuri erano gli aspetti caratterizzanti i demoni. Comunque sia, sparando, aveva colpito la Bibbia, bucandola in pieno. Il demone biondo non sembrò essersi reso conto di essere in pericolo, e guardò il prete dinanzi a lui dal foro che trapassava il volume con il suo occhio azzurro. Sasuke odiava quella vista e, con un calcio, allontanò la Bibbia dal volto del demone.
«Ehi! Cosa stai facendo?! Ah, la mia Bibbia!»
Il demone volle recuperarla, ma Sasuke fu più rapido, pestandogli un braccio e puntando la pistola contro la sua fronte.
«Cosa stai cercando di fare, bastardo?!»
Il cacciatore di demoni ebbe modo di osservarlo meglio in tale posizione: gli occhi erano azzurri e i capelli biondi, la pelle ambrata poco rovinata e come anomalia solo dei baffi sporgenti dalle guance, i vestiti erano succinti, una maglia a rete "copriva" il busto, le spalle erano coperte da una giacca nera di pelle (lo stesso tessuto dei pantaloni), il collo era avvolto da una specie di mini-cintura borchiata, abbinata ai suoi guanti da motociclista, le unghie smaltate di nero.
Forse aveva cambiato il colore dei capelli e degli occhi.
Che trucchetto da due soldi...
«Ehi! Toglimi quella pistola di dosso! Ma guarda questo bastardo! Mi stai almeno ascoltando?!»
Solo in quel momento, Sasuke si accorse che il demone stava tenendo qualcosa stretto in una mano. Sollevò la pistola e indicò l'oggetto della sua attenzione. «Apri la mano.»
Il demone restò basito. «Starai scherzando! Prima dovresti togliere il piede!»
Indifferente, Sasuke sparò alla sua spalla, in modo da allentare la presa. Si rigirò la pistola tra le mani e poggiò il gomito sinistro sulla gamba che premeva ancora il braccio del demone agonizzante.
«Uwahhh... bastardo! Uwahh, la mia spalla!»
Quel proiettile innalzò il lato più strano di questo mondo. Qualcosa che non avrebbe potuto essere possibile: un demone che credeva in Dio. Il ciondolo di un crocifisso risplendeva sul pavimento; Sasuke corrugò la fronte, sprezzante. «Ladro.»
Fece passare al di sotto della catenella la pistola e la puntò sotto il mento del demone biondo, che deglutì e teneva ancora stretto il punto in cui la spalla era stata colpita, aspettando che rigenerasse.
«Credi sia un passatempo degli umani?»
Il demone serrò i denti prima di replicare. «Bastardo, che cosa vuoi dire? Comunque, non osare toccare la mia croce!»
Sasuke chiuse gli occhi e, mettendoci un po' più di forza, spezzò la collana, tirandola via. Il demone sgranò gli occhi, ora vermigli, alla vista della catenina rotta e colpì il prete con un potente pugno sulla mascella. La pressione del piede contro il suo braccio si allentò.
Prendendo coraggio, si gettò contro di lui, bloccandolo sul pavimento e sollevandolo dal colletto. Grandi ali nere fecero capolino dalla schiena del demone, mentre le pupille si allungavano, così come i canini e le orecchie.
Era pronto a sferrare un pugno, ma doveva anche tener conto dell'arma da fuoco dell'uomo. Si guardarono dritti negli occhi, finché quelli cremisi non divennero azzurri. Aveva fatto una promessa.
«Non voglio alzare le mani contro un prete. Presto, ridammi la croce. E per la cronaca, la spalla mi fa un male cane!»
Sasuke restò in silenzio alla vista della mano guantata per metà che aspettava la sua collana. La raccolse e la restituì. Tuttavia, prima che la lasciasse completamente sul palmo del demone, gli afferrò il polso, colpendogli la tempia con il retro della pistola. Sangue.
Il demone cadde a terra inerme.
La storia dovrebbe essersi chiusa adesso.
Sasuke si sollevò, sistemandosi l'abito da monaco, poi si chinò per prendere la collana con una mano guantata; odiava sporcarsi del sangue demoniaco. Inaspettatamente, il demone afferrò il suo avambraccio; il sangue aveva raggiunto l'occhio sinistro.
«... Tu non puoi...» Gli inusuali occhi azzurri lo guardavano con odio, l'inizio di alcune lacrime si depositò agli angoli. «Ri-ridammela!»
