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Autore: queenjane    09/07/2019    4 recensioni
Su Andres Fuentes e i suoi primi amori, i dolori e le gioie.. un ragazzo coraggioso, egoista, impetuoso, sarebbe stato un uomo meraviglioso, un ingombrante armadio, dall'adolescenza alla prima età adulta, con lui, Elisabetta d'Asburgo, figlia di Rodolfo, nipote di Sissi, in parallelo e da lontano .. che il passato non è terra straniera..
Per MG
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Vienna, agosto 1896.
 
Il ragazzo era nel passaggio dal sonno alla veglia, allungò gli arti, novello cavaliere che si ricomponeva dopo una caduta.
Era lontano da casa, iniziava l’ennesimo giorno di lutto.
E tanto… poteva dormire ma non sognare, quindi tanto valeva alzarsi e  vivere.. piccole consolazioni lo attendevano, il lieve peso delle lenzuola di lino, la ricca colazione caffè e cornetti, la Sacher Torte, la vita .
 
Era  nato sui Pirenei spagnoli, alla rocca di Ahumada, ultimo figlio di un principe e di una dama russa, il 28 gennaio 1883.Aveva molti talenti, tra cui l’attitudine per le lingue e a vagabondare nelle terre di suo padre, con il fratello che lo precedeva, un altro cadetto come lui, Jaime, mentre l’erede trovava conforto nei riti e nella storia dei loro grandi antenati, come la loro sorella più grande, ironica, scanzonata e ribelle.Sapeva fare trappole per i conigli con  i fili, scavare buche per catturare un ipotetico lupo, seguire le tracce di un daino come cercare di capire le parole straniere, si portava un libro di grammatica, fosse russo, come inglese o francese o tedesco nelle sessioni di pesca.
Crebbe, era cresciuto  solitario, come un titano, come un eroe, amava la solitudine e non aveva nessun timore apparente.
I suoi occhi erano verdi, come gli smeraldi che sua madre amava indossare, con il principe suo padre si erano conosciuti e innamorati e sposati nel giro di poco, lui la chiamava la sua piccola perla.
Verdi come le iridi di LEI, era il figlio minore, forse  il suo prediletto. Tranne che la donna era rimasta sempre una straniera, nostalgica della Russia e delle sue luci e dei lunghi inverni, pur amando Xavier dei Fuentes senza misura e parimenti ricambiata.
Le piaceva che Andres fosse senza timori, che amasse la caccia, trattenendosi spesso nel capanno a ciò adibito, anche lui era una fiera selvatica, che rifuggiva le sue tenerezze.
Era un Fuentes, discendente da una stirpe di leggenda, lunga un millennio.
Gli occhi verdi di mia madre, aperti, quando le ho detto addio, un ragazzino di 13 anni che prendeva a pugni i tronchi degli alberi, il dolore alle nocche per non pensare al dolore dentro, lei era morta da poco e non sarebbe più tornata. Un sorriso nelle foto, ricordi, e poco altro.
MAMMA.. dove sei..E so che non pronuncerò più questa parola, intima e segreta, da ora in poi Sofia Funtes sarà “madre”, “Mia madre..” Immutabile come i Pirenei, le punte acute e nevose, contro lo sfondo di cieli di zaffiro e ametista. 
La prima e tenace perdita, senza ritorno, le sue spoglie mortali avrebbero riposato nella cappella dei Fuentes, accogliendo pochi anni dopo quelle di sua a moglie e suo figlio, in attesa della resurrezione della carne.
Se esisteva un paradiso, vi erano di sicuro, per loro e non per me.
Ero un mortale, anche se mio padre era il principe Fuentes, non certo Achille od Ulisse, avevo bisogno di amare, non ero perfetto, non ero un santo, od un asceta.
Ero solamente io.
Ma quel mattino lo ignorava, era un orfano, reduce da pochi mesi di lutto e di viaggi.
 
 
   
 
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