Serie TV > Grey's Anatomy
Ricorda la storia  |      
Autore: Journey    10/07/2019    1 recensioni
Jackson si svegliò nel cuore della notte. Cercò con la mano sua moglie nell’altra parte del letto, ma non la trovò. Si mise seduto, si stropicciò gli occhi con le mani. Si guardò attorno. Di lei non c’era l’ombra. Guardò sul comodino alla sua sinistra. La sveglia segnava le tre e quattordici minuti. Prese il cellulare, credendo che avesse avuto un’emergenza in ospedale e fosse corsa via. Sicuramente se quello fosse stato il caso, gli avrebbe lasciato un messaggio. Ma non c’erano notifiche di alcun tipo. Si scostò il lenzuolo di dosso e si alzò.Uscì dalla stanza e si addentrò nel corridoio buio.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: April Kepner, Jackson Avery
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nightmares


Jackson si svegliò nel cuore della notte. Cercò con la mano sua moglie nell’altra parte del letto, ma non la trovò. Si mise seduto, si stropicciò gli occhi con le mani. Si guardò attorno. Di lei non c’era l’ombra. Guardò sul comodino alla sua sinistra. La sveglia segnava le tre e quattordici minuti. Prese il cellulare, credendo che avesse avuto un’emergenza in ospedale e fosse corsa via. Sicuramente se quello fosse stato il caso, gli avrebbe lasciato un messaggio. Ma non c’erano notifiche di alcun tipo. Si scostò il lenzuolo di dosso e si alzò. Si tirò giù i boxer all’altezza del cavallo e si stiracchiò. Non indossò le ciabatte, preferiva camminare scalzo. Uscì dalla stanza e si addentrò nel corridoio buio fino a quando non vide una luce accesa in cucina. La seguì e finalmente la trovò. April, sua moglie era in piedi davanti alla finestra. Stringeva un bicchiere tra le mani e guardava fuori. Era immobile, quasi come fosse incantata o stregata da qualcosa. La luce fioca e bianca della luna le illuminava leggermente il viso accentuandone il colorito. I suoi capelli rossi facevano da contrasto al suo pallore. Indossava la sua vestaglia bianca che le arrivava poco sopra le ginocchia. Aveva una spalla scoperta. Le si avvicinò silenziosamente. Quando le fu dietro le spostò qualche ciocca di capelli dal collo e si chinò per baciarglielo dolcemente. A quel contatto lei si irrigidì per un secondo per poi rilassarsi quando lui le circondò la vita con le braccia. Le lasciò piccoli baci sulla spalla. Poi, proprio in quel punto appoggiò il mento.
“Che ci fai sveglia?” le chiese mordendole leggermente il lobo dell’orecchio.
“Ho fatto un sogno stranissimo. Anzi, più che un sogno era un incubo. Avevo bisogno di calmarmi e non volevo svegliarti”
“È stato così tremendo?”
Ma April non rispose. Si girò e i loro occhi si incatenarono. Jackson capì immediatamente che era così tremendo. La attirò in un abbraccio e la tenne stretta a sé. Lei si avvinghiò a lui come una ragazzina impaurita. A quel punto lui la condusse sul divano. Tenendola sempre ben stretta in un abbraccio la invogliò a parlare e a raccontare cosa avesse sognato di tanto pauroso.
“Ho sognato che Samuel era morto. E io ero distrutta. Così tanto distrutta che ho dovuto volare fino in Giordania assieme ad Owen Hunt per distrarmi, per guarire. E sono stata via per così tanto tempo che al mio ritorno mi vedevi cambiata. E tra noi le cose erano diventate strane. Ho sognato di averti espresso la voglia di ritornare lì anche senza Owen perché ne sentivo il bisogno e tu mi davi un ultimatum, mi dicevi che se fossi partita ancora non mi avresti aspettato. E partivo comunque consapevole di perderti. Al mio ritorno tu non c’eri. E nonostante i tentativi di riavvicinarci, mi chiedevi il divorzio. E io, alla fine, te lo firmavo. Ci dicevamo cose orribili e io ti nascondevo di essere incinta di tua figlia. E tu mi volevi fare la guerra con tua madre perciò ho chiesto un ordine restrittivo contro di te. E poi lei nasceva, ma non tornavamo insieme e io finivo, dopo un terribile incidente, per sposarmi con Matthew”
“Tu che sposi quell’idiota di Matthew Taylor? Sembra uno dei miei incubi peggiori!”
“Scemo!” Sorrise April dando uno schiaffetto a suo marito.
“Era solo un sogno, April. Non ti lascerò mai. Sì, Samuel è morto e stiamo ancora cercando di rimettere assieme i pezzi anche dopo un anno. Ma, voglio che una cosa sia chiara, nonostante tutto il dolore, noi non ci lasceremo. Lo supereremo insieme perché ci amiamo e nulla potrà dividerci mai, nemmeno se andassi dall’altra parte del mondo per dieci anni a salvare vite nei campi di battaglia. April, sento di non dirtelo mai abbastanza, ma ti amo e potrai sempre contare su di me.”
April lo guardò negli occhi e gli portò una mano sul viso. Gli accarezzò la guancia prima di baciarlo dolcemente.
“So di poter contare su di te, Jackson. E tu sai bene che potrai sempre contare su di me. Abbiamo perso Samuel insieme e insieme dobbiamo imparare a convivere con il lutto, non importa quanto ci vorrà. Averti con me è la sicurezza più grande di tutte. Non c’è nessun’altra persona al mondo che sappia quello che sto provando a parte te”
Jackson si chinò su di lei e la baciò ancora. Le accarezzò il viso, le spostò i capelli dal volto e la guardò per un tempo indefinito.
“Che c’è?” domandò lei.
“C’è che ti amo”
“Ti amo anche io”

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Grey's Anatomy / Vai alla pagina dell'autore: Journey