Il cacciatore di demoni, allora, ricambiò con la coda dell'occhio e si separò dalla forza debole del demone steso a terra. Lasciò che la collana pendolasse sul petto della creatura, come per sbeffeggiarla.
«Vuoi che te la restituisca? Che richiesta irragionevole. I demoni non hanno diritto di possedere una croce.» Incupì lo sguardo scuro, per assicurarsi che la creatura afferrasse il concetto seriamente. «Per l'eternità.»
E per la prima volta, vide un demone fare quel tipo d'espressione. Come se fosse stato portato via l'oggetto più caro che possa avere un demone, un viso di quel genere. Probabilmente, a causa di ciò, aveva per la prima volta compiuto un errore. Un grave errore.
⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀




⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀

A seguito del suo esorcismo, più o meno riuscito, Sasuke Uchiha errava da solo tra le vie del Villaggio del Fuoco. Era uno dei luoghi più infestati da demoni, ma anche uno dei più popolati. Quella via del villaggio in particolare era gremita di gente e il loro chiacchierare gli faceva compagnia. D'un tratto, i suoi sensi lo misero in allerta: qualcuno lo stava seguendo; assottigliò lo sguardo d'ossidiana.
Il demone biondo ricominciò a respirare dietro un vicolo solo quando il prete si voltò indifferente. Ci mancava poco, aveva rischiato; il suo cuore batteva all'impazzata, tanto che si portò una mano al petto, quasi per calmarlo.
Ma che razza di sensi ha, pensò. Siamo sicuri sia un prete?
Se non avesse giurato a Iruka-sensei che non avrebbe fatto niente di male, a quest'ora quell'uomo lo avrebbe già...
Scosse la testa e si portò le mani al cappuccio che gli copriva le orecchie e le corna, trascinandosi contro la parete fino a sedersi. Perché era obbligato a fare cose simili? Solo perché i demoni, come lui, erano considerati eretici, si era dovuto allontanare dall'altare in quel modo... 
Grazie alle capacità conferite loro, i preti avrebbero dovuto aiutare, e non bucare Bibbie e rubare croci altrui! Dannazione, non sapeva cosa fare. Era già stato fortunato a non aver perso le sue tracce. Voleva riavere indietro la sua collana. Ovviamente, poteva superarlo in forza, ma d'altro canto lui aveva l'Altissimo dalla sua parte, il che gli rendeva le cose alquanto difficili. Anche se i demoni avevano poteri rigenerativi, essere colpito ripetutamente e rapidamente sarebbe stato letale per il biondo.
Oltretutto, la spalla gli faceva ancora male. Allora, c'era solo un modo: l'avrebbe continuato a seguire fino a quando non abbassava la guardia e dopo...
Serrò un pugno. «Gliela ruberò!»
«Non dovresti stare qui, raccontando comodamente i fatti tuoi.»
«E-ehi, e tu non dovresti interrompere i fatti degli altri ogni volta che vuoi...»
Solo allora il demone si accorse di una terribile verità. «Eeeeeeeeeh?! Perché tu-?!»
Sasuke Uchiha stazionava nel vicolo con uno sguardo crudelmente freddo. Aveva lunghi capelli neri che si mantenevano dritti e in ordine grazie a qualche miracolo, questi incorniciavano un viso che sembrava essere fatto di porcellana per quanto delicato e pallido, in netto contrasto con quegli occhi taglienti e cupi. Sembrava un demone.
«Non seguirmi.» Anche il tono non traspariva emozioni. «Se continui a seguirmi, la croce non sarà l'unica cosa che perderai.»
Il demone lo vide voltarsi di spalle e cominciare ad allontanarsi.
«Ehi! Bastardo, aspetta!» il demone biondo insistette, alzandosi da terra. «Non guardare le persone come se fossero merda cagata da un pesciolino rosso! Se vuoi che me ne vada, allora sbrigati e ridammi la croce!»
Il prete lo fulminò con lo sguardo. «Te l'ho già detto. Non sei nella posizione per possederne una.»
Il demone avvertì di nuovo qualcosa rompersi dentro di sé e le mani presero a tremare.
«Anche se fingi di avere rispetto, il fatto che tu sia un verme non cambia. Non ti darò mai questa collana.» Passò qualche secondo di silenzio. «Ora, se hai recepito, levati dalle palle.» Calcò le ultime parole.
Il biondo corrugò la fronte e contrasse la mascella. Ne aveva abbastanza.
«Non fare lo sbruffone!» Gli afferrò il colletto della sua tonaca con violenza. «Che io ne abbia il diritto, non è affare tuo! Non lo decidi tu! Non sei Dio!»
I due si guardarono negli occhi per qualche secondo in silenzio, le iridi cerulee ardevano di rabbia.
«Be', non hai torto. Tuttavia, agisco da mediatore in nome di Dio. Dopo tale insolenza contro un mediatore di Dio, ti definisci ancora un credente?» Sasuke non si era lasciato toccare, e fissò arrogante l'infima creatura che stringeva la stoffa della sua veste. «Dopotutto, i vermi restano vermi.»
Il demone abbassò lo sguardo e, gentilmente, sollevò la mano, attendendo che l'altro iniziasse a voltarsi. D'altra parte, il prete era stufo e iniziò a incamminarsi. 
Tuttavia un pugno che gli sfiorò il viso e che gli sbarrò la strada, colpì la parete del vicolo, sorprendendolo. Il violento spostamento d'aria, mosse i suoi capelli scuri.
«Che signorino estremamente fragile. Si comporta tutto arrogante per niente. Non so chi tu sia, ma credi che me ne andrò via spaventato?» Il demone non si lasciò intimorire e prese a parlare. «Be', vorrà dire che condividerò con te un po' della storia di quella croce, chiamiamolo un equo scambio. Quella croce me l'ha data una nonnina, il suo valore è di come minimo tre montagne! Non l'avresti potuto sapere...»
Sasuke era certo di avere un tic all'occhio. Quella creatura, che aveva cominciato a gesticolare e a blaterare, non aveva capito niente di tutto quello che gli aveva detto fino ad adesso.
«Ad ogni modo, non sei tentato di ridarmela? Se così non fosse, ti seguirò per il resto della tua vita! Sono abbastanza serrato. Ma te lo dico in anticipo, se ascolti il mio metodo, te la cavi con mille monete.»
Il corvino impugnò la sua pistola con la mano destra e afferrò la veste del demone con l'altra, in modo che potesse puntargli l'arma da fuoco sotto il mento. Il demone si ritrovò a pochi centimetri di distanza dal prete, il quale non faceva altro che guardarlo con disgusto.
«Basta parlare come un mezzadro. Dimmi, pensi veramente che non ti sparerei?»
«E allora spara!» lo incitò il biondo a denti stretti. «Sei soltanto un ladro, non sei più adatto al tuo lavoro ormai!»
Uchiha si ritrovò ad assottigliare gli occhi; era una chiara provocazione. Il dito guantato tremò contro il grilletto. Alla fine, lo colpì sotto al mento con l'arma, non facendo esplodere alcun colpo, e lo spinse dal petto senza dire nulla.
Il biondo si ritrovò scaraventato indietro di colpo. «Uwaah!»
«Hn.» Sasuke se ne andò.
«Tch!» Il demone si massaggiò il collo. «Ma che diamine!»
Che strana persona, pensarono entrambi.
⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ 





Il particolare demone, comunque, tenne fede alle sue promesse e, come da programma, perseguitò il prete. Una persona solitaria, a quanto pare, non rivolgeva la parola quasi a nessuno e non era mai in compagnia. 
Il primo giorno, si limitò a pedinarlo per le vie del villaggio. La sera il prete si rifugiava in una locanda e lui restava fuori a fissare il segnale che indicava chiaramente con i disegni di corna e una coda demoniaca sbarrate, il divieto di accesso ai demoni. Sbuffava e si ritrovava a dormire su un tetto. 
Il terzo giorno, si ritrovò al bancone della frutta di una signora davvero gentile, mentre lo seguiva.
«Oh, che bel giovanotto simpatico! Ecco, tieni!» 
Il biondo incappucciato afferrò il frutto. «Wow, grazie mille! Anche tu sei una persona simpatica!»
Il quinto giorno, commentò con enfasi i prodotti artigianali del posto...
«Wow, guarda quello! È enorme! Oi, l'hai visto anche tu?» esclamò il demone, mangiando una mela verde con ancora la buccia. «Come riescono a farlo? È fantastico!»
Sasuke era dell'umore nero, oramai.
Quanto è rumoroso. Avrei dovuto ucciderlo prima.
Non comprendeva cosa gli fosse preso. Forse non lo vedeva come un demone? Lo osservò con la coda dell'occhio, mentre fischiettava una canzone anonima. Di sicuro, se non fosse stato per le corna, la coda, le ali e le orecchie a punta, avrebbe avuto le sembianze di un semplice umano, a causa degli occhi e i capelli chiari.
Il demone si accorse del suo sguardo e sollevò le sopracciglia con aria interrogativa. Aveva forse qualcosa in volto?
Uchiha distolse gli occhi scuri all'istante. Se l'avesse lasciato da solo, qualcuno l'avrebbe trovato e se ne sarebbe occupato. Specialmente in quel posto: sollevò lo sguardo sulla grande foglia che sovrastava il locale. I due si guardarono con diffidenza per alcuni secondi, e poi Sasuke entrò, quasi sfidandolo a fare lo stesso se ne aveva il coraggio.
Ma qual è il suo problema? È così irritante!
Sospirò e si portò entrambe le mani ai fianchi. Questa volta non c'era nessun divieto per i demoni.
«Che posto è? Vediamo un po'... Ko... no?»
Accanto al simbolo della foglia vi era una grande scritta:


 
KONOHA
 

Non lo aveva mai sentito. Cosa poteva essere se non un normale bar? Beh, in ogni caso non sarebbe stato un problema. Aprì la porta, curioso.
«Benvenuto~», fu il caloroso benvenuto.
Alla sua entrata si ritrovò gli occhi di tutti puntati contro e un cane che iniziò a ringhiare nel silenzio

Alla sua entrata si ritrovò gli occhi di tutti puntati contro e un cane che iniziò a ringhiare nel silenzio.
«Oh, è entrato un demone?» domandò Kiba. «Che arrogante... dovrei dare una sistemata alle sue pessime maniere?»
«Che demone dall'aspetto particolare», commentò Sai. «Lo teniamo per venderlo?»
Ino si sporse oltre le spalle di Shikamaru. «È sulla lista dei ricercati? Troviamolo.»
«Di nuovo? Che seccatura.»
Il demone restò di sasso, il caloroso benvenuto del barista non era riuscito a far calare neanche di poco la tensione che si respirava in quel locale. Dovette rimangiarsi tutto. Non era affatto un normale bar come aveva detto.
Perché mi stanno fissando come se fossi un animale da macello?!
Lentamente, sgattaiolò via per sedersi accanto a Uchiha, sempre sotto gli sguardi - ora sorpresi - di tutti. Si era davvero seduto accanto a Sasuke Uchiha? Anche se nessuno l'aveva toccato con un dito, stava solo cercando di suicidarsi.
«S-scusa», sussurrò il demone biondo, «ma che razza di posto è questo? Mi stanno fissando tutti.»
Sasuke sbuffò. «Tch, non ti avvicinare.»
«Quanto sei testardo! Potresti almeno rispondere alla mia domanda!» Si spostò su uno sgabello più distante.
«Io non ti conosco.»
«Ma se siamo stati sempre insieme negli ultimi giorni!» replicò con rabbia e scuotendo i pugni, tanto che la coda demoniaca dietro di sé prese la forma di un dito medio.
«Mi stavi solo seguendo.»
Il barista poggiò il boccale pieno di birra sul bancone. «Suvvia, benvenuto nel paradiso di tutti.»
L'uomo indossava un'elegante camicia bianca con dei bottoni neri come il papillon sul colletto, una mascherina candida gli copriva maggior parte della faccia, lasciando visibili gli occhi e, in particolare su quello sinistro - che sembrava non voler aprire - spiccava una cicatrice in parte coperta dal ciuffo dei suoi folti capelli grigi. Tra le mani scuoteva un qualche cocktail in fase di preparazione.
«Konoha è una zona neutrale per tutti e cinque i Paesi», spiegò. «È da tanto che non ci si vede, Sasuke.»
«Kakashi», lo salutò con un cenno.
«Il cliente desidera qualcosa?»
Il demone sollevò un braccio con enfasi. «Succo d'arancia!»
«E Sasuke, il solito? Vino rosso con polpa di pomodoro?»
Uchiha annuì. «Sì.»
«Eh? Ma tu non puoi!» protestò il biondo. «Oi, ma tu non sei un prete?»
Sasuke lo guardò impassibile. «E quindi?»
«Un prete non può bere alcol! Non puoi berlo! Porta alla sfrenatezza!» Scosse la testa in segno di disapprovazione. «È irritante il fatto che ti debba insegnare cose della Bibbia!»
Naruto si riferiva alle parole del Nuovo Testamento, Lettera agli Efesini 5:18. "E non ubriacatevi di vino, il quale porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello Spirito."
Kakashi restò di stucco. Era davvero un demone fuori dagli schemi. «Il cliente è in compagnia di Sasuke?»
«Ah, così sembra.» Si voltò di spalle al demone, desiderando che sparisse da un momento all'altro. «Se non fosse per il luogo, sarebbe già morto.»
«Non c'è ragione, però», disse il barista, difendendolo.
«Ah? Che volete dire?» domandò il biondo, confuso. «Cosa c'entra questo bar? Certo, l'atmosfera è comunque strana qui...»
«Oh? Non lo sai? Dato che ci troviamo in una zona neutrale, non sono ammessi scontri», rispose Kakashi. «Essendo neutrale, perfino i fuorilegge possono entrare, in modo anonimo. Senza la legge, non vi è identità. Potrebbe sembrare un luogo pacifico, ma in realtà, è molto pericoloso. Che tu sia un cacciatore di taglie, un criminale, o anche un demone, puoi entrare e uscire quando vuoi. Se distogliessi lo sguardo da un uomo pericoloso, anche se per un attimo, ci sarebbero alte probabilità di morire.»
Il demone si guardò attorno, immaginandosi tipi loschi, muscolosi e con grandi sigari fumanti, per poi chinarsi e coprirsi la bocca con una mano, discreto. 
«Quindi, chi è il tipo più pericoloso qui?»
Kakashi sorrise. «Proprio accanto a te.»
Il biondo ci mise qualche secondo per realizzare che la mano del barista stava indicando il prete, Sasuke Uchiha.
«Ah?! Intendi quel tipo magrolino, sei serio?!»
«Decisamente.»
Quanto è rumoroso.
Sasuke cercò di concentrarsi sul suo vino, ignorando il demone chiassoso.
«Ah, e un altro consiglio per i demoni.» Kakashi sollevò un dito, attirando la sua attenzione. «Se fossi un demone, non mi siederei mai accanto a Sasuke Uchiha.»
«Ah? E perché?»
«E pensare che non conosci Sasuke Uchiha, sei davvero un demone spassoso.» Rise, per poi tornare estremamente serio. «È anche conosciuto con il nome "Satana". Qualsiasi posto visiti, senza curarsi di donne, uomini e chiunque altro, una persona che sembra un demone come lui, stermina tutti i demoni. Anche nei posti dove si voleva che i demoni fossero una razza estinta, Sasuke è famoso per essere stato estremamente drastico. Le sue mani si sono macchiate molte volte di sangue demoniaco. Voci dicono che, se sei un demone, anche solo un bambino, non ti lascerà mai andare.»
Il demone si ritrovò a tremare sul posto. Quel tizio era... non riuscì a trovare un aggettivo.
«Non so perché tu stia con Sasuke.» Kakashi si voltò, asciugando un bicchiere con un panno chiaro. «Ma è meglio che tu ti arrenda.»
Il demone corrugò la fronte, la rabbia iniziava a bollire nelle sue vene. «Non parlare come se stessi vivendo sulle spalle di questo tizio!» Sbatté il bicchiere contro il bancone, bagnandolo di succo. «Alcuni giorni fa, questo bastardo mi ha rubato qualcosa di prezioso! Non mi ha dato nemmeno dei soldi in cambio! È solo questo il motivo per cui lo sto seguendo!»
Regnò il silenzio assoluto nel locale Konoha. Tutti si erano voltati verso il demone, il prete e il barista, tremando e guardandoli come se stesse per scoppiare una guerra da un momento all'altro.
«È impossibile! Gli piacciono gli uomini? Ecco perché ignora tutte le avance delle donne. Pensavo che in quanto credente, non avrebbe mai fatto cose del genere.»
«Oi, ma siamo seri? Lo ha fatto davvero quel cacciatore di demoni?»
«No, aspettate! Non posso permettere che accada qualcosa del genere! Io rispetto troppo Sasuke! Il tizio che si è appena messo a ridere vuole morire?»
«Ecco perché non si è mai interessato a me! Pensavo di non avere abbastanza charm!»
«No, tu non hai alcuno charm per davvero, bruttezza!»
Che chiasso, pensò Sasuke per poi bere un altro lungo sorso di vino, tentando di isolarsi.
Suigetsu si fece avanti. «Oohh! Mi piace! Come mi aspettavo dal cacciatore di demoni, vacci dentro, Sasuke!»
Uchiha lo fulminò con il suo sguardo che emanava morte.
Suigetsu indietreggiò, sudando freddo. «Tch... il tuo carattere fa ancora schifo. Non è divertente.» 
«Congratulazioni, Sasuke. Sei diventato finalmente un uomo. Dovrei forse aprire una bottiglia di champagne?» Kakashi si asciugò le lacrime di commozione con un fazzoletto.
«Vuoi morire anche tu, Kakashi?»
«No, no, era uno scherzo. Non prenderlo a cuore.» Rise da sotto la maschera. «Parlando di altro, l'uomo che stai cercando... Danzō ha trovato una pista.»
Sasuke drizzò le orecchie.
«L'unica informazione che abbiamo è che lo ha visto al convito dei Kage.»
«Oh, al convito dei Kage.» Affilò lo sguardo e ghignò. «Che crimine lasciar scappare qualcuno viscido come lui.»
Bevve un lungo sorso del suo ordine.
«Pensi di andare?» gli domandò Kakashi.
Poi sbatté il bicchiere contro il bancone. «Ah. Se ho una chance di uccidere quell'uomo, non posso lasciarmela sfuggire.»
Il povero oggetto di vetro fu stritolato così forte dalla mano guantata di Sasuke, da iniziare a rompersi con degli scricchiolii poco rassicuranti.
«Non proverò a fermarti perché è inutile.» Kakashi sospirò a quell'aura di morte. «Tuttavia, se vuoi entrare al convito dei Kage, devi avere un demone come compagno. Uccidi qualsiasi demone ti si avvicini. Per non menzionare la tua reputazione. Non esiste demone che tu possa approcciare. Probabilmente temono per la loro vita e non hanno torto.»
Sasuke restò in silenzio. Per la prima volta (forse seconda) le sue azioni gli si erano ritorte contro. Nessun demone avrebbe voluto stare con lui, e a dirla tutta, neanche lui voleva una creatura così infima al suo fianco. Aprì il palmo della sua mano e osservò la collana che aveva "rubato", facendola pendere dinanzi al proprio viso.
Nessuno?
Si voltò a sinistra, e osservò il biondo che scrutava attentamente il suo portafoglio verde a forma di rana e giocava infantilmente con la cannuccia incastrata tra le labbra carnose.
«Ah... ho dei soldi con cui pagare?» mormorò.
E per la seconda volta commise un errore. Si alzò dal suo sgabello, diretto verso il demone.
Kakashi lo osservò perplesso. Era serio? Davvero?
Il demone gli puntò gli occhi chiari addosso, diffidente. E poi Sasuke chiese il suo nome.
«Tu», disse, «come ti chiami?»
Distolse gli occhi d'ossidiana mentre lo domandava. Il biondo ne fu sorpreso e, ancora con la cannuccia tra le labbra, sorrise.
«Che c'è? Hai realizzato di essere dalla parte del torto?» chiese soddisfatto, muovendo la coda demoniaca e spostando la cannuccia tra due dita.
«... Rispondimi entro tre secondi.»
«Come ho detto, il tuo carattere mi dà davvero ai nervi. Be', che dire! Dato che sono una persona generosa, non m'importa. Ma rispondendo alla tua domanda riservata solo agli umani...»
Sasuke lo fissò indifferente. Parlava comunque troppo.
«Naruto!» Indicò il suo volto sorridente con un pollice. «Mi chiamo Naruto Uzumaki!»
E per la prima volta nella sua vita conobbe il nome di un demone.
Da allora in avanti, tutto cominciò da lì.


 
FINE







 
        

FREAK 
Pagine: 14 
Parole: 4,273
Prossimamente...
«E devi essere il mio fidanzato.» aggiunse. 
Naruto sbatté le palpebre una volta, poi due... alla terza scattò come una molla rotta da un divano antiquato. 
«Ah?! Fare la parte del tuo fidanzato? Stai scherzando!» gridò scandalizzato. 
«Piuttosto, direi compagni di sesso.» replicò Sasuke freddo. 
Il biondo strabuzzò gli occhi. «Ancora peggio! Non ci conosciamo per nulla! Non parlare come se non te ne importasse niente!» 
«Ma siamo stati sempre insieme negli ultimi giorni.» 
«Ti stavo solo seguendo!»
FREAK 2 - The Kage's Banquet

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: vanesiis